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Lettera pubblicata il 5 Maggio 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore bimba.
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Luna: la tua amica gode della libertà sessuale dei nostri tempi, altro piccolo vantaggio. Un tempo sarebbe stato sicuramente più difficile trovare qualcuno che volesse stare con lei con intenzioni serie dopo i suoi trascorsi, ora invece c’è molta tolleranza.
Resta comunque difficile per un uomo accettare questo tipo di passato, io avrei difficoltà, lo ammetto. Ne sono la riprova i diversi tipi di atteggiamento che hanno avuto gli uomini nei suoi e nei tuoi confronti. Con lei comunque tendono ad approcciarsi in maniera molto leggera, non dico come fosse una prostituta, ma quasi..
Per quanto riguarda la storia del gay capita sovente. Anche a me capitò anni fa, quando ancora ero mosso da sentimentalismi e dalla ricerca del grande amore, mi “negai” ad una ragazza molto carina perchè non provano nulla oltre l’attrazione fisica (pensa tu com’ero combinato). Inspiegabilmente per me allora, lei la prese male, convinto invece che mi avrebbe ringraziato per non essermi approfittato della situazione. Era stata più grande l’offesa del rifiuto sessuale piuttosto che l’apprezzamento verso la correttezza. Disse che secondo lei ero gay e pure qualche amico lo pensò.
Questo dimostra che una donna ha così ampio potere sessuale da non concepire un rifiuto.
@ Andrea
Sai che penso… penso che non sono gli uomini ad avere perso la loro identità, frase molto sentita negli ultimi tempi, a me sembra, anche leggendovi in questo sito, che dai 20 ai 60 ani e oltre voi uomini avete forte e chiara la vostra identità, anzi molti di voi si sono avvicinati al mondo femminile con la cura della casa e dei bambini, cosa che un tempo non esisteva, ma pur mantenendo bene in testa chi siete e cosa volete dalla vita. io vi ammiro, cosa che probabilmente si è capita ormai dai miei vari commenti…
Sono le donne che hanno perso la loro identità, proprio così. Il femminismo ha portato buoni risultati, come quello di dare alle donne il diritto di avere una vita professionale soddisfacente anche loro (anche se ancora c’è questa disparità che non va bene sugli stipendi), se per esempio penso che mia madre non ha potuto lavorare perché mio padre non voleva, non posso che rallegrarmi che ci sia stato questo cambiamento.
Ma, come stiamo vedendo, è succeso che le cose si sono troppo confuse.cioè le donne hanno pensato di dover diventare come voi uomini per avere riconosciuti i diritti e hanno perso la loro identità. In realtà bastava fare come avete fatto voi, guadagnare i diritti nel campo del lavoro e allo stesso tempo mantenere la propria identità di donne, ma l’hanno persa, probabilmente perché non c’è questa stessa sicurezza in se stesse che avete voi uomini, in generale, su chi siete e cosa volete dalla vita.
Mi fa un po’ sorridere quella ragazza che ti ha dato del gay perché tu hai rifiutato di portartela a letto in parole povere….. mi sembra una bambina, davvero. Come quando un genitore nega un giocattolo alla figlia e lei si vendica dicendo che è cattivo. io sinceramene lo avrei apprezzato, una volta mi raccontò una mia amica di questo ragazzo che aveva fatto come te con un’altra nostra conoscente, io subito ho pensato che fosse proprio un ragazzo ottimo, che non si approfittava. Penso che le donne che reagiscono così non devono avere una buona visione di se stesse, cioè pensano che il loro valore sia legato esclusivamente al fatto che sono o no appetibili sessualmente. Doveva dirti che eri gay altrimenti sarebbe stato come dire: io non valgo nulla. Vabbè, sono miei ragionamenti questi… 🙂
Comunque mi trovo d’accordo con quello che hai scritto nei post qui sopra…
Mi dispiace per il tuo amico sposato… in effetti, e qui credo che nessuno possa negarlo, il sesso è un importante ingrediente della vita di coppia… io lo capisco il tuo amico… ovviamente la moglie se lo sapesse, si metterebbe subito a insultarlo e magari a chiedergli la separazione, quando lui voleva solo continuare a fare l’amore con lei… non so se magari i loro problemi si potrebbero risolvere con la terapia di coppia.. forse dipende dai casi…
Oggi un’altra lettera di un uomo disperato, lasciato anche lui dopo anni…
comincia a essere dura, spezza il cuore… come fanno le donne a non capire?
Quest’uomo dice cose giustissime, non si può lasciare qualcuno solo perché le emozioni sono mutate, non sono più quelle dell’inizio, perché anche se cominci una nuova storia, ti ritroverai inevitabilmente allo stesso punto tra tot anni…
non ha senso… queste donne che si comportano così sono solo molto immature. Molto.
Ma a crescere si fa sempre in tempo, ovvio che però dipende da loro e dalla loro volontà.
ANDREA, io non credo che il problema stia nella maggiore liberta’ sessuale. Maggiore liberta’, di base, vuol dire che puoi scegliere e vivere un rapporto piu’ sereno con il tuo corpo e nella tua interezza rispetto a chi ha vissuto in un’altra epoca o in un altro paese e che il rispetto che hai per te tanto piu’ parte da te e lo vivi come senti. Maggiore liberta’ non significa di per se’ darla indistintamente ne’ arroganza da figapower. Poi se la mettiamo su un piano di gelosia retroattiva a vari livelli, retaggi sulla purezza e verginita’, esclusivita’ e territorialita’ puo’ dare fastidio che una persona abbia avuto una vita sessuale piu’ intensa o “disordinata” , uomo o donna che sia (nb non e’ vero che tutte le donne vedono come valore aggiunto il fatto che uno se ne sia fatte 320) o si entra nel concetto: se l’ha data/o anche a quello-a incontrato-a al semaforo allora sono sempre in “pericolo”? In realta’ anche no, ognuno/a e’ fatta a modo suo e una persona che vive il sesso piu’ liberamente non per questo la/lo darebbe a chiunque o tradirebbe di piu’ di chi ha avuto meno esperienze sessuali. Anzi a volte… Non so se si rapportassero con lei come una prostituta. Penso semplicemente si rapportassero con lei come con un’amica anche di mutanda con cui potevano anche star bene per altre ragioni ma finisce la’. Non credo che per forza non rispetti una persona perche’ non sei innamorato/a. Poi ovviamente c’e’ chi assolutamente non lo fa ma di base se una persona (e non per questo e’ maschilisticamente zo...... visto che non riceve soldi o favori e tanto piu’ e’ single) ti si propone con voglia di…. E pure tu hai voglia di… Un incontro si basa su questi presupposti. E non e’ che per forza, appunto, a loro lei piaceva meno per questo, credo, non c’erano scintilla e altro interesse comunque. E questo lo dico anche per il fatto di avere amici uomini che cmq da single mi hanno tranq raccontato le loro “ragioni”. Che alcune vivano in modo figapower la questione ne convengo
E non penso affatto che uno “sia messo male” perche’ dice un no come hai fatto tu. Peraltro l’atteggiamento figapower puo’ anche dare fastidio. Conosco uomini e non gay che a quel tipo di atteggiamento hanno detto no. Alla fine puoi non amare una e voler farci solo un giro in giostra ma il fatto che sia sgradevole come persona o atteggiamento puo’ fare la differenza anche per un uomo. E non lo dico io. E’ anche la ragione per cui uno si puo’ solo scop una una volta sola anche se questa sarebbe disponibile avanti. Non e’ vero? Come accade che una dica: come hai potuto farti quella la’ che e’ cosi e cola’?!? E uno: mica dovevo starci insieme! (nb pero’ che la cosa vale anche al contrario. Questa scena esiste anche al contrario e anche per meno del sesso). Forse la tipa del “gay” si e’ sentita rifiutata (non avevi altro interesse) punto. Alla fine dicendole di no pure su quello si sara’ sentita svalutata. Mancanza di autostima sua mista ad arroganza. Bimba: accade che certa gente non sia mai contenta e chi ti ama non si aspetta da te l’ideale e il fatto che tu sia un tour operator che fa tutto per lui/lei. Pero’ a parte che le dinamiche all’interno di una relazione sono un po’ piu’ sottili chi descrive se stesso come un ideale puo’ difettare cmq di un po’ di obiettivita’, non credi? Anche nelle coppie in cui ciascunp fa del suo meglio esistono malintesi; efoismi inconsapevoli, rinegoziaziini e magari bisogno di mettersi in discussione. Poi crtto chr c”e’ chi (uomo o donna) si lamenta perche’ non si remde manco conto di coo’ che ha, e’ narcisista, egoista, superficiale, viziato ecc ecc. Pero, sinceramente, ho sentito anche persone egoistr descroversi convinte come l’uomo e la donna ideale eh… I caratteri possono anche non collimare ecc pur non essendo emeriti stronzi… Nel 99% dei casi in un forum si sente una campana sola, eh… La compagna di un mio amico (che non e’ una ciziata e tanro mgeno non lo ama) via via stando con lui e con la nascita del figlio tanto piu’ mi ha detto: quando kui parlava delle sue storie precedenti lui alla fine era sempre stato chi era stato lasciato senza ragione da sonne che nin sapevabo cpsa avevano… Ora capisco invece molte cose e che lui davvero non si rende conto dei mille egoismi xhe ha e di come sia prepotente mentre e’ convinto di essere democratico… Bimba, credo che quello che succede quotidianamente in una relazione e magari anche molto lubga sia difficile da conoscere in poche righe al punto da dire che si lascia gente ideale (ma poi non avevi detto no all’ideale?) e senza valida ragione. Guarda che ho capito ik senso e anche a me fa ‘impressione’ leggere che gente pianta partner/famiglia. E certa gente e’ allucinante. Ma anche qdo comosci entrambi e li ascolti,ciascuno con la sua visione e buona fede, e’ spesso difficile “sapere” che solo uno dei due ha tutta la ragione. Poi empatizziamo tutti, ma obiettivamente il racconto di se’ non e’ proprio super imparziale…
@ luna
lo so che qui si sente una sola campana, ma vedi il fatto è che questi uomini vengono lasciati tutti senza ragioni! non è che la tipa dice: sai non mi piaci più perché sei egoista e non me ne ero accorta, oppure perché odio come spremi il tubetto del dentifricio.. ( :p è per scherzare..) comunque le ragazze dicono sempre “non ti amo più”, “non mi dai le giuste attenzioni” ecc…ecc… io è con questo comportamento che me la prendo… se fosse come dici tu, allora la lei di turno dovrebbe quantomeno dire le ragioni, vere! invece qua pare che tutti siano lasciati senza capirne il perché…
comunque c’è un equivoco sull’ideale, cioè io non ho detto che Fabrizio (o chi per lui) sia l’uomo ideale per quello che faceva (visto che, appunto, per me è assurdo pensare che esista un uomo ideale pieno di pregi e zero difetti), e neppure lui si descrive come uomo ideale perché faceva tutte quelle cose… scusami ma qui non hai capito tu… Fabrizio racconta solo i fatti, le cose che facevano insieme, non si sta lodando di quanto era bravo e buono e bello a fare l’uomo perfetto e ideale e di come quella scema della moglie non lo abbia capito e lodato a sua volta…
mi rendo conto che tante cose che io stessa ho scritto, oltre le chiarissime lettere degli uomini, non sono state capite, dalle donne in primis…
in realtà le cose sono semplici:
– chi vuol leggere e capire davvero e fare una riflessione su se stessa e su come LEI si pone nella relazione col suo uomo evitando di dare la colpa della sua insoddisfazione cronica sempre e solo a lui, ne trarrà solo giovamento, per se stessa e la sua vita di coppia;
– chi invece è troppo presa da sé e crede che faccia solo cose giuste in coppia mentre gli uomini sono sempre loro quelli che sbagliano, faccia pure, ma così non troverà mai risposta alla sua insoddisfazione cronica, per il semplice fatto che questa non dipende dall’uomo che ha accanto (se ha la fortuna di avere un uomo che la ama) ma da se stessa e da un’errata concezione della vita di coppia, troppo idealizzata (sempre emozioni, sempre brivido, sempre sorprese, sempre attenzioni, sempre “io” al centro di tutto – invece che “noi” – ecc.. ecc..) che non esiste in nessuna realtà su questa terra, e che prima o poi le farà pagare lo scotto, con infelicità e senso di fallimento della propria vita. ve lo dice una che c’è passata.
Bimba, ho capito qual e’ il tuo messaggio, che penso possa valere per entrambi i sessi, comunque, anche se magari le “idealizzazioni” o “pretese assolute” possono essere diverse. Penso anch’io che i perennemente insoddisfatti spesso incolpano l’esterno e non si guardano dentro. E mi sa che in generale da ogni relazione possiamo aver imparato qualcosa di noi stessi anche. E’ vero che alle volte c’e’ chi non da’ valide ragioni, ma e’ vero anche che per chi viene lasciato e ama ancora di solito le ragioni non sono sufficientemente valide. E con cio’ non voglio dire che per forza uno dei due abbia ragione e l’altro torto. – non mi stavo riferendo a Fabrizio nello specifico comunque, ma al fatto che puo’ anche accadere che tu dai cento di una cosa quando l’altra persona ti chiede dieci di un’altra, e non per capriccio. Guarda che il senso del tuo messaggio lo condivido anche se non tanto la questione delle emozioni, ma perche’ non ho una visione narcisistica autorefenziale delle emozioni (non nel senso che tu si, mi pare che tu pero” ti riferisca a quella visione in senso negativo). Mi spiego: io non penso che le persone siano intorno a me per emozionare me e non penso che un uomo abbia il dovere di “farmi emozionare”. Tra l’altro ogni giorno e’ ricco o puo’ esserlo di una vasta gamma di emozioni che non riguardano solo l’amore e il sesso. Alcuni uomini mi pare (mi pare) dicono che un tempo c”erano meno casini ecc perche’ le donne pensavano solo al focolare (riassumo). Certamente se una donna lavora (il che nella maggioranza dei casi e’ una necessita’) o ha degli interessi puo’ essere piu’ stanca la sera per aver cercato di fare del suo meglio per conciliare tutto, e quel tutto non e’ uguale per tutte, per una (esempio) puo’ essere fare il medico al pronto soccorso, per un’altra seguire i genitori anziani, fare volontariato ecc. Ma l’idea che una donna piu’ dipendente (non parlo di un punto di vista economico) sia piu’ facile da “gestire” e’ secondo me fuorviante, perche’ piu’ una persona e’ dipendente e piu’ pensa che sia l’altro a dover essere “ideale” e a sopperire ad una serie di necessita’ psicologiche, emotive, pratiche, come uno specchio, un “genitore’ (il suo), un tour operator, un continuo computer al suo servizio che deve elaborare dati a suo favore, indovinare i suoi desideri, provocare emozioni, confermare in modo costante ecc. E nel momento in cui cosi non e’ per qualsivoglia ragione non va piu’ bene. Va detto pero’ che a volte (spesso) questi meccanismi si realizzano anche perche’ all’altro inconsciamente va bene avere accanto una persona dipendente (sembra piu’ rassicurante) e si spezzano o perche’ la persona dipendente catapulta tutta la colpa di una sua insoddisfazione all’esterno (non e’ abituata a pensare a una propria autonomia in modo piu’ costruttivo) o perche’ l’eterno “genitore” si aspetta cmq una crescita e uno sviluppo di autonomia e reciprocita’ che non avviene. Si scoccia, insomma.
Fermo restando che ogni relazione ha un suo percorso e una sua evoluzione (o involuzione) dall’inizio, una sua storia anche di nessi e significati vissuti congiuntamente ma anche no, perche’ connessi allo sviluppo di ciascun individuo e alla sua piu’ ampia storia, e fermo restando che c’e’ comunque un’interdipendenza tra gli individui, resto persuasa che le persone con una certa, sana, dose di indipendenza non vedono l’altro come un dispenser di emozioni (anche quelle che non sanno vivere da soli) ma provano piuttosto piacere a condividere emozioni, e anche a crearne insieme. In tal senso, restante un reale sentimento di base e ragioni piu’ profonde della dipendenza per essersi scelti o avere scelto l’altro, non penso affatto che e’ ovvio che le emozioni per forza con il tempo scemano. Ma capita che ci si dimentichi di provarne o di condividerne. Come si fa a dimenticarsi di provarne? Puo’ accadere, per dei colpi nella vita, per il fatto di vivere come automi la quotidianita’, per il fatto di non “coltivare” se stessi. Chi non coltiva se stesso prova frustrazione,a volte la colpa puo’ essere anche dell’altro o di come si e’ impostato un rapporto. Forse non mi spiego bene, ma tutto cio’ puo’ accadere sia alla casalinga che alla studentessa che alla donna manager o a commessa. Alla donna con zero figli, uno o tre. Ecco perche’, secondo me, lo schema a cui alcuni uomini fanno riferimento non funziona come “garanzia”. Cio’ che noto io e’ invece che una persona meno dipendente, ma che ti ama, forse avra’ piu’ propensione a condividere ma al contempo anche a comunicare sul fatto che entrambi si puo’ commettere errori o non riuscire ad incontrarsi sempre pure credendo di fare del proprio meglio e avere entrambi bisogno di smussare o equilibrare degli egoismi. Che possono emergere in chiunque. Cio’ lo dico perche’ ho avuto due storie importanti e una che e” durata moltissimi anni. Una persona molto dipendente non potrebbe stare con me perche’ io penso che le persone crescono e stanno bene con se stesse nel momento anche in cui coltivano la loro personalita’ e le loro passioni. Io non mi sentivo una persona annoiata dalla vita o con me anche prima di incontrare l’amore e ci sono cose che mi danno piacere al di la’ dell’amore. Per fare un esempio chi fa lo sportivo di professione ama cio’ che fa. Quando ho amato non ho mai chiesto: sopperisci alle emozioni che una vita, senno’ tabula rasa, non sa darmi. Crea ogni giorno uno spettacolo pirotecnico per me. Realizzami. Per me la relazione non e’ questo. E’ tante cose, emozioni, anche il piacere di condividere, scoprire cose insieme, il fatto che due individui alimentino anche con cio’ che portano a casa delle loro giornate. Al contempo il piacere dell’intimita’ che non e’ solo sessuale e di uno sguardo complice e “duale’ che puo’ trovarsi pero’ anche in disaccordo e insieme discutere nuove “strategie’. Pare un ideale? Non lo e’ visto che l’ho vissuto. Al contempo sia la dolcezza del caffe’ come gesto del matt
Luna,
sono giuste le cose che scrivi…
io resto comunque dispiaciuta per tutti questi uomini che scrivono qui in preda a una profonda disperazione (neppure io immaginavo così tanti e così tanta.. anche io credevo fossero più le donne a soffrire per amore…) e mi sembra giusto continuare a dire alle donne in generale (non a quelle che si sanno comportare, come te, come altre, quelle più realiste e sensate e mature e indipendenti, come dici tu) che non devono fare le egoiste, e guardare a cosa realmente fa il loro uomo per loro anche quando non coincide con ciò che loro stesse vorrebbero che lui facesse (da qui le pretese irrealistiche), prima di sputargli in faccia e mollarli per presunte “mancanze”,soprattutto che non lo facciano le donne che hanno pure dei figli con questi uomini che così si vedrebbero privati del sano rapporto reciproco padre-figlio… forse non mi ascolterà nessuna ma io devo comunque provare…
sono curiosa, da donna, Luna, tu come risponderesti a queste parole:
“Non amatele!!! Nn innamoratevi mai mai piu’, non metteteci il cuore con le femmine che ve lo distruggono!!!
Ancora non capite??
Dai amici uomini, solidarietà maschile!
Ve lo dico affettuosamente, svegliatevi!!
Non amatele mai! Mai! Mai!”
Si capisce che sono parole dettate da profonda sofferenza, ma da cosa è causata? dall’ennesima donna che si è comportata in modo egoistico.
tu che cosa risponderesti? io non mi sento proprio di dar loro torto quando si cercano di difendere con “l’odio” verso le donne……
del resto fosse stato il contrario, cioè il forum fosse stato pieno di lettere di donne con storie tutte uguali lasciate dall’ennesimo “stronzo” avrei reagito allo stesso modo difendendo le donne, cioè in quel caso la parte debole e sofferente. E ne avrei dette di cotte e di crude sull’egoismo degli uomini e quant’altro. Ma non è questa la realtà. La realtà è un’altra, ed è piena di donne sempre più egoiste, peggiorate sempre più in questi anni di libertà assoluta di fare il cavolo che pare a loro anche sputando addosso a compagno e figli, senza alcun senso di responsabilità. voglio dire: hai voluto costruire una famiglia? bene, allora ora te ne occupi moralmente, cerchi di farla funzionare, cerchi di dare amore e affetto, e smetti, da donna matura, di pretendere le attenzioni come una bambina di 5 anni. è questo che non va, questa immaturità diffusa. almeno gli uomini la difendono una cosa, qualunque cosa, dopo che l’hanno voluta costruire, non gli si può attribuire proprio nessuna colpa, nè mancanza di responsabilità (a parte casi particolari).