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Ragazze piene di dubbi prima di lasciare un ragazzo

di LucaTre

Tre mesi fa sono stato lasciato dalla mia ex. Io ho 27 anni, lei 19. Siamo stati insieme 10 mesi. Lei voleva una relazione seria e io non mi volevo approfittare di lei senza un reale coinvolgimento emotivo. Io sono stato per lei il primo ragazzo con cui ha deciso di fare l’amore per la prima volta. Inizialmente lei era molto presa e chiedeva certezze da parte mia, ma io le ho detto che non volevo affrettare le cose e prenderla in giro. Con il tempo mi sono lasciato andare sempre di più, perché mi trasmetteva cose positive e mi sono innamorato. Fino ai primi 8 mesi di relazione, le cose sono andate abbastanza bene: sono stati molti di più i momenti felici che quelli negativi. Ci sono stati piccoli litigi che poi si risolvevano discutendone insieme. Il periodo che mi ha devastato emotivamente è stato a partire dall’ottavo mese fino al decimo mese. Tutto è iniziato all’ottavo mese quando mi ha detto che non si sentiva felice, senza sapermi dire il motivo. Qui già avevo intuito che forse voleva chiudere la storia. Ero completamente innamorato di lei, ma ero consapevole che le storie possono finire se uno dei due perde interesse. Quindi mi aspettavo nei giorni successivi un atteggiamento freddo e nel giro di pochissimo tempo il colpo finale, cioè che mi mollava. Invece ci sono stati due mesi nei quali ha alternato momenti alti e bassi. C’erano periodi in cui sia per messaggi sia di persona era distaccata e fredda, e periodi in cui si sentiva legatissima a me, in cui ero l’amore della sua vita. Prima mi diceva che era finita e poi smentiva, mi mandava messaggi negativi e poi mi diceva che saremmo rimasti insieme per sempre. Si arrabbiava per delle piccolezze e durante i litigi arrivava spesso a mettere in discussione i sentimenti verso di me. Poi quando le passava, diceva che mi amava e che non le pensava veramente quelle cose. Io le ho detto che la vedevo con tanti dubbi, ma lei poi mi diceva che io abbattevo tutti i suoi dubbi. In questi due mesi finali mi ha detto quattro volte di persona che mi voleva lasciare. Esclusa la prima volta che ci sono rimasto veramente molto male e le ho chiesto di ripensarci, nelle volte successive in cui diceva di volermi lasciare le ho detto che se mi voleva fuori dalla sua vita ci sarei rimasto male, ma non ci potevo fare nulla, era una sua scelta e la dovevo accettare. Ma appena sentiva queste mia parole, ritornava sui suoi passi e mi diceva che voleva stare con me, che io ero molto importante per lei, che si sentiva fortunata ad aver trovato un bravo ragazzo come me. Questi suoi tentativi di abbandono paradossalmente, al posto di allontanarmi da lei, mi hanno fatto legare ancora di più. Quando mi ha lasciato definitivamente mi ha detto che non era più innamorata di me, che forse non lo è mai stata e che il sentimento si faceva sentire sempre meno, che quando uscivamo mi vedeva più come un amico che come il suo ragazzo. Però prima di arrivare a dirmi che era finita in maniera decisa, mi ha dimostrato poco coraggio, perché è come se avesse avuto paura di chiudere la storia e voleva che fossi io a prendere la decisione. Oppure cercava un pretesto, un mio errore per essere giustificata nel lasciarmi, ma io non ne ho fatti. Infatti poi per messaggio mi ha scritto che io non ho sbagliato nulla e che mi sono comportato sempre bene. Inoltre secondo lei non mi ha preso in giro e ci teneva veramente a me. Ma su quest’ultima cosa non sono d’accordo. Io ci sono rimasto molto male per la rottura. Ero completamente innamorato e ho affrontato la relazione in maniera matura e impegnata, dando tutto me stesso. E’ un dolore straziante sapere che chi ti lascia non prova più nulla per te. Questo purtroppo può succedere nella vita e ne sono consapevole. Ma la cosa che mi ha dato fastidio è che mi ha illuso tante volte. Per come si è comportata non ha avuto rispetto nei miei confronti, ma si è dimostrata molto egoista. Ha avuto tutto il tempo per staccarsi piano piano da me. Non c’era di mezzo un altro ragazzo. Probabilmente si è resa conto che io non ero quello che si definisce la “persona giusta”.

Questo lettera vuole essere uno sfogo/riflessione. Purtroppo i partner più inaffidabili, quelli da “alti e bassi”, risultano essere quelli che creano più dipendenza emotiva. So che di questi tempi, lasciarsi per futili motivi va di moda, quindi diventa troppo facile trovare delle scuse per giustificare il gesto. Purtroppo non bisogna elemosinare l’amore e, anche se non è facile, bisogna allontanarsi per primi da persone che non ricambiano in pieno i sentimenti. Perché chi ti vuole nella tua vita ti tiene stretto, mentre chi vuole andarsene se ne va. E’ proprio vero che quando sei innamorato ti attacchi a tutto e non vuoi vedere la verità, poi se l’altra ce la mette tutta per non essere diretta e chiara tutto è ancora più complicato. A parer mio mi ha fatto soffrire più di quanto meritassi. Mi sono sentito umiliato e trattato male perché ha giocato con i miei sentimenti.

Secondo voi come si è comportata nei miei confronti? Perché ha avuto un comportamento così altalenante? E’ così difficile capire cosa si prova o non si prova per una persona? Sono curioso di conoscere le vostre riflessioni e sapere se avete affrontato situazioni simili.

Lettera pubblicata il 20 Dicembre 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Rossella -

    Per quanto mi riguarda i dubbi potrebbero dipendere dal fatto che, almeno per quanto mi riguarda, la donna porta dentro di sé l’immagine ancestrale della seduzione e della maternità intesa come simbolo dell’autodeterminazione. Poi c’è anche la maternità legata alla gioia di diventare madre, ma questo non è sempre possibile. L’immagine ancestrale della maternità parla dell’autodeterminazione della donna, della sua intima consapevolezza di avere lo stesso spessore sociale, e cultuale, dell’uomo che “porta i soldi a casa”. Parliamo di archetipi, anche perché la società si è trasformata. In sostanza vuoi dire a te stessa, e al mondo poi, che puoi assumerti delle responsabilità. Fin da bambina sogni l’amore per “evadere” da uno stato di apparente subalternità in cui ti riconosci (in quanto studente, ecc.), ma ti riconosci fino ad un certo punto. Temi le abitudini. Altra paura ancestrale. Per cui è difficile immaginarsi da sole. C’è sempre un pensiero d’amore che ti riempie la vita. L’uomo ha delle insicurezze e, di base, vive il pensiero d’amore come la porta per entrare nel mondo. Però ti posso anche dire che ci sono primi amori, amori giovanili, che scaturiscono da un incontro che introduce la coppia nel mondo delle responsabilità. Quando i quesiti esistenziali che ti porti dentro trovano una soluzione non è mai troppo presto e mai troppo tardi per mettersi in discussione. Secondo me dovresti essere preparato all’idea che un giorno o l’altro ti potrebbe lasciare. L’inquietudine che descrivi sembra il sintomo del fatto che le sue domande non hanno trovato una risposta. Vale la pena credere nella sua sincerità. Il punto è che quando ti metti in discussione, e quindi ti fidanzi, non è semplice tornare nella dimensione del sogno. Gli amori possono finire! Un saluto 🙂

  2. 2
    LucaTre -

    Per Rossella:
    Purtroppo lo so che gli amori possono finire, ne ero e sono consapevole. Anche perché nella vita in generale non ci sono certezze assolute.
    Purtroppo non posso entrare nella mente della mia ex e probabilmente, anche se ci riuscissi, neanche lei ha le idee chiare su quello che vuole esattamente dalla vita. Mi ripeteva fino a quasi all’ultimo che ero il tipo di ragazzo che desiderava incontrare nella sua vita, ringraziava il signore per il meraviglioso dono che aveva ricevuto. Si era resa conto che ero il cosiddetto bravo ragazzo (comprensivo, sempre presente, deciso, sensibile) che tante ragazze sognano di trovare prima o poi nella vita. Da una parte forse non voleva perdermi, ma dall’altra le sono nate forse delle paure ovvero magari ha temuto le abitudini, la stabilità della coppia. Oppure molto semplicemente si è resa conto che non era amore quello che provava per me e che non ero la persona giusta per lei.
    Io sono sereno, non avrò rimpianti perché ho fatto tutto quello che potevo per far andare avanti la relazione e ho avuto sempre un comportamento corretto.
    Io ero tanto innamorato di lei e non avevo la mente lucida. Lei nonostante avesse capito il mio forte coinvolgimento emotivo, ha pensato solo a se stessa (ruotava tutto intorno al suo benessere) e mi ha fatto soffrire con i suoi alti e bassi. Visto che non c’era qualcosa che sbagliavo io, doveva essere lei a riflettere prima con se stessa su quello che provava verso di me.

  3. 3
    Golem -

    19 anni? E ti sorprendi?
    Sì e no sta finendo le “elementari” di quel frainteso sentimento che è l’amore. Anzi, il fatto che ti abbia detto che forse non è mai stata innamorata la pone su un piano di superiorità rispetto alle coetanee che sognano i principi azzurri. Diventerà una donna pragmatica e capace di distinguere i sogni dalla realtà, vedrai.
    Comunque io concordo sempre con quello che dice Rossella. Anche se non si conosce ancora chi sia il mandante di quello che scrive.
    Resta il fatto incontestabile – da lei sottolineato come tendenza – che nel braccio femminile di Regina Coeli si sono registrate molte “evasioni” a causa di certi “sogni” come pure di certe “letture”. Mentre nei reparti maschili si ricorre ancora alle tradizionali lenzuola annodate. Noi maschi non abbiamo fantasia.

  4. 4
    LucaTre -

    Per Golem:
    Ho aggiunto altri dettagli con il mio secondo commento. A proposito dell’età, io faccio una differenza tra età anagrafica e età psicologica, cioè quella che si dimostra di avere. Ci sono ragazze/i più grandi che dimostrano un’età inferiore a livello comportamentale.
    Con il tempo ho scoperto che lei era una ragazza più matura delle sue coetanee e le ho dato tanta fiducia e sbagliando (anche se non mi pento di questo) mi sono creato delle aspettative eccessive.
    Da quando ho capito che aveva dubbi su di noi, siccome è una ragazza giovane, ho cercato di farla riflettere sul nostro rapporto. Le ho fatto capire che volevo la massima sincerità da parte sua. Se voleva lasciarmi, avrei accettato la sua decisione. Possibilmente volevo una motivazione sensata per essere lasciato, non le classiche scuse. Volevo solo la verità.
    Nonostante il mio venirle incontro, ha alternato fino alla fine momenti buoni (in cui diceva di amarmi) e momenti in cui mi trattava male, nei quali cercava un pretesto per farmi arrabbiare e farsi lasciare, oppure mi lasciava e poi cambiava subito idea. Gli ultimi suoi due mesi mi hanno fatto abbassare di molto la stima che avevo nei suoi confronti.

  5. 5
    Golem -

    LucaTre, ricordala con piacere e basta. È uno dei tanti “passaggi” della vita. Ti ricordo un bell’aforisma di Lao Tze nel quale potresti identificarti: “Quello che per il bruco è la fine del mondo, per la farfalla è l’inizio del mondo”.
    Quindi non restare “bruco”.

  6. 6
    LucaTre -

    Golem grazie per il conforto e la citazione. Oltre al dolore dovuto alla fine del rapporto (come è normale che sia) c’è stato un senso di impotenza e frustrazione di fronte ai dubbi prolungati (e alternati con certezze) della persona che mi stava accanto per i quali non potevo fare nulla. Il modo in cui la persona chiarisce i propri dubbi, influenza la grandezza della sofferenza nel partner. Si dovrebbe pensare anche a procurare quanto meno dolore possibile alla persona che ti è stata vicina e che ti ha amato. Mi viene in mente questa frase “Difficile è l’arte di iniziare, ma ancora più difficile è l’arte di porre fine”.
    Sì, sono “passaggi” della vita. Richiede solo un po’ di tempo per smaltire la delusione e farsene una ragione. Poi bisogna andare avanti.

  7. 7
    Golem -

    Dai su LucaTre, banalmente questi dolori sono i più facili da superare, anche se paiono i più acuti. In più ne hai guadagnato un’esperienza. Quella di non far mai salire il “cuore” oltre la “testa”.
    Io ti dico che nessuno è impotente se VUOLE superare uno dei tanti momenti di crescita. E la vita che devi amare prima di tutto, e con lei arriverà anche il resto.
    Scommetti?

  8. 8
    LucaTre -

    Golem per molto tempo all’inizio della relazione il mio “cuore” è stato al di sotto della “testa”. Dopo ad un certo punto, visto che ricevevo tanto dall’altra persona, mi sono volutamente lasciare andare. Il problema è stato che nel periodo finale ho messo nelle mani della mia ex il potere di determinare il mio grado di felicità, a seconda del suo umore e dei suo comportamenti. Lo sapevo che era una cosa sbagliatissima da fare, purtroppo ci sono capitato in pieno. Tutto questo è accentuato se uno è molto innamorato e se di fronte ha una persona indecisa, che non sa prendere una decisione e non sa cosa vuole dalla vita.
    Come dici tu è un’esperienza in più che permette di crescere. Insieme alla vita bisogna amare soprattutto se stessi senza farsi influenzare dagli altri.

  9. 9
    Golem -

    LucaTre. “Insieme alla vita bisogna amare soprattutto se stessi senza farsi influenzare dagli altri”.
    Se aggiungi “e dipendere” tra influenzare e dagli, puoi fartela tatuare sull’avambraccio sinistro la frase.
    Così ce l’avrai a disposizione ogni volta che farai salire troppo in alto il muscolo cardiaco.

  10. 10
    LucaTre -

    Golem da scolpire nella testa e cercare di applicarla in tutte le situazioni che la vita ci farà affrontare.

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