Ciao a tutti, sono un ragazzo di 23 anni abito in provincia di Milano, mi ritrovo ancora qui per scrivere una riflessione e per avere un parere da voi.
Da sempre nella mia vita, o almeno da quando sono diventato un po’ più grandicello per pensarci (beata ingenuità dei bimbi) ho sempre saputo di non essere esteticamente un brutto ragazzo, se analizziamo i dati sulla carta le basi ci sono ma io non mi sono mai più di tanto considerato.
Ho un bel viso pulito, sono curato e pulito, sono alto 1,90m ma peso 65kg, sono magrolino per la mia altezza e di questo ne ho sempre sofferto molto psicologicamente fino a quando non sono: A cresciuto e B avuto un periodo di psicoterapia individuale per una fase post adoloscenziale della mia vita.
Oggi sono più consapevole della persona che sono, più che a livello estetico, a livello di personalità.
Oggi so che posso puntare sulla mia simpatia, serietà, doti di ascoltatore ecc ecc e anche la questione estetica si è assestata in buona parte, insomma so quello che sono, quello che posso o non posso permettermi, non sto più male come qualche tempo fa. Eppure.
Si eppure ogni tanto mi viene da pensarci, penso troppo io ed è controproducente tantissime volta, eppure tante volte mi metto in “competizione” con me stesso, mi spiego meglio.
Ho un buon amico, più grande di me di sei anni con il quale vado molto d’accordo, questo ragazzo l’ho sempre visto come un modello da imitare, in quasi tutto, ma come lui tanti altre persone amiche e sconosciute, ero molto insicuro di me e vedevo solo negli altri la sicurezza dell’essere se stessi e non capivo dove sbagliavo e perchè con me non funzionasse, così ci stavo male, molto male.
Mi mettevo a confronto e notavo che io ero quasi completamente diverso dagli altri ma nello stesso tempo era per me impossibile copiarli, non faceva parte della mia persona.
Dopo un periodo passato a fianco di uno psicologo, dove mi ci sono recato di mia iniziativa, ho capito che io ero io e che come me non c’era nessuno al mondo, nè nel bene nè nel male, unico, come tutti.
Ho imparato a conoscermi, a capirmi, ad amare me e la vita, mi sembrava di essere nato una seconda volta e tutt’ora non mi capacito del tempo passato a soffrire come un cane, bastava così poco…
Ma tornando a noi, io questo amico lo vedevo come un essere perfetto insomma, col tempo ho capito che non era così, lui è lui e io sono io, ho iniziato ad apprezzarmi anche fisicamente.
Ora sto benissimo in mia compagnia e so quello che valgo, so chi sono quanto a carattere ma a volte ancora casco nell’errore di non apprezzarmi fiiscamente (seppure in modo più semplice).
Questo amico è alto più o meno come me, tonico, piazzato, forte, curato e con quell’aria del “Ha quel non so che di…” ecco perchè il titolo.
Insomma, piace. Lo si nota, in giro ha gli occhi puntati addosso da molte belle ragazze, ci sa fare sicuramente, gioca molto con gli sguardi ne è capace, io no.
Però io quando esco con lui qualche volta mi capita di pensare al fatto che vicino a lui io sono in ombra.
Che ci sarà sempre uno più bello di te è vero e ce l’ho in testa come concetto, ma quando capita che al suo fianco io non vengo notato mi abbassa un po’ l’autostima sul momento.
A mente fredda ragiono e penso: “non sarebbe stata la ragazza giusta per te, è una superficiale se punta solo all’estetica guardando il mio amico e non me” però per strada, nei locali, sui mezzi la prima cosa che conosciamo di una persona è l’aspetto, non la personalità, magari quella bella ragazza che ha guardato lui e non me a conoscersi, forse avrebbe scelto me per caratteristche personali e diverse, forse avrebbe apprezzato più il mio lato romantico che quello più superficiale del mio amico (esempio).
Però intanto ha guardato lui.
In me riecheggierà sempre in testa questo castello che crea la mia mente contorta “Lei ha guardato lui. Ma poi ha conosciuto meglio me. Mi ha preferito a lui. Eppure penso che se lui avesse il mio carattere seglierebbe lui. O viceversa se io fossi lui con il mio carattere mi avrebbe notato da subito”.
Sono idee stupide forse, poi tutto questo dalla mia testa sparisce dopo poco tempo, ma arrivo a pensarlo e so che non dovrei, ognuno non è migliore di nessuno, siamo tutti persone uniche, ma io questa piccola sfaccettatura del mio essere così devo ancora superarla.
Che cosa ne pensate?
Come dovrei pensare secondo voi?
Ha quel non so che di…
di
ILSaggio
Lettera pubblicata il 10 Marzo 2016. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore ILSaggio.
La lettera ha ricevuto finora 15 commenti
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Durante l’adolescenza guardavo tutti i film d’amore, in effetti ero molto romantica. Nelle storie ambientate nell’alta societa’ i protagonisti arrivavano al ristorante in due momenti diversi. Intanto mi accorgevo che i ragazzi, e gli uomini in generale, vivevano i momenti di astrazione come una risorsa per ritrovarsi con la donna amata. In quella dimensione sentivano che si sarebbero sentiti complici… l’affettivita’ non e’ fatta di gesti esteriori. Non basta tenersi la mano, bisogna sentire il trasporto. Questa regola vale a tutti i livelli… perche’ si presuppone che a monte dell’innamoramento ci sia dell’altro. L’intesa prescinde dall’attrazione… puo’ essere di carattere lavorativo, ci si puo’ intendere in amicizia, ecc. Ti consiglio di restare fedele al tuo carattere perche’ la parita’ tra uomo e donna si puo’ raggiungere solo attraverso la cultura dell’incontro.
Dopo la centrata risposta di Rossella, l’unico esempio che mi viene in mente per quella tua curiosa caratteristica elucubrativa, è quella che se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stato un carretto.
E’ probabile che il tuo amico non solo sia più bello di te, ma che ti superi anche quanto a personalità; a dispetto di quello che credi, probabilmente hai un eccesso di autostima. Per fare un esame obiettivo mi basterebbero 30″, ma questo non è evidentemente possibile. Da quanto dici, o cambi amico o ti devi rassegnare a prendere la seconda scelta, come si fa con le arance al mercato quando si tira a risparmiare.
Intanto grazie per le risposte a tutti.
Rossella penso che abbia ragione, il discorso non fa una piega e in effetti è uno stato d’animo momentaneo il mio, non molto tempo dopo svanisce.
È tutto vero, bisogna essere se stessi e farsi conoscere per l’unicità che ci contraddistingue.
Però questo limita forse al fatto che per piacerti una persona e farti piacere, seguendo il tuo ragionamento, sia necessario già frequentarla e conoscerla, averci già a che fare per via di amici comuni, lavoro ecc, in quel caso l’estetica passerebbe sicuramente in secondo piano.
Ma se volessi conoscere una persona che mi attrae, che ne so magari in un locale la sera, ma che non conosco, ecco che giocherebbe a mio sfavore essere “più brutto” di qualcun’altro.
La mia personalità Yog viene fuori quando ci si conosce, quando ci si parla, il mio punto di forza quando sto in mezzo alle persone, ragazze, ragazzi, amici o amiche ecc è la parola, il dialogo.
Diversamente lo sguardo dice meno nel mio caso, l’attrazione non la dimostro così.
Può essere anche nei confronti di un uomo, non stiamo parlando solo di fare colpo su una ragazza.
Forse a vedermi da lontano non do quel senso di interesse nel dialogare insieme a me, magari per i modi di fare, magari per i modi di vestire, non so.
Per questo mi faccio queste domande, e allora la soluzione forse è quella che chi non entrerà mai in dialogo con me, che sia una persona che vuole confrontarsi o una ragazza a cui interesso, saranno le persone sbagliate con le quali non avrò mai a che fare.
Ma non è facile mostrarsi per quello che si è se il tuo farti conoscere è la parola, a maggior ragione se sei un po’ timido ad attacare e soprattutto guardando in faccia la realtà della società moderna, sono tutti con la testa china sui telefonini, non so se ho reso bene il concetto.
Ripeto, forse devo solo stare tranquillo e aspettare che entrino nella mia vita quelle persone che vanno oltre a questo, oltre allo sguardo, oltre a come appaio, oltre alla superficialità.
Yog, non credo di eccedere nell’autostima, ma questo “test” è possibile farlo in qualche modo? Una mail, un contatto, qualcosa?
Per quanto riguarda Golem invece proprio non riesco a capire la metafora, scusami.
Cioè, mi stai dicendo che non capisci la mia metafora e hai capito Rossella, traendo pure quelle conclusioni che citi nel tuo post? In pratica tu con la tua lettera è come se avessi parlato del tempo e lei ti ha detto che ore sono, e tu per sovrappiù rispondi “è proprio cosi”? Ok, ne prendo atto.
Comunque sei scusato d’ufficio, figurati, e il Professor Yog, docente di neuroscienze, e che fa test psicodinamici in meno di un minuto, a questo punto sa già il perché.
Se lo conosco bene, credo che in questo caso abbia usato quello di Katz, utile per un inquadramento toponomastico “ab initio”, frequente nei tribunali americani. Ed è bravo davvero.
Allora Il, (è il nome? Come Al per Capone e Bano?) la metafora è presto svelata. È inutile immaginare quello che non può essere. Se succedesse a te quello che accade al tuo amico non saresti tu, ma lui. Il che non è possibile. Trasferito nella metafora suona che se mio nonno avesse avuto le ruote (assurdo no?) sarebbe stato un carretto e non mio nonno. Si stava ipotizzando con una iperbole semantica una cosa che può non può verificarsi se non in modo paradossale. Un nonno dotato di ruote NON esiste, se non nei fumetti di Jacovitti (che non sai chi è probabilmente).
Saggio (cognome), è del tutto inutile che tu paragoni ciò che accade al tuo amico attraverso te. Per come ti descrivi non ha senso. E se lo fai è evidente che non ti senti bene nella tua pelle. Quindi non elucubrare realtà non tue. Sii te stesso che vai bene così.
In bocca al lupo, non ti scoraggiare, presto o tardi arriverà il tuo momento e cari saluti.
(Ma davvero non avevi mai sentito la metafora del nonno e del carretto?)
Non so se ti ho percepito io così o se lo sei davvero Golem, ma mi sei parso un po’ alterato in questo ultimo post, in realtà solo all’inizio.
Non intendevo offendere con il “non ti ho capito”, semplicemente non avevo davvero capito.
Con questo forse avevo solo bisogno di una conferma al mio quesito, per questo ho capito quello che diceva Rossella, mentre la metafora del nonno e le ruote si che l’ho già sentita ma forse l’ho sempre erroneamente interpretata, per questo non ho capito cosa intendevi.
Ora mi è chiaro grazie.
Per concludere il post, evitando di dire quello che sono o faccio, altrimenti potrei passare erroneamente per quello non modesto o presuntuoso e non sarebbe così.
Dico che questi miei pensieri vanno e vengono qualche volta, non dico che sia normale però credo che tutti per qualcosa vorremmo essere fisicamente un po’ meno così ma un po’ più cosà, o viceversa.
Non vuol dire non star bene con il proprio corpo.
Da come ne ho parlato effettivamente potrebbe sembrare che non sia così leggero per me tutto questo, ma in realtà credo che sia dovuto al fatto che in tutte le cose, spesso e volentieri ci penso su troppo, dovrei essere meno razionale e fregarmene un po’, ci sto lavorando.
Ma ecco che la più banale delle cose diventa un enigma nella mia testa.
Non mi sto giustificando, non servirebbe a niente poi, sto solo cercando di farmi capire.
Ad ogni modo che le vostre parole mi siano servite e d’ora in avanti vedrò con occhi diversi la cosa, farò tesoro delle vostre risposte. Grazie
Ps: “ILSaggio” è un nome che mi sono dato e che ho concepito così al volo al momento della registrazione a questo sito.
Non è come per Al Capone in quanto se noti “IL” è tutto in maiuscolo ed è attaccato alla parola “Saggio”.
“IL” in questo caso funge da articolo ed è tutto in maiuscolo per sottolineare maggiormente l’importanza della parola che lo segue “Saggio” anch’essa con l’iniziale maiuscola.
Non si riferisce a come mi sento o giudico me stesso ma semplicemente perché mi piace la saggezza.
Quindi il mio nik è come dire “Quell’uomo li è il saggio per eccellenza”.
Ma no Il Saggio, non mi sono offeso, figurati. Non sono facilmente offensibile. È solo che sono sempre piacevolmente sorpreso quando qualcuno capisce Rossella al primo colpo, perché io non ci riesco quasi mai. Salvo l’inizio e la fine del post. La parte centrale quasi sempre veleggia in mari sconosciuti per la mia capacità di comprensione, essendo probabilmente normodotato intellettualmente. Le alate parole rosselliane restano spesso un mistero per me, in ragione dell’ermetismo sintattico espositivo che ne percepisco e che mi esclude dai pochi fortunati che invece sanno… percepirla.
Grazie per avermi chiarito la genesi del tuo nick, che come per la prosa rosselliana non comprendevo nella sua complessità. Per i miei gusti hai una bella testa.
Ti auguro le migliori cose.
Passo su questo blog solo qualche volta, mi è capitato di leggere anche a me qualche risposta di Rossella anche ad altre lettere.
Non sono nemmeno io un intellettuale, anzi. Non so nemmeno se tra voi è mai nata qualche discussione, non mi interessa, volevo solo dire che è capitato anche a me di non comprendere Rossella in toto qualche volta, ma davvero senza offesa, io ho una conoscenza dell’italiano base e non sono nemmeno troppo acculturato, può essere che la colpa sia mia.
Questa volta però personalmente credo che la sua risposta sia stata chiara, almeno ai miei occhi, tutto qui!
Detto ciò ti ringrazio nuovamente Golem per le risposte date, e ringrazio tutti in generale.
Ti ringrazio per il complimento e ti auguro anch’io una buona vita.
Ci becchiamo sul blog!
A presto.
🙂
Ti invidio. Sono meno intellettuale di te evidentemente.
Caro ragazzo saggio te pensi troppo! Troppe seghe mentali! Ecco la verità!!
La questione è semplice!
HAI fatto terapia! Credi di stare meglio….ti vuoi convincere …vuoi convincere noi ( come no!) che sei cambiato..che sei sicuro e poi in realtà non è così!
Perché una persona forte e sicura di sé in cui non c’è nulla che lo tocchi o che lo offenda NON È COME TE!
LA PERFEZIONE NON ESISTE in questa fottuta vita!
Ognuno di noi ha pregi…difetti. Parti fisiche che non vanno e che non ci piaceranno mai!
Se non abbiamo i soldi per il ritocchino l’unica cosa che possiamo fare è cercare di migliorarci e accettarci bon!
Sei magro OK?
E allora?!
Avrai un bel viso..begli occhi..e bel carattere!
Mangia più torte e ingrassa un po!
Ma ricordati che quando incontrerai una ragazz che si innamorerà davvero di te se ne fottera’ dei tuoi 69 chili!
Perché amerà te…la tua mente e anima!
E tu sei un bravo ragazzo!
Sii sempre te stesso!
Mai dipendere o imitare gli altri!
Non sei la copia di nessuno! Sei te e basta!!!
E poi un consiglio….non uscire con questo tuo amico da solo…cioè ogni gruppo deve essere un po omogeneo…i belli con i belli…i bruttini con i bruttini…i timidi con i timidi….i casinisti con i casinisti!
Mischiare il tutto è un manicomio!
Il mio mischio quando uscivo era..
Io carina solare estroversa e casinista con due amiche brutte timide e non ha posto con la testa….e non ti dico il macello che usciva fuori dalle nostre uscite!
Cose assurde!
Una volta il padre di una delle due in piazza di sabato sera in bicicletta ci correva dietro con la scopa!! Solo per renderti l’idea!
Da li ho capito…. I belli estroversi con quelli così!
Insomma i simili con i propri simili ecco!!!!!!!