Ciao a tutti. Consiglio richiesto alle donne..
tante incomprensioni perché io sono spesso nervoso e pressante. Lei un po’ immatura e concentrata sulla propria stanchezza e sulle proprie paranoie.
Io le voglio bene, forse la amo anche, a tratti, quando sono sereno e lucido. Sono poche volte sereno perché tanti problemi ci hanno coinvolti, la mia separazione dalla ex col bimbo, il lavoro, la distanza.
Quando io le rinfaccio qualcosa che nn mi va lei va giù in depressione e dopo uno due giorni parla di lasciarci.. È diventato devastante,il giorno prima parla di matrimonio , il giorno dopo di lasciarci. Io ho anche lasciato casa mia per venire qui da lei e continua a far così, quasi come se mi volesse cacciare via. So che la verità è che essere riflessivi e amorevoli e calmi è la soluzione, ma davvero ora risulta difficile.
Secondo voi dovrei lasciarla e sparire?
Una cosa però devo dirla, 2 mesi fa ha avuto un aborto spontaneo ed il rapporto da quel momento è peggiorato, in pratica sono io a doverle star dietro nonostante qualsiasi cosa accada…
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Categorie: - Amore e relazioni
Mi sembra che ci siano delle cose a livello individuale da risolvere prima di tutto, da parte di entrambi. Vi consiglierei una terapia di coppia e da li vedere ognuno cosa puó fare e quali sono le paure di fondo che bloccano entrambi.
Ciao,
io penso che siamo tutti tentati di pensare che esiste una vita in cui non si devono fare sacrifici. Di notte mi capitava di guardare a questa stagione della mia vita dal futuro, quando non ci sarà chi mi amato e molti ricordi potrebbero pesare sulla coscienza. Da quando ho capito che siamo diventati una coppia non distinguo il buono dal cattivo (come c’insegna chi vede il bene da una prospettiva umana e vive il bello come un parametro di stima), penso che ho ricevuto quello che avevo chiesto, ma ho dovuto lavorare tanto per spogliarmi della mia presunzione e viverlo come un comune mortale. Non c’è niente di quello che ho fatto che non rifarei. Non sono stata all’altezza delle apparenze, ma ho fatto un percorso di crescita che dimostra che ho il mio dovere l’ho fatto, altrimenti sarei rimasta, come si dice in gergo, “ai piedi di Pilato”. Non ho costruito niente di materiale, ma sono riuscita a risolvere quei problemi esistenziali che vengono acuiti dalle false idee. Tutti aspiriamo al bene, ma questo non è incompatibile con il progresso. Il mio ragazzo ha avuto un percorso uguale e diverso dal mio. Insieme a lui non sono più l’idea di me stessa, ma una donna come tutte le altre donne.
Ho imparato che significa vivere nello spirito perché fa dipendere la sua virilità dalla fede (crede di essere l’unico uomo al quale saprei donarmi e non perché sia un credulone, ma perché rispetta la donna e non mortifica il suo essere. Crede nella sacralità del momento), non lotta contro la donna, anche se è sempre stato consapevole che la donna ha una sensibilità più accentuata che lo ha portato a riastrarsi perché non è un pacifista (che gioca al ribasso) e ritiene che la pace dipenda dall’armonia tra le parti. Rispetta dunque la statura della donna, ma non ha paura di manifestare con garbo la sua personalità. Quando è innamorato ricerca la comunione e porta l’amata a sentire il desiderio di farlo partecipare alla sua vita con sentimenti metafisici. E considera che il nostro è ancora un amore platonico.
Vabbuò, donne. Dateje un consiglio a questo perché con la Rossie siamo sotto soglia… io comunque, piuttosto che una terapia di coppia ti suggerirei un impianto fotovoltaico, almeno in 20 anni si ripaga.