Gentile direttore, certamente le saranno già arrivate molte lettere riguardanti la “Pedemontana veneta”. Poiché io sono direttamente interessata a questa opera volevo farle notare un paio di cose. Tengo a precisare che non sono contraria a questa opera, e lo sottolineo se serve a uno scorrimento veloce del traffico pesante per evitare il centro dei paesi. Abito nel comune di Loria, vicino all’accesso del casello “2 D”, e sono venuta a sapere che in questo comune a distanza di circa tre chilometri in linea d’aria ne stanno costruendo un altro. Un’altra uscita ci sarà ad Altivole e altre due in zona Rosà. In una distanza di circa dieci /dodici kilometri ce ne saranno cinque, con uno spreco di territorio già fortemente ferito da molte zone industriali e con un dispendio economico impressionante. Inoltre ho visto le barriere di protezione nelle rotonde e vicino alle case, come succederà nel cortile di casa mia, si tratta di pannelli in cemento armato dell’altezza di tre metri con un impatto visivo di cementificazione a dir poco ” orrendo” e devastante anche se dicono che saranno abbellite….. per lo meno, visto la devastazione ambientale non più risanabile nei secoli proporrei delle barriere più consone all’ambiente di campagna, in materiale e colore più adeguato ed esteticamente più gradevoli. So che il Comune, a riguardo ha contattato la Regione ma non so ancora la risposta. Solo una mia osservazione: ingegneri superlaureati forse non sanno che qualche volta, solo qualche volta dovrebbero usare anche il buon senso. Non voglio fare polemica, assolutamente, ma non si può subire e pagare per i danni e la poca oculatezza e sensibilità di chi autorizza, sorveglia e sovraintende i lavori.
La ringrazio se vuole dare uno sguardo a questa mia, cordialmente Chiara Toffolon
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