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Lettera pubblicata il 16 Febbraio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Hopeful.
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Andrea,
“la base biologica/chimica accomuna tutti gli esseri umani.”
come si può non concordare? con tutto quello che ne consegue? qualsiasi sovrastruttura, di carattere o di temperamento, sorge da lì, modificandosi poi, cammin facendo, a seconda di mille altri fattori che possono entrare in gioco ma è l’impulso/istinto (ovvero la base vitale animale) a far girare tutto il resto.
nelle dinamiche di gruppo, osservabili anche su un forum, quando non ci si limita a dare un parere o un suggerimento a Tizio o a Caio, quasi sempre in base alle proprie esperienze personali, può emergere in modo più palese l’istinto a predominare, pur non volendolo riconoscere, quasi che, se si ammettesse che anche altri hanno una parte di ragione, si perdesse il ruolo di onniscente/i di riferimento.
poi, ci sono quelli che, subdolamente, s’insinuano nel dialogo con falsi intenti pacificatori oppure con l’ambigua messa in scena di volerti aiutare a comprendere te stesso, rivelando soltanto in ultimo che il loro intervento è di parte, tendente ad esautorare i tuoi concetti in base all’età o ai tuoi precedenti vissuti. e sono i peggiori! indimenticabili!
mi sembra anche assurdo “dialogare” per centinaia di post senza ammettere che non soltanto una ma entrambe le parti vorrebbero essere comprese, cosa a volte impossibile, oppure avere l’opportunità di dire l’ultima parola. ovviamente non tutti la vivono e la vedono in quest’ottica ma alcuni di certo sì, e non io soltanto.
è come di fronte al buffet citato da Samuel: tutti fanno finta di niente ma tutti tendono ad abbuffarsi meglio di altri, raggiungendo i bocconi migliori. l’unica differenza è che qualcuno ha il coraggio di ammetterlo, altri di negarlo, facendosi scudo della correttezza educativa che dovrebbe permeare tutti ma che non sempre lo fa e, comunque, a mio avviso, mai in modo totale.
ci sono tante realtà dei fatti. ognuno dovrebbe poter riconoscere al prossimo la dignità di una diversa opinione, senza per questo sovrastarla o etichettarla in negativo.
rispetto allo scontro violento iniziale, provocato da Realtà dei Fatti, si sono fatti parecchi passi in avanti, in positivo, ma con una fatica immane, a cui, forse, non valeva la pena dedicare tanto tempo.
interessante, comunque, tutto l’insieme!
Ciao a tutti. Durante il fine settimana mi astengo dall’accendere il computer, per evitare dipendenze perniciose, ma oggi non mi aspettavo di trovarvi una guerra come quella che si è scatenata. La povera Hopeful non poteva immaginare di innescare la polemica che ne è nata citando il suo caso. Aveva solo bisogno di un pò di aiuto per capire meglio il perchè di certe emozioni contrastanti che si presentavano dentro di lei, che sono quasi un’allegoria di quello che sta accadendo in questo dibattito: lo scontro tra l’istinto e la ragione. Così come ognuno di noi sta perorando la sua causa, allo stesso modo l’IO di Hopeful combatte tra le due entità che la fanno essere quello che è, e che oggi sono in lotta tra loro.
Credo che non si debba scordare che si sta scrivendo per questa giovane donna, che forse per la prima volta si trova di fronte al fatto di doversi spiegare perchè le accadono cose che non aveva previsto. Scornarsi per far emergere la propria, a volte complessa, opinione, non serve a lei e neppure al fine del dibattito. Non ci sarà mai un’Ente Supremo che sancirà la prevalenza dell’una o dell’altra opinione, per il semplice motivo che le due “way of life” di cui stiamo parlando operano su piani differenti del nostro Io, e con diverse modalità. Entrano in conflitto solo quando le prepotenti istanze del primo non trovano un’adeguata applicazione da parte della seconda: la morale.
Cosa succede? Che il primo è rigidamente collaudato da circa 2 milioni di anni: l’altra si sta formando da circa 200.000 e in particolare, da noi, negli ultimi 2000.
Guardiamo però come quest’ultima è cambiata negli ultimi 50/60 anni. Come una donna oggi sia mediamente molto più libera di esprimersi “sessualmente” di quanto la nonna di Hopeful non abbia potuto fare. Questo ci conferma come quella parte X che Andrea correttamente definiva ” variabile, sia realmente…variabile, soggetta cioè alle modifiche più o meno restrittive della cultura e della morale, che ci stanno accompagnando, come umanità, da quando si è deciso di vivere “insieme” in senso civico.
L’altro ottimo esempio di Andrea riguardo all’amore in Giappone, chiarisce come determinate cose sono osservabili da un occidentale e riconoscibili come attinenti ai rapporti sessuali, ma sono, aggiungerei, poco comprensibili riguardo al metodo. Sappiamo della passione dei giapponesi per il feticismo e una certa tendenza alla pedofilia soft. Sono famosi i “love hotel” arredati come fossero a Disney World.
Credo si stia esagerando quando ci si scontra come talebani riguardo alle proprie posizioni; e, Luna, non mi sento offeso nei termini che hai esposto tu, ho solo chiesto un pò più di chiarezza; ma ho anche aggiunto che forse è colpa mia se non arrivo a comprendere il nocciolo delle questioni che esponi
Io cerco di essere “elementare” per farmi capire da tutti, ma non significa semplicistico, spero. E’ più difficile fare bene la sintesi del romanzo che il romanzo. Ci si riesce quando la trama è chiara.
Bye
Ciao Sarah. La tua storia di “dipendenza” ha avuto almeno una fine, seppure tribolata. Ma a proposito di sfumature (e non è un caso che quella trilogia abbia questo titolo) queste sono infinite nei rapporti di cui stiamo parlando, da quelle più soft sino a quelle cruente, ma alla base c’è sempre un lui possessivo egocentrico ed infantile e una lei che lo asseconda, lo perdona e tollera oltre il dovuto.
Non vorrei riaprire la questione dell’istintualità di genere, ma non posso farne a meno per spiegare la fenomenologia che riguarda l’argomento che stiamo trattando in questo caso.
Ho già detto che Hopeful è sulla buona strada per mitizzare il suo sogno erotico. Questo potrebbe significare che se lui concedesse alla ragazza una possibilità lei si sentirebbe gratificata come un servo della gleba nei confronti del principe, e come tale si atteggerebbe nei confronti di questo. Questo atteggiamento crea subito una disparità nel rapporto, dove i valori sono sbilanciati a favore del principino, che già sembra comportarsi come tale, e come tale viene percepito da un certo tipo di donne. Hai presente l’immagine delle ragazzine isteriche (la parola isteria deriva da utero) che si strappano i capelli ad un concerto rock? E’ impossibile trovare maschi che fanno lo stesso.
Si tratta di una predisposizione istintuale, poichè un certo tipo di atteggiamento maschile (ancorchè ostentato e non per forza posseduto) stimola nella femmina un certo desiderio, perchè vi legge potere, sicurezza, leadership; in una parola: virilità, e ne è attratta, perchè l’istinto sessuale le indica che quel maschio le potrebbe fornire genii buoni per produrre un prole che abbia il massimo delle possibilità di affermarsi e sopravvivere. Il collega di Hopeful,con modalità diverse le “lancia” questi messaggi.
Poi c’è l’altro aspetto, quello materno, istinto che in una donna è superiore a quello sessuale, che è anzi funzionale al primo. Questo istinto non si manifesta solo nei confronti del bambino, ma anche verso un adulto che “lancia messaggi infantili”, che scatenano il bisogno di accudimento presente nella maggioranza delle donne.
Sono certo che tu col tuo ex sia incorsa in questo tipo di effetto: avrai tollerato certi suoi comportamenti puerili, perdonato altrettante bugie e subìto quantità di slealtà.
Ma paradossalmente la colpa è stata tua, sino a che non le hai dato il ben servito. E quando questo è successo, lui si è sentito abbandonato dalla “mamma”, ecco perchè ti reclamava in quel modo, ti stava dicendo: “non si abbandona così il tuo bambino perchè tu sei la mia mamma, come puoi farlo?” Ecco perchè molte donne abbozzano e perdonano, per restare sempre deluse da quel lui che non cambia mai. E perchè dovrebbe cambiare? Sta così bene?
Questo aspetto materno è più forte di quello solo sessuale, e sfocia in atteggiamenti che assomigliano al masochismo, e in alcune donne irragionevolmente vengono persino rimpianti quando vengono a mancare. Perchè manca loro quel ruolo istintivo
Ciao Samuel,dato che sei interessato alla mia esperienza vorrei darti qualche dettaglio per farti capire meglio la situazione che si era creata,magari può aiutarti nella tua ricerca o nell’approfondire un argomento che ti interessa così tanto.Quando incontrai il mio ex venivo da un periodo terribile che,perdonami, ma non sto qui a spiegare nei dettagli ma era davvero drammatico per me e non a causa di un uomo ma per problemi familiari,economici,lavoro zero,desiderio di indipendenza,avevo subito una grossissima delusione da chi credevo sincero e leale con me e questo dopo quasi 20 anni,più altre cose che riguardano malattie,morte e dolori.Metti tutto in un pentolone e gira!Quando incontrai lui,credo che inconsciamente cercassi un appoggio,seppur temporaneo,ma comunque un appoggio,il mio desiderio di indipendenza non si spense mai ma mi sentivo come un cucciolo ferito che aveva bisogno di fermarsi e riposare.Lui era più grande di 13 anni e io,ingenuamente,(avevo 24 anni), pensai che fosse una persona matura e non il solito ragazzino mai cresciuto che spesso incontravo in giro.Avevo trovato un lavoro come call-center e pensavo di raccimolare un pò di soldi per andare a vivere da sola,perchè paradossalmente pur provando qualcosa per lui non ci volevo vivere assieme.Il lavoro non va,non pagano,il posto chiude e rimango a casa,nella sua casa,non avevo altro posto,ero in una nuova città da sola e anche qui,perdonami,ma non posso nè voglio adesso spiegare i motivi che mi hanno portato a non tornare a casa,è un altra storia.Ad ogni modo,cado in una depressione profonda e lui ci ha marciato sopra.Devo dire che non ho mai perdonato le sue bugie,ci ho provato,ma non ci sono mai riuscita,non perdono le pugnalate alle spalle,cercavo di avere un rapporto civile finchè non avessi trovato un altra sistemazione,il tempo passava,trovo lavoro,conosco altre persone,esco anche con altri ragazzi eppure lui sembra che non lo veda,paradossalmente,più io esploravo il mondo più lui si convinceva che in realtà io dipendessi da lui.Diceva che eravamo una coppia perfetta e quando rispondevo che noi non stavamo insieme e che lui aveva rovinato tutto,il suo sguardo si perdeva chissà dove,guardava il soffitto come se fosse in trance chissà in quale dimensione.A poco a poco smisi di fare molte cose,quasi come si leva a un bambino un giocattolo,lavavo,stiravo,stendevo solo per me dicendogli che finchè le cose in casa non fossero diventate reciproche io avrei fatto solo gli affari miei.A poco a poco mi allontanavo,cancellavo ogni messaggio,ogni piccola traccia di lui,non guardavo più film con lui ma stavo in un altra stanza ad ascoltare musica o a disegnare.Costruivo vari progetti nella mia mente che non lo comprendevano,lui lo sapeva eppure di tutta risposta disse che voleva comprare un altra casa e continuare a vivere con me,neanche di fronte ai miei no secchi reagì.Gli ultimi mesi mostrò anche una certa gelosia e invadenza ed ecco i suoi ritorni,cercava di baciarmi come se nulla
fosse,arriva poi la sua più grnade sparata,un giorno mentre camminavamo “perchè non ci sposiamo?”.Non eravamo tornati insieme dato il suo sbavare per l’ex,vivevamo insieme per motivi di soldi e ancora per poco,la mia risposta?”Non ti sposerò mai.”Credi che lo abbia capito?macchè!Il signorino faceva pure credere agli amici che fossi la sua fidanzata e quando feci presente la verità si sparò una bella figura di merda.L’epilogo arrivò quando pretese sesso,così dal nulla.Scappai via,letteralmente,non avevo ancora una casa,attendevo risposte dall’agenzia immobiliare ma scappai,rischiando di non trovare un tetto.Stranamente fu una fortuna perchè feci una strada diversa e passai davanti all’agenzia che mi trovò la cosa dove sto ora,pensa a volte il caso…Ripensandoci,ho sempre voluto vedere del buono in lui.Sentivo dentro di me come se ci fossero due persone,una pacata,tranquilla ma apatica e distrutta e l’altra una bestia feroce,io avevo paura della rabbia che covavo e non volevo far uscire quella bestia che sentivo,avevo più paura di me stessa che di lui,quel giorno,quella belva usci,si pose davanti alla me stessa ferita e mi portò via,ma è anche vero che il percorso per placare quell’aggressività è stato lungo e doloroso,la rabbia mi ha aiutata a uscirne ma mi stava logorando anche dopo che riuscìì a levarmelo di torno.Ora sembra un ricordo lontano e sbiadito,ho sofferto ma ci ho guadagnato qualcosa che non ha prezzo 🙂
Hai ragione quando dici che ci sono donne che ricadono nello stesso tipo di relazione ma per spezzare il circolo vizioso bisognerebbe essere consapevoli di esserci dentro,non so quante ne siano veramente consapevoli.Forse è più facile accettare una condizione che seppur dolorosa si conosce, invece, che buttarsi nel vuoto più totale.Ma se ti butti sai cosa perdi,devi solo dare il giusto valore a ciò che perdi.Quello che perdevo non valeva il prezzo della mai serenità,ho pagato il mio prezzo per andare avanti nella vita e ho fatto il salto e sorprendentemente saltando puoi trovare qualcuno in fondo al burrone che ti prende…
Ci sono anche casi simili al maschile ma forse meno frequenti,però mi fai pensare al ragazzo della mia amica di cui parlavo sopra,lei lo ha mollato per un altro eppure lui pur di non soffrire è disposto a sposarla,sperando (a mio parere inutilmente),di legarla a sè,ci si aggrappa ai ricordi,ai sentimenti,non si accetta che l’altra persona in fondo non ci vuole,il rifiuto è un dolore troppo grande,credo sia ancora nella fase in cui ero io,cercare qualcosa di buono in qualcosa che è morto è sepolto.
SAMUEL, il punto non sta nello scornarsi tra diverse opinioni e non è Hopeful che involontariamente ha generato una polemica.
A volte lettere come la sua generano una polemica tra coloro che dicono: tradisci/ e coloro che dicono: non farlo.
Allora a seconda delle proprie idee, del proprio vissuto, del proprio temperamento, del proprio carattere, delle proprie sovrastrutture o dei propri istinti che dir si voglia l’accapigliamento nasce anche su un piano, se vuoi, “morale”.
In questo caso la questione di Hopeful è stata portata ad esempio di un “funzionamento” umano, tra l’altro visto in chiave generale e generica. Il punto non sta però nel voler individuare dei tratti comuni e dall’altra parte in voler complicare le cose. E se un’incomprensione c’è è a questo livello.
Anche a proposito dell’altra questione che hai portato come oggetto di discussione hai la tua teoria. Dici di avere un interesse a riguardo, ma del fatto che qualcuno si occupi effettivamente di queste tematiche e le abbia studiate dall’interno, che abbia un’esperienza con l’argomento, sia sul piano teorico che reale e non da un punto di vista solo personale, lo abbia approfondito nelle sue dinamiche e ti proponga non una visione non meno elementare atta a semplificare, ma di fatto più reale di un fenomeno pare non interessarti. Non sarà così, ma pare sia così. E di fatto la cosa non è su un piano: Luna la pensa così e vuole ficcarmi la sua teoria 😉
infatti ti ho anche citato dei libri, che possono essere utili ad integrare un punto di vista e di analisi, e non li ho mica scritti io 😉
Perchè mi pareva che tu fossi genuinamente interessato ad “entrare” in un fenomeno, individuale e sociale, e a coglierne sul serio i vari aspetti.
Aspetti che non sono gerarchicamente inferiori o superiori, non sono cioe’ dei di più rispetto ad una visione elementare e semplificata del fenomeno per cogliere la sua essenza, ma sono elementi contingenti che sono alla base e nella natura del fenomeno stesso, che non ha tra l’altro manifestazioni univoche sebbene una serie di elementi comuni (ma non per forza presenti nella stessa quantità e misura e mescolanza) ecc.
Tra l’altro, se parliamo di istinti, già solo per l’esistenza dell’istinto di corservazione ecc non dovrebbero manco verificarsi. Ma non è solo per una gerarchia tra gli istinti che si verificano.
Puo’ darsi che il tuo interesse si fermi solo sino ad un certo punto, ed è assolutamente lecito e rispettabilissimo.
A me piace cucire, ma per ora mi basta quello che so, anche se cio’ che so mi interessa e mi diletta pure.
Un aspetto affascinante del conoscere non è solo che non è mai finito, ma anche che ogni individuo, appunto, può scegliere quanto entrare in un argomento. Dipende anche da che cosa vuoi/devi fartene anche di quello che sai.
Su certi argomenti posso farmi un’idea e chiacchierarne, su altri non posso, perché altrimenti le mie lacune farebbero danni, visto che l’interazione è attiva. Se io mi rivolgessi ad una persona che
effettivamente una questione inserita in quel tipo di dinamiche (fermo restando che anche quelle dinamiche non sono una specie di satellite che viaggia nello spazio… si intersecano ad altre in un equilibrio e squilibrio generale, e si possono ritrovare, certe parti di quelle dinamiche, anche nelle migliori famiglie o in rapporti che nulla c’entrano con quello di coppia ecc), se io dicevo ignorassi una serie di cose potrei fare danni non solo veicolando informazioni errate ma anche nell’approcciarmi al mio interlocutore.
Cio’ nell’interazione attiva con questi fenomeni o nel caso si veicolino delle informazioni (fermo restando che internet è sempre un veicolo di informazioni). Se poi voglio semplicemente chiacchierarci su ovviamente l’impatto è diverso, il mio senso di responsabilità “attiva” e anche il limite che posso pormi nell’approfondire un fenomeno.
Sull’altro punto, e mi rivolgo anche ad ANDREA, non si tratta di non accettare il fatto che una persona abbia un’opinione diversa. Il punto, come ho più volte ripetuto, dal mio punto di vista (ma non è il mio punto di vista, è un punto di vista anche metologico di analisi, che non ho inventato io) era anche nel passare da un’osservazione/deduzione ad una teoria su certe dinamiche, che però non sono soltanto generate dall’istinto e nel comportamento stesso non si manifestano solo per ragioni “istintuali”, come manifestazioni di istinto e in un certo modo preciso modo. Il fatto è che il discorso dell’istinto è veramente molto ampio. Per esempio sarebbe come se dicessimo non solo che esiste un istinto ma poi varie componenti della personalità conducono l’azione in una o un’altra direzione, ma l’istinto stesso non va in una sola direzione o si manifesta in un solo modo: ovvero, il fatto che esista un istinto di conservazione non ha una sola manifestazione e risposta.
Anche perché a seconda della situazione e di come io vivo la situazione il mio istinto di conservazione reagirà ma la manifestazione non è univoca. E cio’ vale anche per gli altri istinti che non solo “comportamenti prestabiliti” che portano da un punto ad un altro, ma sono anche degli strumenti attraverso cui noi interagiamo con la realtà. Ma appunto il discorso è molto complesso.
Quando guardo una situazione, una dinamica, quando parlo con una persona,come nel caso di Hopeful, per me è naturale considerare i vari aspetti integrati della personalità ecc, come vasi comunicanti, per dirla semplicemente. E se non vedo la questione come: istinto versus morale, non è perché non considero il fatto che esistano gli istinti o che non esistano delle istanze morali. Ma è sempre l’individuo ad interpretare e vivere nel proprio sistema ciò che gli accade, e anche a dare le sue ragioni e le sue valenze. I conflitti quotidianamente non sono solo tra istinto e morale.
Dissentivo sull’attacco ad un approccio integrato.
Resto: non mi sento in alcun modo parte in causa delle proiezioni e rabbiose fantasie di cui qcuno tenta di farmi oggetto 🙂
Roberto, ciao, mi sembra corretto risponderti perche’ mi spiace che tu sia stato chiamato in causa in un’ottica polemica che, come giustamente sottolinei, non ti interessa per nulla. Sei stato associato al mio nome in questo intento polemico e mi dispiace come concetto, per te, per quanto io non ne sia ovviamente in alcuna misura responsabile a maggior ragione non avendoti nominato o chiamato in causa io. Mi pare di capire che sei adulto e vaccinato e sai come spostarti da certe modalita’ 🙂 Ciao. Lo stesso discorso vale per )SARAH. Buona sera a tutti, vado a mangiare un gelato quasi primaverile 🙂
@luna
mangiane uno anche per me anche se il primo gelato io l’ho già mangiato una settimana fa ma è tornato un pò di freschetto,speriamo per poco 🙂
Sarah, si, piove :/ e pare tornera’ il freddo. io ho mangiato gelato anche tutto l’inverno 😛 Ho degli amici che hanno una gelateria e il gelato e’ buonissimo. Anche con la neve fuori dalla porta ne vale la pena. Tempo fa ha iniziato davvero a nevicare mentre ero li.Bellissimo 🙂 – ok, off-topic.
ma son anche delle bellissime persone e con un senso dell’umorismo fantastico. li stavo pensando con un sorriso. Buona giornata 🙂