Si disquisisce su “residenza” con riferimento al reddito di cittadinanza e da molti si sostiene che si utilizzerebbero trasferimenti fasulli per ottenere il beneficio anche nei casi non spettanti. L’informazione non è esatta perché il cambio di residenza è possibile esclusivamente nei casi previsti dalle norme ed i trasferimenti non solo sono soggetti ad una procedura ben codificata ma ex lege sono previsti una serie di controlli che possono essere elusi solo da una eventuale colpevole connivenza fra richiedente il trasferimento e struttura burocratica. Ammesso che vi siano dei tentativi cosa stanno a fare quanti, addetti ai servizi demografici, sono pagati per operare e controllare? Non occorre altra burocrazia ma solo rispetto delle norme che sono abbastanza chiare e di facile applicazione ( basterebbe leggerle ed applicarle).
La criminalizzazione dei cittadini mi sembra gratuita come fuor diluogo anche è il tentativo di giustificazione di eventuali ritardi nell’attribuire e riconoscere il diritto al reddito di cittadinanza.
Francesco Amoroso,uomo qualunque.
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