“CITTÀ DEL VATICANO (27 agosto) – Una ferma condanna di ‘ogni attacco alla vita umana’ è stata espressa da Benedetto XVI in un appello riferito alle violenze contro le comunità cristiane in India: ‘Ho appreso con profonda tristezza’, si legge nell’appello letto da Benedetto XVI dopo l’udienza generale, ‘le notizie sulle violenze contro le comunità cristiane nello Stato indiano dell’Orissa, scoppiate in seguito al deplorevole assassinio del leader indù Swami Lakshmananda Saraswati. Sono state finora uccise alcune persone e ne sono state ferite diverse altre. Si è avuta inoltre la distruzione di centri di culto, proprietà della Chiesa, e di abitazioni private. Mentre condanno con fermezza ogni attacco alla vita umana, la cui sacralità esige il rispetto di tutti’, prosegue l’appello del Papa, ‘esprimo spirituale vicinanza e solidarietà ai fratelli e alle sorelle nella fede così duramente provati. Imploro il Signore che li accompagni e sostenga in questo tempo di sofferenza e dia loro la forza di continuare nel servizio d’amore in favore di tutti’.” (Messaggero 27 Agosto)
Questo grande attaccamento di Ratzinger alla sacralità della vita umana non si è manifestato però in migliaia di altre occasioni riguardanti persecuzioni, stragi, violazioni abnormi dei diritti civili e religiosi, dalle emergenze in Sud-America a quelle in Africa a quelle dei Tibetani, mentre risulta che i monaci buddisti siano stati capaci di darsi fuoco di fronte alle medesime istanze.
Tanto per dovere di cronaca, perché solo i sassi non sanno cosa sia la Chiesa cattolica romana!
Hai ragione Filippo, purtroppo il papa fa il papa, e questo è proprio un reazionario fatto e finito. Non che Woitijla fosse un innovatore, ma la sua figura era di tutt’altra portata, anche se il papa è lì per fare il papa… e di santa romana chiesa. Io non mi stupisco delle varie dichiarazioni di Benedetto 16, è così.
Invece mi preoccupa, come sempre, l’indifferenza che accompagna le tragiche notizie che arrivano dai quattro angoli del mondo, l’indifferenza di che ci sta attorno quotidianamente, questo si che è grave!
filippo, sono con te. ma non è un problema solo di santa romana chiesa (scriviamolo in minuscolo!), tutte le religioni sono uguali.
Beh, che tutte le religioni siano eguali non è proprio esatto.
Premesso che una Religione dovrebbe favorire la spiritualizzazione dei “poveri di Spirito” con mezzi i più semplici possibile, noi vediamo pochissime Caste clericali che letteralmente abusano di questo ruolo socialmente utile per fini di potere.
Così, non si può dire che per gli Ebrei o per i Cristiani Copti o per i Valdesi o per gli Shintoisti etc… si possa affermare lo stesso che per i Cattolici romani o per gli Islamici, i quali, pure se non hanno propriamente una casta clericale istituita, tuttavia fanno anche loro un uso fortemente politico della Religione, mentre il rapporto tra Politica e Religione dovrebbe essere solo indiretto, nel senso che, essendo l’uomo un animale “religioso” (materialista o spiritualista non fa differenza), inevitabilmente la sua Etica personale influirà anche sulla scelta elettorale senza che un Ruini o un Ratzinger si mettano a fare proclami dall’altare per tornaconto personale o di Casta.
Non sei d’accordo?!
sì, hai ragione. ma per me il problema dell’ingerenza della religione nella politica è solo una piccola parte del problema. io non sono solo anticlericale, io sono antireligioso. il problema più grosso non è la casta ma la nevrosi di massa dei fedeli che credono alle bischerate e applicano tutti i giorni costumi di vita innaturali. e questo aspetto psico-sociologico è forse addirittura più grave nelle religioni apparentemente più “umane” e “libertarie” che in quelle istituzionalizzate. il problema grave non è la ricerca del potere delle caste (forse l’aspetto più comprensibile) ma la malatia mentale del popolo.
Le nevrosi religiose popolari, le manie, le paranoie, le superstizioni etc… sono tutte finalizzate al mantenimento del potere clericale, che si alimenta con l’ignoranza, mentre lo scopo della Religione dovrebbe essere la liberazione del popolo dall’ignoranza e l’affrancamento dalla sofferenza mediante una corretta visione della vita.
Ora, siccome non tutte le Religioni perseguono come scopo il Potere politico e il plagio delle masse per scopi di controllo, io non generalizzo e più che alla Religione guardo se chi la “distribuisce” come prodotto di largo consumo si comporta come un Mafioso o come un uomo superiore.
filippo, si vede che hai cultura e rispetto la tua opinione, dalla quale però dissento. bisognerebbe definire il termine “religione”, cioè registrare una fenomenologia che tutte hanno in comune. tutte hanno dei RITUALI (=paranoia ossessiva), una MITOLOGIA (=schizofrenia), qualche forma di SACRIFICIO (=rinunciare a qualcosa di buono), qualche tipo di REPRESSIONE della sessualità (=stimolo alla malattia mentale e all’aggressività): come possono liberare il popolo dall’ignoranza se si basano su concetti inesistenti? forse per qualcuno possono alleviare sofferenze ma quasto a prezzo di una SCORRETTA visione della vita, come può essere corretta una visione della vita basata sulle favole (allucinazioni)? anche il più infimo sciamano del villaggio siberiano si comporta come un mafioso o uomo superiore, io vivo in brasile e ne so qualcosa (un nipote della mia convivente è “pai di santo” del candomblè). la ricerca del potere politico è effetto e non causa della malattia. non facciamo l’errore di condannare il cattolicesimo (che io sicuramente non amo) e osannare culture “altre” che poi ad un’analisi scevra di pregiudizi esterofili si rivelano pure peggio.
“La” Religione è per definizione un derivato della Metafisica che canonizza un sistema di rituali ed una funzione rappresentativa che servono a gestire il rapporto fra l’uomo e una qualche entità trascendente, detta comunemente “Dio”.
Sono esistite ed esistono molte Religioni, con al centro vari Dèi, con vari rituali e con diverse forme rappresentative (Clero, liturgie etc…).
C’è una bella differenza tra il Voodoo e il Cristianesimo Copto, o tra lo Sciamanesimo Siberiano e lo Shivaismo, e può capitare che in tutte queste ci sia una qualche gestione di Potere sulla gente, ma ciò dipende dal “sacerdote” specifico, poiché nessuna di queste è “istituzionalmente” una Chiesa di Potere, come invece è per la Chiesa romana, sorta su un colpo di Stato assolutista, dotata di Tesoro e gestione finanziaria, con alla base capisaldi imperialisti come la Bolla di Bonifacio VIII o l’Editto di Gregorio VII, invocanti il Potere assoluto su tutto il genere umano a favore della Chiesa di Roma, come “Unica Chiesa nella quale c’è salvezza” e, cosa abominevole, con un rapporto privilegiato con lo Stato in grazia del controllo che essa può esercitare sulla mente della gente.
Fisichella, inavvertitamente, due giorni fa ha ribadito questo allucinante “concetto” (“al di fuori di noi la gente non potrebbe avere più riferimenti”; quasi testuale).
Inutile, credo, sottolineare l’enorme pericolo insito in questo genere di Religione/Politica.
Il Clero secolare vaticano è il miglior esempio, perfino più dell’Islam, del cancro descritto da quella famosa frase: “la Religione è l’oppio dei popoli”.
Il Cristianesimo originale non era affatto questo e il suo Corpus non contemplava un Clero istituzionale, liturgie, processioni e tutte le altre stronzate che costituiscono la pletora cattolica; aveva una sola preghiera/meditazione, un solo rituale commemorativo, una sola regola morale, il tutto costituente una semplificazione del Buddismo a favore degli Ebrei, dispersi e frammentati sotto il Clero farisaico, il tallone di Roma e il potere degli Erodiadi.
Se ne conclude che il problema non è nella Religione in assoluto, ma in quegli individui che se ne servono e in certe Religioni che hanno la smania di potere nel proprio DNA.
filippo, il cristianesimo primitivo aveva già in nuce le caratteristiche che poi lo hanno portato ad essere quello che è, e questo nucleo consiste proprio nella sua “regola morale”, che riprende la repressione della sessualità direttamente dall’ebraismo. la repressione della sessualità rende la gente malata, la potenza sessuale impedita diventa desiderio di altre potenze: la gente insoddisfatta cerca il potere, l’economia, l’aggressività. i primi cristiani DA SUBITO ottennero l’appoggio delle classi dirigenti dell’impero e privilegi allucinanti rispetto al resto della popolazione da parte della maggior parte degli imperatori. DA SUBITO si dimostrarono aggressivi e intolleranti nei confronti di chi non la pensava come loro e anche al loro interno, tra le diverse fazioni. il fatto che esista o meno un clero istituzionalizzato è secondario, la domanda più importante da porre a una religione è: che tipo di vita mi proponi? e da questo punto di vista, protestantesimo e islam sono molto peggio del cattolicesimo.
Guarda che il Cristianesimo primitivo non è il Cristianesimo paolino, ma quello di Gerusalemme e Alessandria e non aveva assolutamente alcuna repressione della sessualità.
Il precetto che è perfino espresso con chiarezza nei Vangeli canonici la dice lunga (“c’è chi è reso eunuco dagli altri e chi si fa eunuco da sé per amore del regno dei cieli”, più o meno, il che significa che la castità è una scelta soggettiva e non una regola imposta), il che è tutto dire, visto che, tolto il IV Vangelo, sono tutti redatti in epoca successiva e rimaneggiati.
Peraltro, nei primi secoli, anche le donne potevano esercitare il sacerdozio e di questo esistono tracce anche in Italia meridionale.
Il Cristianesimo imperiale risale al V secolo d.C., quando fu istituzionalizzato e il suo misoginismo e fanatismo riguardo il sesso ne sono una conseguenza esattamente come i dogmi della “vera fede” stabiliti nel Concilio di Nicea.
Lasciando stare i fanatismi del protestantesimo e dell’Islam, è l’Istituzione clericale che porta con sé, oltre l’impotabilità assoluta dell’assolutismo cattolico, la sua pericolosità nella società civile, le cui Istituzioni devono essere categoricamente laiche, ossia esenti da qualunque rapporto preferenziale con qualunque Religione, essendo quest’ultima una scelta rigorosamente personale.
fermo restando che condivido in pieno la seconda parte del tuo ultimo intervento, ti ricordo che studiosi che hanno superato la storiografia cristiana (logicamente di parte), hanno esposto le prove palesi dei privilegi concessi ai cristiani ben prima del V secolo. infatti le famose “persecuzioni” altro non furono che opera di quei pochi imperatori illuminati e democratici (marco aurelio, diocleziano, giuliano) che semplicemente TOLSERO ai cristiani i privilegi che gli altri imperatori avevano concesso. e dagli atti risulta che NESSUN imperatore ha mai ordinato l’esecuzione di un cristiano, mentre risultano agli atti i decreti dei massacri di pagani ad opera degli imperatori cristiani, a partire dal IV secolo. circa i vangeli e il protocristianesimo, e chi fu più “proto” di paolo? i primi documenti sono suoi. il cristianesimo paolino è ALMENO coevo a quello di gerusalemme. a quest’ultimo si rivolge soprattutto MATTEO, che in tema di sessualità è il più duro di tutti, stabilendo 3 norme (mt19): divieto di divorzio, divieto di adulterio, esaltazione del celibato (questo è il significato dello strano passo da te citato). MARCO non cita la 3a norma, LUCA (allievo do paolo) cita solo la 2a, GIOVANNI non ne cita nessuna. quindi proprio il vangelo dei cristiani-ebrei di gerusalemme è quello più antisessuale. a meno che per “non repressione della sessualità” non intendi la tolleranza a malincuore del matrimonio (concetto comunque condiviso da paolo nelle lettere).