Vi posso fare una domanda? Vabbè la faccio lo stesso… avete mai avuto del rancore per le persone che vi hanno fatto soffrire? Indipendentemente dalle circostanze… alcune persone vi avranno fatto del male gravemente e altre di meno… avete comunque avuto del rancore per quelle persone? Lo so che dipende dalla gente cioè perché non siamo tutti uguali… è solo che le persone adulte che mi hanno fatto del male da piccola non riesco a odiarli… anche i bambini della mia stessa età (10/11) che mi umiliavano, lo stesso non riesco a odiarli… Mi faccio un sacco di domande… per esempio dico: non è stata colpa loro sicuramente saranno cresciuti in un ambiente particolare e allora non hanno avuto il tempo di apprendere quelli che sono i valori fondamentali (come il rispetto per il prossimo)… Quante lacrime ho versato e quanto ho pregato per scappare da quell’ ambiente che mi uccideva ogni giorno… Sono passati ormai quasi sei anni e ringrazio dio di avermi dato una famiglia tanto bella con un desiderio immenso di darmi un amore infinito ed ecco che arriva “chikita” con una immensa voglia di ricevere un amore infinito da una famiglia splendida….
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Categorie: - Me stesso
si, ho avuto e ho tutt’ora del rancore verso chi mi ha ferito e se ho imparato qualcosa è che non bisogna sempre giustificare le persone,anche io ho sofferto molto ma magari non mi sono comportata male come coloro che mi hanno fatto soffrire,quindi evito di dire che devo essere superiore,stronzate se qualcuno mi fa soffrire è una merda e di sicuro non avrà da me una pacca sulla spalla ma solo calci in culo.
Dipende da persona a persona…chi è più debole preferisce perdonare perchè è più facile e richiede meno sforzo….i forti invece odiano chi ha fatto loro del male, e si vendicano!
L’odio è la virtù dei forti!
Perdonare non è facile. Poi c’è chi preferisci sentirsi Beatrix Kiddo e gira anche un bel film, ma credo che se ognuno di noi lasciasse scorrere tutto via, alzando le spalle, le persone non avrebbero più il gusto di annientare gli altri con le loro turbe psichiche. Quindi il tuo non è un perdono, ma semplicemente indifferenza, con lo stupore di esserci riuscita senza fatica. Poi se ti fossi cimentata nell’arte della vendetta credo che tu ti saresti persa tutto quello che oggi hai. Credimi ho avuto la tua stessa vicenda, ed ancora oggi vedo che ci sono bambini di età più grande che si divertono a fare i dementi con gli adulti, ma questo lo vedrai poco più tardi. L’importanza dell’odio è che genera altro odio, e nel momento in cui ti tiri su di morale, capace che c’è la tua vittima, prima carnefice, che è pronta a vendicarsi della vendetta, e così via. Con questo però ti dico di non porgere nessuna altra guancia, datosi che nessuno l’ha fatto ma lo hanno solo “sentito dire”.
Più che rancore direi che alcune persone, o alcuni rapporti, anche se lontani nel tempo mi fanno sentire ancora profondamente amareggiata, perché non mi hanno capita, perché in qualche modo non mi hanno voluta.
L’odio per me è molto istantaneo, dura poco, poi sono altri sentimenti che vengono a galla.
Soprattutto non riesco più ad avvicinarmi alle persone che mi hanno fatto soffrire veramente, il mio atteggiamento è molto sul “fuggitivo” in questi casi
Per un certo periodo ho creduto di non essere capace di provare rancore. Poi mi sono resa conto che non si può odiare chi si trasforma da vittima in carnefice. Ma oggi provo rancore : per chi mi ha abbandonata, per chi ha seminato parole d’oro per poi lasciarmi sola a raccogliere sterpaglie, per chi è stato indifferente di fronte al dolore altrui, per chi non ascolta però pretende di essere ascoltato, e pronuncia parole che non andrebbero mai ripetute, solo per trafiggere più facilmente il cuore che gli è stato offerto in dono. Gli unici verso cui provo rancore sono gli indifferenti, perchè nel loro egoismo avanzano calpestando tutto ciò che incontrano sul loro carmmino e che non vedono, credendo che la loro cecità sia una giustificazione. Se io ho il coraggio di guardarmi allo specchio e vedermi per ciò che sono, e non per ciò che vorrei sembrare, allora queste persone dovrebbero avere il coraggio di guardare in faccia la loro bassezza.
freedom quello che hai scritto è relativo a emozioni forti, mentre la lettera riguarda situazioni che possono capitare senza una motivazione ben precisa, ma solo perché le persone si divertono a stuzzicare. Il tuo commento mi riporta ad una situazione amorosa che ho vissuto anni fa, ed ero dalla parte dell’indifferente, almeno fingevo di esserlo, e mi sono ritrovato una persona che nel giro di trenta minuti ha cambiato i suoi sentimenti nei miei confronti. Avevo buoni motivi per essere indifferente al suo “cuore donato”, aveva un prezzo, e trovo disgustoso dover giustificare tutto con l’amore che volevo donare, ma che la rabbia se l’era mangiato.. Certo oggi avrei potevo essere felice con questa persona, ma avrei, anzi ad onor del vero ancora vedo, sempre visto un’ombra dietro di lei, qualcosa che non mi convinceva, seppur giovane, a dover lasciar perdere tutto e mangiarmi il cuore pur di non far finta di amare o di uscire e ti risparmio altro. Poi quando ha voluto spiegazioni, nel giro è sparita senza dirmi cose come: non è vero, cosa dici? e così via. Ora, se riguarda una situazione di questo genere ho dato una delle possibili spiegazioni. Mentre se riguarda una situazione di storie che volevi che proseguissero ma che hanno avuto un’accensione piuttosto fiacca dovuta all’indifferenza, sappi che non ti sei ritrovata comunque a stare con un falso, ma con un che non è che non ha il coraggio di parlare ma a cui è purtroppo stato lasciato il grave compito di fare l’indifferente. Credimi nessuno è indifferente per questioni di questo tipo, e solamente una persona che soffoca tutto. L’indifferenza invece che scatta per persone che offendono è come il callo sulle mani.
“avete mai avuto del rancore per le persone che vi hanno fatto soffrire?” La domanda che è stata posta era questa, mi sono limitata a rispondere 🙂 Per quanto riguarda quello che dici, ti sei sentito tirato in causa e difendi la categoria, lo capisco. Però non credo che tu possa rispecchiarti nella mia situazione. La persona verso cui provo rancore è il primo ragazzo con cui ho avuto una relazione “importante”, quello che mi aveva promesso che non mi avrebbe lasciato mai sola, che mi aveva detto che mi amava. La nostra era una relazione a distanza, ci vedevamo poco, ma ci sentivamo ogni giorno. Un anno dopo che ci siamo conosciuti, d’estate, mi chiama per dirmi che si era baciato con una ragazza che aveva conosciuto recentemente, ma che mi aveva detto non interessargli più di tanto. Dopo mie insistenze ha ammesso di esserci andato a letto. Gli ho chiesto perchè l’avesse fatto sapendo che mi avrebbe ferito. Mi ha risposto che non lo sapeva, che lei gli piaceva, che ne aveva voglia, che avrebbe continuato a vederla perchè lei era della sua stessa città,perchè con lei sarebbe stato felice. Non mi ha chiesto scusa, perchè a detta sua non mi doveva niente. Quando gli ho ricordato i suoi “ti amo”, le sue promesse, le sue parole mi ha risposto che non aveva mai giurato niente. Alla fine, voleva che continuassimo a sentirci, voleva stare con lei senza sentirsi in colpa per aver scaricato me. Il tutto l’ho capito senza che lui abbia mai sentito il bisogno non dico di giustificarsi, ma almeno di spiegarmi di sua spontanea volontà il perchè delle sue azioni, se non per rispetto nei miei confronti almeno per onorare il rapporto che ci univa.
Alla fine, l’ho mandato a quel paese.
Di fronte a questo comportamento tu cosa avresti pensato? Per me è stata la conferma della sua natura egoistica, della sua indifferenza. Le persone che ci fanno del male, quelle che ci feriscono senza motivo, che usano i nostri punti deboli per colpirci, che fanno leva sui difetti fisici per umiliarci, sono le persone che non riesono a provare compassione, nel senso di cum-patire, soffrire insieme. Tutto il male che ho fatto alle persone che mi circondano, l’ho fatto perchè ho pensato solo a me stessa e non a loro. E lo riconosco. Ci sono tanti tipi di indifferenza, quella di cui parli tu credo sia incomunicabilità, incapacità di tirare fuori ciò che si ha dentro. Ma è un’altra cosa. Quella di cui parlo io sta alla base di ogni male compiuto dalla razza umana. Se non credi sia così, dimmi in che modo riesci a spiegarti gli omicidi, la violenza psicologica, fisica, gli stupri, la pedofilia, le parole che spingono al suicidio, la cattiveria con cui tutti noi, ogni giorno, a volte intenzionalmente, a volte senza accorgercene, colpiamo chi ci sta intorno. Siamo una razza di egocentrici, oppure siamo innatamente “cattivi”? Siamo indifferenti alla sofferenza altrui, o siamo proprio “sadici”? Io la mia risposta te l’ho data. Ora aspetto la tua.
Il male è la forma di un qualsiasi legame, concreto o astratto, che è stato interrotto o distorto. Il rancore è una subdola reazione che avviene nel nostro cervello quando le cose vanno male, ma questo avviene anche quando uno sbaglia strada o non vuole incontrare una persona, dicendo: forse era meglio passare in quell’altra via. Il rancore è una risposta che un individuo vorrebbe applicare nella sua vita, ma non può più farlo. Non è la causa principale del male nel mondo, solo che può dare origine alcune volte a rottura o distorsione dei legami che ogni individuo ha con un’altro individuo, oggetto o con se stesso.
La sua non è stata indifferenza, anzi è stato solo un modo di provocarti per vedere fino a che punto potevi arrivare. Non è di sicuro una persona che ama, ma non trovo che sia stato indifferente. Hai voluto vederla l’indifferenza per giustificare la sua stupidaggine, ma dato che ha i soliti punti canonici della classica storia a distanza nata in estate, forse hai riposto troppe speranze in lui. Ho scritto che non ha nulla a che vedere con la lettera, non con il titolo dove ci sarebbe da scrivere per anni, per questo non è stata molto considerata (la lettera). Comunque, non mi sono sentito tirato in ballo e non ho voluto difendere nessuna categoria, ho solo detto come possono trasformarsi le cose. Vai a sapere cosa gli sia passato nella testa quando ti ha detto che stava con un’altra, cosa ti importava? Bastava dicesse il classico: forse è il caso che ci diciamo la verità sulla nostra storia e buonanotte. Invece ha detto che stava con un’altra ecc.. Cosa che non ha senso, poiché se eri onesto non aggiungevi particolari, invece se è uno che tradisce poteva continuare ad ingannarti, dicendo che stava bene con te mentre si intratteneva con un’altra. Perdona la crudezza, non trovi?
Mi è piaciuta la tua definizione di “rancore”!! =D E’ assolutamente calzante e cruda, priva di qualsiasi addolcimento : vera.
Per quanto riguarda l’imbecille di cui sopra, non è che ho “voluto” giustificare la sua palese imbecillita attribuendogli una presunta indifferenza nei miei confronti. Semplicemente, non sono riuscita a trovare una risposta migliore. Era il genere di persona che amava intessere le proprie lodi, e io credevo che lo facesse perchè sapeva chi era. All’atto pratico però si è rivelato peggio della gente che si limita a perseguire i propri interessi senza guardare in faccia nessuno, perchè prima ha sentito anche l’incomprensibile bisogno di prendermi/prendersi in giro.
Per quanto riguarda il titolo e la lettera,invece, sono abituata a considerare il primo esemplificazione riassuntiva della seconda, quindi chiedo venia per l’inappropriata associazione e identificazione che ne sono conseguite nella mia precedente risposta. 😉
In riferimento all’ultima questione, cosa passasse per la testa al sopracitato “imbecille” (altrimenti soprannominato l'”infame fedifrago”), semplicemente si credeva onesto, e quindi ha onestamente ammesso le sue non-colpe, perchè secondo lui (e come dargli torto) era suo diritto agire come ha agito. Per questo l’unica risposta che sono riuscita a darmi è stata l’indifferenza, nel senso che la mia presenza gli era indifferente, altrimenti non si sarebbe cercato un’altra. Azione che per me sarebbe risultata assolutamente lecita, se non avesse passato un anno intero a cercare di dimostrami che ci teneva a me. Forse dovrei affiancare “incoerenza” alla lista delle sue mancanze, ma potrei dar adito a infinite speculazioni assolutamente fuori topic/lettera/titolo che sfocerebbero sicuramente in una sorta di teoria relativista con picchi di nichilismo spinto. Senza contare che alla fine, l’unica cosa su cui vale la pena che mi soffermi sono gli errori che ho commesso io,anche se non nego che stasera è stato simpatico puntare il dito sui suoi appioppandogli appellativi alquanto improbabili. Detto questo, ti ringrazio per il confronto/scontro e ti informo che non mi dispiacerebbe continuarlo in altra sede, quantomeno per evitare di tediare pubblicamente altri lettori con le mie risposte prolisse.
Credo che i tuoi pensieri fuori argomento siano proprio la risposta a quel “simpatico” paravento di ragazzo, senza arrivare a picchi di nichilismo. Il tedio che provano gli altri lettori secondo me è solamente un sollievo, poiché la maggior parte ha bene o male sempre queste reazioni che, anche se conosce, non riesce ad evitarle neanche se ci si mette di impegno. Per quanto riguarda il confronto/scontro sono stato ben lieto di esserci finito con una persona che non vuole prevaricare, ma argomenta con validi argomenti la sua opinione.