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Lettera pubblicata il 31 Maggio 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore robse946.
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Sarah,
io non vivo il mio “matrimonio” (non sono sposato) pensando ad un per sempre, piuttosto che un the end.
Io vivo la mia relazione sapendo cosa voglio IO, sapendo che i PER SEMPRE ed i MAI non esistono, e chi vive così, per me, si para gli occhi sulla realtà, su come vanno le cose.
Io non dico alla mia compagna “starò con te per sempre” e non lo faccio per un motivo molto semplice: non posso saperlo.
Non sono uno che fa promesse sul nulla.
L’unica cosa che posso e che prometto è la coincidenza con ciò che faccio e dico, con i miei sentimenti. Se non provo più interesse, non fingo, e cerco altro.
Se la mia relazione, un domani, inizierà a scricchiolare, e io vorrò ancora la mia donna nella mia vita, mi farò in quattro per poter mettere a posto le cose, ma se questo non avverrà, non mi suiciderò. Non sarò stato un povero sfortunato, ma semplicemente uno dei tanti.
Ci sono miliardi di uomini e donne nel mondo.
Davvero credi che solo 1 uomo o 1 donna possa essere la nostra dolce metà?
Davvero credi che tutti quei procedimenti chimici che si accendono, e che noi chiamiamo, amore, passione, sentimenti, possano essere innescati solo da 1 persona?
Se un domani ti dovesse capitare una situazione così, cosa faresti?
Farai finta di niente, facendo finta di vivere sentimenti che non hai più, oppure seguirai ciò che tu stessa ti dici, tradendo il giuramento che hai fatto quando ti sei sposata?
Cosa sceglieresti?
Tradire te stessa, mentendo sentimentalmente, o tradire il giuramento?
Come vedi trovarsi ad indossare le vesti del traditore è molto più semplice di ciò che si creda.
Io non riesco a concepire una relazione clandestina come una scappatella (la scappatella è la classica botta e via) fatta di vizi, di illusioni, di nessuna qualità, nessun sentimento.
Poi, per quanto riguarda la scelta di troncare con la relazione precedente, questa è una scelta che spetta solo a chi è coinvolto.
Uno che vede le cose dall’esterno non sa che cosa c’è stato e c’è dentro ad una persona che tradisce.
E non è vero che chi tradisce, spesso, ha tutto.
Se tradisci significa che qualcosa ti manca.
Anche se hai il marito o la moglie migliore del mondo.
Magari tu non tradirai mai, però non esserne così sicura.
Certe cose, quando arrivano, comandano loro.
Se poi una persona sente qualcosa di forte per un’altra e decide di “castrarsi” non tradirà la sua dolce metà, ma tradirà se stessa. E non è meno grave.
È tradimento anche questo.
Poi c’è questa famosissima paraculata del tradimento mentale.
Se sogno di trombare con Monica Bellucci o con la vicina di casa, va bene, perché l’ho solo pensato.
Se quando faccio l’amore con la mia compagna e penso che sia la mia vicina di casa, va bene perché tanto è una cosa mentale.
Il tradimento, il cercare di provare più esperienze possibili, l’impulso che spinge l’essere umano a provare cose nuove, è una condizione naturale, e la rintracciamo in tutti gli ambiti della nostra esistenza.
Facciamo ricerche scientifiche e vogliamo sempre di più, facciamo esperimenti e vogliamo sempre di più, studiamo e vogliamo scoprire sempre di più, siamo andati sulla lune e volgiamo sempre di più.
Siamo portati ad “allungarci” in tutti gli ambiti che viviamo.
Perché nei sentimenti dovrebbe essere diverso?
La monogamia, non fa parte della natura dell’uomo. La staticità, soprattutto sentimentale, non ci appartiene.
È una convenzione che serve per creare una stabilità sociale.
Ma sono convenzioni.
Forse, è ora di capirlo e accettarlo, perché non si potrà cambiare questo nostro lato naturale, istintivo, che ha una logica ben precisa.
La logica non è un capriccio.
Ciao a tutti
Cara Cicci, forse se avessi letto veramente quello che scrivo a proposito dell’AMORE, avresti compreso che l’unico vero amore di sacrificio PUÒ essere quello di una madre per il figlio. E anche quello ha un substrato egoistico che riguarda il prezzo della propria “vita” in favore della “nuova propria vita” che è rappresentata dal figlio. Anche se l’apparenza può manifestarsi sotto forma di “sacrificio”, in questo caso dell’amante, in realtà il rapporto tra DARE E AVERE, di quest’ultimo, nella logica che fa si che l’amato è fondamentale per un certo piacere che ne deriva dalla frequentazione, sincopata o meno che fosse, DEVE QUANTO MENO ESSERE ALLA PARI.
Non c’e’ nessun essere vivente AL MONDO, che faccia qualcosa in perdita. Anche se il guadagno e’ solo un’illusione nella testa di quell’innamorata/o. Anche il sacrificio di Cristo aveva lo scopo di un “ritorno”, che sarebbe dovuta essere la nostra “salvezza”. Cosa che dava “senso” alla sua azione e ” identità” al Profeta. Tra l’altro tutta la filosofia del “dolore” e della sofferenza che gira intorno a certi amori rendendoli “divini”, nasce proprio da quello stravolto rapporto amore = sacrificio, sofferenza, espiazione, che pervade la nostra cultura. Non so se mi sono spiegato.
L’amore non è irrazionale. Quello si chiama innamoramento. E con l’amore ha la stessa differenza che c’è tra il sogno e la realtà. Nessuno comunque impedisce a chicchessia di vivere di sogni. È bellissimo, ma non è la vita.
M.,
concordo e approvo senza riserve: “Credere che in un rapporto clandestino ci sia solo evasione, è una visione troppo sempliciotta che serve più a conferire una scusa a chi deve giudicare, piuttosto che una visione quanto più completa possibile.
I momenti spezzati, i momenti che vengono giudicati (da chi può permettersi di più, ma non automaticamente di meglio) come se fossero un contentino, in realtà conservano parecchi sentimenti, parecchie sensazioni, che non sono pari al nulla, e che non meritano di essere sviliti solo perché ci crediamo moralmente superiori tanto da poterci permettere di giudicare.”
per me il punto sta proprio nel sentirsi moralmente superiori e nel giudicare quanto di fatto non si conosce nei particolari. come ogni matrimonio o convivenza ha le sue “convenienze”, così è anche per un rapporto clandestino. dal mio punto di vista basta che anche uno solo dei due ami veramente e già l’unione merita di essere rispettata. il sentimento soprattutto merita di esserlo. in alcuni casi può dare una gioia moderata e continuativa, in altri, magari lacrime e sofferenza intervallati da momenti di benessere, restando sempre qualcosa di vivo e di parzialmente condiviso, né più né meno che in altri tipi di accoppiamento.
tutto il resto fa parte delle storie personali dei due esseri in questione, che sono tenuti a risponderne soltanto a se stessi.
Sarah,
in questa nostra lunghissima contrapposizione sul tema, che dopo i primi contrasti vivaci si è fatta rispettosa, non ti nascondo che sono contenta che M. e Altea condividano in gran parte la mia opinione.
come sai, in questo contesto come in altri, per me ha maggiore responsabilità chi fa il primo passo mentre chi risponde no, generalmente lo fa perchè non particolarmente coinvolto. crede anche, così facendo, di “proteggere” il partner ignaro e la morale sociale. intento lodevole ma che ha ben poche possibilità di ottenere i risultati desiderati.
chi cerca qualcosa fuori dalla coppia, per qualsiasi ragione lo faccia, non si fermerà al primo no ma insisterà finchè non troverà quanto gli può ridare un equilibrio emotivo che sente carente. non è facile come andare a cercarsi una donna a pagamento, che soddisfa un semplice bisogno fisico, ma è qualcosa di più importante, che, in media, gli impedirà di fermarsi a quel no.
questo non vuole essere una giustificazione in piena regola per chi cede al corteggiamento di una persona sposata o anche soltanto fidanzata ma è un’istantanea della dinamica di fondo che spinge al tradimento. certo meglio sarebbe lasciare prima il partner a cui si è legati. a volte non si fa per non arrecare dolore nel caso che l’attrazione finisse in un fuoco di paglia e si rimane poi presi al laccio, se non di quello si trattava… e questa è soltanto la parte più semplice della cronistoria di un tradimento…
si dovrebbe soppesare caso per caso, non sparare senza appello sul mucchio! Hannah Arendt, ebrea, filosofa, storica, scrittrice, quindi tutt’altro che stupida, amò per tutta la vita Martin Heidegger, filosofo tedesco e suo primo maestro, coinvolto con il nazismo, che non le venne minimamente in aiuto a seguito delle leggi razziali. pur essendo da decenni separata da lui, sposato, al termine della seconda guerra mondiale testimoniò in suo favore in un processo in cui questi era accusato di aver favorito il regime nazista. l’allieva d’un tempo, ormai famosa, è stata in grado di soccorrere l’uomo che aveva amato e che le aveva voltato le spalle, in tutti i sensi. ed era stata soltanto un’amante! alcune sue poesie, ispirate da Martin, sono quanto di più struggente abbia mai letto sul tema.
non tutti i tradimenti sono uguali: non sempre si reggono su infatuazioni o sentimenti di reciproca convenienza e non sempre sono soltanto evasione, almeno per uno dei due, che a me basta per far sì che un qualsiasi amore meriti rispetto.
non ho mai negato che un matrimonio possa finire, ed è ovvio che se una perosna non ama più è inutile continuare, forse nonhai compreso quello che volevo dire, la sincerita’ verso se stessi e verso gli altri è fondamentale. Anni fa mi capitò un infatuazione verso un ragazzo ma ero fidanzata, decisi di fermarmi un secondo per capire cosa stesse succendendo, anche io credo che chi tradisce ha qualcosa che gli manca ma non vuol dire che sia una mancanza all’interno della coppia. Quella volta decisi di parlarne col mio ragazzo, avevo compreso che mi mancava proprio lui perchè lui era molto assente, gli proposi di stare più tempo insieme ma l’impegno c’era solo da parte mia, la storia fini male e capii che non mi amava.L’altro ragazzo divenne un mio carissimo amico, ora anche mio marito lo conosce e sa tutta la storia perchè non ho nulla da nascondere. Per me sposarmi mettendo in conto che può finire è un’offesa a mio marito, comprendo il tuo punto di vista ma io la penso così e credo che le persone di cui ci possiamo innamorare, ma sul serio, siano veramente poche se non uniche, nessuno mi ha fatto mai provare quello che mi ha fatto provare mio marito e con lui ho tutto ciò che altri non mi hanno dato neanche in minima parte.
Sinceramente dubito di chi si innamora troppo spesso.
Per me è deprimente pensare che tanto finira’. E secondo me non è questione se l’uomo è monogamo o meno, dipende dalle persone.
Rossana, vero non tutti i tradimenti sono uguali ma un’amante innamorata dovrebbe cercare di capire che forse non è il caso di accontentarsi di stare nascosta, di pezzi di vita, giornate passate da sola, inevitabilmente è un’amore destinato a fare male e l’illusione che lui lasci la moglie serve solo ad allungare questa sofferenza. Per non parlare di quelle donne che sanno di non essere amate ed evitano di chiedere a lui di scegliere perchè sanno la risposta e preferiscono assecondare ogni cosa e fare finta di niente tanto quanto le mogli che odiano. Non credo che essere dipendente di un traditore possa…
servire a qualcosa,invece se si ha il coraggio di allontanarsi si potra’ dare a se stesse un’altra possibilita’ di trovare un amore vissuto completamnete, il tempo passa, perchè sprecarlo per qualcuno che non è innamorato?
Ciao Golem, purtroppo non riesco sempre a leggere i tuoi interventi, anche in altre lettere e quello che avevi scritto sull’amore,non l’ho neanche visto.
Detto questo, quello che hai scritto nel post 63, non fa una piega.
Sei talmente strutturato nello scrivere, che a volte fatico a comprendere il significato del tuo scritto e quindi permettimi almeno di dissentire, se ritengo di non essere daccordo con te, “forse” perchè ho frainteso….
Un saluto
perché nella vita si prova, si spera, si sbaglia e ci si innamora. e anche il matrimonio è una speranza di un per sempre.
sarah. la retta via è retta. la vita sbanda.
e pensa che sono cresciuta in mezzo alle suore e ai preti e pensa a quanto è infettato il mio io-morale, di moralità.
ho rispedito almeno 10 uomini sposati dalle loro mogli declinandone le avances ma con uno ho ceduto. quando la vita di una si “incricca” (cioè si blocca) e incrocia un’altra vita “incriccata”, non si sa mai cosa può succedere. e comunque, per quanto malato lui e insana io, se avessi potuto sposarlo, un pazzo del genere, penso che saremmo stati perfetti e ci saremmo divertiti… 😛 questo, nella versione piena d’amore. nella realtà, invece, era un fallimento in partenza. però nel cuore mi piacerebbe credere al lieto fine. non posso non desiderarlo per me o per un’altra coppia…in fondo siamo romantiche.
Sarah,
affrontare una cosa, tenendo presente che non si sa come potrà finire, magari anche male, non significa essere offensivi verso gli altri, ma significa tapparsi gli occhi con le mani per non voler vedere pezzi di realtà.
Poi è ovvio che chi affronta un matrimonio o costruisce cose importanti con una persona, lo fa con il cuore gonfio di PER SEMPRE, lo fa con tutte le buone intenzioni. Queste sono le previsioni.
Possono andare bene, per carità, ed è ciò che auguro a me stesso, ma possono anche assumere un colore poco definito, a volte torbido.
Le relazioni “pericolose” non vengono MAI vissute a cuor leggero, neanche da chi gode del loro lato positivo.
Un rapporto pericoloso può contenere molta più verità rispetto ad un rapporto consono con la morale, ma ormai esausto.
Non c’è una botta e via, gli amanti non sono menomati, incapaci di provare sentimenti.
Ti parlo da persona , ai tempi, tradita.
Bada bene.
Ciao
Sarah quanti anni hai? Mi sembri giovane, forse più di me (33 anni).