Senza alcun clamore mediatico il 05.05.2017 il governo italiano ha attuato la riforma della magistratura onoraria, partorendo una legge i cui effetti devastanti per il sistema giustizia saranno in breve tempo chiari a tutti.
Una sostanziale schiavizzazione della magistratura di prossimità che porterà ad un collasso totale della giustizia, ad unico beneficio della magistratura ordinaria, senza che alcuno abbia proferito una sola parola.
Eppure la Commissione Europea aveva già dato un ultimatum al governo italiano, già sbeffeggiato in sede di audizione nel febbraio 2017: o il governo provvede a mettere riparo alle incredibili disparità Diu trattamento dei magistrati onorari o si aprirà la procedura di infrazione.
Niente.
Questo governo è andato avanti in maniera ancora più approssimativa, tirando fuori un decreto legislativo che causerà una paralisi della giustizia civile, un allungamento (ulteriore!) dei processi, una caduta incolmabile di qualità e un diniego dei diritti fondamentali della magistratura onoraria, che già oggi lavora senza previdenza, assistenza, ferie, permessi o maternità.
Ne faranno le spese i cittadini; quelli che hanno bisogno di una giustizia di prossimità veloce, pratica e conciliativa; non certo le grandi società o le lobby industriali o di servizi, che si rivolgeranno alla magistratura ordinaria, ormai sgravata di oltre il 50% del lavoro ed in grado di fornire -a loro si!- una risposta in tempi brevi.
Si aprirà la procedura di infrazione, è scontato.
Una procedura che pagheremo tutti, ma che è passata in assoluto silenzio. Non certo come quella che ha riguardato il deficit di bilancio, che in 15 giorni ha sollecitato il governo ad una “manovrina”
aggiuntiva, perché “la procedura di infrazione coinvolge la credibilità internazionale del paese” (Ministro Padoan).
Ritengo che sia una situazione che meriti la attenzione della opinione pubblica.
Per senso civico soprattutto; perché davvero non può ritenersi giusto e corretto che uno stato faccia pagare a tanti il privilegio di pochi.
Cordiali saluti
Dario Bonamano
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Categorie: - Politica
Invece io penso che questa riforma sia al passo con i tempi. Gli individui all’interno della società dei consumi si trovano a fare scelte obbligate. Questo accade quando devi acquistare un pigiama e il ventaglio di scelta ruota intorno ai colori che sono disponibili all’interno di quella fascia di prezzo. Ci sono tante sottocategorie (ultime taglie, ultimi pezzi, ecc.)che ti danno la sensazione di aver fatto un affare senza aver scelto per davvero. Parliamo di quando ne hai bisogno. In quel momento nasce dentro di te il proposito di acquistarne un altro con i saldi. Questa sorta di bisogno indotto (e magari inespresso) ti porta a sentirti schiavo della miseria e a non credere di poter competere con il potere e quindi con la legge. Le leggi andrebbero calate all’interno del contesto sociale in cui viviamo. Lo sviluppo economico presuppone il controllo sociale. Marcuse sosteneva che abbiamo la libertà di non essere liberi. A questo punto sta a noi cercare di trovare la nostra libertà nei valori in cui crediamo.
abbi pazienza ma io l’unica cosa che ci ho capito in questa pappardella e’ che tu sei un magistrato onorario.
se vuoi suscitare empatia per la tua causa devi scendere nei dettagli e illustrare le ragioni per le quali ti senti “schiavizzato” da questa riforma.
allego volentieri i particolari:
la magistratura ordinaria, alla quale la magistratura di pace appartiene a pieno titolo, costituisce un ordine unico, investito di funzioni e poteri equipollenti; non esiste una giustizia onoraria, semmai una Giustizia che funziona ed una giustizia che non funziona; i giudici di pace chiedono semplicemente il rispetto della Costituzione, nonchè delle raccomandazioni e decisioni provenienti dalle più alte Istituzioni Internazionali (Organismo delle Nazioni Unite, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, Corte di Giustizia Europea) per cui la Giustizia, in qualsiasi grado e da chiunque espletata, esige, al fine di garantire l’imparzialità, indipendenza e professionalità del giudice, a tutela dei cittadini che vi accedono, il riconoscimento a tutti magistrati, onorari o di carriera, dei diritti fondamentali della continuità del servizio, di un trattamento economico adeguato, delle tutele previdenziali ed assistenziali, delle garanzie ordinamentali di autonomia degli uffici e di indipendenza del giudice;
I recenti provvedimenti del Governo disconoscono elementari precetti costituzionali a tutela dei cittadini e delle imprese che si rivolgono alla Giustizia, ostacolandone l’accesso ed accrescendo i costi ed i tempi della definizione dei processi, mediante l’ingiustificato aumento delle imposte e la prescrizione di fasi di conciliazione obbligatoria e di negoziazione assistita, che peraltro si aggiungono e sovrappongono ad istituti stragiudiziali preesistenti e già dettagliatamente regolamentati.
L’opera di “demolizione” della Giustizia ha avuto una recente, gravissima, recrudescenza, con un decreto manifestamente illegittimo del Ministro Orlando, datato 10 novembre, che ha disposto, dopo appena 6 mesi, la soppressione di ulteriori 100 sedi circa del Giudice di Pace, mantenute a carico dei Comuni, in aperta violazione dell’articolo 3, comma 5, d.lgs. n. 156/2012, che così
letteralmente dispone: “Qualora l’ente locale richiedente non rispetti gli impegni relativi al personale amministrativo ed alle spese di cui al comma 2 per un periodo superiore ad un anno, il relativo ufficio del giudice di pace verrà conseguentemente soppresso con le modalità previste dall’articolo 2, comma 2, della legge 21 novembre 1991, n. 374”.
Il progetto ministeriale di riforma della c.d. magistratura onoraria, già approvato il 29 settembre scorso e di imminente presentazione in Parlamento, nega, di fatto, la natura giurisdizionale dell’attività degli uffici del Giudice di Pace, pur ampliandone enormemente le competenze (solo in materia di competenza generale per valore, l’aumento sarà addirittura del 600%), con la volontà di affidare a tali uffici non meno dell’80% del contenzioso civile; palese è la volontà di creare un figura di magistrato dequalificato, privato delle più elementari guarentigie costituzionali, gerarchicamente subordinato al capo dell’ufficio (il Presidente del Tribunale, ossia l’organo di appello) non solo a livello organizzativo, ma persino a livello giurisprudenziale (direttive sulle prassi applicative della legge!), anche mediante il suo inserimento nell’ufficio del processo, al fianco di tirocinanti, stagisti e cancellieri (tipiche figure amministrative);
lo stesso orientamento, di recente ribadito dal Ministro Orlando, mira ad abbattere i già miseri emolumenti destinati ai giudici di pace – da oltre 15 anni non adeguati agli indici di rivalutazione Istat -, anche al fine di coprire la spesa per l’istituzione dell’ufficio del processo, arrivando addirittura ad assoggettare il pagamento dei compensi dei magistrati alla potestà discrezionale del Ministro e dei Presidenti Tribunale, in violazione dei più elementari precetti costituzionali di indipendenza del giudice e di certezza della spesa pubblica;
sei riuscito a riempire due box di commenti senza dire un …..
tu adesso quanto pigli e quanto vorresti ?
quanto piglia invece un magistrato ordinario ?
qual e’ la differenza di preparazione (titoli di studio) tra un giudice di pace (quale tu sei se ho ben capito) ed un magistrato ordinario ?
Rispondo telegraficamente: mediamente un magistrato onorario prende (al netto) tra i 1.500,00 ed i 2.500,00 (dipende quanto lavora, noi siamo pagati a cottimo). La nuova riforma prevede uno stipendio di € 16.000,00 lordi all’anno, compresi di assistenza e previdenza: fatti due conti dovrebbe essere circa 600-700€ mese.
Le competenze sono state triplicate: ci occuperemo di esecuzione mobiliare, presso terzi, volontaria giurisdizione, condominio, infortunistica stradale fino a 50.000e di valore ecc.
Si potrà (e dovrà, obbligatoriamente) lavorare solo due giorni a settimana: questo significa -ed è il punto più dolente- che non potrò più portarmi i fascicoli a casa per fare le sentenze, ma dovrò farle entro l’orario di lavoro dell’ufficio: forse se riusciremo a redigere una decina di sentenze al mese sarà grasso che cola. I cittadini aspetteranno anni per avere un provvedimento.
I titoli di studio dei magistrati onorari e ordinari sono identici: anzi, la maggior parte di noi ha anche l’abilitazione come avvocato. Abbiamo superato un concorso (a titoli) ed abbiamo fatto 6 mesi di tirocinio. Ogni 4 anni c’è un controllo sulla produttività anche qualitativa.
Non abbiamo ferie, permessi, 104 né maternità.
Ecco perché la EU aprirà una procedura di infrazione: in sostanza facciamo lo stesso lavoro dei magistrati ordinari con 1/10 dello stipendio e dei diritti.
Come sintesi va bene?
Voglio invece spezzare “un’arancia” per la “Giudice di Pace” che mi ha assegnato un rimborso di ben euro 200, giunto un’ora fa dalla Banca d’Italia, per l’ennesimo ricorso vinto contro una multa da 300 euro, che ovviamente non ho pagato.
Grazie dottoressa. Comprerò oggi stesso un “Veuve Clicot”, e brinderò alla sua salute, e poi per sabato inviterò mia moglie “Al Binari” di Porta Genova. Fino al prossimo rimborso. Il terzo del 2016, che sará il secondo del ’17, e non parliamo di quelli fatti agli amici. Due persino al messo che mi comunica certe gioie.
Chi si fa pecora il lupo la mangia. Reagire sempre. Cittadini e non sudditi direi.
ora hai spiegato bene le tue ragioni e – se le cose stanno davvero come hai detto – posso solo condividerle , purtroppo hai scelto la piattaforma sbagliata per divulgarle , qui siamo giusto una decina di sedicenti opinionisti che si occupano prevalentemente di cuori spezzati e baggianate del genere.
Questa è soltanto una delle tante piattaforme che ho scelto; ieri sul Corsera è uscito un editoriale, ma a parte questo, il mio più grande stupore maggiore deriva dal silenzio che cala su queste situazioni aberranti. Forse siamo troppo abituati al peggio o forse i media non vogliono mettere il naso nelle faccende che coinvolgono la magistratura. Fatto sta che nessuno riesce a far diventare una vergogna così grande un vero caso politico. Speriamo soltanto nell’Europa; se e quando le procedure di infrazione saranno concluse e la corte di Strasburgo avrà condannato l’Italia, per quelli che ancora saranno vivi si apriranno le porte per i risarcimenti. Campa cavallo….