Buongiorno Direttore,
sono Federico e ho appena compiuto 30 anni.
Le scrivo perchè mi trovo in una situazione davvero complicata, cercherò di essere il più conciso possibile.
Settembre 2015, conosco e successivamente mi fidanzo con una ragazza piu’ piccola di sette anni di me. Allora lascio’ un ragazzo con cui stava da quattro anni.
Dopo 1 anno e otto mesi quindi lo scorso Luglio la lascio e dopo 20 giorni la ritrovo abbracciata al suo ex, facciamo metà agosto.
Le promesse da parte sua erano forti e importanti, poi io sono andato in crisi e ho trascurato il rapporto.
Ieri sera Le ho detto di provare a tornare ma ha rifiutato, almeno non per ora, e mi dice che le incasino la vita e che è confusa, che non si fida di me,
Sincero non so come andare avanti, nel senso proseguo per la strada della riconquista o lascio perdere e dovrà essere Lei a rendersi conto.
Io la trovo molto confusa e il fatto di essere ritornata con il suo ex dopo cosi poco tempo mi fa dubitare sui suoi veri sentimenti..
Attendo un consulto, speriamo di fare le cose giuste,
grazie
Fede
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Categorie: - Amore e relazioni
Io penso che da uomo dovresti tentare di metterti nei panni di un altro uomo che ha vissuto la vita in maniera: come vogliamo dire? Un po’ allegra, no? E ad un certo punto si trova diviso tra questo sentimento che gli ha cambiato il cuore e la sua immagine mondana. Qui avviene una conversione vera e propria che andrebbe vissuta in privato. La donna forse ha pretese (che nascono da esigenze nobili) che non tengono sempre conto della legge naturale nella sua finitezza. Si arriva ad un’età (che in genere coincide con l’età della pensione) e si mette in discussione tutto. A parte questo… proprio per un motivo di ordine pubblico (per non mettere un’ipoteca sulla nostra salute) se mi capitasse di ricoprire un ruolo pubblico, proprio perché ci sono caratteri veramente petulanti, non vorrei mettere in piazza aspetti che fanno parte della vita soprannaturale che potrebbero mettere sulle spalle delle persone un gioco troppo pesante. La morale è che le persone non cambiano se non si decidono a cambiare il proprio cuore. Quando si vive in famiglia c’è un clima che consente di creare una sorta di gioco che si può rompere… ma questa opzione è inclusa nel pacchetto. Un uomo (per giunta estraneo, per giunta potente) che si prende la briga di mettere in discussione il mio senso di Dio (buona cristiana- non buona cristiana, freddezza-tiepidezza, ma insomma, ma così ma colà) non può far parte della mia vita e io lo devo sapere.
Devo avere gli strumenti per prendere le distanze da cattive abitudini che inquinano la mia vita spirituale. Mi inorgoglirò a ragione. E, a Dio piacendo, mi farò la mia vita da un’altra parte ben consapevole del fatto che rischio di diventare troppo orgogliosa per proteggermi da quella che si manifesta come una vera e propria invasione. Per lui non esisto che io. Ne vogliamo parlare? Questo è un discorso molto ampio. I giornali lo analizzano con una dovizia di particolari che mi porta ad avere un quadro chiaro della situazione. La coscienza è limpida. Posso fare orecchie da mercante e concentrarmi sul mio lavoro. Ma la vita è questa, non è un’altra cosa. Se so che mio suocero per natura tende da una parte, stai pur certa che non mi metterò in competizione con mia cognata e con la famiglia del figlio. Molto probabilmente sarà più legato a loro. Ma siccome è stato lui a fare un passo verso di me io mi ricorderò per tutta la vita del grande onore che mi ha fatto, quando attraverso la mia persona ha tentato di parlare con Dio. Questo tipo di uguaglianza non si ricerca in pubblica piazza.
Beviti una litrata, e poi ricalcola. Quella ha sette anni meno di te, è una regazzina, tu ormai sei tagliato fuori, non perdere tempo.
Grazie a tutti,
per la risposta, andata così, si Yog penso che tu abbia pienamente ragione, meglio evitare di perdere ulteriori energie.
Per Rossella, grazie per questa frase:
“La morale è che le persone non cambiano se non si decidono a cambiare il proprio cuore”
Speriamo possa uscire piu’ forte e piu’ selettivo sulle persone,grazie
scusa l’hai lascia tu… ha fatto bene a non ritornare con te. Neanche io l’avrei fatto . Sei un debole che non sa bene quello che vuole
Non è vero che non sapeva cosa voleva. Sperava.
Non è un delitto, è rubricabile al più come fesseria colposa.