Il mio ragazzo è pesante, pesante da far cadere le braccia. Studente brillante e capacissimo, continuamente gratificato da insegnanti, compagni di università, amici (e ME), non fa altro che lamentarsi.
Dice che non è abbastanza, che potrebbe fare di meglio: e giù con l’umore funesto, coi silenzi interminabili per telefono, con le risposte monosillabiche, col tono piatto, soporifero, indolente.
Io gli voglio bene, ma soprattutto lo stimo. Gli faccio notare come riesca in ogni cosa in cui si cimenti, come spicchi rispetto agli altri, quanto sia intelligente, abile, naturalmente incline al successo.
Gli dico che credo in lui, che le sue insicurezze lasciano il tempo che trovano, che questi sforzi saranno ripagati con mille soddisfazioni. E lo penso veramente.
Ho sempre una parola di conforto, mica buttata lì così per dire. Gli parlo a lungo, anche per ore, e lui sembra capire, alla fine si mostra convinto, come avesse avuto un’epifania, sembra sollevato e mi ringrazia tanto per il sostegno.
Si scusa per le lamentele continue, “figurati, mi fa piacere ascoltarti”. Cerco di non farglielo pesare.
Tempo un giorno e ricomincia l’agonia. Spesso quando usciamo è cupo, silenzioso, imbronciato. Dice che non ha studiato abbastanza quel pomeriggio, a telefono monopolizza l’attenzione, oramai si parla solo della sua università. Quando, parlandone, comincia ad avvilirsi ricominciano i silenzi e i monosillabi, ammutolisce. Alla fine ci salutiamo con un senso di pesantezza da suicidio.
Quindi cerco di consolarlo, di farlo ragionare sul fatto che non abbia proprio niente di cui preoccuparsi, sul fatto che è al passo, che tutti sono molto soddisfatti del suo lavoro, e che io sono orgogliosissima di lui.
Pace per due giorni, e poi di nuovo.
Aggiungo che io sto passando un periodo di inferno per questioni familiari gravi e delicate, lui ne è al corrente, ma io non ne parlo spesso, ho un carattere estremamente chiuso, non mi piace piagnucolare, ma soprattutto far carico agli altri dei miei problemi personali.
Certo mi piacerebbe svagarmi di più, mi piacerebbe che la smettesse di lamentarsi, che si ricordasse che esiste anche altro oltre al suo smisurato egocentrismo, di cui non si rende conto. Mi piacerebbe uscire col mio ragazzo e sentirgli dire “Stasera divertiamoci, non voglio avere orari!” E invece no, l’orologio è il suo fardello, perché sicuramente il giorno dopo ha troppo da studiare e “non ha fatto niente”.
Se glielo faccio notare, mi risponde con tono vagamente offeso “Ok, non fa niente, non ti parlo più dei miei problemi”.
Non vorrei questo, consolarlo e rassicurarlo mi dà gioia. Vorrei che fosse un poco più spensierato, e vorrei esserlo anche io, un poco più spensierata, dato che non ho ancora 22 anni. E invece mi sembra di stare con uno che potrebbe essere mio nonno.
Grazie a tutti.
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Categorie: - Amore e relazioni
Mi dispiace per te hai trovato un vampiro affetivo. Una persona che da poco e pretende molto. Il mio consiglio e spiegargli sinceramente quello che non ti va come hai fatto in questa lettera e nel caso in cui lui non cambi atteggiamento di cominciare a guardarti intorno. Sei giovane puoi trovare di meglio.
Sei una ragazza matura e piena di buoni sentimenti, direi che meriti anche tu qualcosa indietro no?? Questo non è un rapporto d’amore. Parla con lui, esponigli chiaramente il tuo malessere, se recepisce e si sforza di rettificare i suoi atteggiamenti, bene, altrimenti lascialo perdere ora, un ragazzo così egocentrico potrebbe svegliarsi una mattina e mollarti così da un giorno all’altro in assenza di validi motivi senza troppi complimenti.
Bhe domandati se lo ami… perchè già il fatto che stai qui a scrivere e sfogarti vuol dire che non stai bene, e poi fossi il tuo ragazzo mi preoccuperei dato che tu ad inizio lettera hai scritto “lo stimo”, invece di dire lo amo…c’è una differenza assurda, abissale…parlatene ma sul serio,con fermezza,e se c’è possibilità di cambiare drasticamente la situazione e se TU LO AMI non buttate tutto al vento…
E che sei una badante?
E’ il classico caso del tipo che sa di riuscire nelle cose e che vuole perennemente l’ approvazione di chi gli sta intorno!
Ovviamente non spetta a me stabilire se tutto ciò sia giusto o sbagliato, ci mancherebbe, ma sicuramente non salutare …. decisamente.
Tu dici che riesce in cio che fa ed è intelligente….probabilmente non abbastanza da capire che la vita alle volte sarebbe meglio prenderla con un pò di spensieratezza.
Mi raccomando, non adagiatevi l’un l’ altro sui vostri reciproci affetti.
cara mia in questa lettera non hai scritto nemmeno una volta ke ami il tuo ragazzo..questa è la prima cosa ke mi è saltata agli okki.
eeeeeeeeee…..in questo rapporto non esiste alcun problema l’unica cosa che dovresti fare è porti una domanda che è: “cosa aspetto a scaricare sto cervellone pizzoso e vivere come si deve?”
Cosa studia di così pesante il tuo ragazzo?
Ciao…
IO penso che se te cominci la lettera con
“Il mio ragazzo è pesante, pesante da far cadere le braccia.”
E chiudi con
“E mi sembra di stare con uno che potrebbe essere mio nonno”
hai già trovato la soluzione del problema, solo rileggendo ciò che scrivi.
Intanto grazie a tutti per le risposte.
Non ho scritto che lo amo perché stiamo insieme da un anno scarso, e personalmente prima di riempirmi la bocca di solennità preferisco consolidare il rapporto. Peraltro ciò che provo, ossia un sentimento molto intenso, lo dimostro coi fatti, giorno per giorno, senza riserve. Al momento non mi servono due parole per sentirmi una fidanzata affettuosa e amorevole.
Quando me la sentirò lo dirò. Intanto lascio che siano i fatti a parlare per me.
CAra ragazza, io intravedo dei problemi :
uno : tu . . . ami lui ?
Sei ad un bivio, e la risposta ti puo’ portare a destra piuttosto che a sinistra, e fra le due strade c’e’ l’abisso.
Alastor (un grande, piu’ volte ho incrociato i suoi commenti), ha detto molto.
Parlatene, presto e completamente, senza piu’ nessuna mezza misura, non c’e’ altro tempo da perdere, almeno per riuscire a non buttare tutto al vento.
Scusate l’estremismo, ma io sono cosi’. Almeno ci provo sempre, se no non sarei piu io. Sottolineo ancora il bivio, perche’ se per il tuo ragazo il suo essere cosi’ fatto e’ un fatto “di costruzione”, lui se lo portera’ appresso per sempre : avra’ sempre troppo da lavorare, troppo da sistemare, troppo da prevedere per farsi una posizione, un reddito, poi una casa, poi una reputazione. . . non so se mi sono spiegato : non e’ un problema di oggetti e situazioni, ma un problema del suo avvertire in un certo modo il mondo che lo circonda. MEglio scoprire subito e la situazione e’ recuperabile, oppure no. Se lo e’, recuperabile, sara’ una grande liberazione, per lui stesso ! MA ci vorra’ un sacco di sacrificio da parte tua, cara ragazza, e pure da parte sua. E qua ritorniamo al bivio di cui sopra : lo ami davvero ? Allora tenta il tutto per tutto. Io ne vengo, dall’essere simile al tuo ragazzo, ma parliamo dei miei 18 / 25 anni. Ora, a 38, tutto e’ moooolto diverso, ne sono ampiamente fuori, passato attraverso varie storie e situazioni. . Mi fermo qua solo perche’ il comemnto e’ stretto, eh. Spero di aiutarti in qualche modo, mi rifaro’ vivo, in questa discussione. Ciao.