Ciao. Torno a scrivere in un momento un po’ delicato della mia vita in riferimento ad un aspetto. Questa volta il cuore non c’entra perchè, come ho scritto, nel titolo è una questione di radio. Si può soffrire per un amore finito, per un genitore scomparso ma non so quanto è può essere comprensibile il dolore per non trovarsi di colpo a fare la radio. Io sono un conduttore radiofonico veterano, di provata esperienza, lavoro dal 1987 ed ho messo piede in diverse stazioni. L’ultima, mi ha tenuto stretto per quattro anni. Oggi ho saputo di non farne più parte e le radio nella mia zona (SUD) scarseggiano. Avendole girate quasi tutte, sono del tutto fuori dal giro. Ora, io vivo felicemente, perchè nella vita occorre imparare anche a fare a meno di certe cose. Il mio però non è un licenziamento. Io continuo a svolgere la mia professione principale e non ho problemi economici. Non fare la radio per me significa morire, non poter comunicare più agli ascoltatori. Nel mio programma ne avevo in media 25.000 e davvero tutti per me. Ho dato tutto me stesso e sono stato messo alla porta con una scusa al quanto banale. La radio è vita, la radio è musica, è energia, ti fa stare bene. Quando sei in onda è fantastico, quando non lo sei non vedi l’ora di ritornarci. Sto male, è tutto finito. Questa è la mia storia professionale. Ci sono arrivato tardi e ci sono uscito troppo presto. La radio resterà per sempre nel mio cuore. W la Puglia e tutte le radio in cui ho avuto la fortuna di passare…..ON AIR.
Questione di radio
di
kekkoufo5
Lettera pubblicata il 26 Ottobre 2008. L'autore ha condiviso 31 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kekkoufo5.
La lettera ha ricevuto finora 8 commenti
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Carissimo come ti capisco!
Io ho questa gradissima passione, e il mio ex direttore della radio della città mi ha persino regalato un libro di impostazione della voce perchè diceva che ero molto creativa anche rispetto ai dei miei colleghi della stessa radio ma consumati e perchè l’impostazione della voce era una cosa che mi mancava e….. mi manca ancora adesso perchè, per quanto io possa leggerlo e studiarlo, non ho nessuno disposto a sentire le mie registrazioni e io da sola appena sento la mia voce dico subito, forse anche perchè la registro da un micorofono non professionale, ‘bleah’.
Non tutti hanno la stessa nostra passione, ma anche per me la radio è creatività, fantasia, è vita felice da trasmettere e vita da ricevere, è umanità, oltre ad essere ritmo e modulazione.
Ciao Maddalena, grazie per la solidarietà. E’ una questione di radio ma potrei dire di spirito. Comunque, se mi posso permettere di lanciare un suggerimento in riferimento a quanto hai scritto, ti dico: non conosco il tuo singolo caso ma poichè la radio sta cambiando assetto in questi ultimi anni sappi che un conduttore impostato può produrre un’effetto anni 80 e quindi darebbe di vecchio e di superato. Prova a capire meglio cosa vuola il tuo direttore perchè semmai lui vuole parare sulla tecnica e sulla modulazione del parlare. Basta questo. Per il resto, ti sembrerà stano ma, più si è naturali e spontanei è meglio va. Non è più indispensabile avere una bella voce FORZATA. oggi si punta di più sui contenuti. Meno chiacchere al vento e maggiore sostanza. Attenta!
Con affetto
Kekko
Ciao,
grazie della risposta!
La radio (Ciao Como Radio) del mio ex Direttore, perchè ora non è più direttore lui, era più una radio da ascoltare ahimè che da interazione, e io sono figlia e fedelissima ascoltatrice di Deejay.
Per quanto riguarda la voce che vuole, non vuole uno stile anni ’80, ma solo tecnica e modulazione, solo che appunto, risentendomi io, con un microfono che fa della mia voce, già normalmente dal tono alto, un qualcosa di stridulo e inascoltabile, e quindi non riesco a riascoltarmi per correggermi purtroppo, e non so dove sbattere la testa per tentare di dare un senso a questa mia passione.
In un certo senso ti comprendo. Non conosco le reltà radiofoniche della tua zona ma va da se che una radio, seppur locale, deve possedere un segnale forte anzi tutto e delle apparecchiature dignitose. Per potersi sentire normalmente bene serve un microfono da studio abbinato ad un processore per la voce. Tutto qua!
No aspetta, io intendo registrazioni mie casalinghe di prova rispetto a quello che ho imparato dal libro “Impostazione della voce” di Renee Grant.
Le registrazioni casalinghe non ti daranno mai lo stesso risultato a meno che tu non ti possa servire in casa di apperecchiature professionali. E’ normale.
comepmailsardo@libero.it
Ciao Kekkoufo, sai e’ successa la stessa cosa a me. Solo che forse sono piu ‘ fortunato. Continuo a farla. Anch’io sono della tua stessa regione. Se solo fossimo vicini chissa’ potresti aggiungerti a noi.
Ciao W la radio
grazie per il pensiero carino. Tra una settimana al massimo saprò ufficialmente se sarò reintegrato nella stessa struttura.
In bocca al lupo Kekko 🙂