Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 16 Febbraio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Hopeful.
Pagine: « Prec. 1 … 11 12 13 14 15 … 37 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 11 12 13 14 15 … 37 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
@samuel
“Ecco, io di fronte a questa involontaria dichiarazione di attrazione sessuale, indotta dalla solitudine e dalla mancanza di “presenza” del rubicondo fidanzato ufficiale, Sarah, a chi ha dato retta? Non ad una amica, che poteva compensarle benissimo la solitudine e l’incomprensione col suo ragazzo, ma ad un amico, maschio, il quale, e ci metterei la mano sul fuoco, sarebbe andato volentieri a letto con Sarah”
Vedi Samuel in quel periodo non avevo amiche vicine avendo amicizie femminili a distanza,le mie amiche più care dell’epoca frequentavano altri corsi e ci vedevamo poco,quindi sarebbe stato difficile cercare conforto con un amica.Tra l’altro devo dire che questo mio amico in realtà è una persona dai rapporti platonici,almeno a quei tempi,quindi io non ci metto la mano sul fuoco che volesse il sesso,poi vabbè su di lui dovrei aprire una grossa parentesi e mi rendo conto che è un sogetto “atipico”,pensa che dopo quella storia avrebbe potuto andare fino in fondo ma alla fine abbiamo preferito restare amici e non ce ne siamo pentiti.Devo anche aggiungere che la mia storia era oramai finita,ero solo io a portarla avanti illudendomi che lui ci tenesse,semplicemente questo mio amico mi ha aiutato ad aprire gli occhi facendomi capire che il mio disagio era reale e dovevo fare qualcosa e ti dirò sono contenta di quello che è successo,io mi sono evitata altre frustrazioni da uno che di sicuro male non è rimasto dato che poco dopo faceva lo scemo con altre,quindi meglio così.
“Perchè non chiede a questo “amico” se sarebbe disposto a fare l’amore con lei e sentiamo cosa risponde? Sarah non lo farebbe, lo ha già detto, forse per lealtà verso il fidanzato o forse perchè non le piace abbastanza il tipo.”
non so se hai capito che è una storia vecchia di anni ma ad ogni modo credo di aver già risposto.Questo ragazzo comunque era ancora molto ragazzino ma ragazzino ai livelli che al sesso ci pensava poco e pensava più ad altre cose e credimi mi sono stupita ma poi conoscendolo ho capito che aveva vari problemi di insicurezza che lo portavano ad andare dietro sempre a ragazze fidanzate o comunque che riteneva irragiungibili,in questo modo si sentiva sicuro,non doveva provarci e non gli assalivano le paure.Come ho detto questo è un caso particolare,un altro al suo posto avrebbe reagito in altro modo ma va bene così.
“Cioè ha cercato di soddisfare un bisogno di natura sessuale.”
Veramente non pensavo al sesso, era una piacevole compagnia e mi ha fatto sorridere in un periodo in cui vedevo tutto nero,mi ha aiutato a farmi una domanda importante:Perchè con uno sconosciuto mi sentivo bene e con il mio ragazzo mi sentivo triste?Perchè lui non era più il mio ragazzo,era diventato uno sconosciuto che mi aveva abbandonata.In quei giorni mi sentiì male e questo mio amico mi portò in ospedale,mentre ero sulla barella lo vidi alla porta,col mio telefono in mano che parlava con mio padre,pensai che un ragazzo conosciuto da poco mi aveva soccorsa mentre
il mio ragazzo già pensava a diffamarmi e a guardarsi intorno.Ma tornando alla lettera magari i casi sono molto diversi,lei dice che lui è noioso ma in che senso?Anche il mio ex era noioso,mammone e super pigrone ma perchè comunque mi dava per scontata oramai mi aveva esibita e potevo stare in soffitta.Bisogna vedere come è la loro relazione e quali sono effettivamente i sentimenti che li legano,se ci sono ancora.
“La faccenda dell’attrazione di molte donne verso alcuni tipi maschili, che ai loro occhi appaiono, “fragili” (o malaticci) o comunque bisognosi di cure, scatena in loro l’istinto di accudimento, che è NATURALE nelle donne ” vero ma non in tutte ultimamente e mi permetto di aggiungere che dopo che una donna fa la crocerossina e la piglai inq uel posto non la fa facilmente una seconda volta e fa bene! 🙂
Ciao Sarah. Leggo il tuo post avendo poco tempo a disposizione per rispondere, ma apprezzando la pacatezza con cui hai replicato al mio testo.
Avrai capito che sugli aspetti soggettivi delle varie storie sentimentali non sono ferrato, nè posso esserlo in ragione di quanto ho dichiarato nei miei forse troppi interventi. E’ ciòè troppo variegata la possibilità di espressione sentimentale per poter indagare singolarmente. Ci vorrebbe uno psicologo di volta in volta per sviscerare le dinamiche personali di quella coppia o di quel singolo soggetto. Io mi interesso degli aspetti di “default” che abbiamo inseriti all’interno del nostro IO più profondo, e di come questi aspetti muovono le nostre azioni, ancorchè espresse in maniera soggettiva. Ecco io mi fermo prima della soggettività. Perchè anche se il “compito” che ci dà Madre Natura è uguale per tutti, lo svolgimento si differenzia da soggetto a soggetto.
Mi piacerebbe darti una mia versione della tua storia, per quello che ho potuto leggere, riferita agli aspetti che mi interessano. E pur riconoscendo la tua buona fede circa quello che hai scritto relativamente alla tua vicenda, al di la della giovane età del soggetto in questione, questa non esclude l’aspetto sessuale della cosa.
Con questo, e una volta per tutte, vorrei che fosse chiaro che l’accettazione o il riconoscimento (eventuale) che determinate nostre azioni siano originariamente mosse da certi bisogni sessuali, non deve essere visto come un indice di depravazione da chi non ci si ritrova in essi, nei termini che ho tentato di esprimere, solo perchè escludo un certo romanticismo come base “dell’amore”.
Per quanto riguarda le “crocerossine”, ti invito a guardare sul web quante ce ne sono che chiedono spiegazioni o aiuto. E quante sono recidive. Non basta prenderlo in quel posto per capire, è una cosa più profonda, e lì sì che siamo nel campo delle dolci nevrosi da masochismo.
Ma questo è un altro argomento.
Grazie per il tuo post. Ti saluto cordialmente.
A presto
SAMUEL, ti ringrazio per i tuoi chiarimenti. L’esempio di Galileo, oltre ad essere come da te stesso affermato iperbolico non mi sembra attinente anche perche’ la chiesa non lo accuso’ di eresia solo per ragioni «scientifiche», bisognerebbe aprire una parentesona che non apriro’ di carattere anche storico 😉 – in questo caso non e’ che tu porti esempi scientifici e ti si accusa di eresia e per di piu’ senza avere argomentazioni. A te forse pare che siano risposte meramente d’opinione o ideologiche perche’ non mi metto a citarti una bibliografia… Il punto e’ pero’ che gia’ il fatto che si citino statistiche (e non la fonte) e io abbia una certa dimestichezza anche con il concetto “statistiche” in ambito di ricerca e divulgazione, utilizzo nella comunicazione divulgativa o piu’ tecnica, perche’ (quando sono piu’ serie anche nel tipo di campione) hanno un senso nell’ambito di
Di una specifica ricerca, ma non sono assolute, rispetto al fatto che hanno un significato diverso per “gli addetti ai lavori” che sanno interpretarle in un preciso contesto mentre hanno spesso un altro impatto per il lettore ecc ecc… Insomma, gia’ questo mi pone con un certo spirito critico (in senso di strumenti e non di opposizione critica) rispetto alla citazione di una percentuale senza un contesto. In tal senso, e in altri in questi discorsi, il maggiore punto di vista “scientifico” se proprio vuoi e’ il mio. Che oltre a leggere i prodotti finiti (di vario genere) riguardanti vari argomenti ho anche forse, forse dico, piu’ di te idea del passaggio precedente. Detto cio’ tornando all’istinto, non si da’ per scontato neppure l”istinto materno, non nel modo in cui veniva letto un tempo. E non nel senso che le madri sono snaturate, ma che finalmente si ha una visione molto piu’ realistica della questione anche nelle sue contraddizioni e non generalizzazioni. Ma anche questo sarebbe un lungo discorso. E non di semplice “opinione”. Non dissento sull’esistenza degli istinti, ma come dicevo sono “integrati” e l’essere umano non e’ fatto solo di istinto di un tipo preponderante tenuto a freno da costruzioni culturali, non e’ diviso in due tra cio’ che sarebbe se non fosse che… E le ragioni non sono ne’ solo culturali ne’ solo evoluzionistiche… Il sistema “uomo” rimane piu’ complesso, che piaccia o no. E lo sono i suoi equilibri, dinamici. D”altra parte lo e’ anche osservare una comunita’ di animali. Io non sto negando delle componenti e l”etologia e’ tra l”altro tra i miei interessi (anche li pero’ non esiste un “generalizzato” comportamento “animale”) cosi come il concetto “istinto” e la sociologia. Io non solo non nego l’istinto ma gli do una valenza forse pure maggiore, se pure integrata, di quella che tu gli dai. La differenza e’ che tu sembri battere su un aspetto “passivo” dell’istinto e porre un ordine gerarchico tra gli istinti. L’istinto per me (non l’ho inventato io) e” molto di piu’ e non e’ uno solo o una regola a piu” b uguale tc.e anche la chimica delle emozioni, delle reazioni e risposte fisiologiche ecc. Mi rendo conto che anche su questo punto rischiamo di non capirci: il fatto che in noi ci siano costanti e continue reazioni chimiche e che produciamo vari ormoni (e non solo inerenti ad aspetti legati al sesso) non fa di noi comunque solo esseri subordinati alle nostre reazioni chimiche, non e’ che facciamo solo cio’ che un ormone ci comanda ma prpduciamo anche a seconda del noatrso umore, di uno stress emotivo, dell’ambiente e della nostra lettura dell’ambiente. Sarebbe cone dire che siamo schiavi del noatro respiro, ma il nostro respiro siamo noi e si muove con noi. Se e’ corto ci fa sentire in un certo modi, ma se ci sentiamo in un certo modo si fa corto. – Ciao Nadir. Dove si parlava di viaggi?
Luna :”Il punto e’ pero’ che gia’ il fatto che si citino statistiche (e non la fonte)..”
“Secondo l’ISTAT infatti la richiesta di separazione arriva mediamente dopo 14 anni di matrimonio (solo in un caso su 5 proviene da coniugi sposati da meno di cinque anni). All’atto della separazione i mariti hanno mediamente 42 anni e le mogli 39.
In Italia, quando la coppia “scoppia”, è solitamente la moglie (68% dei casi) che decide di presentare per prima il ricorso per separazione al Tribunale.”
http://www.kkservices.it/DisbrigoPratiche/separazione_consensuale/html/separazione_divorzio.html
Ci sono anche pagine che trattano della percentuale di divorzi e separazioni sempre maggiori dal 1995 ad oggi, con qualche piccola oscillazione.Con percentuali più alte al Nord rispetto al Sud (quando parlavo nell’altra lettera di valore della famiglia più radicato al Sud e sicuramente anche di meno possibilità di indipendenza economica)
“Nel 2010 le separazioni sono state 88.191 e i divorzi 54.160..I tassi di separazione e di divorzio totale mostrano per entrambi i fenomeni una continua crescita: se nel 1995 per ogni 1.000 matrimoni erano 158 le separazioni e 80 i divorzi, nel 2010 si arriva a 307 separazioni e 182 divorzi”.
“Il fenomeno dell’instabilità coniugale presenta ancora oggi situazioni molto diverse sul territorio:
nel 2010 si va dal valore minimo di 213,4 separazioni per 1.000 matrimoni che caratterizza il Sud
al massimo osservato nel Nord-ovest (383,4 separazioni per 1.000 matrimoni)”.
http://www.istat.it/it/archivio/66665
Se non si parte da un concetto di base, non si può intavolare nessuna discussione.Gli esempi soggettivi, che abbiamo capito essere diversissimi e sicuramente influenzati dalla propria personale opinione, servono a ben poco se non si analizzano i fenomeni a livello globale.
“Il sistema “uomo” rimane piu’ complesso, che piaccia o no”.Vero, eppure se prendi 20 persone, 10 uomini e 10 donne e le metti su un’isola deserta, con il solo intento di sopravvivere procacciandosi i viveri (stile isola dei famosi per capirci) vedrai di quanto siano semplici i bisogni e gli istinti umani nella semplicità.Bere, mangiare, dormire. Poi via via le dinamiche di gruppo, il leader, le fazioni, l’attrazione..scomponendo il tutto ai minimi termini, siamo pur sempre animali.
“Sarebbe cone dire che siamo schiavi del noatro respiro” Ma siamo infatti schiavi del nostro respiro, perchè se smetti di respirare muori. Bisogno primario.
“La differenza e’ che tu sembri battere su un aspetto “passivo” dell’istinto e porre un ordine gerarchico tra gli istinti”
C’è infatti un ordine gerarchico degli istinti, e direi anche e soprattutto dei bisogni, che non si manifesta in modo assoluto e che conosce senza dubbio forti individualità, ma che si rifà ad un fattore comune. Nel deserto, senz’acqua, il tuo primo bisogno sarà poter bere, di certo non penserai al sesso. Appagati i bisogni primari, si passa a quelli secondari.
Mai sentito parlare della piramide di Maslow?
Samuel, mi e’ venuta in mente una cosa. Ho sempre avuto un buon rapporto, anche “d’istinto” con i gatti, . un rapporto non di “umanizzazione” con gli animali. Per quanto riguarda il gatto che ho ora mi sono fatta un “regalo” in piu’, ho approfondito cioe’, in maniera incuriosita e rilassata, un punto di vista (se pure decodificato dall’uomo in base ai propri studi) dal punto di vista del gatto e sul suo modo di comunicare e il significato che da’ ad una serie di cose e la rilevanza che da’ ad una serie di cose ecc. Cio’ non riguarda solo l’istinto e rimane il fatto, avendo avuto a che fare con molti gatti e avendoci a che fare, che non esistono individui “identici”, per caratteri, gusti ecc, e anche la provenienza e la vita nei primi mesi e il tipo di contatto con l’umano nei primi mesi e in seguito le esperienze di vita differenziano non di poco gli individui, comunque anche della stessa comunita’. Nel caso del mio gatto poi so anche chi sono i suoi genitori e sono in grado di sapere certe cose che ha per esempio “preso” da suo padre e non per “esempio” poiche
non sono cose che gli ha visto fare, che io ho stimolato senza saperlo prima, ma che in qualche modo facevano parte di un suo “corredo”. E non di altri suoi fratelli e non di sua madre. La mia gatta e’ “particolare” e molto intelligente, ma tutti lo sono, ciascuno a modo suo. Nel nostro caso, mio e suo, c’e’ anche il fatto che io non solo non l’ho umanizzata per niente ma ho…parlato con lei in “gattese”. Per esempio sgridandola come fanno i gatti qd era piccolissima pur dicendo anche il “no” umano. Dirle no pero’ come faceva sua madre pero’ le era immediatamente comprensibile e non per una questione di istinto ma di linguaggio. Lei peraltro sapeva benissimo che non ero un gatto e non temeva gli umani, pero’ la gente si stupisce del… dialogo che abbiamo, di un punto d’incontro tra due specie diverse. Cio’ avviene perche’ certe cose le so, ma anche perche’ lei e’ lei. Ha il carattere che ha. I gatti hanno un istinto ma provano emozioni, e le emozioni non sono in funzione di un istinto. Al gatto non frega una fava di essere “romantico” e non ha bisogno di “giustificarsi” con il “sentimentalismo” o teme una scomunica papale. Puo’ temere che io mi arrabbi ecc ma non solo in funzione del fatto che io le do il cibo. Il gatto prova emozioni e ha delle sue ragioni che possono sembrare irragionevoli anche ad un umano se le legge da umano e basta ma non sono solo istinti primordiali. E di esempi ne avrei. Cio’ per dire che se il gatto e’ un “sistema” lo e’ anche l’uomo. E se il gatto si e’ evoluto si e’ evoluto anche l’uomo. O involuto per te se vuoi che dir si voglia, ma cosi come l’uomo moderno (che non e’ nato ieri) usa anche i suoi istinti primordiali costantemente che sono piu’ vasti e .non sono solo “spinte”, ma strumenti .di interazione con l’ambiente ecc, li.usa costantemente di piu” o di meno, in modo “integrato” al suo sistema, che e’ un insieme di parti, cosi sarebbe come considerare il gatto moderno un gatto che nega cio’ che in realta’ e’ rispetto al gatto selvatico. In realta’ e’ cio’ che e’, istinto e il resto. Nell’uomo avviene la stessa cosa, ma e’ ancora piu’ complessa o siamo piu’ in grado di ravvisarne la “complessita’”, di un continuo intersecarsi di fattori che non riguardano pero’ solo un aspetto “primordiale” celato. La cosa e’ piu’ “affascinante” e non ha una risposta univoca. Per quanto osservando una scena tra umani, da fuori, si possano cogliere anche quegli aspetti “primordiali”, ma comunque anche in quel momento non agiscono solo quelli,non per forza solo uno,non per forza non in contraddizione, non per forza con la stessa misurabile valenza ecc. Le ragioni per cui scegliamo un partner, poi, non riguardano solo un criterio stabilito “ancestrale”, ma seppure a livello sempre profondo ed inconsapevole un rifarsi ad un nostro criterio, a cio’ che di piacevole un suo tratto somatico o un suo atteggiamento ci ricorda, ad un nostro associarsi in quel momento ad un nostro personale ancoraggio positivo o bisogno… Le emozioni di “pancia” esistono al di la’ di un concetto di “romanticismo”o sese”sentimentalismo”.L’affetto non e’ va”sentimentalismo” eanche l’essere umanl
ANDREA, immaginavo l’obiezione sul respiro che senza muori. Siamo schiavi del fatto dibdover essere vivi per essere vivi? Di mangiare per poter dare nutrimento ad un sistema? Se vuoi metterla per forza da questo punto di vista allora e’ chiaro che tutto allora puo’ essere letto in chiave di passivita’… Se vuoi entriamo pure su un piano filosofico o teologico. E’ tutta colpa di Adamo ed Eva e del serpente (a parte che di recente leggevo una simpatica rilettura, non passiva,della cosa, di Giulio Cesare Giacobbe). Ti faccio notare che la “non autodeterminazione” o solo un certo tipo.di “autodeterminazione controllata” sono proprio i criteri delle religioni e che il cincetto di “massa” e “massificazione” sono stati ampiamente usati anche come controlloi politico. Non tanto degli istinti primordiali ma della coscienza individuale e quindi anche possibile di nuove formule di coscienza collettiva. Ma appunto sarebbe un lungo discorso, anche di tipo.storico e sociale. Assodato che se non respiri muori e che se non defechi ti avveleni, mi pare che fuori dalla filosofia (esistiamo senno’ saremmo morti) il mio discorso sul respiro era abbastanza semplice e te lo puo’ confermare qualsiasi prova scientifica. Che ti piaccia o no. E non e’ soggettivo. Per quanto riguardal’istinto di sopravvivenza c’e’ chi deve ricordarselo anche mentre sta in una situazione ben meno teoricamente’ estrema di trovarsi su un’isola, dove a seconda della situazione e delle difficolta’ lo stress produrra’ una serie di variazioni anche fisiologiche e quindi in gioco non ci saranno solo “gli istinti primordiali che emergono” e dagli istinti primordiali lo stress. Anche sullo stress pii si potrebbe aprire una bella parentesi legata al.”sistema essere umano” e ai suoi aspetti individuali e sociali e tra aspetti fisiologici e neurologici ecc ecc ecc. Quando poi,se mi citi l’isola dei famosi ho degli amici che anni fa fecero i cameramen di questo genere di reality e anche la’ ci sarebbe da aprire l’es unabella parentesi. Ancora una volta mi ripeto: non sto negando l’esistenza degli istinti e non sto portando esempi “soggettivi”. Sto dicendo un’altra cosa e l’ha detta anche Nadir, ma ove ci sia un bisogno,.pare, di rifugiarsi in un assoluto pensando di parlare di “sociologia” e’ ovvio che venga data un’altra interpretazione di un pensiero no soggettivo. In quale modo le percentuali istat che riporti suffragano la tesi dell’istinto primordiale predominante e altre dinamiche univoche tra gli individui che tu hai portato come esempi? Puo’ darsi che sia scritto nei links che hai messo e che ora non riesco a leggere. Di fatto pero’ quelle percentuali non ti dicono perche’ la gente si lascia.
@Samuel
Tengo a sottolineare che, come hai scritto, ti ho sempre trovato educato e rispettoso nei tuoi post e non ho visto nessun attacco, incomprensioni certamente ce ne sono state ( ancora non capisco in quale post ho dato centralita a morale o ragione ) ma poco importa da che parte, e su tutto comunque ti ringrazio per la chiaccherata.
Sull’uomo e il moscerino, sinceramente sin da bambino ho provato meraviglia per tutto cio’ che e’ natura e mondo animale, (non mi perdevo un documentario in televisione) e ancora oggi [pur essendo piu’ cresicutello 🙂 ] quando mi immergergo nella natura per una passeggiata, la meraviglia continua.. oltre ad essere per me il miglior modo per rigenerarmi
Lasciami dire pero che trovo piu’ antropocentrici alcuni discorsi in cui si « umanizza » gli animali di altri in cui si riconosce la differenza dell’animale uomo da altre specie animali.
@ Luna, Ciao 🙂 concordo, davvero esplicativo l’esempio del respriro.
PS era nella lettera di Cla che si parlava di viaggi !
Un salutone a tutti