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Ho deciso di rinunciare ad avere figli

di eglevittoria
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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.066 commenti

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  1. 241
    Golem -

    Però, Giampaolo, vivi il presente, e rimpiangere un’idea di donna più che di una VERA donna, non serve a niente. Io ribadisco che eventuali sfortune o insuccessi non dovrebbero diventare indicatori di qualcosa che non va nel mondo, ma di quanto noi, per un motivo o per un altro, non riusciamo ad adattarci ad esso. Cosa peraltro che da sempre ha accompagnato la storia dell’evoluzione dell’ uomo.
    Comunque, per quelli che sono i tuoi gusti, una donna come dici tu l’hai intravista in quella ragazza. Quindi qualche esemplare si è salvato dall’estinzione. Cerca ancora, e certamente troverai quella che fa per te. Ma non dimenticare che questa vivrà certamente nel… duemila. Ciao

  2. 242
    rossana -

    ciao a tutti, M. incluso, che leggo sempre con piacere.

    ho riflettuto sia su quanto afferma Giampaolo, sia sulla mia percezione sul tema “dolcezza e femminilità” delle attuali giovani donne.

    credo di poter dedurre che, più o meno fino agli anni ’60-70, le donne fossero cresciute con l’imposizione formativa, se non di dolcezza, di remissività. non per niente il linguaggio di una donna ancora oggi è maggiormente infarcito di “per favore”, “grazie” e “scusa” rispetto a quello di un uomo (sulla cui bocca rarissima è l’ultima parola citata). l’atteggiamento a cui mirava l’educazione femminile era quello di attrarre qualcuno in grado di proteggere.

    oggi, completamente liberata in termini di possibilità di essere economicamente autonoma, non solo la donna non ha più bisogno di porsi in modo dolce ma rivendica quanto le spetta di diritto in modo sovente eccessivamente aggressivo, almeno a parole. spesso segue anche in questo caso una moda, quella che si rivela in eccessi espositivi di parti del corpo, talvolta di cattivo gusto, che un tempo erano evitati.

    ha ragione Golem: i tempi, i costumi e le mode cambiano, e non si può fare altro che adeguarvicisi. ritengo che anche in passato vi fossero donne forti e volitive: alcune, forse poche, sono vissute sole; altre hanno avuto il piacere della compagnia di un uomo, da cui si sono fatte rispettare senza imporsi, cosa che invece mi sembra voler fare la donna odierna. la vera forza non ha bisogno di porsi a muso duro, di alzare la voce o di essere prevaricante. anche se oggi quasi tutte le relazioni occasionali sono appesantite da parole e toni forti, spesso del tutto gratuiti o inutili.

    anche a me, come a Giampaolo, accade di rado d’incontrare giovani donne caratterizzate dalla dolcezza. di recente ne ho notata una che, guarda caso, serviva in un bar, alle dipendenze di stranieri orientali, e mi è rimasta tanto impressa da pensare che, se fossi stata un uomo, le avrei dedicato attenzioni. credo che ormai sia dolce soltanto la donna che lo è per natura, non per formazione, quindi che la sua specie sia molto più rara di un tempo, eccezione che conferma la regola.

    donne che oggi hanno una quarantina d’anni sono addirittura cambiate negli ultimi dieci anni. è l’aria che tira a dare queste nuove connotazioni, magari adatte a tirare per i capelli maschi renitenti ai cambiamenti in ambito di rapporti di coppia.

    […]

  3. 243
    rossana -

    […] quando un bambino cadendo chiamerà in suo soccorso indifferentemente mamma o papà,
    quando su uno schermo vedremo indifferentemente donne o uomini nudi, si sarà raggiunta la vera parità e, forse, le donne non avranno più bisogno di porsi perennemente in difesa, sia con gli atteggiamenti che con le parole. temo che allora maschi e femmine saranno più o meno uguali nell’aspetto e nell’abbigliamento, e mi auguro che questo possa essere un bene per entrambi i sessi.

  4. 244
    maria grazia -

    giampaolo
    io non credo che le donne che incontri o con cui ti confronti ( me compresa ) non abbiano nè femminilità nè dolcezza. penso solo – come dice golem – che tu non sia in grado di adattarti ai cambiamenti che la società ha compiuto negli ultimi anni, e che hai ancora in mente un modello di donna che, per ragioni pratiche, psicologiche e sociologiche, non potrebbe più esistere nel mondo di oggi, nel quale anche le donne sono chiamate a fare la loro parte nell’ ambito lavorativo e delle lotte sociali. non ti puoi quindi stupire di non vedere in giro ragazze o donne che si atteggiano a timorose dame vittoriane ! questo però non significa che nell’ intimità quelle stesse donne possano essere molto diverse. sempre tenendo a mente che – anche nella coppia – il passaggio alla modernità è stato per forza inevitabile. quindi molto difficilmente troverai nella vita la partner che PROBABILMENTE tu hai mente: cioè una donna che non esce mai di casa e che non ha altri interessi se non quello di dedicarsi al proprio uomo.
    c’è anche da dire che le famose donne di una volta non erano necessariamente DOLCI, erano SOTTOMESSE all’ uomo, che è cosa ben diversa ! la dolcezza è un fattore caratteriale che esula dalla condizione di vita che una donna può vivere. ci sono donne casalinghe e madri che sono delle pazze isteriche, come ci sono donne manager che sono assertive ed equilibrate, e che sanno essere davvero femminili !

  5. 245
    Giampaolo -

    Golem, ma io vivo il presente, e mi ci adatto non credere. Ti sembrerà strano ma chi mi conosce nota proprio questa mia capacità di adattamento in molte cose della vita.
    Solo che non credo ci si possa adattare a tutto. Ci sono quelle due o tre cose nella vita che, o sono in un certo modo o lasci stare.
    Se la donna del duemila é aggressiva io di certo non mi ci adatto. La prendo per quella che é. Fugace relazione, sesso, se ne vale la pena è poi stop.
    Purtroppo, o per fortuna cerco soprattutto condivisione. Ma voglio star bene, non avvelenarmi la vita con una donna perennemente incazzata, umorale, e soggetta a continue modifiche caratteriali, comportamentali e di gusti.

    Poi Golem, continuiamo a non capirci: tuttora continuo ad avere molto successo con le donne nella realtà di tutti i giorni. Il problema é come si suol dire che “non mi fanno ridere”. Cioè non mi prendono a tal punto da far si che possa pensare di intraprendere magari una convivenza con loro. Non ne vale la pena insomma. Quando invece vorrei una cosa del genere.

    Rossana, ciao come stai? Vedo che ci troviamo sempre molto d’accordo.
    A proposito, pur non conoscendoti neanche in foto, sono sicuro che invece tu di femminilità e dolcezza ne abbia da vendere.

    Ho letto con attenzione il tuo post e, mi pare di capire che, nella realtà, anche tu noti quello che noto io. Quindi non dico eresie quando sostengo che é molto difficile trovare oggi donne dotate di femminilità e dolcezza.

    Relazioni infarcite da toni duri. Cattivi gusti, frasi da scaricatore di porto. Confermo Rossana.

    E oggettivamente non vedo cosa ci sia di male a dare una formazione che preveda dolcezza e femminilita’.
    Credo che oggi si sia perso un grande valore: il buon senso.

    Essere dolci e femminili non vuol dire essere sottomesse, ma semplicemente essere donne.

    Io non credo che, alla lunga, le donne vogliano accanto un uomo poco mascolino. E lo stesso al contrario accade agli uomini.

    Rossana, mi sempre piacere leggerti e, notare che anche a km di distanza, vediamo entrambi la realtà per quella che é realmente…purtroppo, almeno per certe cose.

  6. 246
    rossana -

    Golem,
    non volevo tornare sull’argomento perchè ormai convinta che tu sia irremovibile nel concetto raggiunto ma non riesco a lasciar correre quanto hai affermato per ben due volte:
    “La battuta di Giacomo Leopardi a Roma, che si lamentava della scarsa “generosità” delle femmine romane, ha riportato la sua struggente vena poetica alle sole, basiche necessità sessuali, che tuttavia ispiravano il suo raffinato romanticismo che tutti amiamo, rendendo quel bisogno carnale un sogno d’amore Impareggiabile.” – dovresti, a mio avviso, tener presente che Leopardi, con tutta la sua poesia e la sua sensibilità, era un MASCHIO.

    per la femmina rivendico in amore lo spirito, che può avere espressioni forti quanto quelle della della carne ma molto più ampie e molto meno legate alla concretezza dei risultati o delle aspettative. per non basarmi soltanto sul mio sentire, tiro in ballo Solov’ev, uno dei più importanti filosofi russi moderni, che nel suo trattato “Il significato dell’amore”, così lo definisce:
    “Il significato e la dignità dell’amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell’altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell’egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale.”

    vero è che il suddetto pensatore, vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, legava l’intero concetto di spiritualità a Dio ma era talmente acuto nelle sue riflessioni da suddividere il sentimento amoroso in: fisico, destinato a perire; sociale, destinato a essere soffocato dalla quotidianità; e spirituale, capace di superare i limiti corrosivi del tempo (come forse è successo a te, con tua moglie).

    afferma altresì:
    – “l’amore più grande finisce spesso per rimanere non corrisposto”
    – “l’amore-passione rimane nella maggior parte dei casi un amore infelice”
    – “i casi di amore non corrisposto sono troppo frequenti per poter essere considerati alla stregua di eccezioni trascurabili”
    – “l’amore è superiore alla coscienza razionale, ma senza di essa non potrebbe agire come forza capace di promuovere l’individualità invece che di sopprimerla”;
    – “c’è una sola forza capace di sradicare l’egoismo (…): è l’amore, innanzitutto l’amore sessuale.” (qui inteso come amore di coppia, distinguendolo e ponendolo al di sopra di tutti gli altri tipi d’amore). […]

  7. 247
    rossana -

    […] – “l’originaria forza dell’amore perde tutto il suo significato quando il suo oggetto (…) viene abbassato a livello di mezzo casuale e facilmente sostituibile per la procreazione di una nuova generazione.” oppure, aggiungo io, come banale e ripetitivo soddisfacimento di appetiti sessuali.
    – “se guardiamo semplicemente a quanto avviene di solito, e cioè all’esito effettivo dell’amore, dobbiamo considerarlo come un sogno che s’impadronisce del nostro essere per qualche tempo e che scompare poi senza portare a nulla di concreto (dato che in effetti la procreazione non è propriamente opera dell’amore).” in quanto avviene il più delle volte al di fuori di esso, così come, trascinato nella quotidianità, ha ben poche possibilità di sopravvivervi.
    – “la stessa coscienza razionale, prima di diventare un fatto nell’uomo, è stata soltanto un’oscura e irrealizzata tendenza nel mondo animale.”
    – “il compito specifico e immediato dell’amore è (…) quello (…) di creare (…) l’uomo autentico, inteso come libera unione del principio maschile e di quello femminile che, pur conservando il loro isolamento formale, giungerebbero però a superare la loro essenziale inimicizia e la loro disgregazione.”
    – “nell’amore si ha una particolare idealizzazione dell’oggetto amato.”
    – “l’amante vede realmente e visivamente percepisce qualcosa di diverso dagli altri. E’ vero che questa luce d’amore si spegne anche per lui, e ben presto, ma questo significa forse che era qualcosa di falso, che si trattava solo di un’illusione soggettiva?” “non esiste alcun punto di vista dal quale si possa contrapporre a questa affermazione una qualche obiezione ragionevole e consistente”.
    – “l’origine di tutto quanto c’è di migliore in questo mondo si trova in quella regione per noi oscura che è costituita dal processi e dalle relazioni inconsce.”
    – “l’idealizzazione amorosa (…) ormai non ci ispira più nulla. si rivela una pura e semplice esca, che ci spinge a desiderare il possesso fisico e animale, e scompare non appena questo scopo, per nulla ideale, sia stato raggiunto.”

    In alcuni aspetti anche Solov’ev è contradditorio e datato ma su alcuni passaggi, secondo me, vale la pena riflettere, soprattutto per ridare dignità al sentimento, che è poi l’unico delle tre componenti dell’amore di coppia ad avere una reale possibilità di coesione e di durata. l’errore più comune è iniziare dal sesso mentre si dovrebbe invertire la rotta… per portare poi il SENTIMENTO nella quotidianità.

  8. 248
    rossana -

    Giampaolo,
    sto abbastanza bene, nonostante che questi ultimi mesi siano stati più travagliati del solito, sia sotto il punto di vista pratico che sotto quello emotivo (vorrei davvero vivere in una torre, anche solo di coccio, e non aver più niente a che fare con la maggior parte del genere umano… e credo di non essere la sola a pensarla così, dato che la società sembra diventata più aspra e più impervia della giungla). grazie per l’interessamento e per il complimento sulle caratteristiche che mi hai riconosciuto nel virtuale.

    solo una puntualizzazione sulla seguente affermazione: “non vedo cosa ci sia di male a dare una formazione che preveda dolcezza e femminilita’.”, sulla quale non concordo appieno. la gentilezza e il rispetto dovrebbero, secondo me, essere insegnati in modo esattamente equivalente a ENTRAMBI i sessi, senza snaturare del tutto l’indole istintiva, che andrebbe modulata ma non stroncata.

    mettiti il cuore in pace: la dolcezza e la femminilità ancora esistono in alcune donne. si deve soltanto fare un po’ più fatica di prima a scovarle ma, in compenso, le poche rimaste dovrebbero avere la prerogativa di essere autentiche, così come anche l’amore vero, che rarissimo è sempre stato, ma che ora pare del tutto scomparso dalla faccia della terra. secondo me, sussiste nè più nè meno come prima, con la differenza che adesso è più facile smascherare quello che amore-sentimento non è. inutile aggiungere che per me, risultati o non risultati, quello è il solo che abbia diritto a essere definito Amore, seppur umbratile, friabile e volatile come niente altro al mondo.

    anche Solov’ev, sia pure in termini ben più negativi dei miei, afferma che “Sarebbe assolutamente ingiusto negare che l’amore possa essere realizzato basandosi unicamente sul fatto che finora non si è mai realizzato”… nei termini di elevata spiritualità a cui lui aspirava e che suggeriva al prossimo, aggiungo io. qualche compromesso, qua e là, essendo esseri finiti, a mio avviso, si dovrebbe accordare, sia alle persone che ai sentimenti…

    se l’aspetto più significativo di un individuo dovrebbe essere la sua autenticità (come Maria Grazia insegna), è poi normale che ognuno di noi ritenga imprescindibili altre qualità, come l’intelligenza, la personalità, la formazione culturale o la dolcezza. così come per i vari esseri umani, nella loro soggettività, in amore può essere più importante la passionalità, la stabilità oppure il sentimento, sempre che si sia in grado di quantificarli.

  9. 249
    M. -

    Ciao a tutti. Oggi dedico un saluto particolare a Rossana 🙂
    Giampaolo,
    “Dopo avermi detto, con simpatia, se fossi ubriaco, mi hanno detto entrambi che la femminilità e la dolcezza di quella ragazza, si evincevano dal suo modo di porsi, di parlare, di muoversi, di camminare, dai suoi gesti, dai suoi occhi, dal suo sorriso, da ciò che diceva e come lo diceva. Dal suo modo di non essere aggressiva, dalla sua voce, dal suo linguaggio corretto e non volgare”.

    Tutte cose soggettive che più soggettive non si può.
    A TE ha colpito QUEL modo di porsi, di camminare, di parlare ecc…
    Per esempio a me una donna che potrà essere dolce quanto vuoi, femminile quanto vuoi, ma che non azzecca neanche un congiuntivo, non solo ne divento allergico, ma mi fa orrore.
    Così come mi fanno orrore quelle donne che indossano le scarpe con i tacchi a spillo, ossia un oggetto che più femminile non si può, ma camminano come dei dinosauri. Roba da orticaria.
    Il concetto di femminile, dolce, amaro, bello e brutto sono tutti relativi a ciò che percepiamo noi.
    Per esempio io trovo molto più femminile una donna che non mette in bella vista le tette con una scollatura ombelicale, non mi piace la minigonna, eppure tette e sedere sono concepite da noi uomini come le due parti del corpo più femminili.
    Vedi che non c’è una unità di misura universale per queste cose?
    Ti dirò….a me la donna tanto dolce, quella mielosa, quella che ti regala i pupazzi, quella da baci perugina, non mi piace nemmeno.
    La dolcezza la vedo più come una prerogativa di mamma più che di amante.
    Ben vengano le donne forti, decise, indipendenti, che non si lasciano imbrigliare da nessuno. C’è sempre da lottare con donne così, ed il bello è proprio questo.

    Golem, come sempre, concordo su tutto ciò che hai scritto.

    Un caro saluto a tutti.

    P.s. Giampaolo io sto bene, grazie. Voi state tutti bene? Spero di sì.

    Ciao ciao

  10. 250
    maria grazia -

    M.
    non posso che concordare con te in tutto e per tutto ! giampaolo probabilmente confonde la donna determinata e propositiva con la donna aggressiva, e nel suo immaginario la donna ideale forse la vede relegata ancora a ruoli servili ( non a caso lui intravede dolcezza e femminilità solo in donne che non svolgono mansioni dirigenziali o lavori tipicamente “da uomo” ). sinceramente penso anch’ io che il concetto che giampaolo ha della femminilità sia molto dogmatico e legato a vecchi schemi, ed è un concetto che tra l’ altro non è più valido nei rapporti di oggi. perchè sempre più uomini, proprio come te e come golem, tendono a preferire la donna che sa lottare e non si fa mettere i piedi in testa, anche a costo – a volte – di sembrare un pò spigolosa. ma come giustamente dici tu è anche questo a dare LINFA VITALE e slancio ad un rapporto. che altrimenti sarebbe estremamente scontato, noioso e banale ! questo però non sarebbe un punto negativo per uomini come giampaolo, che ha probabilmente un’ eccessiva tendenza al controllo. un controllo da esercitare sopratutto sulla partner. la mia ovviamente non è una critica verso giampaolo, ma un’ analisi di come lui potrebbe essere nella vita, in base a ciò che scrive. un caro saluto a tutti..

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