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Lettera pubblicata il 31 Maggio 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore robse946.
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io invece credo che sei tu a dover dare alla tua vita una certa direzione, o almeno dovresti provarci, non accontentarti delle briciole che qualcun’altro ti da’. Sei tu che fai succedere certe cose, e non puoi non voler sapere cosa sia vero o no, è un modo per evadere dalla realtà’, che rimane sempre, non dimenticartelo.
Io…quello che scrivi è molto vicino a quello che è successo a me. anche io ieri sono tornata da lui. dopo due settimane. non ho più forza di resistergli. perché il mio cuore vuole lui e basta.
Io,
“Non è “normale” tra chi si è amato.
E’ normale tra chi si è voluto “solo” bene.” – non è lecito suppore che ci si sia amati e che poi questo trasporto, venendo a decrescere per motivi vari, si sia trasformato in affetto? eros e caritas, come opposti, ma sempre parte dell’amore?
dal mio punto di vista, restare “amici” dopo che si è condiviso molto può essere una forma di civile correttezza nel riconoscere di essersi sbagliati nella scelta oppure nel prendere atto che qualcosa è iniziato e poi è finito. quante sono le coppie che, dopo l’innamoramento iniziale, attenuati i fuochi della passione, restano uniti per compagnia, reciproci sostegno e cura, sulla base di fiducia, stima e affetto?
il fuoco e fiamme, l’odio che scaturisce da una separazione, hanno spesso luogo dal fatto che uno dei due, per i più svariati motivi, non accetta che si possa mettere la parola fine alla relazione.
concordo con: “nessun minuto costituisce un precedente attendibile, nel bene e nel male.”
non sempre tutto avviene come si vorrebbe; prima o poi siamo tutti costretti a scegliere e a ritagliarci, in un modo o nell’altro, la nostra fettina di benessere, in questo o in quel settore, a seconda dell’indole e degli interessi.
lasciati vivere: al momento opportuno capirai meglio cosa vuoi per te.
un caro saluto.
Condivido il tuo punto di vista, Rossana. Lo condivido a livello generale. Nel mio caso specifico la passione dell’innamoramento, però, è mancata. O, meglio, c’è stata ma è stata falsa. Di una falsità senza cattiveria, senza premeditazione, senza intenzionalità.
Quando decidi di fare un bilancio e decidi di farlo seriamente perchè non devi presentarlo ad altri, non devi edulcorare la realtà per “uscirne bene”, ma devi- perchè ne senti- la necessità, capire cosa è andato sempre, rigorosamente, storto….bè…puoi solo fare spazio sulla tavola ed esporre tutte le misere ricchezze o ricche miserie. E cercare un filo conduttore.
A quel punto può capitare che tutti gli eccessi, di amore, di odio, si mescolino e rimanga una “cosa” neutra, grigia senza odore, senza sapore, senza consistenza.
Capisci che quella cosa è la tua vita.
E che gli atteggiamenti più autolesionistici sarebbero cadere nella depressione per ciò che non è mai stato o partire come siluri per recuperare in tre secondi tutta la vita buttata via.
Scavi in mezzo a quella “cosa” alla ricerca di qualche pezzo intero e ne fai tesoro.
Ricordi, esperienze belle e brutte, vicissitudini.
E riparti da lì. Con un fagotto di cose accadute che se fossero traducibili in tempo coprirebbero l’arco di pochi mesi.
E con quei mesi devi coprirci tutti i tuoi anni.
A volte la coperta è corta.
Rimangono scoperti interi decenni ed è dura accettarlo.
I libri che non hai letto, i viaggi che non hai fatto, le mostre ed i musei che non hai visitato.
Gli studi universitari che non hai concluso perchè avevi l’ansia di lavorare.
Il lavoro che è andato a rotoli perchè avevi l’ansia. L’ansia e basta.
E le persone che non ci sono più e che non hai ascoltato.
E la famiglia che non hai costruito.
E in tutto questo macello in cui ti aggiri
con una lanterna scassata che illumina il polverone capita l’occasione di vivere sensazioni che non dovrebbero essere tue.
Proseguo…..Sensazioni che non sono tue perchè la morale, un prete,un sindaco le ha attribuite ad altri.
Io non sono fiera di me, neppure mi odio o mi disprezzo.
Non prendo più di quanto altri (nel mio caso altre) lasciano lì, abbandonato o , forse, solo dimenticato.
E lo prendo con la sensazione di chi, da un momento all’altro, vedrà comparire la legittima proprietaria che dirà “ridammi tutto, ciò che vivi è roba mia…..magari domani butto tutto, ma sarò IO a buttarla”.
E quando e se accadrà spero di avere la forza che mi pare (mi pare….) di avere ora.
La forza di chi mormora a sè stesso “dai su…..hai sempre saputo che sarebbe successo” e se ne va portandosi via il buono di una storia-non storia.
Un buono genuino, anche se terminato, non falso inconsapevole come in passato.
Quel buono che è vita vera, vissuta e non l’ombra di un desiderio appeso che hai voluto, a tutti i costi, vedere vivo, concreto, reale.
Ho superato i 40 anni e voglio, a tutti i costi, vivere i miei minuti, dargli un senso, dargli un contenuto.
So che avere un amante non è “urbano”. Soprattutto per chi è o è stata/o moglie/marito e non ha mai tradito.
Lo so e non lo contesto.
Ma trovare non è entrare in una casa e rubare.
Restituire, se richiesto, non è appropriarsi.
E’ un pensiero egoista, è un comodo modo per lavarsi la coscienza?
Si, forse è così. Ma sono un essere umano con tutti i miei limiti.
Egoismo,voglie cerebrali e voglie terrene comprese.
Io sto vivendo i miei minuti. Sono minuti miei che non rubo ad alcuno perchè quell’alcuno-a quanto mi si dice….- non c’è, se ne frega, se ne sbatte, ha buttato nel water la propria femminilità, ha indossato paraocchi, paraorecchie e cintura di castità.
Non lo so, forse non lo voglio neppure sapere.
E “quella” moglie, se vuole, quando vorrà, saprà benissimo cosa fare per ricominciare a vivere i propri minuti con lui….
E quando accadrà alzerò le mani non in segno di resa ma in segno di “le carte sono tutte sul tavolo”, con il sorriso ironico di chi ha la scorza dura, la consapevolezza di aver dato il massimo, la consapevolezza che, a volte, non serve a nulla aver dato il massimo.
E lascerò a lui la scelta.
Io ho già scelto.
Ho scelto me stessa e gli espedienti, i rimedi con cui inanello un giorno all’altro.
Un saluto a tutti.
Io,
“c’è stata ma è stata falsa. Di una falsità senza cattiveria, senza premeditazione, senza intenzionalità.” – quando non c’è cattiveria, né premeditazione o intenzionalità, e si è in grado di prenderne atto, a mio avviso già si è a un livello di consapevolezza molto elevato.
capisco lo sconforto: ci sono passata e per me è durato anche troppo a lungo. ho vissuto due rapporti di coppia diversi, e ho messo fine ad entrambi. ho preferito quello che ho avuto la fortuna di sentire immediato e istintivo ma non disconosco per niente nemmeno il precedente, basato più sulla razionalità che sul trasporto dei sensi e del sentimento. al di là di tutte le altre sue componenti, magari pure casuali.
SECONDO ME, un innamoramento aggancia un certo numero di punti di contatto inconsci; più il numero di queste sintonie è elevato, più l’innamoramento ha modo di persistere anche nell’amore (che è più cura e sesso abituale che non passione per la novità). ho conosciuto coppie molto anziane in cui un’aura di questo era ancora palpabile, come una magia. non è una colpa non aver incrociato la persona che meglio ti poteva corrispondere.
sempre secondo me, l’innamoramento più razionale si ha quando l’individuo è sufficientemente nutrito dall’amore in senso generale e gode di una situazione esistenziale abbastanza favorevole; FORSE capita più di frequente quando si è sofferto molto a lungo di una mancanza non solo d’amore ma anche di riconoscimento personale. non dipende da noi ricadere nel primo o nel secondo.
se una cosa per me è stata NEFASTA, questa è stata la pressione sociale, a cui non sono stata in grado di sottrarmi del tutto. è stata un giogo in un paio di aspetti soltanto, sufficienti però a erodere la parte migliore dei miei vissuti. cerca, se puoi, di non farti sovrastare dalle regole e dai convincimenti collettivi ma di valorizzare più quanto hai finora avuto che quanto ti sembra di aver perduto.
il “e vissero felici e contenti” è illusorio. il benessere amoroso, caduto nella rutine, è relativo, e la felicità di una vita si misura in ore e minuti, quasi mai in giorni.
un abbraccio.
Sono stata l’amante dell’uomo che amo per 2 anni.
E leggendo questa storia mi sembra di rivivere quello che adesso sto vivendo io sulla mia pelle.
Lo conosco da 8 anni.
Non si sceglie di complicarsi la vita.
Io non avevo mai fatto l’amante.
Mene sono innamorata.
E lui si è innamorato di me.
Io col passare del tempo comincio a chiedere di più.
Una famiglia.
L’abbiamo sempre sognata,parlata,immaginata.
Cominciano così le mie crisi,la mia voglia di averlo vicino.
Se mi ama come dice,perché non sta con me?
Questo è quello che pensavo.
Così decido di allontanarmi per qualche giorno.
Lui tormentato dalla paura di perdermi,confessa alla moglie di essersi innamorato di un altra donna.
Da lì comincia la mia fine.
Lui ha un figlio.
Lei gli dice,vuoi stare con lei ?
Va bene,però io prendo mio figlio e me ne vado a vivere fuori.
Lui va in crisi.
Ha paura di non vedere più il figlio per via del lavoro che fa.
A rimetterci sono io.’
Mi lascia.
Sto male,molto male.
Un male che non si può spiegare a parole.
Un male che solo chi lo ha provato sulla propria pelle può capire.
L’amore non ce lo scegliamo,capita.
Lui sta male,ma non ha avuto il coraggio di stare con la donna che ama.
Mi chiedo se mi amasse davvero.
certe volte mi chiedo anche se non sia esagerato l’atteggiamento di queste donne che ricattano il marito con i figli pur di tenerselo.
Ok va bene hai vinto ma a quale prezzo? ti tieni uno in casa che ama un’altra e che finirà immancabilmente per odiarti (nel migliore dei casi….)
mah.
Mk,
solo tu puoi rispondere alla domanda che poni al termine del tuo post. L’amore, se c’è, si sente, si vede e si riconosce. Non è necessariamente confermato soltanto dal “vissero felici e contenti”.
Per il resto, guai a cadere in conflitti d’interesse! Nei confronti all’ultimo sangue di solito uno soltanto dei due contendenti ottiene dal più al meno quello che desidera, mentre l’altro ne esce quasi sempre con le ossa rotte.
Gli assoluti hanno prezzi molto elevati. Mi dispiace per te ma quasi certamente è meglio così, nel senso che, passato il lutto, potrai mettere in pratica l’esperienza nel cercare qualcuno che sia libero fin da subito di corrisponderti senza remore derivanti dal passato.
Un abbraccio.
L’innamoramento non lo scegliamo Mk, capita. L’amore lo scegliamo, eccome. Infatti lui era innamorato, ma non ti amava. È evidente.
Capisci ora che innamoramento e amore sono due cose diverse?