Salve a tutti, da un pò di tempo ho scoperto questo sito e dopo aver letto molte storie, tra le quali alcune (purtroppo) molto simili alla mia, ho deciso di volermi aprire e raccontarvi la mia vita. Mi chiamo Stefano e tra poco più di 1 mese (31 dicembre per l’esattezza) compirò 22 anni. La reazione di molti immagino sia “WOW, che figata, compi gli anni il 31 dicembre, chissà che festoni!”…bè, purtroppo le cose non sono così. In famiglia non ho mai avuto problemi, i miei hanno sempre cercato di non farmi mancare nulla, ma sbagliando, erano ultra-protettivi nei miei confronti e nei confronti di mio fratello (gemello), ma non capivo che “esagerando” non mi hanno aiutato ad affrontare la vita e le sue difficoltà.
Sin da piccolo, alle elementari, ero oggetto continuo di prese in giro da parte degli altri bambini, specialmente per il mio cognome (che tra l’altro è un cognome molto famoso, ma non per il motivo per il quale mi si prendeva in giro), ma alla fine mi sono trovato tutto sommato bene, a scuola all’epoca ero tra i più bravi della classe e ho instaurato alcune amicizie importanti che mi sarebbero durate fino all’adolescenza. Ero probabilmente già allora un pò timido, ma mi aprivo facilmente con i miei compagni e comunque a quell’età la considero cosa normalissima. Le cose sono cambiate drasticamente alle medie…la mia timidezza e la mia insicurezza sono aumentate a dismisura, l’ambiente scolastico non era dei migliori e nonostante in classe mia ci fossero alcuni compagni delle elementari, parlavo pochissimo, facevo fatica a conoscere gli altri, durante le ricreazioni venivo messo in disparte, ero “emarginato” praticamente (e le prese in giro continuavano). E probabilmente da qui è peggiorato tutto per me, anche nei rapporti con gli amici che avevo sempre avuto. Infatti venivo a sapere (da altri) che sparlavano di me alle mie spalle, perchè c’erano alcune volte che uscivo, ma altre volte che preferivo stare a casa e non trovarmi con loro e poi perchè non ero mai io a proporre cose da fare…e nonostante, a posteriori, avessero ragione, io non ci stavo ad essere colpevolizzato, quindi da lì sono nati litigi poi, a volte faticosamente, ricuciti.
Alle superiori la situazione nei primi 2 anni è rimasta uguale, ma alla fine di quei 2 anni ho perso definitivamente i miei migliori amici. Eravamo troppo diversi alla fine. Loro erano estroversissimi, normali, cominciavano ad avere le prime esperienze, io ero ormai un timido introverso acquisito. E fu così che al Triennio (ho fatto l’ITIS) ero in una classe dove non conoscevo nessuno, alcuni erano stati con me al Biennio, ma non ero riuscito a “legarmi” con loro, se non con 1 persona (con la quale mi sento tutt’oggi). E anche lì mi prendevano in giro i primi tempi e io ne soffrivo, capivo che lo facevano per scherzare e tutto, ma io ne soffrivo, ero stufo, ho avuto momenti di depressione e non riuscivo a reagire positivamente, non riuscivo a essere forte. Nonostante tutto riuscì a passare anche questi anni senza essere bocciato e presi il diploma.
Poi mi buttai subito nel mondo del lavoro, non ho mai pensato all’Università e cosa studiare (probabilmente le mille difficoltà avute hanno influito) e 4 mesi dopo il diploma trovai subito occupazione in una multinazionale tedesca. Un bel lavoro, un bell’ambiente, dei colleghi simpatici (ai quali però, causa il mio carattere chiuso, non mi sono “legato”), ma purtroppo facendo avanti e indietro con il treno ho avuto rarissime occasioni per trovarmi con loro fuori lavoro. Dopo quasi 3 anni che ero lì, 4 mesi fa decisi di comprarmi la macchina (lo so, tardi per essere la prima macchina) per avere un’alternativa al treno e comunque cominciare ad essere più indipendente. Non l’avessi mai fatto: 2 settimane dopo vengo convocato dal capo del mio team di lavoro che mi annuncia che a fine settembre avrei finito la mia esperienza lì e non mi avrebbero rinnovato il contratto (ho fatto 3 anni da precario: 1 sotto agenzia e 2 a progetto). E così mi ritrovo senza lavoro…ormai sono 2 mesi che cerco, ho fatto colloqui, pensavo di aver trovato qualcosa, ma finora niente.
E in questi 2 mesi (dove ho avuto molti momenti di depressione) ho riflettuto molto sulla mia vita rendendomi conto che ho sbagliato tutto: mi ritrovo ormai con 2-3 amici oltre a mio fratello a cui voglio un gran bene (e che è nella mia stessa situazione), non ho mai fatto vacanze che non fossero con i miei, perchè i miei amici attuali preferiscono non muoversi da casa o vanno via per conto loro. E io da fobico quale credo ormai di essere (mi sono accorto da poco che probabilmente sono affetto da “fobia sociale”) in vacanza da solo non ho creduto di doverci andare. Non ho mai avuto una vera amicizia con nessuna ragazza, non ne ho mai baciata una, neanche sfiorata (e non mi ritengo affatto un brutto ragazzo, anzi, nessuno che io ricordi me l’ha mai detto)…per me le ragazze sono come per noi esseri umani gli alieni su Marte, quelle che ho conosciuto alle medie provavano solo pena per me, le uniche cose che dicevano erano “Poverino”, “Poveretto” o cose del genere…mentre alle superiori a scuola mia eravamo in 1.300 persone circa e di queste una ventina di ragazze in tutto (che a me non piacevano), il resto maschi (e quindi le mie classi erano 100% maschili).
Dico che ho sbagliato tutto, perchè non è giusto che me la prenda con chi mi ha fatto male, ognuno fa la propria vita, se io sono arrivato a questo punto è solo colpa mia, del fatto che sono un debole, per molto tempo mi sono completamente dimenticato di me stesso, ero preoccupato a stare bene con gli altri, credendo forse di ricevere altrettanto in cambio…che povero illuso. Ho sbagliato tutto perchè mi sono isolato credendo di poter star bene, lontano dalle mie paure e in serenità…ma non è così, io la vera felicità non sono mai riuscito a conoscerla. E mi vergogno di me stesso per questo.
Vorrei ricominciare tutto da zero. Farmi una nuova vita. Conoscere l’amore e dare tutto me stesso per esso. Ma mi sento spaesato, smarrito. Non sono sicuro di niente e qualora prendessi una decisione, ho paura di pentirmene. Sto pensando di andare all’estero, per ora è solo una idea, non c’è niente di concreto, ma vorrei provare a lavorare all’estero…è che non ho molti soldi e non vorrei farmi aiutare più di tanto dai miei…e comunque non so da dove cominciare. So soltanto che voglio ricominciare e se devo sacrificare tutto quello che mi rimane per questo, così sia.
Chiedo scusa se ho scritto tanto, ma non ce la facevo più a tenermi dentro tutto. Grazie a tutti.
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Categorie: - Me stesso
Tranquillo, c’e’ chi ricomincia da zero a 50 anni, e tu hai comunque le spalle coperte dai tuoi.
Vai ! Guarda in te stesso, cerca di capire cosa vuoi diventare, fissati questi obbiettivi e vai !
Ciao Stefano!!
ti capisco, anch’io ho sofferto molto. So cosa vuol dire non essere
compresi, essere presi in giro e tutto il resto. Se ti va ti lascio il
la mia email: diamante9126@hotmail.it
possiamo sentirci, parlarci, è comunque un modo per conoscerci
spero tu risponderai, io non ho nulla da perdere, come tu del resto.
Sappiamo cosa vuol dire essere delusi, per questo cercheremo di non
deluderci tra noi
Ciao!
Ciao Stefano.
Io compio 20 anni il primo dicembre, e per certi versi il mio passato è molto simile
al mio. MOLTO.
Mi piacerebbe scambiare qualche mail o chattata con te, pertanto:
Mail: appleo1990@gmail.com
Skype: leonardo54321
Fatti vivo!
Caro Stefano,
innanzittutto il mio consiglio spassionato è quello di cogliere l’invito di Elisa. Sono proprio le persone che hanno passato le tue stesse sorti a poterti comprendere, se lo dici a chi ha vissuto nei paesi dei balocchi tutta la vita come tu stesso dicevi tutto quel che può venir fuori è “Poverino”. Poverino un ficco secco! Mi sembra di cogliere una forma di autocondanna verso te stesso: come puoi? Come puoi tradirti così? Un conto è fare autocritica, un conto è darsi colpe che non si hanno. Se non trovi risposte alla domanda “perchè tuto questo dolore?” non per forza trovi la soluzione nell’incolparti. E anch’io l’ho capito tardi.
Essere timidi, introversi, prendersi a cuore le cose (sintomo di sensibilità) per quanto mi riguarda è semplicemente un’indole e se proprio lo vuoi sapere è sotto il mantello dell’introspettività che ho conosciuto le persone migliori, le più nobili che abbia avuto la fortuna di conoscere (rarità, eccezioni), per guardarle da lontano o sfiorarle per pochi istnati, sufficienti per portarmele dentro.
Caro Stefano, se tu pensi che la via della felicità per te sia l’estero (che tra l’altro è sempre un termine astratto questo “estero”, un pò come i nonni che emigravano “in America”..dove in America precisamente?)..ebbene, fai di tutto per realizzare questa tappa, magari insieme al tuo gemello (siete uguali???!).
Io capisco benissimo che la timidezza sia vissuta come un ostacolo e te lo dice quella che è stata prima un bimba e poi una ragazza molto timida, molto introversa, diversa in tutti i contesti in cui si trovasse. Nemmeno nel ruolo di “sfigata” ci si trovava, esclusa ovunque. Il mio più grande consiglio è quello di non farti fregare da quello che pensi essere il giudizio altrui nei tuoi riguardi. Se gli altri ti vedono “sbagliato” non vuol affatto dire che non lo sei. Suvvia, sei intelligente e lo percepisco…guardati intorno: ti sembra davvero che una società come quella che ci circonda sia in grado di dare un’opinione profonda sui singoli, sui singoli che non “appartengono al giro”. E come potrebbe?!
Io ti lascio la mia mail, nel caso in cui ti venisse voglia di parlare un pò. Mayaredgispy@hotmail.it (ovviamente l’invito è anche per Elisa nel caso in cui avesse piacere).
Ciao Stefano, su con la vita, devi solo esultare di essere come sei. Ti sembrerà banale e non ci crederai ma te lo dico lo stesso perchè è sinceramente quel che penso. E darei la vita per affermare quel che credo.
Ciao,
T.D._
@T.D._: Ciao! Capisco benissimo quello che dici e per certi versi sono contento di essere come sono, però non sono riuscito fin qui a sfruttare queste mie qualità. E’ un dato di fatto, purtroppo. Alla mia età dovrei aver fatto qualsiasi tipo di esperienza e invece mi sento molto indietro. Purtroppo la timidezza è stata (ed è) molto più di un ostacolo per me.
Caro Stefano, io purtroppo non ho in tasca il vademecum per “sfruttare al meglio le proprie caratteristiche introspettive”. A parte che i dogmi perconfezionati mi sono ostici e distanti. Lungi da me, dunque, suggerirti una via d’uscita. Non ti conosco affatto, come potrei? A differenza delle tesi di alcuni intellettuali da strapazzo, ritengo feramente che mica siamo generalizzabili noi umani, siamo creature inimitabili e non standardizzabili, microcosmi degni di unicità. E d’altronde anche conoscendoti, sei comunque tu che devi lavorare con te stesso. E questa mia frase intendo specificarla: NON intendo dallo psicologo di turno. Proprio dentro di te.
Sai che faccio io quando ho bisogno di pensare? Una bella passeggiata lungo il fiume, con l’acqua ho sempre avuto un rapporto straordinario, o in un boschetto, insomma immersa nella natura “perchè non voglio perdere i contatti con la terra”. Ognuno trova il suo modo, il suo escamotage per sentirmi meglio, considerando che di un benessere momentaneo e passeggero stiamo parlando. Non è una stabilità psico-fisica destinata a rimanere sicura e immobile..eppure, un pò provocatoriamente ti pongo la domanda: vi è qualcosa di definitivo? Nulla, almeno penso. Perchè credo molto nel “Panta Rei”, sì in quel “tutto scorre”, dove “non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume”. Vabbè, avrai capito che mi piacciono le citazioni. Quello che invece forse non avrai colto è che odio gli spazi standardizzati come quelli dei blog, io amo scrivere, ma liberamente, eliminando il più possibile i paletti, tempistici inclusi. Quindi, se ti può far piacere un confronto ribadisco il mio invito a farti vivo (capisco che la timidezza ti metta forse in soggezione, ma non ti preoccupare, vai sciolto, hai davanti una persona un pò come te). Non so se dovrei insistere, un tempo lo facevo credendo di tendere al bene, oggi no. Libertà assoluta. Se ti sentirò mi farà piacere altrimenti piacere di averti conosciuto e tante belle cose (non frase fatta, ma sincera).
T.D._
Elisa, mi sono salvato la mail ma mi sa che non è giusta, volevo
contattarti ma non sono riuscito.
Io a quasi 36 non so da dove caxxo ricominciare la mia vita, che casino…ho sbagliato tutto!
Stefanooooooo è la copia praticamente uguale della mia vitaaaaaa !!!!!!!!!
Io mi chiamo Nicolò e ho 20 anni!
Svegliamociiiii!!!!
Le ragazz se vai solo per cercarle non le trovi….bisogna prima star bene com gli amici e poi le situazioni dovrebbero essere più semplici per approcciare.
Diverso da te è che non ho mai lavorato…per il resto è tutto identico,solo che io ho perso più anni a provare medicina,facendo solo 4 esami…quest’anno c è stato il crollo.
RIMANIAMO IN CONTATTO CHE CI POTREMMO AIUTARE RACCONTANDOCI QUALCHE PASSO IN PARTICOLARE DELLE NOSTRE VITE CHE CI ACCOMUNA PER AIUTARCI A RISOLVERE QUALCHE PROBLEMA.
Aggiungimi su facebook Nicolò Bastianelli
ciao Stefano!
se non sono inopportuna, e se ti va, potresti dirmi a grandi linee che ne è stato dei contatti che qui ti erano stati proposti?
a presto, e grazie fin d’ora.