Ciao a tutti, nell’ultimo anno mi è capitato di leggere le vostre lettere, e di ritrovarci dentro le stesse emozioni o sensazioni, e gli stessi dolori che caratterizzano la vita di tutti quando le cose cambiano in meglio o in peggio, leggere aiuta molto, da un senso di condivisione.
Nell’ultimo anno la mia vita si è trasformata, ho perso i riferimenti affettivi che avevo e mi sono ritrovata appena laureata senza lavoro, ritrovandomi a dover ricostruire tutta la mia vita che fino al giorno prima aveva un senso, dei progetti e tanti sogni da realizzare (e a gestire il dolore di situazioni affettive che credevo stabili e che invece non lo erano, non solo in campo affettivo ma anche nell’amicizia, che mi ha dato una grande batosta, nonostante fossimo cresciute insieme come sorelle, e ho dovuto fare i conti con la realtà).
Ho piano piano ricominciato a vivere nonostante il dolore, perchè deve essere così, la vita è una cosa buona, e diciamo che adesso va, e ora sono un po’ad un bivio, perchè dopo molte ricerche mi hanno finalmente offerto una possibilità lavorativa di sei mesi, sono felice ma un po’impaurita, perchè ho paura di fare la scelta sbagliata, di imboccare qualcosa che magari non è la mia strada, e di perdere altro tempo (dato che ho già trent’anni), e di ritrovarmi poi a ricominciare da capo quando terminerà (è un lavoro fuori regione e dovrei viaggiare giornalmente, quindi un bel po’ di sacrifici, anche se per natura ne ho sempre fatti tanti e va benissimo così ci mancherebbe), io credo che il fatto di aver dovuto ricominciare tutto da capo e di affrontarlo tutto insieme abbia lasciato degli strascichi, e la paura di sbagliare, non avendo più nemmeno un amica o amico con cui confrontarmi e confidarmi un pochino.
Se vi siete ritrovati in una situazione simile, mi piacerebbe tanto un vostro consiglio, o ascoltare le vostre storie, un vostro parere, un abbraccio
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Categorie: - Me stesso
Ciao,
se mi trovassi nella tua situazione penso che troverei un modo per spendermi lo stipendio. Perché è chiaro che se parti pensando a comprare la casa e ad arredarla comincerai a vivere aspettando la pensione. Non ci sarebbe niente di male, ma quanto pare non è quello che al momento t’interessa. E poi dovresti trovare la forza per muoverti in una realtà segnata dal disordine e dalla corruzione che trova nel potere la soluzione più immediata. Ti basterebbe andare due volte a settimana dal parrucchiere per risolvere la metà dei tuoi problemi. La mattina passi a pettinarti. Fai un saluto e continui a fare le tue cose. L’uomo nelle amicizie s’ingentilisce, ma la donna rischia di perdere sé stessa quando si perde nelle sue fantasie. Lo shopping sembra un rito apparentemente più disdicevole di altri, ma, per quanto mi riguarda, ti consente di manifestare il tuo potere d’acquisto senza dover rinunciare alla tua femminilità, cosa che purtroppo accade in altri ambienti anche se non ce ne accorgiamo. Quando ci troviamo in gruppi eterogenei non possiamo pretendere di conservare la nostra femminilità. Nel matrimonio accade la stessa cosa: la parte sensitiva dell’anima sempre rifiuterà tutte quelle disposizioni naturali che non si possono controllare mediante l’esercizio della ragione e della volontà. La giustizia interessa alla parte razionale dotata di libero arbitrio che in talune circostanze spinge ad andare via per conservare quell’unità che è cara a tutte le religioni.