Gentile Direttore, chi le scrive è una amante degli animali del Canile di San Giuliano in Mestre, che sostengo in tutte le iniziative, volte ad alleviare il disagio e la miseria della vita delle creature che vi son ospitate. Durante una mia recente visita in cui avevo portato come in altre occasioni scarti preparati accuratamente da un macellaio, mi è stato comunicato che, da recenti disposizioni emanate dal direttivo dell’associazione stessa, non era più possibile portare avanti questa usanza! Si può immaginare il mio disappunto quando son venuta a sapere che ogni cane sarà nutrito solo da crocchette di un’unica casa produttrice e di un’unica tipologia di mangime, alimentazione che a mio avviso non può esser equilibrata per ogni tipologia di animale, infatti il canile ospita cani problematici, anziani, con varie patologie, e le volontarie almeno 1 volta a settimana cucinavano cibi caldi, questo invece sembra esser stato vietato.
Ritengo criticabile tutto questo, accetti dunque questa mia lettera come sfogo, volta a scuotere gli animi delle persone che son vicine alle sventure di questi sfortunelli, e non comprendo come in periodo di crisi un canile non accetti aiuti dall’esterno.
Cordialmente,
M. Cristina
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Cara Maria Cristina intanto grazie per quello che fai questa lettera è un pugno nello stomaco,l’ennesimo.Un direttivo in un canile,davvero non trovo le parole per proseguire non ci riesco mi fermo qui.anzi no
IMBECILLI!
Come volevasi dimostrare ,l’amore per gli animali e’ sostituito dal business,pensa che il mio gatto adora la mia cucina e si rifiuta di mangiare cibi propriamente inscattolati per loro.Al tuo posto inizierei una petizione.