Ciao, sono un ragazzo di quasi 18 anni, il nome preferisco non scriverlo, accontentatevi delle iniziali. Ho letto molti post sul duro vissuto personale e da ogni storia ho sentito che almeno un piccolo pezzetto era il mio. La vita di delusioni me ne ha date troppe, dalla famiglia agli amici, una carenza affettiva per me intollerabile. Leggendo alcune righe mi sono ricordato per la prima volta dopo 10 anni le violenze di mio padre su mia madre, ricordi che avevo rimosso e di cui oggi mi sento responsabile; gli amici, li ho persi quasi tutti, loro non sanno di avermi perso ma io li sento lontani e non sono più sereno. Mi sento distante da loro, questi che sono “gli anni più belli” li sto vivendo passivamente, chissà se li rimpiangerò o li avrò cancellati tra qualche anno. Violenza psicologica e fisica, spero solo di potermene andare via, correre e volare, lontano da questa prigione. Non esco mai e a scuola non ci vado con voglia (non per i voti) , sono stanco di subire indifferenze e violenze, ieri mia madre mi ha consigliato di andarmene con dignità, di togliermi la vita e di non essere più di peso…. non è una cattiva madre e non lo è mai stata, forse sono io che mi sto isolando senza un motivo, sono incerto su tutto. Non chiedo di essere felice ma almeno di non essere solo.
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Categorie: - Me stesso
Ciao G.G.
Io ne ho 19 di anni. A volte vivo nel disagio e nella paura. A volte mi chiedo se tutto ciò che mi sta intorno abbia veramente un senso o una finalità perchè non mi rende felice, e so di essere un egoista, ma credo che la mia felicità venga prima di quella degli altri. Certo nei limiti della moralità. Credo che bisogna combattere molto per avere quello che si desidera, per essere felice, e anche la quotidianità è una lotta. Alzarsi la mattina e andare a scuola, anche quello è un confronto. Io pretendo di essere felice e se questo significherà perdere qualcuno di molto importante lo farò. Ho perso mio padre per la mia felicità e non credo che riuscirò a legarmi a lui nuovamente nello stesso modo. Ma dopo averlo buttato fuori di casa sto meglio, vedo mia madre stare meglio. Era una necessità allontanarlo. Sembra molto strano detto così, molte persone mi hanno detto che stavo sbagliando: avevano altri punti di vista e non vivevano la mia situazione. Qualche giorno fa sono andato a trovarlo e ho capito che ho bisogno di un padre. Non so come la mia situazione si evolverà. Voglio che però tu sappia che NON SEI SOLO. E avrei piacere di avere una tua risposta per continuare lo sfogo. Si è soli solo se lo si desidera 🙂
Ciao Stregatto,
fortunatamente la situazione domestica nell’ultimo mese si è un po’ “calmata”,dovuto anche al fatto che mio padre non sta bene per motivi di salute.In realtà sento di averlo perso da molto tempo,forse da troppo per poter riallacciare un vero legame padre-figlio.Io so bene che un giorno me ne pentirò e ti ammiro per la forza che hai avuto e per la forza che ci metti nell’affrontare le tue giornate ma io onestamente (almeno per ora) non ce la faccio;vedo che si impegna ma è un’impedimento naturale per me,non so davvero da dove iniziare.Spero tu mi possa aiutare;le tue parole mi faranno riposare più dolcemente,sapendo che non tutto è perduto.Iniziamo a costruire la felicità dal nucleo di base: la famiglia.
Ciao G.G., sono una mamma di un ragazzo di 18, e mi dispiace vedere tanta sofferenza in giro, in particolare quando si tratta di bambini o giovani, forse perchè ho sofferto tanto anch’io da bambina e sono diventata una persona molto sensibile. In generale mi dispiace vedere tanta gioventù che, per divertirsi, ha bisogno di sballarsi con ogni sostanza. I giovani di oggi sono tutti insoddisfatti eppure hanno tutto, mentre una volta, forse, eravamo più stimolati per raggiungere un obiettivo a noi lontano. Questa, non vuole essere una paternale, era solo una mia riflessione. Per il tuo disagio, potrei dirti che senti i tuoi amici lontani, perchè sei tu che ti stai allontanando da loro e se tuo padre è stato violento con tua madre non è colpa tua, la violenza non è mai giustificabile. Non vorrei essere ripetitiva, perchè già l’ho detto altre volte, ma oggi c’è la possibilità di farsi aiutare da una persona competente che ai miei tempi non c’era e non si capiva, e adesso che me se servo, non puoi capire l’aiuto che di dà com’è importante. Mi sento, quasi, una persona diversa, quasi perchè, purtroppo ho un marito che non mi aiuta in questo, ma con tutto ciò, riesco a superare anche questo. Prego te e tutti quelli come te di non buttare all’aria gli anni migliori della vita che non verranno più, perchè indietro non si torna, ve lo dice una persona che già ci è passata. Mi raccomando e buona fortuna.
Caro Stregatto e G.G.,a differenza vostra io un padre non ce l’ho mai avuto e mia madre mi ha cresciuto da sola,con una forza nell’affrontare la vita che io le invidio tutt’ora,è vero nessuno è solo se lo vuole;ma le discussioni familiari o le beffe che fa la vita quotidianamente ti fortificano e ti fanno capire che un domani,dovrete continuare a combattere contro la vita e a farlo anche assieme ai vostri figli quando ne avrete,con questo non dovete deprimervi ma affrontare la vita giorno per giorno e cercare la felicità che ognuno si merita,cercando di migliorare se stessi e gli altri,che vi stanno attorno dando il buon esempio.Buona fortuna per tutte le peripezie che incontrerete
@Silvana4910, per gli amici davvero non so che dire,in alcuni momenti li sento vicini in altri totalmente assenti…diciamo che mi manca quel poco per sentirli veramente “miei”,mi sento troppo diverso da loro sia caratterialmente che per altro.Li vedo spensierati,vivere alla giornata ma io in tutto questo non mi ritrovo perchè devo combattere ogni giorno per mantenere quel poco di felicità che la vita mi concede.
@CappellaioMatto, ammiro la forza di tua madre,l’unica pecca delle madri è il fatto di non insegnarci questa loro forza.
Devo dire però che pensandoci bene un po’ di forza ce l’ho,fino ad ora sono riuscito a tenermi tutto dentro,a non esplodere pubblicamente,anche se non so è giusto.Avrei tanto bisogno di una figura che non sia né genitoriale né uno psicologo e preferibilmente nemmeno un amico perchè non mi piace far compassione in pubblico.
Ciao G.G. Come stai? io ho 23 anni e ti rispondo perchè la tua lettera mi ha molto colpito. Tu dici di non essere una persona forte, ma in realtà sei forte eccome. Tu giornalmente fai i conti con delle situazioni spiacevoli a casa che chiaramente poi hanno delle ripercussioni anche sul tuo approccio alla vita. Ma tu pensi che sia da tutti riuscire a sopportare simili cose, alla tua età? Molti dei tuoi coetanei probabilmente per molto meno sarebbero messi peggio di te. Quindi non sentirti debole perchè non lo sei affatto. Un’altra cosa poi… tu dici che ti senti diverso rispetto i tuoi amici, che loro riescono a vivere in maniera spensierata, alla giornata. Ecco guarda purtroppo la magia della vita spensierata svanisce per tutti quando impattiamo con la vita vera con la realtà, quella che sta fuori dai banchi di scuola, nel mondo del lavoro o dello studio. Tu avrai avuto meno anni di vita spensierata rispetto gli altri ma forse questo ti ha forgiato e ti aiuterà a superare prove che per gli altri saranno delle montagne per te, che hai affrontato prove ben più dure, queste montagne saranno delle semplici collinette.
Guarda anche nel brutto bisogna cercare di trovare un minimo lato positivo e credo che ci sia. Tutti hanno diritto ad una adolescenza spensierata e felice, a te ti hanno privato di questo diritto ma sono sicuro che è una privazione momentanea. Tutta la felicità che non hai avuto per ora sono certo ti sarà restituita con gli interessi nell’immediato futuro, forse domani, forse tra un mese o un anno ma vale la pena aspettare!! Mi raccomando non gettare la spugna… i periodi brutti sembrano infiniti ma finiscono anche quelli!!
Un abbraccio forte!!!!