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Lettera pubblicata il 29 Novembre 2015. L'autore, Romantico, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Oggi ripassavo per caso da queste parti ed è stato piacevole rileggervi. Mi siete stati molto vicino in quel periodo. Un grazie di vero cuore.
Io e il mio ex (ex amico ed ex tutto ormai) siamo stati felici insieme. Tanto tanto felici. Ma non si può fingere per sempre.
Dopo la storia con lui ho capito che non voglio più niente di serio, non mi legherò mai più a nessun altro. Per colpa di questa storia hanno sofferto le nostre famiglie (soprattutto la sua) che poi si sono messe in mezze per farci riappacificare. Fingi fingi, una madre e un padre capiscono sempre tutto.
Che dirvi? Innamoratevi, ma non illudetevi. Niente dura in eterno. Niente è per sempre. Non fate mai tatuaggi con i nomi dei vostri partner perché non ne vale la pena. Tutto inizia e tutto finisce. Meglio soli tutta la vita. Te la godi, ti diverti e nessun legame.
A me l’amore ha spezzato la vita e il cuore. Ma adesso sono STRONG, nel senso che non sono morto. Sono vivo, ringrazio il cielo per questo. 😉
E sono felicemente single!!! 🙂
Per cui GAY di tutta Italia fatevi avanti che c’è posto per tutti ahahah.
Che palle gente. Rileggere tutto questo mi ha fatto riaffiorare ricordi. Ma non si possono eliminare questi commenti?
Basterebbe non tornare più sulla pagina, certo.
Ah, lui si frequenta con una tipa (una donna). Me lo diceva un amico comune mesi fa. Contento lui. Così adesso magari vive bene, sereno, tranquillo, non viene giudicato, non viene etichettato, niente di niente. Comodo così.
Credo che sia stato comunque un bel romanzo, e quel tanto declarare amore incondizionato lo ha messo forse un pò alle strette, se di fatto lo hai costretto a fare outing. Credo che nessuno abbia il diritto di costringere nessuno, secondo me avresti potuto fare a meno, vista anche l’amicizia che avevate.
Anche la mia ragazza mi ha scritto una lettera per dirmi quanto sono bello, e quanto invidiava il mio voler difendere i più deboli, ci siamo incrociati sull’autobus, e salirono i controllori, che verificando i biglietti, se la presero con un cieco, io intervenni a favore del cieco, spiegando loro che mancando la stampigliatura in caratteri Braille, non avrebbe potuto disguire fra le due tratte, e dunque facile sbagliare, e li ho diciamo “cazziati”. Il giorno dopo mi trovai una lettera, scritta a mano, che tenerezza, siamo insieme da quattro anni, la tua storia mi ha ricordato questo fatto.
@Gabriele, mi fa piacere se la mia storia ti abbia ricordato la tua.
Io non l’ho messo alle strette. Semplicemente a me non andava di apparire sempre e solo il suo amico durante le uscite, i pranzi a casa sua o dei suoi amici dove poi ero costretto a vedere scene di FLIRT e di donne che ci provavano con lui o battute dei suoi amici e familiari e colleghi di lavoro “Ma quando ti sistemi? Sai ti presento una donna che farebbe al caso tuo.”
Le prime volte ci passi sopra, poi non più.
Arrivi a un punto in cui stai male. Stava male lui e stavo malissimo io. Era bellissimo quando eravamo da soli ma era terribile quando stavi con gli altri e nella vita non è che puoi fare l’eremita, non è che puoi nasconderti per sempre.
Io ho riassunto in 4 frasi ma in questi anni (che poi sono stati quasi 5 anni) ne sono successe cose che poi ti portano a dire BASTA e rovinano tutto. Doveva andare così.
Io non è che pretendevo che la nostra omosessualità avrebbe dovuto essere sbandierata ai 4 venti. Nemmeno io sono così. Le nostre famiglie poi lo hanno capito che stavamo insieme e, a parte i primi tempi, hanno accettato. Lui però fuori, all’esterno, nella sua vita sociale e anche con i suoi parenti doveva far fede alla sua facciata di uomo in carriera, sereno, che si gode la vita, senza una donna perché preso dal lavoro ecc. No, non ci sto. Non è giusto. La cosa che mi faceva più rabbia è che quando eravamo con altri, lui mi trattava con indifferenza. Da amici non mi trattava così. Quando l’ho lasciato ero arrivato al limite. Le ha provate tutte, al limite dello stalking per tornare con me.
Mi manca? Molto. Pentito? Ni. Se cambiasse me lo riprenderei? Sì, perché non è che mi sia passata dall’oggi al domani. Lo penso? Sì, vorrei non pensarlo ma non ce la faccio.
Mi manca la sua amicizia? Sì. Era l’unico amico che avevo. Ho tante conoscenze ma nessun vero amico.