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Reprimere il desiderio di un altro

di Hopeful
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Lettera pubblicata il 16 Febbraio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 363 commenti

Pagine: 1 9 10 11 12 13 37

  1. 101
    luna -

    Che fine ha fatto la versione “mobile” del forum? :/ e’ uno strazio la versione pc al cell. Comunque il concetto e’: ognuno la veda come vuole ovviamente e si riferisca agli autori che crede e alle citazioni che crede. Solo per chiarire pero’ che anche la letteratura e la saggistica su questi argomenti e’piu’ ampia ed e’ pure andata avanti. E’ curioso che si affermi di voler approfondire un argomento ruguardanre storis, antropologia, etologia e societa’ e dinamiche ma che se qualcuno ne parla in una maniera non meno semplice ma meno semplicistica si parta dal presupposto che non ha letto tre autori o li sta negando. Se ne avesse letti 46? Nndaon e’ questione di quanti autori e quali, chi ha letto cosa,ma mi incuriosidce proprio l’approccio nel dare per scontato il fatto che le osservazioni altrui siano motivate da chiusura,parzialira,approssimazione,moralismo,negazione e ignoranza.In tutta franchezza la prendo come una chiacchierata quando si va sul generale (gia’ diversi e’, ma nek senso di non usare la cosa per chiacchierarci su tipo dal parrucchiere se una persona comunque scrive di se’ . Dovrei sul serio quando ho letto anche dei riassunti dal punto di vista storico o riguardanti la cultura di massa tirare fuori bibliografie anche di diciassette volumi su un solo tema che viene riassunto ?mischiando cavoli e banane?Mi rifiuto (meno male, certo!) ma prendevp da ignorante quando dicevo “le cose non stanno proprio cosi …”. Paziemza, ma notavo inevitabilmente l’approccio e lo noto, anche se comunque nel forum vengo a chiacchierare e ad esprimere dei pensieri no a giocare a Trivial Porsuit. Chiubque sappia (e non e’ obbligatorio saperlo) cosa sia un corso monografico ma anche solo una parte generale non avra’ difficolta’ a capire perche’ nessuno sta tenendo un corsi ma si sta chiacchierando ma quando si cita un autore come il portatore di una assoluta verita’ (mai rivelata poi, parrebbe) e no semmai come uno spunto si riflessione… Comunque pace e bene, ma sta storia dello schema mentale chiuso che si rifiuta di considerare cosa e’ stato scritto sull’argomento…

  2. 102
    Samuel Bellamy -

    Buongiorno a tutti. Noto una quantità incredibili di commenti assieme ad una vena polemica che mi sembra eccessiva, per il rispetto che ritengo si debba avere delle personali posizioni ideologiche di ognuno dei partecipanti.
    Voglio scusarmi con Luna riguardo al termine “elucubrazioni” che ho usato in uno dei miei post, assicurandole che non aveva nessun intento ironico. Per sicurezza sono andato a vedermi il vocabolario e ho trovato questa definizione:”meditare e concentrarsi per elaborare qualcosa di ingegnoso”. Quindi mi riferivo allo sforzo non al contenuto delle sue parole, che, ripeto, rispetto al di là della differenza di vedute.
    Detto ciò, sottolineo che in realtà Andrea ha ripreso molto della mia ipotesi etologica relativamente all’approccio maschile e femminile in ambito umano, relativamente agli “investimenti” in campo sessuale quando cita il patrimonio genetico, sconfinato per il maschio e molto più limitato per la femmina, con le conseguenze comportamentali che ho descritto.
    Quando parlo di desiderare di essere smentito, mi riferisco alla speranza di scoprire che non è solo l’istinto che pilota la coscienza attraverso il comportamento “politicamente corretto” indotto dalla stratificazione culturale di cui siamo impregnati, ma che almeno vi sia un equilibrio tra le parti. Attualmente le mie personali conclusioni non mi fanno propendere per questa ipotesi. Ma ripeto, sono solo mie valutazioni che ho cercato di spiegare meglio che potevo, riportando solo qualche dato oggettivo e qualche lettura che “mi” ha spiegato l’intuizione che ho avuto. Solo come infomazione, queste curiosità mi sono nate nel momento in cui ho tentato di spiegarmi un comporamento della mia compagna analogo a quello di Hopeful, altrimenti mai mi sarei chiesto nella vita quali siano i fattori reali che fanno scattare l’attrazione, scoprendo che tra i due generi nasce per gli stessi motivi ma si “mostra” in modo diverso; ma anche che i fattori fisiologici che Rossana cita con cognizione di causa, sono silenti alla coscienza ma attivissimi a livello pratico, spiazzando a volte lo stesso protagonista, come nel caso di Hopeful!

    Sì, Hopeful è spiazzata. Non sa se “se lo vuol fare”, ma lo desidera. Che significa, secondo me? Che se invece di essere Hopeful fosse un maschio, non avrebbe dubbi al riguardo su quello che prova: un forte desiderio sessuale, che la giovane età reclama perchè è il periodo ideale per la riproduzione, la “primavera” degli ormoni. Poi ognuno, secondo la propria sensibiltà, ci potrà aggiungere il romanticismo, il sentimentalismo, oppure fermarsi al solo “bruto” ma naturalissimo desiderio di accoppiamento. Normalmente nella nostra cultura cattolico occidentale, imbevuta di centinaia di anni di sensi di colpa, l’emergere di certi desideri veniva e viene negato tramite voli pindarici utili ad aggirare quel naturale bisogno, soprattutto in ambito femminile, ma non basta a fermarlo, è impossibile, serve solo a creare situazioni di veniale ipocrisia >>

  3. 103
    Samuel Bellamy -

    >> verso la propria coscienza, che deve soddisfare due conduttori, appunto, e lo ripeto: l’istinto e la morale.
    Quello che sta accadendo a mio parere a Hopeful, è questo dibattito interiore. Come dice Andrea, col suo fidanzato ha superato la fase di innamoramento (non ci si può innamorare di due contemporanemente, si possono amare due, ma è un’altra cosa) perchè è in quella più quieta dell’affettività amorosa. Si è invece innamorata dell’altro, attraverso “segnali” che (e qui entriamo nel campo della soggettività cui mi pare accenni Luna) le hanno fatto scattare l’interruttore che ha rilasciato quel cocktail chimico che cita giustamente Rossana.

    Hopeful ha “perso la testa” come si usa dire, e in effetti si diventa folli sotto l’effetto di queste droghe naturali, e tanto più si è giovani (ma non necessariamente) tanto più forte è la sbandata.
    E’ talmente piacevole quella sensazione di “sbarellamento” di “farfalle nello stomaco”, di tachicardia, ansia dell’attesa, sogni intorno alle presunte qualità dell’adorato, che la chiamiamo amore, ma non è amore è “solo” INNAMORAMENTO.

    Certo è che ora come ora Hopeful pensa solo a questo nuovo lui, quindi è pronta al cambiamento, e questo glielo conferma il suo corpo e la sua mente. E’ sicuramente la classica brava ragazza come la immaginiamo e la vorrebbe ogni genitore. Si fa scrupolo di queste incontrollate sensazioni che prova e vorrebbe capirci di più, ma di una cosa è certa, desidera solo “un” uomo con tutta se stessa, e non pare stia pensando ad un futuro con lui, se i caratteri saranno compatibili, se è affidabile (anzi, come dice Andrea, spesso molte donne sono attratte da “inaffidabili”), no, desidera quest’uomo e stop; e non credo che in questo desiderio prevalga un sogno platonico. Desidererà della tenerezza, della dolcezza nel caso avvenisse il fatale incontro, ma sarà una “guarnizione” non sgradita allo scopo profondo che è quello di farci l’amore.
    Quindi, Luna, non sappiamo quali siano le motivazioni che attraggono Hopeful verso quest’uomo, (e neppure lei lo sa) magari, anzi, certamente, non saranno le stesse che attrarrebbero te, Rossana o un’altra donna, altrimenti ci sarebbero qualche decina di maschi per miliardi di anelanti femmine. Per questo motivo confermo la tua visione della soggettività corroborata dall’esperienza, quando c’è, ma quando un essere umano è nelle condizioni di Hopeful, quella soggettività è subordinata necessariamente ad un bisogno assoluto: il sesso.
    Come tutte le strade portano a Roma, così tutte le migliaia di espressioni comportamentali in campo sessuale tendono all’unico scopo: fare l’amore per riprodursi. Poi ci aggiungiamo tutte le sfumature intellettuali e culturali di cui siamo dotati, per farci piacere e apprezzare il partner, e può subentrare l’amore, che comunque la si pensi è, questa sì, una scelta e un percorso.
    In definitiva necessitiamo sia del’innamoramento che dell’amore. Ma riusciamo ad averli entrambi e contemporanemente? Non credo. Hopeful docet

  4. 104
    rossana -

    mi sa che questo non è il sito giusto in cui esaminare alcuni argomenti.
    peccato!

  5. 105
    sarah -

    @hopeful
    rispondo solo a te perchè penso che ti sia più utile avere degli esempi più concreti che dibattere su istinti,statistiche,saggi o documentari.Ti porto due esempi che spero ti aiutino,uno mio personale di un bel pò di tempo fa e un altro di una mia amica.
    Anni fa ero fidanzata con un ragazzo,che io consideravo un gran bravo ragazzo,purtroppo vuoi l’età,vuoi la poca esperienza non ho visto per molti mesi i suoi difetti per poter decidere se accettarli o meno e lui si è adagiato molto.Mi lasciava sempre più sola,altro che noioso,non riuscivamo a stare insieme per lontananza e impegni universitavi e quando riuscivo a ritagliare del tempo per noi mi tirava il bidone, per nulla passionale,la dolcezza iniziale era svanita,facevo tutto io nella coppia,nel senso che ero io a cercarlo,a organizzare per vederci,a farlo sentire importante.Mettici pure l’intromissione della famiglia da lui condivisa,il voler governare la mia vita con continui dibattiti sul fatto che io non dovevo lavorare una volta finiti gli studi perchè se una donna lavora i figli crescono male,una donna doveva stare a casa a fare la casalinga,mi sentivo perennemente giudicata per la mia indipendenza anche da amici di famiglia che si permettevano di mettere bocca su di me e sulla mia vita senza neanche conoscermi e lui niente,se ne sbatteva.Ero solo la bambolina da esibire con amici e parenti tanto per far vedere che lui era fidanzato.Poi vabbè non ti racconto tutto,ci vorrebbe un enciclopedia,cosa accadde?Prima di conoscere quel mio fidanzato mi piaceva(in maniera molto superficiale)un tipo con cui non ci provai mai,lui era ancora più lontano e ci beccavamo molto poco.Nel periodo nero col mio fidanzato frequentammo più lezioni insieme e lui si dichiarò.anche se mi attraeva la mai risposta fu:”Mi dispiace ma sono fidanzata.”Lui accettò la cosa e lasciò perdere.Ne parlai apertamente col mio fidanzato e all’inizio la prese a ridere poi all’improvviso divenne pseudo geloso anche dopo che lo rassicurai di non volerlo lasciare ma di voler risolvere certe questioni tra noi,gli proposi un periodo da passare insieme,io e lui,avrei ritardato il mio ritorno a casa per stare con lui,alla fine si negò al telefono,si nascose dietro sua madre,mi lasciò senza una spiegazione dicendomi che dovevamo restare amici perchè sennò la gente avrebeb pensato che fosse lui lo stronzo e disse in giro che me ne ero andata con un altro.Prima che mi lasciasse anche io stavo male ma se stai con una persona è sbandi per un altra io credo che il problema tu lo abbia nella tua relazione o in te stessa,io capiì che mi sentivo sola col mio ragazzo e che con l’altro anche solo con una battutta ero più serena.Questa esperienza mi servi per capire che il mio ragazzo non ci teneva a me perchè mi aveva buttata via nonostante avessi scelto lui e non lo avessi tradito,non mi pento di non aver ceduto perchè l’altro rappresentava solo quello che mi mancava col mio ragazzo.Bisogna ravvivare i rapporti…l’amore è come un

  6. 106
    sarah -

    fiore,devi averci sempre cura e non lasciarlo morire a sè stesso.Quel ragazzo poi divenne uno dei miei migliori amici,io persi uno stronzo che non perse tempo a fare lo scemo a destra e a manca,quasi non vedesse l’ora di lasciarmi,magari aspettava l’occasione per non apparire stronzo ma la cosa non gli è riuscita.Comunque guadagnai una delle amicizie più belle della mia vita.Io che mi facevo tanti scrupoli,che mettevo al primo posto lui nonostante tutto,se avessi ceduto avrei anche potuto averli entrmbi,per poi perderli ma non sarei stata io,sarei diventata una persona che non avrei riconosciuto e per cosa?Per una debolezza temporanea,poi vabbè la mia durò poche settimane…ma neanche,non so da quanto tempo tu sia in questa situazione ma dovresti fare chiarezza e capire cosa provi davvero.Ora ti porto un altro esempio,molto recente.Una mia amica che conviveva col fidanzato,si trasferisce in un altro appartamento con lui,ci fanno dei lavori e parlavano di matrimonio.Pochi mesi dopo lei incontra un ragazzo,prende anche lei una sbandata ma non lo dice a nessuno e si tiene tutto dentro finchè esplode,lo dice al suo ragazzo ma decide di lasciarlo.Io e un altra nostra amica le consigliammo di allontanarsi da entrambi,lei agisce d’impulso e si mette con questo che poteva farla stare bene inizialmente ma era comunque uno sconosciuto.Sai come è finita?Il suo ragazzo le disse che tanto sarebbe tornata indietro,quel ragazzo si è rivelato un tipo ossessivo e geloso con manie di controllo e ora lei non riesce a lasciarlo perchè le fa pena ma intanto ora pende verso l’altro.Anche stavolta le ho consigliato di evitarli entrambi,uno non fa per lei e lo sa e l’altro,beh sarà dura riprendere la storia se non impossibile.La comunicazione è importante nella coppia,ti consiglio di vedere cosa manca nella tua e se ci sono reali motivi per troncare,ravviva il tuo rapporto,lotta e ritrova i tuoi sentimenti,poi se proprio sono morti pazienza,si ama col cuore,con la testa,con l’anima e col corpo,il collega te lo faresti ma svanirebbe lasciando dolori e sensi di colpa,il giorco regge la candela?non credo.Buona fortuna in ogni caso.

  7. 107
    LUNA -

    @Per questo motivo confermo la tua visione della soggettività corroborata dall’esperienza, quando c’è, ma quando un essere umano è nelle condizioni di Hopeful, quella soggettività è subordinata necessariamente ad un bisogno assoluto: il sesso.
    Come tutte le strade portano a Roma, così tutte le migliaia di espressioni comportamentali in campo sessuale tendono all’unico scopo: fare l’amore per riprodursi. Poi ci aggiungiamo tutte le sfumature intellettuali e culturali di cui siamo dotati, per farci piacere e apprezzare il partner, e può subentrare l’amore, che comunque la si pensi è, questa sì, una scelta e un percorso.

    Samuel ovviamente io non posso sapere se tutto nel caso di Hopeful sia subordinato ad un bisogno assoluto e quali siano le sue più varie ragioni ora, e non dividendo la questione tra sesso e ragione. E’ infatti per questo che la invito ad ascoltarsi.
    Io non sono così convinta quanto te che una donna non sappia riconoscere o non sappia ammettere con se stessa se una persona le ispira solo sesso o ci sono in mezzo altri fattori.
    E le persone possono vivere un’esperienza emotiva ecc come quella di Hopeful quando il fattore riproduzione viene a cadere per delle ragioni legate alla natura, e non è che il tuo istinto non lo sa che non ti puoi riprodurre, ma cio’ non toglie che tu possa essere attratto da una persona sessualmente e non solo sessualmente.
    Sesso/riproduzione… a dire il vero l’essere umano è capacissimo di dividere le due cose e godersela un mondo…
    Non credo neppure che il sentimento (cosa diversa dal “sentimentalismo”), che ha molte facce o se vuoi intensità, sia una mera costruzione.
    Se proviamo sentimenti sul lungo termine e sensazioni positive, anche immediate, per una serie di persone con le quali il sesso non entra assolutamente in gioco, neanche in modo sublimato, non vedo perché nel caso di un uomo e di una donna ciò non possa avvenire, al di là del fatto che una persona possa anche attrarti molto sessualmente.
    Per quanto sia vero che già il fatto che ti piaccia qualcuno provoca sensazioni piacevoli ed euforizzanti, gia’ una cotta, che ci sia l’innamoramento e l’amore non è che per tutte le persone che pure possono attrarci fin da subito proviamo le stesse sensazioni.
    Inoltre non è per mere ragioni culturali che puoi dire un no e possono entrare in gioco più istinti contemporaneamente:
    esempio banale, una donna che non ha nessun problema a portarsi a casa uno che le piace e che non ha quindi alcun condizionamento culturale che glielo impedisce può comunque istintivamente non proseguire un rapporto di vicinanza, anche appena iniziato, o sentire e scegliere di non avere quel rapporto sessuale perché istintivamente coglie altri aspetti dell’altro.
    E’ vero che dal punto di vista cognitivo noi assumiamo una serie di informazioni e le cataloghiamo, ma non sono solo informazioni “pregiudiziali”, è ad un livello molto più profondo che possiamo catalogarle. L’abito non fa il monaco, quindi non sto parlando di: se

  8. 108
    LUNA -

    se lui è vestito così o colà o fa questo lavoro o l’altro o ha il portafoglio pieno o vuoto non lo voglio perché potrei non trovarmi bene con lui che non mi porta in vacanza o non mi sposerà domani mattina…
    Fermo restando che, se una persona ragionasse in questo modo, non starebbe soltanto usando uno schema culturale o un condizionamento, o anche se fosse comunque starebbe in linea con sè, al di là del giudizio esterno. L’essere umano ha dei suoi equilibri.
    Un po’ come fare una domanda per un lavoro sperando che non ti chiamino perché non è quello che vuoi… qualcosa in te puo’ dire: non voglio imbarcarmi in questa cosa, e non è detto che sia solo razionalità, entra in gioco anche l’emotività quando una scelta ti fa sentire i crampi allo stomaco, indipendentemente a quali tuoi equilibri tu stia facendo riferimento, e in quale percentuale entri in gioco la foresta e l’intero sistema essere umano.
    Tornando alla nostra donna “libera” ma che sente di dire no, e non perché teme di essere considerata una poco di buono o perché i vicini cosa potrebbero pensare, ma ci sono solo lei e l’uomo che comunque da certi punti di vista l’attrae, noi siamo dotati di molti più istinti, e quindi è per altri segnali che può dire no, colti istintivamente. Colti istintivamente e in relazione con sè. Quindi neanche solo in base ad un concetto: di un segnale bisogna dare una sola interpretazione. Se quello che stai cercando è un certo tipo di cosa il segnale può essere colto come positivo, sennò come neutro o negativo.
    Volendo anche parlare Foresta e richiamo della Foresta, che l’essere umano si trovi in una foresta o ad una riunione in un grattacielo di 15 piani nella più affollata metropoli è comunque dotato di più istinti e lavora lui stesso su più piani. La sua intelligenza emotiva e la sua intelligenza “razionale”, insieme a diversi fattori, lavorano insieme mentre si trova nell’ambiente e nel suo muoversi nell’ambiente e in relazione con sè e gli altri.
    Vedi Samuel,mentre tu pensi che io forse rifiuti il concetto istintuale in realtà non solo non è così, ma è un concetto che ho semmai approfondito, solo non soltanto nel senso che dite voi e non vedendolo in maniera “separata” o preponderante, ma molto più “integrata” nel sistema persona e in modo non soggettivo quanto piuttosto individuale. E come risorsa, “integrata”.
    Tornando al sesso, cosa che io non vedo come qualcosa di zozzolone a cui va aggiunto per forza il sentimentalismo o un motivo, resta il fatto però che la parola “sesso”, da sola, non dice “nulla”, perché se è vero che riguarda i nostri genitali non se ne vanno a spasso senza di noi, neanche quando “perdiamo il controllo” nell’orgasmo.
    L’esperienza sessuale è comunque vissuta dall’individuo che è sempre lo stesso ma al contempo prova sensazioni diverse, molteplici, già a seconda di con chi è e del rapporto con sè e con chi è, che sia anche solo contingente. Di come sente la cosa, e sentirla non è solo istinto nè solo testa o cultura.

  9. 109
    LUNA -

    SARAH, intendevo dire questo, il fatto che l’istinto è una faccenda non così banale… Saranno pure anche motivi razionali che ti hanno portata a dire di no, d’altra parte però non era il mero “il richiamo della foresta” a farti provare un’attrazione per l’altro, gli ormoni o il bisogno assoluto di sesso/riproduzione. Il segnale, anche istintuale, era più complesso, o semplice se vuoi. E se oggi rileggi la cosa dicendo “è stato meglio così” forse di mezzo non c’è solo il fatto che non ti volevi concepire traditrice, cosa che comunque per te ha un’importanza e fa parte della tua personalità. Anche se magari, se tu l’avessi vista in un altro modo, avresti potuto “cedere” e dopo aver ceduto darti delle risposte che hai avuto comunque. Ma se sei più contenta così chi può stabilire che la tua scelta sia stata condizionata e non istintiva rispetto al tuo modo di essere? A parte che avresti potuto anche “cedere” ma andando dal tuo ragazzo e dirgli “voglio vivere questa cosa, ciao”. Pare che sia fantascienza, e che esistano solo scelte drastiche tipo tornare a casa riempiendosi di bromuro o vivere storie parallele, ma non lo è.
    Notavo che hai scritto: “Mi dispiace, sono fidanzata” e non “Mi dispiace, ma non ti filo di pezza”. Non so cosa hai risposto effettivamente allora, ma in fondo in quel momento, pur mettendo un muro e dicendo un no, forse hai anche ammesso che una sintonia si era creata. Che lui ti piaceva. SAMUEL diceva (parafraso) che per una donna può essere difficile ammettere che ha un’attrazione e quindi deve ricamarci dei sentimentalismi… Non mi pare tu l’abbia fatto, sapevi che quel ragazzo ti attraeva, e sotto piu’ aspetti, non è che ti sei detta di no, mi pare. Hai accettato comunque le tue sensazioni e hai valutato, anche istivamente, cosa farne.
    Percepivi anche sino a che punto, che bisogni tuoi compensava in quel momento, perché era stato positivo, comunque, che quella frequentazione ci fosse stata, e cosa volevi farci di quella attrazione.
    In sintesi a me pare che tu ti sia ascoltata.
    Per inciso, io mi sono ascoltata al contrario, un mio esempio che potrei fare riguarda quando appunto non ebbi il semplice richiamo assoluto ormonale della giovane età in un dibattito tra foresta e razionalità, dissi sì al mio istinto, ma il mio istinto non riguardava solo il concetto: mi piaci per sesso, anche se in realtà voglio stare al calduccio della mia stabilità, ma poiché non posso dirmi che è solo sesso devo costruirci un romanzo intorno.
    Quindi non vedo la cosa in chiave di: dire no medaglia, dire no penalità.
    Ascoltarsi è importante. Ascoltarsi viene prima della scelta che possiamo fare o non fare, in base a quello stesso autoscolto, che non è su un piano squisitamente razionale.
    Poi cosa significa quella cosa in quel momento per noi e seguire la nostra verità, anche in relazione alle interazioni con gli altri, dipende anche dall’individuo.

  10. 110
    Nadir -

    Wow quanit post!

    Purtroppo continuo a non aver molto tempo, e mi scuso in anticipo per non essere riuscito a leggere tutto il proseguio della discussione.

    Pero un breve commento vorrei farlo.
    @Samuel mi ha molto colpito questa frase:

    “Se non pensiamo che in questo momento, a 24 anni, in lei sta prevalendo il “richiamo della foresta” che la spinge, senza tregua, e “irragionevolmente” verso il maschio che lei sente essere più attraente, è inutile continuare il dibattito”
    che mi pare non coincida con quello che scrivi poi: “ per il rispetto che ritengo si debba avere delle personali posizioni ideologiche di ognuno dei partecipanti.”…..

    boh io trovo questa contraddizione davvero marcata…. rispetto per tutte le idee ma se non si concorda con la premessa allora meglio non discutere?!

    Passando oltre, riprendo la tua metafora con la musica e aggiungo se gli istinti sono le note , non vi e’ solo il «do » (istinto di riproduzione).
    E tantomeno non vi e’ solo istinto / morale.

    L’uomo e’ un animale sociale, naturalmente e instintivamente, ne consegue che determinati comportamenti di aiuto reciproco e cooperazione sono fortemente radicati , non c’e’ bisogno di chiamare in causa la morale.

    E visto che si parla cosi spesso di genetica, si potrebbe dire che anche l’empatia lo e’: basti persare al sistema dei neuroni a specchio che vengono attivati non solo nell’esecutore di un’ l’azione, ma anche nell’osservatore della medesima azione.
    Insomma, non posso che cadere nel ripetermi: vi e’ piu’ di un instinto e non sempre remano nella stessa direzione. E sopratutto non si puo’ separarli chirurgicamente ne tantomeno decidere a tavolino come interagiscono,

    Paradossalemente applicare determinate teorie che spiegano l’evoluzione al singolo induviduo e alla singola scelta, a me suona quasi piu’ Lamarkiano che Darwiniano….

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