Gent/mo Direttore, colgo l’occasione per scrivere queste poche righe dopo l’infelice esternazione di Salvini per farle conoscere un caso di schedatura nazista.
La storia riguarda mia madre, che ai tempi dell’occupazione nazista, era stata schedata come probabile originaria di razza ebraica e pertanto si sarebbe proceduto alla sua eventuale deportazione in campi di concentramento.
La storia si svolge a Belvedere marittimo (Cosenza), mia madre, allora, aveva 5 figli, io nascevo nel 1946, tutti i miei fratelli, a quei tempi sono stati testimoni di questa terribile vicenda. Allora la notizia aveva gettato nel panico assoluto tutta la mia famiglia.
Nell’attesa della partenza di mia madre, la mia casa era piantonata da militari fascisti per evitare la fuga di mia madre.
Personalmente da quando conosco questa storia (per bocca dei miai fratelli) non mi do pace e vorrei raccontare questa storia atestimonianza di questo periodo storico, orrendo, sul quale ancora cisarebbe da far luce e chiarezza.
Io personalmente ricordo il racconto disperato di mia madre quando parlava del fatto che avevano dovuto donare le fedi dorate del matrimonio e nel raccontarlo vedo ancora mia mdre piangente e disperata. Questi fatti continuano ad essere presenti nella mia mente e ritornano come fantasmi ogni volta che sento parlare di razzismo e/o di fascismo ed anche io mi dispero vedendo come l’essere umano non trae beneficio dalla storia a da fatti così orrendi.
Poteri scrivere ancora, ma smetto perché già mi sta assalendo l’angoscia ed il ricordo di mia madre.
Continui ad essere paladino e portavoce di una società che rifiuta le differenze, per colore di pelle, di razza, di fede, e credo politico)
Grazie per la sua attenzione.
Distinti saluti
Mario Loiero
Salve Mario, in questo sito rispondono persone comuni, come me, non un direttore di qualche testata giornalistica.
Riguardo a quanto Ha scritto, le storie come queste mi mettono un po’ il magone sullo stomaco giacché abito in Austria e ho abitato in Germania. Il carattere di queste persone non è tanto variato rispetto al passato. Non sanno cos’è la spontaneità, non hanno senso dell’umorismo (scherzare = offendere), non sono flessibili, non sono passionali, non si godono la vita come molti italiani. non mi sento per niente a mio agio, vorrei andarmene …
Ma poi la mamma è rimasta a casa? O è andata per un periodo in prigionìa? Non si capisce bene dalla lettera.
Saluti