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Cosa fare con ragazza rumena?

di alexx74
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 173 commenti

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  1. 111
    camy -

    per come la vedo io, Rossana, invece gli uomini l’hanno ben salda la propria identità personale (tranne casi patologici), crescendo se la costruiscono e la mantengono. ho notato spesso anche nelle lettere (ma pure nella realtà) qui degli uomini che descrivono la loro vita e i loro obiettivi raggiunti, e li vedo consapevoli di loro stessi e di ciò che vogliono, anche cercando a un certo punto la relazione seria. anche quella fa parte dei loro obiettivi a un certo punto della loro vita (non per tutti ma per quelli più consapevoli, appunto, con le idee più chiare e che sanno cosa vogliono dalla vita).
    tu vedi la stessa cosa nelle donne? io direi di no. le donne quasi sempre dimostrano, ad oggi, di non sapere chi sono, cosa vogliono raggiungere nella vita, quali sono i loro obiettivi, e cosa stanno facendo per ottenerlo. si perdono tra un amore e l’altro, e chi invece ha una storia seria di anni poi ne fa il fulcro della vita e della personalità. insomma, purtroppo questa è una caratteristica femminile, basare la propria identità sull’amore che riescono più o meno ad ottenere, ma poi sono questi i risultati che vediamo, che non sanno chi sono, cosa vogliono e dove stanno andando se non hanno un uomo accanto. Sono smarrite, come hai esattamente notato tu per la strada.
    ho scritto “ad oggi” sopra perché è proprio oggi che ci sono molte più opportunità di essere ciò che si vuole, al contrario di un tempo dove le donne sapevano che il loro destino principalmente era il matrimonio e la famiglia, e anche era un loro desiderio, come lo è per le donne di oggi in fondo. un tempo la propria identità era più chiara, si sapeva che almeno la moglie e la madre lo si sarebbe fatto, che era questa “l’usanza”, che arrivava un uomo prima o poi con cui fare famiglia, e ci si atteneva a questa anche per non avere alternative di vita, e non perdere la propria identità femminile.
    invece oggi cosa abbiamo tra le donne? che hanno mille possibilità di fare ciò che vogliono ma non sanno scegliere cosa realmente vogliono fra tutte queste cose e impegnarsi a raggiungerlo. perché prima vogliono la carriera, però poi vogliono pure l’uomo per la storia seria, però vogliono fare come se fossero single per godersi la vita essendo ancora giovani e non precludendosi alcun divertimento, però poi vogliono la famiglia e il figlio, però poi vogliono portare avanti la carriera. è ovvio che se non si segue una linea non si otterrà nulla di quello che si “vorrebbe”. questo secondo me non c’entra con l

  2. 112
    camy -

    l’identità di genere, ma proprio con quella personale: sapere chi si è, cosa si vuole e cercare di raggiungerlo, senza però svoltare a ogni bivio si presenti sulla strada, cambiando continuamente meta.
    cos’è una donna oggi? qual è il suo futuro? come si vede nel futuro? ognuna di noi dovrebbe deciderlo, e perseguirlo, scegliere una linea e una meta, invece che facciamo? ci facciamo trasportare dall’amore di turno e affondiamo con questo, se non funziona, perdendo di vista noi stesse e i nostri obiettivi. allora forse meglio quando era più semplice la vita, sai quanti meno problemi psichiatrici c’erano? si sapeva che la vita era quella, non si pretendeva tutto e il contrario di tutto. alle donne di oggi dunque rimprovero di non saper scegliere cosa vogliono essere in un mondo pieno, al contrario di un tempo, di opportunità. è questo che devono imparare, non dico che si deve tornare a un tempo, ma solo che si deve imparare a vivere nel mondo di oggi, scegliendo chi essere e cosa fare in modo preciso. e gli uomini (se ti senti amata o meno) non devono essere la cartina di tornasole del valore o meno che una donna ha, anche questo devono imparare le donne di oggi, proprio perché è sapere chi si è e cosa si vuole raggiungere nella vita ciò che ci dà valore (a tutti, maschi e femmine).
    insomma le donne ad oggi non sanno chi sono, cosa vogliono dalla vita, e dove stanno andando, e non sto parlando del genere femminile in generale (perché quello ce l’abbiamo presente e ce ne sentiamo parte) ma proprio nel dettaglio dell’identità personale di ogni singola donna moderna. Non per nulla quelle che hanno raggiunto una qualche meta nella vita sono le più serene e meno smarrite.
    Ovviamente questa è una mia opinione personale, una mia visione personale delle cose. un saluto

  3. 113
    maria grazia -

    camy
    forse ti sfugge una cosa: anche essere libere di scegliere il proprio percorso di volta in volta apportando dei cambiamenti, se opportuno, vuol dire comunque avere un’ identità. che non sarà l’ identità della madre e moglie di famiglia o quella di una donna che per tutta la vita fa un lavoro ben specifico, ma è l’ identità di una persona LIBERA, di uno SPIRITO LIBERO. e anche questa, secondo me, va riconosciuta come identità.
    Quello che poi dici sul non perdersi dietro agli uomini di cui ci innamoriamo, sul non dipendere emotivamente da questo, è molto bello. ma vedi, è solo TEORICAMENTE bello, poi nei fatti la realtà è diversa. Nei fatti, ti sentirai avvilita sia come persona che come donna se tutti gli uomini che ti capita di amare ti trattano come spazzatura. In una situazione così, è normale che una donna possa perdere, anche solo momentaneamente, la propria autostima e smarrirsi. Gli uomini sono molto più immuni da tutto questo, ma perchè culturalmente non sono stati allevati all’ idea che per loro l’ amore è il traguardo più importante. ecco perchè dico sempre che la cultura patriarcale ha fatto danni incalcolabili sul genere femminile, danni di cui risentiamo ancora oggi, e per i motivi che hai detto tu. Oggi c’è una miriade di opportunità, è vero. ma le donne non ne sanno approfittare al meglio perchè, dentro di loro, sono ancora vittime di vecchi retaggi. E per me la soluzione per la propria serenità e realizzazione non sta nel tornare indietro, vivendo secondo QUEI retaggi limitanti, ma sta nell’ andare avanti. ANCHE LA MIA E’ SOLO UN’ OPINIONE PERSONALE.
    Per quanto mi riguarda, fino adesso ho sempre messo l’ amore in secondo piano rispetto agli obiettivi professionali ed economici che volevo e voglio raggiungere. perchè per ME raggiungere l’ indipendenza economica, in un modo o in altro, è sempre stato molto più importante che avere un uomo accanto. quindi, in questo posso dire di essere sempre stata COERENTE. Ma la mia scelta va bene PER ME, per come sono fatta io, non è detto che debba andare bene per un’ altra, o per TUTTE. in linea generale posso solo dire che oggi, nel 2014, a mio modestissimo avviso non è giusto che una donna, chiunque essa sia, debba ancora dover scegliere tra la famiglia o la realizzazione personale, proprio perchè la realtà odierna permetterebbe tutti i mezzi per conciliare le due cose. mentre invece alle donne viene ancora posto un ricatto secondo me inaccettabile, sempre frutto di quei famosi retaggi passati.

  4. 114
    alex -

    mi ci vuole un mese per leggere tutti i commenti! hahhaha. grazie

  5. 115
    rossana -

    Camy,
    – “questa è una caratteristica femminile, basare la propria identità sull’amore che riescono più o meno ad ottenere, ma poi sono questi i risultati che vediamo, che non sanno chi sono, cosa vogliono e dove stanno andando se non hanno un uomo accanto.”

    per me l’identità di genere maschile è una formazione che gli uomini ricevono fin dall’infanzia, quando vengono loro inculcati concetti d’importanza, di libertà di essere se stessi, alla conquista del mondo. concetti di base che permangono nel tempo. per le donne i concetti di fondo sono di solito meno aperti e spesso limitati a obiettivi intimistici, a volte troppo valorizzanti ma nella maggior parte dei casi molto meno di quanto sarebbe equo supporre.

    è da questa partenza che diventa più difficile per la donna raggiungere una lucida vera identità personale (“indipendente” – come sottolinea Andrea_The_Original), soprattutto in un momento di apertura di molte diverse opportunità, fino a ieri quasi impensabili.

    – “alle donne di oggi dunque rimprovero di non saper scegliere cosa vogliono essere in un mondo pieno, al contrario di un tempo, di opportunità.”

    non è affatto facile gestire la libertà se non si è allenati ad essa oppure se ci si fa traviare da illusioni di onnipotenza. non avere idee chiare su quanto si vorrebbe, indipendentemente dai condizionamenti sociali di vario genere, è la via maestra per complicarsi la vita e non arrivare a essere mai soddisfatte dei propri risultati. il tempo metterà in evidenza la quasi inevitabile fine solitaria della maggior parte delle persone appartenenti alle generazioni successive agli anni ’70-’80, legata all’attuale desiderio di avere tutto e il contrario di tutto.

    acquistare l’indipendenza economica non è sufficiente se non si è mentalmente ed emotivamente indipendenti anche nelle scelte di vita, che devono rispondere al proprio temperamento e rispettare adeguate priorità, da orientarsi sul sociale oppure sulla famiglia, come sempre ha fatto la maggior parte degli uomini (squali esclusi, che non sarebbe nemmeno il caso di voler imitare).

    un caro saluto.

  6. 116
    Condor -

    @camy ottime considerazioni! Veramente ottime e CONCRETE.
    Come vedi non sono prevenuto nei confronti delle donne.
    Se una fa commenti intelligenti, lo apprezzo e glielo dico. Forse sei una mosca bianca…forse 🙂

  7. 117
    maria grazia -

    alex
    tu ci chiedevi cosa fare con una ragazza rumena.. la domanda invece sarebbe dovuta essere: “cosa faccio con questa ragazza” ? perchè le categorizzazioni delle persone ( in base al lavoro che svolgono o hanno svolto, in base alla nazionalità e alla razza, ecc.. ) sono sempre molto pericolose e non portano a nulla. la mentalità piccolo borghese in cui ci hanno allevato, ci ha abituato a pensare che dobbiamo automaticamente escludere certe persone dalla nostra cerchia di possibili partner per la vita, in quanto spogliarelliste, piuttosto che persone indigenti, piuttosto che qualcos’ altro. non è una questione di etichetta o condizione sociale, ma è questione di vedere cosa prova per te l’ altra persona, come si comporta, e quanto è onesta sopratutto NEI TUOI CONFRONTI!
    il resto, passami il termine, SONO SEGHE MENTALI.

  8. 118
    Kid -

    Sono d’accordo e si spiegano tante cose . Onestamente quando mi trovo davanti alla infelicità femminile propongo di darsi degli obiettivi da raggiungere, volti anche al miglioramento psico-fisico. Come dicevo in altro post, comprendo benissimo che la vita di una donna sia più socialmente piena ma di fatto più legata agli altri . Una donna se non ha cosa fare e con chi uscire cosa fa? Nulla, sta a casa e si frigge le meningi sui social . Ci credo che sballa! Io esco, qualcuno trovo e se non vado dove mi pare . Allora, che parliamo a fare di emancipazione? Le donne son rimaste quelle di una volta solo che hanno molti più scheletri nell’armadio ( beh, un po’ poco per definirsi emancipate, anzi….)e per il resto tutto gira intorno all’amore fin da quando aprono gli occhi ogni mattina . Mi ricordo ragazze che si stupivano della mia risposta negativa alla domanda se tra amici parlassimo mai di loro cui seguiva il chiedermi di che cosa ulteriormente parlassimo . Di tutto, in realtà . Ecco, se dovessi definire una donna emancipata è quella che si stacca da sé stessa, che si rivolge agli altri per piacere e cordialita’, che lascia da parte il suo ego ed autoreferenzialità, che non parla male anche delle persone a lei vicine, che abbandona la logica del paragone e si applica ai suoi obiettivi ed utilità per seguire solo ciò che le interessa, che non si fa condizionare dalle amiche e che sa guardarsi allo specchio . Per questo a me piace la maggior razionalità ed indipendenza di certe donne straniere che viaggiando e non avendo una sola casa sono più focalizzate sulle loro vite in maniera produttiva e non improvvisata, in linea di massima . Con tutto il rispetto ma le Italiane vivono, secondo me, in un microcosmo affettivo che deve funzionare e basta un niente ed è depressione nera, pur se non gli manca nulla . Pesantezza!!!

  9. 119
    maria grazia -

    No Kid, spiace contraddirti.. ma la prima cosa a cui penso quando mi sveglio la mattina è ben illustrata in questo video:

    https://www.youtube.com/watch?v=Ti7Oz86u-Yc

    scheletri o non scheletri..( ma immagino fosse una frase buttata a caso, senza allusioni 😉 ) io ad esempio sono sempre stata una che non si fa nessun problema a uscire da sola, anche di sera, a socializzare con persone sconosciute, a viaggiare e a porsi obiettivi. ma la vita di oggi è oggettivamente molto difficile per tutti, figuriamoci per le donne! che non hanno mai usufruito dei vantaggi materiali e lavorativi degli uomini i quali, se non altro, negli anni passati si sono generalmente potuti costruire meglio di noi donne delle basi da questo punto di vista. basi che, ovviamente, oggi permettono loro di vivere meglio rispetto alla media femminile “tappata in casa” per cause di forza maggiore ( mancanza di mezzi, di lavoro, e quindi – conseguentemente – anche di validi contatti sociali ). perchè, vorrei umilmente ricordare a tutti che per muoversi da casa anche solo di qualche chilometro, e per farlo REGOLARMENTE ( in modo così da coltivare una sana vita sociale ), ci vogliono I SCHEI! se quindi fino a qualche tempo fa si poteva ancora un attimino “ballare” un pò, adesso per molte persone ( e per molte donne ) è praticamente impossibile! nasce da qui, secondo me, la “droga da internet”. dal fatto che spostarsi FISICAMENTE diventa sempre più gravoso, specie per chi non ha entrate reddituali.
    sarò terra terra, ma questa è la realtà. che ovviamente chi è più fortunato ( e/o più realizzato ) e non ha “scheletri” non può capire.
    io ad esempio ho una cara amica che vive nella mia stessa regione, ma per fattori di difficoltà contingenti ( sia mie che sue ) non possiamo vederci quasi mai per andarcene in giro a spendacchiare e visitare posti. Questo naturalmente ci preclude delle opportunità, ma cos’ altro possiamo fare se la scelta è quella tra l’ uscire il fine settimana o tenersi quei soldi per fare la spesa ?? comprendo bene che per chi ha un tenore di vita superiore al nostro e si trova in una situazione diversa, siano cose difficilmente comprensibili. ma proprio perchè sono difficilmente comprensibili che non si dovrebbe avere il giudizio facile e condannare duramente chi, non avendo altre alternative praticabili nell’ immediato, si aggrappa a cose come i social.
    in casi come questi, la finta emancipazione o la presunta incapacità di staccarsi dal proprio ego non centrano nulla!

  10. 120
    maria grazia -

    quindi caro Kid se noi donne usciamo poco non è perchè non abbiamo il fidanzatino o l’ accompagnatore ( ma sai che ce ne frega! ), ma perchè non abbiamo molti mezzi.

    “Ecco, se dovessi definire una donna emancipata è quella che si stacca da sé stessa, che si rivolge agli altri per piacere e cordialita’, che lascia da parte il suo ego ed autoreferenzialità, che non parla male anche delle persone a lei vicine, che abbandona la logica del paragone e si applica ai suoi obiettivi ed utilità per seguire solo ciò che le interessa, che non si fa condizionare dalle amiche e che sa guardarsi allo specchio .”

    se dovessi definire un UOMO EMANCIPATO, direi che è quello che non vuole sempre porsi in una posizione di forza per partito preso, ma sa anche aprirsi al CONFRONTO e tenere in considerazione anche il mio punto di vista, è quello che non giudica sulla base di preconcetti e luoghi comuni ma TI PARLA E TI ASCOLTA. è quello che analizza la realtà circostante sulla base di dati oggettivi, e non basandosi sulle sue convinzioni personali ( gli uomini di oggi sono senz’ altro migliori delle donne di oggi ! ). un UOMO EMANCIPATO è inoltre quello che non si fa condizionare dagli amici e compagni di bevute nel decidere come valutare una certa persona o situazione, ma PENSA CON LA SUA TESTA e va avanti per la sua strada, a dispetto delle conseguenze!

    “Con tutto il rispetto ma le Italiane vivono, secondo me, in un microcosmo affettivo che deve funzionare e basta un niente ed è depressione nera, pur se non gli manca nulla . ”

    Con tutto il rispetto… ma gli uomini italiani – generalmente – vivono in un MICROCOSMO sociale e relazionale che secondo loro deve funzionare unicamente in base ai propri parametri ( spesso distorti e limitanti ), e basta un niente che fa scuotere le loro FALSE certezze, che vanno completamente in crisi dando di matto..

    “Le donne son rimaste quelle di una volta solo che hanno molti più scheletri nell’armadio”

    gli uomini sono rimasti quelli di una volta. solo che oggi sono molto più frignoni e mollaccioni e rompono molto più il caxxo. bell’ affare!

    ragazzi… è davvero troppo facile controbattere egregiamente ai vostri argomenti! inventatevi qualcosa di davvero forte, qualcosa che mi metta DAVVERO con le spalle al muro, su! comincio ad annoiarmi … !
    🙂
    comunque chiedi alle tue amiche miliardarie che hanno tante case se possono ospitarci qualche volta, così vediamo anche noi cose nuove…!

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