Egr. Direttore,
sarebbe ora che l’Italia si dotasse di Leggi, anche Costituzionali (non è il caso di sostenere ad oltranza l’immutabilità della nostra carta costituzionale), di civiltài, modernità e di equità; magari eliminandone molte fra quelle esistenti, perfettamente inutili ed obsolete. Potrei suggerire l’introduzione, in Costituzione, di: un tetto delle aliquote fiscali; un reddito garantito minimo; la formazione professionale obbligatoria per gli amministratori della cosa pubblica e per i politici (questi ultimi, per esempio, dove imparano il loro “mestiere”?); la salvaguardia dell’ambiente; la tutela e la salute della vita umana; la tutela ed il benessere degli animali. Quest’ultimo punto, in particolare, caratterizza, a mio avviso, il grado di civiltà di una nazione. In assenza di specifiche normative al riguardo, gli amministratori locali spesso colmano le lacune esistenti ricorrendo ad associazioni private o ai volontari per occuparsi della tutela degli animali. Suggerirei, invece, che ci fosse una maggior coinvolgimento dell’amministrazione pubblica. Faccio un esempio: il Comune di Pescara che, solo grazie alla nuova IMU 2012 incasserà circa 4 milioni di euro, invece di realizzare fontane (dal dubbio gusto) e rifare marciapiedi in centro città (quelli preesistenti non andavano bene?) potrebbe (oltre che provvedere meglio ai primari bisogni dei cittadini), finanziare adeguatamente (il 20% dell’ IMU 2012) il canile municipale di via Raiale e trovargli una collocazione più idonea. Da ciò si misura il nostro grado di civiltà.
Fortunato MAURO
Str. Vic. Colle Cervone del Palazzo, n. 47
65125 Pescara
e-mail: fortmauro@tiscali.it
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Cittadini
tutto condivisibile arghetto.. secondo me di base il problema non è tanto di cambiare le leggi, ma anche di fare applicare quelle esistenti.
C’è poco da fare, per me l’Italia ha bisogno di 15-20 anni di dittatura (guerre escluse), come si usava per risolvere situazioni dì emergenza nella Roma Antica (dictator rei gerendae causa).