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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, alexx74, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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voi non avete idea di quanta solitudine e disperazione maschile ci sia in giro, di quanta fragilità abbiano molti uomini di oggi, e di quanto siano incapaci, come molte donne, di costruirsi una LORO identità a dispetto delle convenzioni. e per “solitudine” intendo la solitudine interiore, EMOTIVA, anche di chi vive un rapporto di coppia, che però in questi casi è un rapporto solo DI FACCIATA. Non date per scontato che gli uomini siano più saldi e più forti delle donne solo perchè hanno avuto un percorso di vita più lineare o perchè materialmente sono riusciti a realizzarsi meglio ( anche in merito a condizioni di partenza più favorevoli ). La realtà è che oggi nessun genere, rispetto all’ altro, è immune dal dramma esistenziale dell’ alienazione. Alienazione che moltissimi uomini sfogano con comportamenti aggressivi e/o trasgressivi.
condor
Non “urlo”. mi DIFENDO, e difendo il MIO punto di vista, che è diverso. per il resto, ognuno è liberissimo di avere la sua opinione nel merito.
buona fortuna per le votazioni, e… occhio a non farti male sciando 😉 no perchè sai.. mi ricordi qualcuno! .. 😀
https://www.youtube.com/watch?v=hTYZB6iztwU
MG bello il tuo post 131 e molto vero, lo condivido. Come vedi a volte siamo d’accordo… 🙂
Valinda la cosa non può che farmi piacere ! ciao cara 🙂
post 131 ?… che combinazione… io guido UN 131 😀
Secondo me l’uomo e la donna si trovano nella stessa condizione.
Condizione che deriva dall’avere le spalle scoperte, l’uno dall’altra, per la prima volta nella storia dell’essere umano, forse.
Da un lato c’è una donna nuova che, grazie al lavoro, grazie al divorzio, grazie alla caduta di certi obblighi sociali, può allontanarsi dalla figura maschile, ma lo stesso vale per l’uomo.
Anche l’uomo sta tagliando il cordone ombelicale che lo legava, per tutta la sua esistenza, alla figura femminile.
Il maschio, per tradizione sociale, si è sempre trovato in una posizione di dipendenza verso la figura femminile. Si iniziava dalla dipendenza dalla mamma che lo accudiva, poi questo accudimento passava alla moglie, oppure alle sorelle, alle zie , alle nonne. Quindi dietro le nostre spalle maschili c’era sempre una donna.
Ora non è più così. Anche noi uomini, come voi donne, ci troviamo nella condizione di poter tagliare i lacci che ci legavano a voi.
Lacci che vengono tagliati attraverso il cambio dei costumi sociali.
Le forbici sono la possibilità di divorziare, una legge che non colpisce più i celibi, una nuova considerazione sociale verso chi non vuole sposarsi e verso chi non vuole impegnarsi, eccetera.
Quindi, in sostanza, non è soltanto la donna a ritrovarsi a fare in conti con una fase nuova, una condizione di indipendenza. Non è soltanto la donna che può voltarsi e non vedere una figura maschile che le fa ombra sulle spalle.
Anche noi uomini odierni possiamo voltarci e non vedere più l’ombra femminile.
Bisognerebbe chiedersi, però, qual è l’approdo finale che si vuole raggiungere attraverso la non-dipendenza EMOTIVA dall’altra metà del cielo.
Si è indipendenti da tutto e da tutti, ma per fare che?
È un po’ lo stesso dilemma che si pone un popolo che è stato oppresso dalla tirannia e che, dopo molte battaglie, si ritrova ad avere la propria libertà in mano, e magicamente si accorge che il lavoro vero, inizia ora, ossia decidendo come impiegare…
quella libertà conquistata.
Se sai cosa fare, lo fai, ma se non sai cosa fare, se non sai decidere, se non hai un orizzonte verso cui puntare, se non hai le coordinate giuste per navigare verso questo orizzonte (le coordinate sono i valori), si crea una condizione che ha un nome specifico: smarrimento.
Un uomo può essere DAVVERO completo senza amalgamarsi con il mondo femminile, senza confrontarsi con un modo diverso, diverso per natura, di vivere le cose?
Una donna può essere DAVVERO completa senza amalgamarsi con il mondo maschile?
Si può essere completi a metà?
Ho seri dubbi.
Chi si dice felice e completo a metà, forse se la racconta, e sotto sotto sente che sta mentendo. Una bugia giustificabile, comprensibile.
@MG vivo già un periodo abbastanza di m. Senza bisogno che tu mi meni gramo!
Tu di difendi dal nulla, perché qui nessuno ti attacca. Sei tu che vedi nemici da tutte le parti. Secondo me dovresti essere un po’ meno paranoide, non ce l hanno tutti con te, tantomeno io!
M.
credo che tu stia confondendo l’ indipendenza emotiva rispetto all’ idea ossessiva di trovare un partner, con il precludersi relazioni per partito preso. sono due cose ben diverse.
inoltre mi pare che sia io che gli altri qui abbiamo ribadito ciò che dici tu: e cioè che è importante, in questa ritrovata ( E PREZIOSA ) libertà, porsi obiettivi specifici e aver chiaro cosa si vuole e cosa si deve fare per raggiungerlo. Ciò non vuol dire che chi decide di vivere in modo indipendente sia SOLO nel senso vero del termine. ci si può comunque confrontare e rapportare con l’ altro sesso in maniera proficua e interessante per entrambi, senza però più creare quegli schemi ( a mio avviso dannosi ) di dipendenza psicologica e materiale che invece si innescavano nei rapporti “vecchio stampo”.
condor su! non te la prendere.. la mia era solo una battuta. cerca di vivere le cose con più leggerezza..anche con l’ altro sesso!
Ciao Maria Grazia, quella frase non è farina del mio sacco non ricordo se l’ho letta qui o su un altro forum ma me la sono segnata. Io comunque sono sposata, non vedova, mi sento così.
Ciao Camy, io ho avuto un uomo ma perchè ci amavamo, non l’ho cercato, è stato tutto molto naturale, lo amo ancora oggi, per me non esiste nessun altro, sto bene così, non sento il bisogno di un altro uomo, non perchè io odi gli uomini ma mi sento una moglie non vedo il motivo per cui dovrei risposarmi, come i miei vorrebbero, se non posso amare un’altra persona. Non dico che non può accadere ma fino ad ora è così, festeggio ancora il suo compleanno, il nostro anniversario, parlo alla sua fotografia, per me lui è ancora qui e questo mi fa stare bene. Non mi manca nulla.
M. Condivido gli interventi 135 e 136