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Lettera pubblicata il 16 Febbraio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Hopeful.
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Tu sei veramente convinto che io scriva dei post sull`argomento perche` portando esempi voglio fare una teoria da due esempi? E che non abbia una visione su piu’ piani del fenomeno? E anche nelle sue interazioni con storia, societa’, cultura di massa? Non so che dirti. In realta’ riassumo dei concetti che sono complessi (cioe’, per me non lo sono per la famigliarita’ con i concetti) portando esempi per rendere piu’ agevole la comprensione di caratteristiche del fenomeno e dinamiche. Il fatto che a te sembri che io mi esprima in modo complicato e la faccia “difficile” quando sto semplificando (d’altra parte quando l’espressione e il concetto e’ semplificato al massimo mi si accusa di pressapochismo e sogettivita’) forse potrebbe farti intuire che il fenomeno non e’ cosi semplice e 2+2. E` chiaro che la tua amica vive un suo rapporto di costi/benefici in base ad una serie di cose. Se dico “una serie di cose” immagino che non ho detto niente. Se spiego quali possono essere quelle cose (non in senso “possiamo dire qualsiasi cosa” ma in termini di dinamiche e caratteristiche proprie del fenomeno ecc) mi starei perdendo in un oceano astratto perche’ ho un sacco di tempo 😉 a parte che per mia fortuna e vostra sfortuna leggo e scrivo alla velocita’ di Rainman e ti sto .rispondendo nella pausa caffe’ 😉 con tutto rispetto, Samuel, al di la’ dell’esempio su un uomo in particolare o una donna in particolare di cui cmq ho conosciuto il percorso, i concetti generali che ho espresso a volerlo sono abbastanza facilmente riscontrabili. Sulle statistiche: proprio ieri, per lavoro, una persona mi spiegava perche’ una statistica sull’occupazione dava dati in realta’ “fittizi” per i criteri di analisi. Fittizi per chi la legge e basta, non per chi la legge sapendo i criteri E parlando di un .esempio concreto. Semplificando in generale (ma il discorso e’ piu’ ampio ancge a secobda del tipo di indagine) per esempio nella maggioranza dei casi chi fa una ricerca dice: su un determinatpcampione con queste caratteristiche oggetto della mia indagine il 90% del campione ha risposto cosi ma cio’ si inserisce bla bla. E NON “IL 90% degli esseri umani…”.
Mi sembra che il discorso si sia spostato da Hopeful e dal conflitto tra lasciare la persona con cui si sta – o tradirla – e iniziare una nuova relazione al parlare di situazioni più complicate e sofferte e con rapporti di prevaricazione e sottomissione, manipolazione, dipendenza affettiva e violenza.
Non ci è dato sapere mi sembra se Hopeful si trovi oltre a avere un suo personale conflitto sentimentale o di attrazione o esistenziale con le caratteristiche però anche di quelle situazioni più sofferte e dolorose.
Mi pareva che al momento il problema fosse solo cosa vuole fare lei e non che qualcuno la sta maltrattando o la sta costringendo a fare delle scelte.
Risolto il suo conflitto una donna nella situazione dell’autrice della lettera potrebbe anche restare soddisfatta nella relazione che ha, decidere di essere single o chiudere la relazione precedente e iniziarne una nuova con una persona con cui bene o male che vada non ci saranno situazioni limite come quelle della tua amica. Potrebbe anche scoprire che tradire non le risulta tanto complicato e fastidioso e farlo per anni con lo stesso uomo o con vari uomini.
Samuel, ti ringrazio di avermi risposto. Non mi è del tutto chiaro quale sia la tua situazione personale che ti ha portato a fare le tue ricerche. Credo di avere capito che stai con una persona che ha avuto in passato una relazione di un certo tipo… o sei stato lasciato per una relazione di un certo tipo? Se vuoi parlarne ovviamente altrimenti no!
Non è che l’idea degli istinti molto rilevanti quasi ineluttabili ha un forte significato personale per te?
Ringrazio Nadir per la segnalazione. Mi chiedo se ricerche di questo genere non siano per esempio sul perché le donne poco alte possono preferire degli uomini alti e non una ricerca che dice che le donne basse scelgono uomini alti. Anche perché se mi guardo intorno anche tra colleghe e parenti e amiche o anche alla fermata dell’autobus non mi pare proprio.
Magari una ricerca è del genere: Pensate che mettervi con uomo più alto possa far sì che ci siano più possibilità di avere figli più alti?
Leggerò appena ho tempo.
Se si parlasse del mobbing invece che di relazioni tra uomo e donna di un certo tipo e si facessero delle considerazioni generali anche di natura psicologica e emotiva e fisica e sul vissuto della persona e esempi vi sembrerebbe altrettanto strano e fuori luogo?
Buon pomeriggio a tutti!
Hopeful,
poichè mi pare che si sia arrivati all’insalata mista (oppure anche alla frutta o al passepartout “manipolazione”, dipende dai punti d’interesse), divago un po’ anch’io…
ho appena visto in tv (Rai Movie) il film “Fine di una storia”, (1999 – quindi abbastanza recente): se lo riprogrammano in altro orario, cosa che succede spesso, e ti capita di poterlo vedere, potresti trovare spunti d’interesse per la difficoltà di scelta che hai esposto qui.
a me è piaciuto per la visione recente ed equilibrata della situazione d’insieme! tratta di due tipi d’amore: quello legato all’abitudine e quello legato alla felicità. divisione arbitraria, ovviamente, ma con conclusione a sorpresa…
NADIR, sinceramente non mi e’ neanche passato per la mente che i reali fossero delle teste incoronate o_O , delle altezze reali 😛 – Continua a sfuggirmi per quale ragione dire che ci sono dei passaggi tra ricerca e mass media e che le statistiche hanno un senso in un contesto e a seconda del campione ecc viene vissuto come una sorta di insulto o a una sorta di prevaricazione ideologica. Veramente mi sfugge. Anche perche’ tale considerazione per me vale qualsiasi sia l’argomento e non rispetto a questo preciso argomento. Devo dire sei atti di dolore e pentirmi perche’ e` una delle prime cose che ti insegnano quando fai qualsiasi lavoro di ricerca? Devo sentirmi in colpa perche’ tra fonti primarie, secondarie e via dicendo c’e’ una differenza? Manco l’avessi inventato io… Ecc. MAH 🙂
Solo una piccola precisazione riguardo quanto dichiarato da Nadir, circa il fatto che i ricercatori di Groningen avrebbero espresso un parere diverso rispetto a quanto comunicato dai media.
Riporto di seguito parte della sua traduzione dove si dovrebbe capire che i media hanno riportato la corretta interpretazione, che parte, evidentemente, dalla richiesta fatta alla donna di bassa statura: “come lo vorresti il tuo partner? Cioè quale sarebbe la tua preferenza potendo scegliere? .
“… Notiamo, tuttavia, che rispetto all’ accoppiamento casuale l’entità di questi effetti è stata generalmente scarsa, il che suggerisce che le PREFERENZE di accoppiamento sono state solo parzialmente realizzate. Questi risultati sono in linea con un recente studio che ha dimostrato che i tratti considerati fortemente legati alla attrattiva, come l’altezza, non sono necessariamente fortemente legati all’accoppiamento reale”.
Ho messo in maiuscolo PREFERENZE perchè non c’è bisogno dell’esegesi per capire che le “trottoline”, potendo, avrebbero scelto un partner molto più alto di loro (per i motivi istintuali che ho comunicato) ma i casi della vita hanno impedito a molte di loro di realizzare il sogno di avere un fusto di un metro e novanta, per mille motivi che non possiamo conoscere, compreso il fatto che se lei preferisce il bisteccone non è detto che a questo piaccia la nana. Ecco perchè “… le PREFERENZE di accoppiamento sono state solo parzialmente realizzate”. Perchè, visto che l’accoppiamento si realizza solo in due, bisogna vedere cosa ne pensa l’altro al riguardo. E’ così o no? Vedete altre interpretazioni “logiche”?
Immagino che lo scopo della ricerca fosse anche quello di dimostrare, statisticamente, quanto possa incidere un inconscio bisogno di avere il meglio dall’eventuale riproduzione che dovesse derivare dalla scelta di un partner, e in questo caso si è scelto un campione di donne molto più basse della media, alle quali si sarà mostrato un campione di uomini di varie altezze, che non conoscevano evidentemente, quindi avranno espresso una preferenza eminentemente estetica, dove l’altezza, altrettanto evidentemente, aveva una preferenza rispetto ad altro, proprio per compensare la bassa statura della femmina e tentare di avere, istintivamente, figli più alti, quindi con più “chance” per affermarsi, in considerazione che l’altezza, istintivamente, è vista come una dotazione di qualità genetica. Poi come si sia potuta accoppiare questa tipologia femminile è chiaramente tutt’altra cosa. Anche a me piacerebbe Sharon Stone, ma non è detto che lei sia d’accordo.
Insomma, cerchiamo di leggere (sempre) le cose come stanno, perchè spesso mi è sembrato che più di qualcuno si comporti come quei ricercatori che osservando le reazioni di una pulce ammaestrata, alla quale venivano tolte mano a mano le zampette, al momento in cui non ne aveva più e non poteva saltare al comando, hanno concluso che era diventata sorda.
Per il resto, no comment.
Un saluto a tutti
Sì Roberto, la questione personale riguarda una donna, per me importante, che ha palesato comportamenti che non si potevano spiegare razionalmente e che hanno sorpreso essa stessa, a fronte, invece, di chiare qualità intellettive e di equilibrio comportamentale. In questo senso capire quali altri fattori hanno agito nel giustificare certe scelte, è importante per me e forse per lei. E poichè la parte razionale è stata esclusa, non resta che cercare in quella irrazionale.
Gli istinti ineluttabili non hanno una rilevanza fondamentale solo per me, ce l’hanno per tutti, che lo si voglia riconoscere o meno.
Un saluto
In questo periodo non ho molto tempo da dedicare al forum e vedo che i commenti si sussegguono lunghi e numerosi, per cui sto leggendo a mozzichi. Mi pare però, come già avevo detto, che si continui a battere e ribattere sull’argomento senza giungere ad un punto di svolta.
Luna scrivi: “in realta’ riassumo dei concetti che sono complessi (cioe’, per me non lo sono per la famigliarita’ con i concetti) portando esempi per rendere piu’ agevole la comprensione di caratteristiche del fenomeno e dinamiche”. Mi pare che tu ti voglia porre da un punto di vista privilegiato, superiore, quasi come se dicessi: “io capisco perchè so, voi non potete capire perchè non sapete. Io ho ragione ma non posso spiegarvi nulla perchè non siete in grado di capire” E allora che ci stiamo a fare tutti quanti? Non avrebbe alcun senso discutere.
Eppure nell’altra lettera, quando ti sembrava lo facessero gli altri, parevi anche abbastanza infastidita e non credo che sia un buon modo di porsi nei confronti dell’ argomento.
Tra l’altro tu stessa hai ammesso di sapere poco o nulla di biologia e in questa discussione biologia, chimica e genetica sono materie fondamentali.
Per lo stesso ragionamento quindi, bisognerebbe sentirsi “superiori” a te che sai poco di biologia?
Dovresti tentare anche di di scendere dal “piedistallo” di sapienti o convinti tali.
Tranne Samuel, che mi sembra davvero l’unico con la ferrea volontà di voler ampliare le proprie vedute e mettersi in discussione, gli altri mi sembrano fare troppo quelli “nati imparati”.
Probabilmente do questa impressione anche io o lo sto facendo anche io, ma per quanto mi riguarda la penso come Samuel, per ora non ho trovato nulla che riesca a mettere in discussione la mia opinione, anzi, semmai viene di volta in volta rafforzata dagli esempi e dalle considerazioni riportate anche da chi non la pensa come me.
Per aggangiarmi ad un concetto che mi pare abbia espresso Samuel, è ovvio che ci debba essere un substrano comune a tutti, perchè osservando il tutto dal punto di vista opposto, se così non fosse, saremmo tutti confinati dentro un’immensa torre di babele, nella quale ognuno parlerebbe la propria lingua senza poter capire nulla dell’altro.
Andrea, a dire il vero e’ successo il contrario. C’era chi partiva da una verita’ “evidente e inconfutabile”, a seconda dei casi, cioe’ a seconda di chi manifestasse questa “verita’” tacciando gli altri di ritardo mentale, ignoranza popolana (come se il popolo dovesse essere manchevole per forza anche di intelligenza e capacita’ di ragionamento, e la frase era dispregiativa), imprinting, essere imbottiti di telenovelas, incapacita’ di vedere la realta’ o negarla, non dire la verita’ per non ammettere di non essere santarellini, moralismo, pochezza di contenuti e incapacita’ di analisi, superficialita’ di argomentazioni e pure critiche sulla formulazione scritta… Chi si e’ messo in cattedra? Personalmente se qualcuno sa effettivamente delle cose che non so, in generale, non ho complessi di inferiorita’ e dunque se sta semplicemente parlando di un argomento non penso che si ponga su un piano di superiorita’. Certo che se lo avessi anche se il termoidraulico mi dice come funzia una caldaia potrei sentirmi irritata. Diverso e’ se qualcuno mi sforna epiteti a casaccio perche’ chiunque non condivide una assoluta e evidente verita’ e’ un idiota, ignorante ecc. E questo atteggiamento va oltre l’argomento. E questo e’ stato l’atteggiamento altrui, ne’ mio, ne’ di Nadir, ne’ di altri che comunque lo hanno colto e lo hanno fatto presente, che pure lo abbiano detto una volta e poi se ne siano andati. Non sono una biologa e non ho studiato genetica, ma basta aver fatto scienze a scuola per riconoscere la cosa del respiro che ho scritto. Anzi, basta solo respirare. Eppure anche la’ era negato pure quello. Per il resto la cosa sulle statistiche che ho scritto e’ vera ed e’ anche molto banale, non serve avere una laurea specifica di un tipo o di un altro e neanche un diploma specifico per un concetto come quello che ho espresso. Per il resto il discorso non sta nel: io ne so di piu”
Qui semmai e’ successo il contrario. Quando la cosa poteva essere su un piano di dialogo aperto e sereno in cui ognuno diceva la sua c’era chi affermava di avere la verita’ avendo osservato dati certi e assoluti sul mondo, avendo tratto le sue conclusioni leggendo una statistica che era lo specchio di quelle verita’ ecc e gli altri parlavano a vanvera, o dicevano opinioni personali e soggettive campate sul nulla o parlavano per dare aria alla bocca. E il fatto di non dire quali sono le basi culturali o di esperienza personale per fare un’affermazione o avere un’idea o dare un’opinione o proporre una riflessione comunque poneva alcuni a essere oggetto di sarcasmi, sberleffi, di “dai un’opinione soggettiva e manco sai di cosa parli” ecc ecc. A me sta bene che uno mi dica “basta vedere le veline e i calciatori” e io dico “non e’ proprio cosi, anche i media da quel punto di vista funzionano in un certo modo” e in due righe (non 43) motivo la mia affermazione. A quel punto pero’ sto dicendo una cagata per non ammettere. Ecc. Chi si pone in un certo modo verso chi? E cosi e’ stato con mille altre cose. Si sarebbe potuto anche viaggiare su binari separati. Tu (o altri) dici sulla societa’ o ad Hopeful la tua, io dico la mia. Peccato pero’ che se io parlavo sulla societa’ o ad Hopeful sotto c’era un post: Luna non ammette/Luna dice che conta la volonta’/si nega l’esistenza degli istinti/notiamo come Luna appoggia Sarah in chiave moralistica… scripta manent, eh… Io trovo curioso che una persona debba “giustificare” il fatto che non sta facendo un’affermazione o esprime un’opinione perche” gira coi paraocchi o non ha mai letto niente sull”argomento a parte la guida telefonica, e non senso che si debbano sciorinare titoli e competenze et similia, zero, appunto. Ma siamo nel paradosso per cui mentre dici: secondo me… “tse’, soggettiva/pressapochista ecc”.Siamo nel paradosso per cui mentre dici una cosa sulla cultura di massa (e hai fatto ricerca sulla cultura di massa, per esempio) prendi di chi parla a vanvera perche’ non si rende conto di cosa dicono i giornali o di cio’ che si vede alla tv. Allora non ti frega una fava di fare “il tecnico” e non e’ la sede. Pero’ e’ anche paradossale, rispetto questa o altre cose,che in continuazione ogni volta che scrivi una cosa (e parlando con altri) c’e’ il commento: “ancora queste considerazioni soggettive e eccezioni per non ammettere che” quando semmai le considerazioni nascono dall’opposto. Questo e’ quanto, e riguarda anche il discorso su certi fenomeni individuali/sociali.Si puo’ non essere d’accordo ma cio’non toglie che non sto dicendo cose che ho immaginato o dedotto guardando “Un posto al sole”. Dell`istinto parlo anche in questo forum da anni, connesso anche all’intelligenza intuitiva. Quindi non nego la sua esistenza ne’ la sua rilevanza.
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