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Raggi X a giovani ragazze e clisteri all’ospedale

di michelle

Vorrei segnalare il fatto che sempre più ragazze mi raccontano che dovendosi sottoporre a radiografie mediche con radiologi uomini sono costrette a spogliarsi più del normale davanti a radiologi uomini.
In particolare una mia amica di 36 anni per donazioni di sangue ed essendo costretta a farsi i raggi x al torace il radiologo uomo di 35 anni le fece togliere la t-shirt estiva ed il reggiseno lasciandola a seno scoperto per tutto l’esame, la stessa ha una 5° misura si spogliò, ma dopo l’esame pianse dalla vergogna perché non trovava giusto che un uomo (anche se radiologo) che veda donne nude in continuazione ed inoltre viene anche pagato per farlo. Conosco tante ragazze che vanno dai 18 ai 30 anni che per raggi al torace ed al bacino devono rimanere a seno scoperto e talvolta solo in mutande per fare detti raggi X. Perché quando sono le donne a sottoporsi a questi raggi x non si mettono delle radiologhe donne? Inoltre molte ragazze giovani sono sottoposte al clistere in ospedale da parte di infermieri uomini anche molto giovani. Ragazze messe bocconi a sedere scoperto e vengono anche lubrificate e poi le viene fatto il clistere anche se si vergognano da morire. Anche quì perché costringere le donne a farsi vedere da un uomo che oltre tutto NON è un MEDICO? vogliamo cambiare questo sistema in Italia?
Se ci sono ragazze che hanno dovuto subire raggi X e o clisteri da parte di uomini possono lasciare la loro testimonianza.
Grazie Michelle.

Lettera pubblicata il 13 Febbraio 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Cittadini - Salute

La lettera ha ricevuto finora 57 commenti

Pagine: 1 2 3 6

  1. 1
    Jus -

    Condivido fermamente e consiglio una petizione al Ministero della Sanità, nonchè al Governo e Parlamento per intervenire in tal senso.

  2. 2
    Leo -

    Io credo che questo sia un falso problema. Sono uno studente del corso di laurea in infermieristica mi è capitato durante un tirocinio in urologia di vedere delle donne nude per degli esami che non si possono fare da vestiti. Con medici e infermieri maschi. Nella via così come nella sanità si sfruttano le risorse che si hanno. Si sa che in Italia ci sono pochi infermieri e il più dei medici sono uomini. Si sfrutano le risolrse che si hanno, quando ci sarà possibilità di scegliere si sceglierà. Se stai male e vuoi essere curato accetti di essere assistito o curato dal personale che è resente al momento. Io avrei piu paura uscire di casa da solo che farmi vedere nudo in ospedale davanti a un professionista medico o infermiere che sia. Tra l’altro poi utilizzi anche un linguaggio grezzo.. Ultima cosa visto che mi interessa più da vicino: L’infermiere è un professionista, così come il medico. Non ha nulla di meno del medico. Anzi, grazie alle sue conoscenze di farmacologia, anatomia, fisiologia può anche metterlo in discussione il medico. Sono due figure diverse in ospedale, l’infermiere NON è ausiliario di nessuno e agisce indipendentemente al medico. Ha una sua diagnosi, un modus perandi di agire. Non siamo servi di nessuno. Te lo dico perchè hai buttato li la frase come per dire che gli infermieri visto che non sono medici non sono nessuno. Occhio con le affermazioni. Per il resto.. penso ci siano altri problemi piu gravi da risolvere. Se stai male.. e se hai bisogno di cure.. certe cose neanche le noti.

  3. 3
    Lorenzo -

    Purtroppo i radiologi sono quasi tutti uomini, forse anche perché, essendo un mestiere che comporta un’esposizione continuata a radiazioni dall’effetto mutageno, le donne lo evitano (per il pericolo di mettere al mondo bambini malformati, credo). Sugli infermieri hai invece ragione, è una mancanza di cultura e di rispetto, si bada molto di più all’organizzazione dei turni che non alla distribuzione del personale in modo da venire incontro alle esigenze dei pazienti… nessuno lo dice, ma anche tanti uomini sono costretti a vergognarsi, nel farsi vedere in certe situazioni dalle infermiere donne.
    Quello che dice leo mi sbalordisce. Come sarebbe a dire, che gli infermieri possono fare quello che vogliono, alla faccia dei medici, perché tanto ne sanno come loro?
    Cambiare i farmaci nelle sacche, decidere i dosaggi, fare le diagnosi per conto proprio, magari operare per conto proprio…
    Non dire bestialità. Soprattutto non farti sentire da un medico, quando andrai a lavorare in ospedale.
    Quello che hai scritto è molto grave. L’esercizio abusivo della professione medica è un fior di reato. Puoi avere studiato quanto vuoi, ma se non sei laureato in medicina e non sei un medico iscritto all’albo certe cose non le puoi fare e non le potrai mai fare, pena la galera.
    L’unica speranza è che tu ti sia spiegato male, o forse volevi dire una cosa ben differente. Così come l’hai detta è un’aberrazione. Gli infermieri, di qualunque rango, con qualsiasi qualifica, SONO ausiliari dei medici, e devono eseguire a puntino i loro ordini, senza “metterli in discussione”. Staremmo freschi se così non fosse.
    “L’infermiere agisce indipendentemente dal medico… ha una sua diagnosi… un suo modus operandi…”
    Fatemi sapere dove gli infermieri lavorano così, in disaccordo e contraddizione coi medici, non vorrei capitare per sbaglio in un posto del genere. Per ora ho una salute di ferro ma non si sa mai.

  4. 4
    glosstar -

    Seppur condivisibile quanto scrivi, per quale motivo una qualsiasi donna che fosse rimasta vittima di inutili “clisteri e raggi x” dovrebbe contattarti privatamente per discure con te della sua spiacevole esperienza?

    Ma quali sono le tue credenziali? Rappresenti forse un’associazione a tutela delle vittime degli abusi medici e paramedici? Sei un giornalista investigativo che acquisite le informazioni pubblichera’ un pezzo sul modo “peloso” di fare sanita’?

    O piu’ semplicemente il tuo post nasconde invece qualcos’altro?

    Spero di no.

  5. 5
    Leo -

    Non mi pare di aver scritto che gli infermieri possano prescrivere terapie o appunto fare diagnosi mediche. Quelle le lasciamo ai medici. Con la legge 42 del 99 (facendo a seguito del dm 739/94 profilo professionale dell’infermiere) viene eliminato il termine ausiliario oltrechè il mansionario. L’infermiere è il professionista sanitario che con il consiguimento della laurea e l’iscrizione all’albo è responsabile dell’assistenza infermieristica che può essere curativa, palliativa e riabilitativa di natura tecnica, relazionale ed educativa. Ciò significa che l’infermiere con l’entrata in vigore di questa legge non è più un professionista sanitario ausiliario dell’attività medica ma diventa egli stesso responsabile del proprio operato e svolge le funzioni attribuitegli dalla legge tenendo presente che al centro del ssn c’è il paziente e non il medico (decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502)!il medico prescrive farmaci e fa diagnosi mediche, l’infermiere somministra i farmaci e fa diagnosi infermieristiche (e le due sono diverse le une dalle altre). La diagnosi infermieristica esprime il giudizio professionale sulle condizioni del paziente, sulle sue risposte ai trattamenti ricevuti e sulle necessità di assistenza infermieristica. Fare diagnosi infermieristica vuol dire descrivere le risposte, i segni, i sintomi che indicano un effettivo o potenziale o reale (rischio) problema di salute e identificare le cure più appropriate per risolverlo. Ergo: gli infermieri non sono schiavi di nessuno, non fanno la scarpa a nessuno, sono autonomi e per alcune cose collaborano (si chiamano problemi collaborativi) con il medico. Sono due diverse figure. Vieni nella mia sede universitaria e ripeti la stessa frase che hai scritto qua alla mia docente nonchè coordinatrice – “gli infermieri, di qualunque rango, con qualsiasi qualifica, sono ausiliari dei medici, e devono eseguire a puntino i loro ordini, senza metterli in discussione- vedi cosa ti risponde… Spero di aver chiarito.

  6. 6
    Lorenzo -

    Per leo
    La legge 42 del 99 ha cambiato le definizioni, non le cose.
    1) Quella che tu chiami laurea non è affatto una laurea nello stesso senso in cui una laurea in medicina è una laurea. E’ un diploma universitario, una laurea breve, chiamala come vuoi, in ogni caso è solo una riverniciatura del caro vecchio corso triennale per diventare infermiere, con alcuni approfondimenti in più.
    2) L’infermiere ha ora delle responsabilità legali che prima non aveva: ma questo non significa che possa fare a modo suo, contro il parere dei medici. E’ l’esatto contrario: ora deve stare molto più attento a fare a modo suo.
    3) Hai detto bene, le diagnosi infermieristiche sono indipendenti dalle diagnosi mediche. Le seconde riguardano le patologie per cui il paziente è ricoverato, le prime piccoli incidenti di percorso quali irritazioni, lesioni della pelle o mal di testa: di questo è l’infermiere che se ne occupa, ed è ovvio perché non si possono scomodare i medici per ogni fesseria: ma non mi si venga a dire che questo fa dell’infermiere un pari grado del medico.
    4) Gli infermieri “collaborano” con il medico nello stesso senso in cui un impiegato collabora con il suo capo. Può dare suggerimenti, ma alla fine deve obbedire, se non lo fa viene licenziato o denunciato. E’ inutile indorare la pillola con le belle parole: collaborare significa lavorare insieme, senza che sia specificato chi guida e chi segue, per cui non basta dire che gli infermieri “collaborano”: bisogna sempre specificare “collaborano e obbediscono”.
    5)Sì, vorrei sapere cosa mi risponde la tua docente se le dico che gli infermieri devono eseguire a puntino gli ordini dei medici, senza metterli in discussione. Credo possa contestare il secondo punto, dato che su molte patologie non gravissime gli infermieri hanno un’esperienza pratica ben superiore a quella dei medici (vedi piaghe da decubito, per esempio). Temo che sul primo punto non possa obiettare niente: quando il medico prescrive, l’infermiere esegue. Punto.

  7. 7
    Lorenzo -

    Per dirla ancora più seccamente, anche se la legge ha eliminato i termini ausiliario e mansionario, l’infermiere rimane un ausiliario e mansionario. Guai se così non fosse.
    E finiamola con questa discssione idiota. Lo sa anche un bambino che i medici si occupano di curare, gli infermieri di eseguire alcune delle operazioni più semplici e meno rischiose tra quelle necessarie a curare.
    Così è, così sempre sarà, inutile arzigogolarci sopra e giocare con le parole. Cambiare le definizioni non significa cambiare le cose.
    Quanto alla LAUREA che tu scrivi con tanta pompa in maiuscolo, ti informo che nessun infermiere è autorizzato a chiamarsi dottore o a inserire dr. davanti al suo nome nell’elenco del telefono.
    Se proprio vuoi farti chiamare dottore, studia medicina.
    E non ci seccare più con le tue vanterie. Chiunque è stato in ospedale ha maledetto mille volte gli infermieri. Sono tra le categorie professionali più odiate d’Italia, peggio degli ispettori del fisco. Ci sono moltissime persone, specie fra gli anziani, che non vogliono farsi ricoverare per paura dei maltrattamenti degli infermieri. Non voglio tirare in ballo casi personali ma se insisti lo farò, cose dolorososissime perché riguardano mia madre, che ormai è morta.
    Non fare troppo il grande, leo, solo perché stai facendo un corso di infermiere: in ospedale non ci hai lavorato mai per davvero, perciò ti consiglio di essere più umile, ancora devi imparare molte cose.

  8. 8
    Leo -

    Forse non ci siamo capiti. Ho detto espressamente che medici e infermieri sono due figure ben distinte. L’uno ha bisogno dell’altro. Non ho detto che gli infermieri fanno la parte del medico. Ho solamente detto che, tornando al post precedente, gli infermieri vengono classificati come persone tanto per, non importanti. Tu stesso hai confermato che gli infermieri devono seguire il medico. Certo, per certe cose. Ma per altre sono autonomi.
    Mi parli di laurea breve. Certo, la laurea breve non è una laurea di secondo livello. E’ una laurea punto e basta. E’ diversa (che poi in ALCUNE cose è uguale) così come è diversa ad una laurea di architettura. Ma non esistono lauree di primo o secondo livello. La laurea non è un diploma, i corsi di studio sono diversi. L’infermiere è laureato punto.
    Punto due: non mi sembra di aver detto che gli infermieri devono fare il contrario di quello che dicono i medici. Le due figure collaborano, ognuno ha il suo compito. Ma come il medico è autonomo, lo è anche l’infermiere. Definire l’infermiere una nullità solo perchè ha la sua laurea e non è un medico.. mi sembra riduttivo. Tu chiami fesserie di ciò che si occupa l’infermiere. E questo già dice tutto, hai toppato completamente chiave. Gli infermieri collaborano con il medico, ma hanno comunque formazione per quanto riguarda farmacologia, fisiologia e patologia quanto loro. Se un medico prescrive un farmaco che io infermiere so che non va bene.. lo faccio? Certo che no. Lo riporterò sulla cartella clinica firmato e sottoscritto da me e da lui. Idem se cmq deciderò di farlo. E comunque sia, trovami il punto dei miei precedenti commenti dove dico che l’infermiere è uguale al medico. L’ho scritto 30 volte che sono figure BEN DIVERSE. Se poi si vuol capire ciò che si vuole è un’altra storia. E per chiudere ti ripeto la stessa frase del commento sopra. L’infermiere, dalla legge L42/99 è un professionista sanitario e non è più ausiliario del medico.

  9. 9
    Leo -

    (comunque ti ricordo che l’infermiere non tratta solo piaghe da decubito. e che nei triage di pronto soccorso, per esempio, ci sono soltando infermieri). Per tua felicità o meno, la laurea porta il titolo di “Dottore in infermieristica”. Così come un avvocato alla sua laurea diventa “dottore”. Sei rimasto indietro di parecchi anni, solo quando il dottore era considerato il medico del paese. Ma di questo ne possiamo riparlare quando ti sarai documentato a sufficienza. E cmq per tua informazione ci sto lavorando in ospedale come tirocinante, ne so anche molto più di te. ” . Sono tra le categorie professionali più odiate d’Italia, peggio degli ispettori del fisco. Ci sono moltissime persone, specie fra gli anziani, che non vogliono farsi ricoverare per paura dei maltrattamenti degli infermieri.” Non voglio neanche commentare questa offesa. La più grossa balla che abbia mai sentito. Questa è pura e vera cattiveria, oltrechè ignoranza. Fortunatamente ogni giorno veniamo ripagati con sorrisi, carezze, con dei semplici grazie. Gente che dopo la dimissione torna in reparto per trovare me e i miei colleghi. Io sono senza parole… E con questo commento per me il discorso termina qua, non ho tempo da perdere con uno che straparla e che provoca. Saluti

  10. 10
    cristallo blu -

    sono capitata qui per caso incuriosita leggendo il titolo della pagina e ho letto i vari commenti. voglio dire anchio la mia sono una infermiera di terapia intensiva e di 118 lavoro in sala operativa e sulle automediche. forse lorenzo ha sbagliato a interpretare le parole di leo che per me sono state chiarissime. la legge parla chiaro non va interpretata a modo personale. se è stata fatta una legge un motivo c’è, non che c’è la legge ma si definisce un infermiere ausiliario e col mansionario. ma quando mai? non esiste piu il mansionario e neanche l’essere ausiliari. io sono laureata dal 2004 e sono dottoressa in infermieristica. chi te l’ha detto che bisogna essere dottori solo per essere medici? lorenzo o sei uno che ha avuto problemi personali con la mia categoria o gli ospedali (fin qui passi buttare cacca sopra no..) o permettimi sei un medico mancato e ti rode. il fatto che siamo la categoria piu odiata d’italia o che maltrattiamo le persone sono solo tue gravi e sottolineo gravi proiezioni mentali, fortuna non è così e c’è gente che ringrazia, che ci loda. fortuna ogni giorno che passa smentisce la tua affermazione brutale. spero soltanto e te lo auguro che tu non abbia mai bisogno di un infermiere o di un ospedale. se non fosse per gli infermieri gli ospedali chiuderebbero tutti e addio all’articolo 32 della costituzione. sono sempre più fiera di essere infermiera e della scelta che ho fatto al diavolo le persone che criticano senza obiettività. per leo: continua nella tua strada la fatica è tanta ma le soddisfazioni sono tantissime. ciao laura

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