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Lettera pubblicata il 4 Febbraio 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Plinio.
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Plinio,
pur non essendo esperta di schermaglie al maschile (corteggiamento pare essere ormai parola desueta), direi che far vedere gli slip potrebbe essere involontario ma chiamare tutti i giorni di certo no.
in guardia! e in osservazione… 🙂
Lorenzo,
non ho voglia di fare l’elogio della dolcezza, nè quello della scelta della famiglia rispetto al resto della società.
ma chi l’ha detto che un uomo non possa essere dolce e forte nello stesso tempo?
e pur vero che non bisognerebbe mai basare tutta la propria esistenza su un solo pilastro (lavoro o sentimento) ma bilanciarsi equamente sui due, cosa purtroppo quasi mai attuabile, vuoi per la sorte che per l’indole…
un uomo che scegliesse volontariamente di essere “schiavo” di una specifica donna, soltanto di quella, e non fosse proprio una pappamolla per tutto il resto, a me non dispiacerebbe affatto.
si tratta sempre di scegliere, e di farlo al meglio, secondo i propri gusti e le proprie inclinazioni.
credo che solo con un uomo dolce una donna possa lasciarsi andare del tutto, sessualmente parlando… e nella vita di coppia questo aspetto non mi sembra da sottovalutare, dal punto di vista femminile, in particolare…
volevo solo spezzare una lancia per chi vive di sensibilità e di tenerezza. non tutti sono nati mastini, e anche i pechinesi hanno il loro fascino, almeno per me…
l’anima non è soltanto nei muscoli o nella grinta! 🙂
Cara Rossana, dipende tutto da cosa intendi per schiavitù… se è la sottomissione volontaria di un uomo libero e fiero, che ha deciso che tu sei la cosa più importante del mondo e che per te darebbe la vita, pronto alla più incondizionata obbedienza ed esaltazione di ciò che tu sei pur di onorarti e di renderti felice, allora è una cosa nobile e l’ammiro, e ti auguro di trovare un uomo così, capita a poche purtroppo. Ma se intendi la schiavitù di un uomo che dipende da te come un drogato dalla sostanza che si inietta, che se non ha la tua approvazione costante in tutto si sente un incapace e un imbelle, che si rifugia come un moccioso sotto le tue gonne per poi magari fare lo smargiasso con quelli che ignorano quanto sia vuoto… allora qui disprezzo e sputo. E dimmi: tu stessa gioiresti della schiavitù di un individuo tanto spregevole? Che senso ha tenere al guinzaglio un coniglio? Avere uno schiavo… ma di valore! Che sia uomo abbastanza da farti sentire orgogliosa di essere padrona! Ma forse sei d’accordo, mi pare che tu abbia detto la stessa cosa, solo in termini più garbati (non sono un tipo diplomatico, lo confesso).
A Plinio mi sentirei di dare un suggerimento ancora: per imparare davvero a entrare nell’animo delle donne, bisogna osservarle dal vero, come si fa con le pantere e le aquile, ma bisogna appunto farlo con un occhio oggettivo, pieno di riverenza per queste magnificenze della natura, ma anche col distacco di chi sa che desideri e timori non fanno altro che intorbidare la comprensione e vanno tenuti a bada. Se osservi una leonessa temendo costantemente di essere sbranato non imparerai mai niente su di lei. E nemmeno ti servirà l’atteggiamento opposto, quello del cacciatore col fucile, perché allora si ridurrà a un oggetto, a un trofeo. La via della consapevolezza è sempre una via di mezzo, prudente, fatta di pazienza, di gesta silenziose ed invisibili. Ma è l’unica che conduce alla meta, se ti è sbarrata quella molto più facile della Fortuna…
@rossana: l’uomo dolce piace sicuramente… ma alla lunga stufa.
Il giusto secondo me sta nell’essere dolci in particolari momenti e “mastini” in altri…
Plinio,
forse hai ragione… anche se, personalmente, della dolcezza non mi stanco mai… 🙂
Lorenzo,
ovviamente intendevo il primo tipo, anche se pure il secondo potrebbe andar bene per alcuni temperamenti tranquilli…
sempre meglio del gradasso che corre dietro a tutte le gonnelle oppure del vigliacco che alza le mani sulla sua donna… con amore, s’intende…
Quoto, il peggiore rammollito è sempre meglio del farabutto bruto vigliacco che usa la violenza sulla donna (e sui bambini, e su tutti quelli che sono più deboli di lui).
Lorenzo,
ma… allora… siamo d’accordo! 🙂
spiacente di non averlo notato prima.
Per tutti: non perdetevi il mio post 6632 sul forum “Il suicidio”. Chiedo scusa per questo “rinvio” schifosamente professorale ma riscrivere tutto daccapo qui non aveva senso, sarebbe stato troppo fuori tema e poco rispettoso per le persone che scrivono in questo forum, che trovo molto più serie e simpatiche di tutte le altre.
Mi raccomando, meditate su qull’urlo selvaggio di collera e nausea, che non ho assolutamente potuto trattenere… fermo nella mano.
Rieccomi, ho letto il post sulla lettera relativa al suicidio. Cinicamente posso dire che “il dolore altrui non allevia altro dolore”. Purtroppo depressione e male di vivere sono malattie di questi tempi, certo malattie di chi ha la pancia piena, ma pur sempre malattie.
Riguardo a me posso dirvi che il nulla regna sovrano, non vedo segni di interesse da parte di nessuna. Non so come sia possibile essendo io un bel ragazzo e tutto il resto. Pazienza, starò alla finestra e aspetterò disinteressatamente…