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Riflessione sull’amore di un cuore in ricostruzione

di Leonardo88
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 2 Agosto 2011. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 145 commenti

Pagine: 1 7 8 9 10 11 15

  1. 81
    rossana -

    Chantal,
    volevo scrivertelo in privato ma visto che abbiamo difficoltà e che ci vorrà del tempo per poter realizzare un contatto diretto, ti confermo fin d’ora che è vero che ce l’ho fatta a crescere un figlio da sola ma che è altrettanto vero che mi è costato grandi sacrifici e importanti rinunce.

    soprattutto, i risultati non sono stati quelli che avrei desiderato, quasi certamente per colpa mia e per il peso che una tale responsabilità ha posto sulle mie spalle. in buona sostanza, se potessi scegliere se rifare da capo o meno questo tipo di percorso, nelle stesse condizioni di base e conoscendone a priori gli esiti, non credo che lo rifarei.

    non ti voglio scoraggiare ma non posso nemmeno omettere di farti presente le difficoltà a cui vai incontro…

  2. 82
    chantal -

    @rossana,ti ringrazio per la chiarezza nel dire le cose.mi dispiace se nn hai ottenuto il risultato sperato con tuo figlio,anche se sono sicura che ci avrai messo tutto l’impegno necessario e quindi nn e’ certo un fallimento…ognuno fa quello che puo’ e che riesce,e ce la mette tutta!il risultato dipende solo in parte da noi….penso che poi ogni figlio abbia la propria testa per scegliere e se nonostante i nostri sfotzi nn prende quella sperata da noi…beh,quelle sono soltanto scelte sue!noi nn ne siamo colpevoli.anche xk i sacrifici che hai fatto x tuo figlio rimmarrano sempre,qualsiasi saranno le sue decisioni!scusami rossana,ma io il fallimento di un genitore lo vedo solo ed esclusivamente se i genitori “lo abbandonano” psicologicamente o peggio ancora emotivamente a se stesso.come hanno fatto i miei genitori….quello e’ un fallimento,quello e’ da considerarsi tale con tutte le sue conseguenze.per il lavoro che svolgo ogni giorno vedo famiglie diverse…con problematiche che si assomigliano un po’ tutte.ci sn famiglie distrutte da un lutto,dalla perdita di un figlio o di un genitore,mamme o papa’ soli con il peso di dover crescere un figlio da soli.famiglie che a stento arrivano alla fine del mese….ma famiglie che amano i proopri figli e se sbagliano,sbagliano per troppo amore.l’amore per un figlio e’ sconfinato,in qualsiasi circostanza lo si provi.io,nn voglio fare l’errore dei miei genitori…ed ora nn so più se questa bimba e’ giusto che nasca,sono troppe le domande che mi pongo e troppi gli interrogativi…lo so che nn posso avere la sfera di cristallo ma tutto questo fa cosi male……..

  3. 83
    rossana -

    hai ragione, Chantal, non dovrei scrivere di difficoltà e rimorsi nei confronti di un figlio proprio a te, nel momento in cui stai prendendo faticosamente una decisione in merito a questa gravidanza.

    tuttavia, non sarei in pace con me stessa se non ti dicessi che, se il lavoro è troppo impegnativo (e per tirare avanti la vita per due da sola finisce di esserlo), i figli vengono privati della presenza, che è importante quanto l’amore, soprattutto nei primi cinque-sei anni di vita.

    quando si rientra stanche la sera, o quando durante il fine settimana si deve badare a organizzare la casa per la successiva, restano purtroppo così poche risorse psico-fisiche e così poco tempo da dedicare ai piccoli, che non se ne lamentano ma ne patiscono.

    poi è vero che il caffè si fa sempre allo stesso modo ma che è la miscela che fa la differenza. così come è vero che se si fa tutto il possibile, nessuno potrebbe pretendere di più… che se si sbaglia, stando loro vicino, lo si fa per troppo amore e non certo per volontà di fare del male.

    mi sembra che tu conosca abbastanza bene tutte queste problematiche, pur essendo così giovane, e sono sicura che deciderai per il meglio in tutti i sensi.

  4. 84
    chantal -

    @rossana,quanti anni ha tuo figlio ora?e quanti ne avevi tu quando sei rimasta in cinta?chantal.

  5. 85
    rossana -

    Chantal,
    sono abbastanza sfrontata e poco riservata, ma non posso arrivare al livello di apertura in pubblico a cui mi porterebbe il rispondere alla tua domanda.

    rimandiamo a quando potremo comunicare privatamente… 🙂
    buon fine settimana!

  6. 86
    chantal -

    @rossana,nn ti devi scusare anzi,ti ringrazio per la sincerita’.si,conosco bene queste problematiche xk le vivo quotidianamente all’asilo con i miei bimbi e lo ho vissute in famiglia,putroppo,vedi,io me ne sono andata di casa a 17 anni e fino ad allora ho cresciute le mie sorelline.andarmene e’ stata la scelta + difficile di tutta la mia vita e la + dolorosa.le ho abbandonate ed ero a conoscenza che avrebbero sofferto”.nn potevo fare altrimenti” questo e’ quello che mi sono ripetuta in tutto questo tempo,la verita’ e’ che nn ho mai smesso di avere i sensi di colpa nei loro confronti.Dopo che sono andata via di casa,sono stata in cura quasi 1 anno dallo psicologo per crisi di panico e depressione.ero diventata un vegetale e nn sapevo da che parte girarmi per rialzarmi.e’ stato terribile….quando ho compiuto 18 anni ho cercato 1 soluzione per riprendermele ma con i genitori in vita e nessun segno di violenza nessuno mi avrebbe concesso l’affidamento.cosi’ mi limito a vederle 1 volta al mese quando i miei sono a cena da amici di fammiglia e loro vengono affidate alla baby sitter.ma nn immagini cosa significa essere costretti a vederle con i tempi e i modi decisi da terzi.ora sto bene,ho il mio lavoro,la mia vita,la mia casa..facendo mille sacrifici ma ce l’ho fatta.il problema e’ che io nn so cosa significa fare il genitore,nn sono mai stata coccolata,mai una parola dolce….e forse nn sono neanche capace di amare.quando vivi determinate esperienze ti rendi conto che l’unica amica che hai e’ te stessa e le tue forze e ce la devi fare che tu voglia o che tu nn voglia.diventi cinico ed egocentrico…e forse e’ vero che vedi solo il tuo dolore e mai gli altri e quello che vivono.mia mamma ha saputo della bimba,presumo tramite mia zia,si e’ limitata a spedirmi via posta un assegno,che naturalmente le ho rispedito con allegata una lettera in cui le chiedevo di stare lontano dalla mia vita e da quella di mia figlia.ora mi chiedo,quale genitore,sapendo le difficolta’ che un bambino porta specialmente alla mia eta’,si limiterebbe a un gesto cosi squallido?io vorrei parlare con mia figlia,abbracciarla,vedere tutte le ecografie,essere presente ad ogni scelta e ad ogni passo che fara’.ma xk a lei nn viene in mente?rossana,io la odio,la odio per quello che mi sta facendo e che ha fatto,la odio per aver messo sempre davanti se stessa a noi…ma mi viene normale chiedermi se mia figlia,un giorno,capira’ quello che ho fatto per tenerla,per crescerla,o se mi odiera’ come io odio mia madre.e sono sicura di nn volerla nella mia vita,di nn volerla nella vita di mia figlia mai!mi farei uccidere piuttosto che chiederle aiuto…..mi manca lui,il padre di mia figlia.in tutto questo tempo c’e’ sempre sttao.e’ stato la mia ancora di salvezza anche se nn me ne rendevo conto,xk il + delle volte,lo capisci quando quella persona nn c’e’ più’….chantal.

  7. 87
    chantal -

    Rossana scusami per la domanda..non ci avevo pensato che ti avrebbe creato” problemi” rispndere

  8. 88
    rossana -

    Chantal,
    a mio avviso la vita che descrivi è stata tanto intensa quanto dura. ne stai uscendo bene, più forte. hai rischiato di esserne stroncata ma ce l’hai fatta a riemergere, forse con l’aiuto dell’uomo che ti è stato accanto e che ora si sta allontanando.

    mi dispiace per il dolore che il tuo allontanamento da casa ha causato a te e alle tue sorelline, e alla ridotta possibilità di continuare ad essere minimamente loro vicina. a volte non c’è alternativa: si deve per forza scegliere fra noi e gli altri, ed è sano che si scelga noi, pur accettando di pagarne il prezzo. in condizioni di difficoltà, non solo hai raggiunto in breve tempo l’autonomia economica ma sei riuscita anche a mantenere un contatto con le tue sorelle, hai continuato a pensare a loro. tutto questo ti fa onore e dimostra che sei capace d’amare.

    personalmente non approvo mai l’odio. nel tuo verso tua madre, senz’altro giustificato, leggo ancora la frustrazione per l’amore che ti ha negato. essere genitori dovrebbe essere innazitutto quello che hai individuato in negativo “nn sono mai stata coccolata,mai una parola dolce…”. l’affetto e l’accettazione sono per un figlio la più grande eredità che gli si possa lasciare ma, purtroppo, non tutto va sempre per tutti come da essi desiderato e non si può immedesimarsi in un’altra persona al punto di comprendere a fondo le motivazioni che animano i suoi comportamenti, positivi o negativi che siano ai nostri occhi.

    hai comunque fatto bene a restiturle il suo assegno e a tenerla così lontano dalla tua vita e da quella della bimba che porti in grembo. il denaro non può sostituire l’amore!

    nell’obiettivo di crescere tua figlia, dovresti anche tener presente la tua capacità di superare o sublimare in tempi brevi il dolore che ti potrebbe derivare dal separati da suo padre. pensi di potercela fare? una figlia ha diritto alla serenità, che può venirle innanzitutto da te. fin d’ora percepisce ed è in parte condizionata nello sviluppo dal tuo stato d’animo…

    metterla al mondo è a mio avviso la più grande incognita a cui un essere umano possa andare incontro. a grandi linee sai chi sei tu ma non hai la minima idea di chi sarà lei. prima ancora che nasca inizi ad immaginare come la vorresti ma potresti poi trovarti, intorno ai 14-15 anni, una persona totalmente diversa da come ti sei sforzata di plasmarla in precedenza. potrà amarti o odiarti, anche se avrai fatto del tuo meglio per lei. potrà, a ragione o a torto, ritenerti l’artefice della sua realizzazione o del suo fallimento.

    ce la puoi fare economicamente, sia pure con gradi sacrifici. hai coscienza dell’impegno pratico che dovrai affrontare. valuta bene se sei in grado di farcela emotivamente, senza suo padre. se provi amore per lei (questa è la parte più importante), accettala, accettando anche tutte le incognite che da lei ti potranno derivare, incognite che si rifletteranno su tutto il resto della tua vita, anche indipendentemente dal tuo amore. i figli non si possono scegliere!

  9. 89
    rossana -

    (segue da post 88)

    ora, però, si può scegliere se averli o no, e questo dovrebbe fare la differenza, evitando che ci siano al mondo troppi bambini non amati perchè non desiderati oppure trascurati perchè non ci si è resi conto appieno dell’impegno che comporta crescerli. aspetti anche più deleteri per loro di quanto può succedere a bambini a cui manchino risorse materiali essenziali (come tu stessa hai forse avuto modo, purtroppo, di sperimentare). la carenza d’amore resta in ogni caso peggiore dell’amore dato o percepito male, che pure fa parte dei limiti degli esseri umani.

    non ti preoccupare per la domanda rimasta inevasa. nessun problema: anche in amicizia non è che si possa rispondere sempre sì… 🙂

    un abbraccio

  10. 90
    chantal -

    Rossana,hai capito benissimo quello che io confusamente ho cercato di spiegare…purtroppo parlarne tuttora mi porta a dei problemi..hai ragione quando dici che l’odio non porta da nessuna parte seppure giustificato,ed e’ quello che ho sempre cercato di spiegare alle mie sorelline,che considero la cosa + importante della mia vita,fin della mia stessa vita.se tornassi indietro nn me ne andrei di casa,non se nn fossi sicura di poterle portare con me.e’ vero ci sn delle scelte che bisogna fare,ma a che prezzo?io ho pagato molto più di quello che ho lasciato.quando ne sono “uscita” mi sono rimboccata le maniche e in breve ho ottenuto indipendenza,che a mio avviso e’ il primo bisogno di ogni individuo…eSserlo mi ha permesso di vedere le cose sotto punti di vista differenti,di fare le mie brutte o belle esperienze..ma il dolore resta.e l’amore che incondizionatamente ho verso di loro e’ sconfinato.rappresentano il mio mondo e se,oggi ne posso parlare,e’ solo xk non ho trovato la forza di compiere un gesto tale per cui le avrei “uccise”.ma ci sn andata molto vicino…sono cresciuta da sola,nn e’ frequante che una 17 abbandoni la casa dei genitori..ma nello stesso tempo nessuno mi ridara’ mai l’infanzia che nn ho vissuto.sono grande ora,consapevole che la scelta che ho fatto riguardo a mia figlia e’ stata quella giusta..consapevole che i miei genitori nn devono avere a che fare con la mia bambina.e’ vero,nonostante i miei sforzi nn avro’ la certezza che quello che pensera’ di me sara’ positivo e sopratutto nn so se riusciro’ a nn crearle danni psicologici..e’ strano avere dentro di se un bambino,io la amo ancora prima di averla e sento di doverla proteggere.forse falliro’,forse mi odiera’,o forse capira’ che l’ho voluta nonostante nn fosse facile in quel momento..se si rendera’ conto che le scelte che faro’ sara’ solamente per il suo bene.rossana,nn lo so,nn so come andra’….nn so se arrivero’ mai a pentirmene,non so come faro’ a spiegarlo alle mie sorelline,nn so come faro’ a superare i prossimi 6 mesi da sola,nn so come faro’ quando sara’ nata a portare avanti il lavoro e lo studio…non so se avro’ dei rimorsi o se saro” soddisfatta.ma penso che continuare a pensarci peggiorerebbe sole le cose.se posso vivere senza di lui?se ce la faccio?lo vorrei accanto ad ogni mia ecografia,lo vorrei ora che e’ a rischio e vivo con il terrore di perderla da un momento all’altro.lo voRrei quando iniziero’ a preparare la casa per la sua nascita,lo vorrei nelle frequenti notti di pianto che ogni tanto attraverso,lo vorrei vicino quando nascera’,al suo battesimo,alla sua prima parola……ma sono consapevole che nn potra’ essere cosi;che quello che insieme abbiamo vissuto e’ stato una favola e che come tutte prima o poi finisce.mi manca,anche litigare per le cose + stupide.e nn so se permettero’ a qualcun altro di entrare nella mia vita e,di conseguenza,nella vita di mia figlia.quello che provo per lui e’ tanto specialmente per quello che ha fatto in questi difficili 2 anni….ma,lo vorrei vedere felice anche a dispetto della mia felicita’ e se questa felicita’ dovesse trovarla lontano da me devo lasciarlo andare…devo lasciarlo vivere la sua vita..nn sopporterei di vederlo infelice,nn sopporterei di vederlo soffrire a causa mia.sto provando diverse cose questi giorni.piango per la sua mancanza ma piango anche se passo,per caso,davanti ad un negozio per bambini!non sto bene,non sono felice ora.ma sono impaziente di diventare mamma,con tutti i problemi che ne comporta.diciamo che sono bene quello che sono e quello che NON voglio diventare.e spero di essere qua, un giorno,a dirti che non ho sbagliato,che decidere di averla e’ stata la cosa più bella di tutta la mia vita.e se cosi nn sara’,non avro’ sensi di colpa,perche’ conoscendomi so che avro’ fatto anche l’impossibile per lei.rossana,ho fatto il danno di nn stare abbastanza “attenta” e ora proprio xk nn ho + 11 anni,devo prendermi le mie responsabilita’. Ti ringrazio per tutto e ti abbbraccio. Chantal

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