Cari tutti,
mi chiamo Beppe, 34 anni. Volevo chiedere la vostra opinione sulla mia situazione, che un po’ mi angustia. Sono single da quasi sei anni, e comincio a perdere le speranze. Ho avuto una storia lunga nella mia vita (7 anni) e un paio più corte, ma appunto, da sei anni sembro non essere in grado di instaurare una relazione.
Premetto che da quando mi son laureato, ormai dieci anni fa, vivo in Germania. Comunque esco, ho un sacco di amici, canto in svariati cori. Eppure mi sembra di essere colpito da una qualche persecuzione sentimentale. Non è che non inviti donne a uscire, o non mi dia da fare per conoscerne di nuove, anzi. è solo che ho accumulato una lunga serie di rifiuti. L’ultimo, direi esemplare, qualche giorno fa. Esco 5-6 volte, nell’arco di un mese con una ragazza olandese, che mi invita a cena da lei. Ci provo, e mi becco un “Ma che avevi capito? Siamo solo amici”. Ed inizio a perdere la speranza, a pensare che ormai tutti si stanno sistemando ed io sto diventando troppo vecchio per trovare qualcuno. Forse devo solo accettare questo fatto…
Ciao,
mi sembra un po’ di leggere la mia situazione. Stessa età, un sacco di attività musicali… Solo che io ora vivo in una sorta di serena rassegnazione… Purtroppo io sono sempre incappata in situazioni sbagliatissime con persone che con me non avevano nulla a che spartire, solo per il fatto di non volere perdere la speranza o il famoso “treno”. Quando adocchio qualcuno che può avere qualcosa in comune con me, puntualmente è l’altro a non voler avere a che fare, come se mi ritenesse indegna di entrare nella sua cerchia di frequentazioni… E per fortuna che la psicologia spiccia dice che bisogna puntare in alto se si vuole qualcosa di buono… E pensare che non sono da buttare via né fisicamente, né soprattutto culturalmente (spero), ma forse è qualcosa nell’atteggiamento che sbaglio, forse mi pongo male… Vorrei capire. Per ora il fatto che potrei rimanere sola non mi spaventa, purtroppo non so se la penserò ancora così tra qualche tempo, quando magari la situazione comincerà a farsi pesante. Cerco di bastare a me stessa per poi non dovermi trovare con la necessità di appoggiarmi totalmente a qualcuno… Poi si sa, quando viene a mancare un supporto, tutto ciò che era appoggiato cade se non è in grado di stare in piedi da sé…
Spero di aver fatto un discorso comprensibile e non solo vaneggiamenti…
Klam, hai fatto un discorso comprensibilissimo, così come l’ha fatto Beppe.
E’ una sensazione che ho anch’io a volte, e sembra davvero che esista una sorta di persecuzione sentimentale, come scrive in modo azzeccato Beppe; secondo me qualche ex ci ha fatto il malocchio (a me una lo disse chiaramente) 🙂
Nel mio caso ammetto che sono anche un po’ difficilotto io però vi capisco benissimo.
Klam, visto che sei una ragazza, facciamo così: conosciamoci (per email) al fine di capire cosa c’è che non va in noi. Vediamo se esiste un momento in cui l’altro sbaglia qualche comportamento al punto tale da risultare indigesto all’altro e scatenare una chiusura del “rapporto di prova”. Ti va? (Ora tutti diranno che ci sto provando con te eheheheh). Però dico sul serio eh. Se vuoi lasciami la tua email così ti contatto.
ciao beppe,io mi sento cosi da mesi e mesi,non riesco + a lasciarmi andare completamente con le nuove persone e le nuove ragazze che sto conoscendo,non so il xke ma le vedo quasi tutte diverse da quello che magari cerco io,anche io non ci provo nemmeno + x paura di soffrirci oppure di essere preso in giro,nn so + cosa cercano o cosa vogliono da un ragazzo,ho sempre dato il massimo nelle storie serie x poi accorgermi che alla fine + si dà e meno ritorna,quasi tutti i miei coetanei o sono fidanzati o cmq convivono ed io mi vedo ancora come un ragazzino allo sbando certe volte,quando mi si presenta la persona che penso sia giusta x me cerco di dare tutto me stesso x poi essere preso x il culo,meglio soli che male accompagnati
Ciao Beppe, proprio qualche giorno fa ho scritto una lettera qui, con titolo Riflessione sui sentimenti da adulti. Forse il discorso che hai fatto non è proprio lo stesso della mia lettera, ma le sensazioni che provi non sono molto diverse dalle mie. Con la differenza che io non riesco nemmeno ad invitare a cena o “baccagliare” le ragazze o meglio donne che conosco ultimamente, all’incirca trentenni, perchè come ho spiegato bene non riesco più a trovare nulla a questa età che mi possa far “innamorare” e anche solo pensare ad un futuro insieme ad una persona già adulta e con un sacco di esperienze alle spalle.
Infatti ti invidio per aver almeno avuto quella relazione di 7 anni quando eri più giovane, che sono sicuro avrai vissuto almeno in parte in modo molto felice e spensierato, pensando a lei come compagna per la vita.
Io ormai anche guardando i miei amici, sono arrivato alla conclusione che o si ha la fortuna di trovare la persona giusta da più giovani, crescere insieme, legarsi moltissimo anche grazie alla spensieratezza che si ha quando si è ancora lontani dai 30 anni, condividendo stessi gruppi di amici, uscite, esperienze…oppure quando si è ormai adulti fatti e finiti sia quasi una forzatura cercare un partner.
Tutti quelli che vedo iniziare una storia dopo i 30 anni li vedo poco spontanei, quasi forzati, non mi sembra che siano fidanzati ma che “facciano” i fidanzati, come se di comune accordo avessero accettato che a una certa età le grandi emozioni sono finite e che è meglio comunque andare avanti in coppia che da soli.
Per quanto mi riguarda, devo dire che nonostante tutto ho trovato un certo equilibrio nella solitudine…Mi manca moltissimo la ragazza con cui ho avuto la mia ultima (e in pratica unica) storia, ma quasi non sento più l’esigenza di cercarne un’altra, perchè mi sembra ormai di aver perso il treno…Per ora cerco di vivere sereno, ho i miei interessi, i miei giri, viaggio molto, ho molti amici (anche donne)…Quello che mi mette ansia è invece pensare al futuro, a quando pian piano queste persone si saranno sistemate, al dispiacere profondo al pensiero che forse non avrò una famiglia, dei figli, l’idea che la mia famiglia non proseguira dopo di me e che i miei genitori mi vedranno sempre solo…
Ecco questo mi spevanta…ma pure con questa consapevolezza non sarei mai in grado di pensare ad un futuro con una persona che non mi piaccia e non mi faccia innamorare veramente…difficilmente accetterò un compromesso
@mm81
Condivisibile solo in parte. L’amore adolescenziale è governato dagli ormoni, quello più adulto chiede anche affinità, soprattutto culturale. E questo complica le cose, perché la probabilità di innamoramento cala drasticamente. In più, con l’età si radicano le abitudini e non basta più una bella faccina a metterci in subbuglio ed a farcele dimenticare. Peraltro molti amori precoci naufragano brutalmente non appena calano gli abbagli ormonali, è normale, e DOPO si vede se le cose erano destinate a funzionare. Tuttavia non drammatizzerei: innamorarsi è possibile ad ogni età, con un clamoroso vantaggio per il maschio che in realtà può generare eredi praticamente ad ogni età. E – dato che in fondo per ciò che riguarda l’universo esistiamo per l’unico scopo di riprodursi – questo trovo sia il più drammatico squilibrio tra i due generi. Un ingiustizia assurda che se fossi donna mi avrebbe dato un fastidio grandissimo.
Aton
Capisco quello che hai scritto, ma sulla questione età la penso molto diversamente.
Anzi, io credo che l'”amore” vero sia proprio quello che si vive da più giovani. E’ vero che a 20 anni c’è un componente ormonale molto più forte…Però se penso agli amici che hanno avuto la fortuna di vivere la classica storia di 5-6 anni dai 18-20 ai 24-25 anni, sono proprio quelle le relazioni in cui gli ho visto più felici e “innamorati”.
Io inizio a pensare infatti che il tanto discusso “amore” sia soltanto un’illusione in cui ha senso credere finchè si è giovani. Perchè a quella età l’essere fidanzati è inserito nel contesto “magico” di quegli anni…Grandi compagnie, feste, lunghe vacanze…Condividere tutto questo con un’altra persona rende tutto ancora più bello, unito al fatto che a quell’età ci si pongono poche domande.
Da adulti, si cerca invece una certa affinità personale o come dici tu culturale. Ecco, ma questo c’entra qualcosa con la voglia di innamorarsi? E’ questo ciò che non capisco delle storie nate tra adulti…Non è quasi egoistico cercare una persona con cui si ha questo tipo di affinità?
Se in passato si sono coltivate le amicizie, questo tipo di rapporto, anche molto profondo, si ha con queste persone che si conoscono da anni e anni…Io stesso ho diversi amici/amiche che vedo spesso, con cui mi trovo veramente bene a parlare, toccando senza problemi qualsiasi argomento.
E’ proprio questo a causare il mio senso di smarrimento…Non vedo proprio alcun motivo a questa età di cercare una persona con determinate caratteristiche, non so cosa mai potrebbe aggiungere in più alla mia vita.
Mentre quello di cui sento veramente la mancanza è una ragazza con cui sono insieme da tanti anni, con cui ho condiviso parte dei 20 anni, con cui all’inizio ho vissuto proprio quella storia spensierata tipica di quell’età che poi pian piano si è evoluta in qualcosa di più maturo…e con cui ora stia facendo progetti per un futuro insieme.
Anche perchè a 20 anni vivi la tua vita, conosci un sacco di persone, è facile che ti capiti di incontrare una ragazza che trovi interessante, che ti faccia scattare quel desiderio di conoscerla e starci insieme…avviene tutto spontaneamente…
Mentre ora il dover organizzare un’uscita o una cena per conoscersi, “studiarsi”, capire se l’altra persona corrisponde all’idea di ragazza che abbiamo in mente, sperare che una persona adulta faccia scattare la scintilla, mi sembra soltanto una forzatura
Non capisco. Con l’avanzare dell’età è ovvio che il testosterone cali (il picco lo hai a 18) e che si diventi più selettivi, diminuendo nel contempo le possibilità che ci vengono offerte. Ricorderai come tutti l’età dell’oro e la tua ex pure, il fatto di non ricordarla assieme non cambia il fatto di averla vissuta.
Se poi hai avuto la scarogna di non viverla, pax tibi Marce e vai con Dio, rimedio non c’è n’è e te ne farai una ragione.
Per inciso, le cose “egoistiche” sono le migliori per noi, è il cristianesimo che ci ha gonfiato la testa e non solo quella di tabanate.
Capisco quello che dici. Ma forse non ho spiegato bene cosa intendo con “egoistico”. Non intendo nel senso di qualcosa contro certi “valori” (parola in cui ormai non credo più) ma che ci rende tuttavia più felici. Dicevo che mettersi insieme da adulti lo vedo più come una paura di restare soli a vita che per reale bisogno/volontà di innamorarsi (altra parola in cui credo sempre meno).
Come ho scritto nelle mie lettere, per vari motivi non ho avuto storie prima dei 25 anni. E cavolo se stavo male da ragazzo a vedere i miei amici avere storie, raccontare delle loro avventure a letto, arrivare sempre in coppia a cene e feste, vivere al 100% quegli anni. Ora invece non c’è una sola coppia tra quelle che conosco nate tra trentenni che invidio, proprio perchè mi sembra che ora a parte avere una persona con cui puoi fare sesso regolarmente non ci sia questa grande differenza rispetto all’avere delle grandi amicizie.
A 20 anni la differenza di vita tra chi ha la ragazza (o comunque ha un carattere che gli permette di divertirsi e avere avventure ogni weekend) e chi è solo è abissale…cambia infinitamente il modo di vivere quegli anni, e sono completamente diversi i modi in cui si cresce e si diventa adulti.
Ma tra me o altri miei amici single e quelli che hanno iniziato una storia da poco non vedo affatto tutta questa differenza…tant’è che non conosco nessuno di questi con cui farei cambio.
Poi ovvio che queste sono solo idee mie, non pretendo di scrivere verità universali, ma trovo conferma di quello che dico proprio osservando le persone che conosco.
Posto che la felicità definitiva non esiste mai, che nessuna coppia è perfetta, che litigi tradimenti ecc. sono sempre dietro l’angolo e così via, le coppie che vedo decisamente più serene sono proprio quelle nate all’università, tra i banchi…Coppie iniziate quando ancora si era spensierati, cresciute tra feste, vacanze, compagnie di amici che frequentano ancora oggi, vedendosi ogni settimana e per questo quasi ingannando il passare del tempo.
Le coppie nate di recente invece mi sanno di provvisorio, di finto, e infatti tutte le storie iniziate negli ultimi anni non sono mai durate molto.
Ormai a 30 anni siamo ognuno un mondo a sè, col proprio carattere, la propria vita, i propri giri, a voler introdurre un’altra persona adulta nella nostra vita sono molti di più i rischi di litigi e incazzature che gli aspetti piacevoli di un rapporto
A 30 anni mi pare troppo presto per tirare i remi in barca. Avessi detto 50 o 60, ci poteva stare. A 70 ci sta tutto. A 80 di solito ci si prenota la bara, se si è filantropi e si vuole sgravare gli eredi di un onere inutile.
Bè se il mio destino è arrivare ai 60-70 da solo spero che mi prenda un infarto prima…
I remi in barca sono il primo a non volerli tirare…ma ripeto che sono proprio i fatti a abbattermi.
Mettiamola così. Supponiamo che per miracolo incontrassi una donna adulta che trovo interessante e decidessi di invitarla a cena. Ecco, siamo lì al tavolo, parliamo di noi, ci ascoltiamo…Boh, non sembra solo di ripetere la solita solfa sentita e risentita, vissuta e rivissuta in passato? Riuscirei ora a trovare ancora qualcosa in lei di particolare, qualche suo lato così interessante da farmi tornare a casa felicissimo di averla conosciuta, con le farfalle nello stomaco, già desideroso di rivederla? E viceversa, come spero di colpirla e di suscitarle interesse nei miei confronti? Non avrà già vissuto mille altre volte una situazione simile? Cosa mai dovrà accadere perchè inizi a vedermi come qualcuno con cui iniziare una storia? E lei, come potrebbe sorprendermi?
E anche se le cose andassero a buon fine, e dopo qualche settimana dovessimo metterci insieme (evento il cui inizio da adulti non so nemmeno da cosa sia segnato)…cosa combineremmo mai di così particolare, cosa dovrebbe farmi preferire uscire e parlare con lei rispetto alle persone che conosco da una vita, con cui ho una confidenza pazzesca e con cui mi diverto?
Poi c’è un altro aspetto…Adesso si suppone che entrambi abbiamo un lavoro…Probabilmente anche alcune attività in programma durante la settimana…Non so, palestra, un corso di teatro…In pratica passeremmo più tempo con i colleghi che tra noi due…Ci vorranno anni per arrivare a creare quella complicità che da più giovani si crea in poche settimane, trovandosi il pomeriggio dopo le lezioni e passando interi pomeriggi in casa o in giro, a fare sesso come ricci, a parlarsi, divertirsi, a farsi i weekend in montagna, ad andare a feste, eventi…
Ma in fondo non è un discorso molto diverso dall’amicizia…Chi mai si è fatto degli amici “storici” da adulto? I veri amici sono quelli di scuola, dell’università, con cui ci si è ritrovati aver un bel legame non perchè “si cercavano” degli amici, ma perchè si sono condivise certe esperienze intense di quegli anni che senza che ce ne accorgessimo hanno creato quel rapporto. Io stesso a lavoro ho conosciuto molte persone, ogni tanto si combina qualcosa…ma i veri amici, quelli con cui parlo di tutto e con cui stare in silenzio non è imbarazzante, sono quelli conosciuti 10-15 anni fa