Quattro cittadini non regolari o meglio dire clandestini, hanno danneggiato la Fontana Monumentale della Barcaccia in Piazza di Spagna e considerato che gli illustri beoni non vedevano adeguato ciò che avevano fatto, oltraggiavano nientemeno che un carabiniere. Poi qualche ardimentoso, diffonde nonostante tutto, che siamo un Paese non troppo tollerante. Da oggi dovremo patire e subire questa padronanza squilibrata in silenzio composto.
Lettera pubblicata il 15 Maggio 2007. L'autore ha condiviso 140 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Carlalberto Iacobucci.
Carlalberto Iacobucci ,
puoi interessarti del caso e sapere in che sanzioni o punizioni sono incorsi quei vandali?
In genere si conoscono le malefatte, ma i media difficilmente
riferiscono di pene inflitte, (anche perchè mentre si attende la sentenza i più hanno già dimenticato i fatti) diffondendo così il pensiero che l’Italia sia un paese tollerante.
X aldo:
scusa, ma perchè l’Italia secondo te non è tollerante?
Caro Aldo, se riesci ad illustrarmi al meglio l’uccisone della signora di anni 52 realizzta dal bosniaco, (rom) che dopo ben 6 arresti ancora girovagava tranquilllo e beato te ne sarei lieto. In altri Paesi certamente democratici come il nostro, sarebbe stato evidente che i sei arresti avrebbero dovuto fermare il “povero clandestino”. Se t’informi scoprirai che più tollerante del nostro di Paese non ce ne sono. Il confine tra la tolleranza ed il permissivismo è così vicina che in molti si preferisce scartare la tolleranza prediligendo il Far West.
Per l’lenco di reati commessi da immigrati clandestini non sarebbe sufficiente un ‘enciclopedia. Detto questo è indubbio che di ottime persone provenienti per manifesti disagi da altri Paesi ne abbiamo per nostra fortuna moltissimi
forse non mi sono espresso bene…………………
l’Italia a mio avviso è un paese con un atteggiamento fin troppo “comprensivo” verso i delinquenti………………..
a tal proposito vi invito a leggere la mia lettera “innocentismo legale”
di qualche giorno fa…………
Ti chiedo scusa, non avevo letto la precedente.
Ciao Aldo