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Lettera pubblicata il 25 Gennaio 2022. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Konta Giante.
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Ragazzi: gradite qualche aggiornamento sull’evoluzione storiografica della liaison con l’architetta? Non spingete: ve lo fornisco subito. Orbene: l’ho condotta in un rifugio di (media) montagna, ove ho ficcato alla grande – memore del fatto che una donna separata, rea confessa pluritraditrice del marito, può giusto servirmi a fini di sfogo e presentabilità sociale. Traduzione: ti tengo per svuotarmi e perché sei adattissima alle cene in pubblico in quanto fai figura, ma mi bombo in parallelo tutte quelle che posso (tanto tu fai lo stesso e dieci volte tanto, begli occhioni da cerbiatta). Nel weekend abbiamo in programma una mostra fotografica, un pranzo informale in centro, forse un cinemino d’essai fuori provincia. Comunque è bello essere fidanzati, mi sento il cuore pieno di brividi e la pancia di farfalle che poi fanno pure scagazzare. Gran gnocca, questa qui: mica come le pseudocurvy dalle mammelle cascanti, che piacciono tanto a certi impediti. Yepa!
Konta è innamorato, lo sapevo!! Ma basta con questa paura di essere tradito, ti condiziona troppo e poi non ti vivi a pieno la relazione..
Capisco che ti faccia soffrire il fatto che abbia ammesso di aver tradito il marito, perché sono sicura che se non l’avesse fatto tu l’avresti valutata come probabile compagna.
Però ad un certo punto vai oltre, le persone non si giudicano solo per il loro passato, (che dire di te allora??) possono cambiare, migliorare, poi l’amore si sa, fa miracoli!
C’è ancora da lavorarci su insomma, però stiamo facendo progressi, molto molto bene.
Carissimo Conta, se le cose con la tua attuale “fidanzata” stanno effettivamente come le delinei nel tuo ultimo scritto, non posso che esserne contento per te. Se entrambi siete d’accordo sul tono da dare al vostro rapporto, chi sono io per giudicare? Il mio timore, come ho detto in più occasioni, riguarda il fatto che questo allineamento fra i due, spesso, non c’è, ma anzi, nella maggior parte dei casi, uno dei due ha attivato la modalità amore sincero e coinvolto, mentre l’altro ha attivato la modalità spregiudicatezza e pelo sullo stomaco. In questo caso capirai bene che il primo fra i due si prende una sonora scottata e il secondo che di ciò si approfitta, è un gran bastardo, maschio o femmina che sia. Se invece, entrambi hanno attivato la medesima modalità, nessuno dei fautori dell’altro fronte può permettersi di giudicare. E tutto questo, credimi, non lo dico con ironia, ma con sincera convinzione. Un saluto e, a questo punto, buon sano divertimento a entrambi!
Konta Giante, finalmente scrivo il tuo nome d’arte in modo corretto. Le altre volte l’ho scritto in modo errato ma non per trascuratezza, ma per un fatto puramente tecnico. Devi sapere che io sono una persona cieca e il il contenuto dello schermo mi viene letto dal programma di sintesi vocale, per cui non avevo potuto rendermi conto di come le parole fossero effettivamente scritte ma solo di come si sentivano. Casualmente poi, trovandomi con il cursore proprio sulla tua firma, ho sentito enunciare, come singola lettera, la K. Dal che ho tratto lo spunto per analizzare l’intero nome carattere per carattere e così mi son reso conto di come era effettivamente scritto. A te chiedo scusa per questo e con l’occasione, mi scuso con altri partecipanti al sito verso i quali dovessi incorrere in fraintendimenti simili. Colgo l’opportunità di precisare come nel mio caso, l’espressione “fidarsi ciecamente del prossimo” sia una necessità reale, non solo metaforica.
“Voi cosa fareste?”.Non saprei,non mi piace immaginarmi in situazioni impossibili per me.
MAX 89 “Ma lo sanno, sì o no, che qui l’espressione “uomo” corrisponde al latino “homo”, quindi essere umano, e non a “vir”, ovvero maschio?”
Max, se dico ad una donna che è un bell’uomo nel senso di homo, hominis, lei come la prenderebbe?
Trader, è ovvio che la donna una affermazione del genere non la prenderebbe bene, detta in un contesto sentimentale e di complimento, ma in un documento ufficiale, giuridico o di studio, la cosa è diversa e l’accezione del termine “uomo” chiunque, io credo, può saperla. Peraltro, molte di coloro che se la prendono con il termine “uomo” usato in quei contesti hanno frequentato il liceo classico e hanno tutti gli strumenti per giungere alle conclusioni cui sono giunto io. Questo, ovviamente, senza nessuna offesa per chi questi studi non li ha fatti, ma almeno chi ne ha fruito, che ne tragga profitto (della serie: le cose, se le sai, salle!).
Concordo pienamente con il commento n. 93 di Max. E’ una questione di accordo tra le parti. Konta, dal tono sprezzante con cui scrivi sembra, infatti, che tu ti compiaccia delle tue avventure promiscue lasciando intendere che lo fai per vendicarti di qualcosa che ti è successo in passato. Tuttavia, se anche le donne con cui ti rapporti hanno la tua stessa visione e comportamento, non c’è nulla di riprovevole. Se invece tu lasciassi loro intendere di essere coinvolto sentimentalmente e di avere progetti più seri, sarebbe da parte tua ingannevole, soprattutto perché potrebbero fraintendere e soffrirne. Quindi continua a divertirti con le tue simili come già fanno in molti e molte, senza vantarti troppo.
Chissà cosa e come ha ferito il Konta per aver maturato questa grottesca sete di vendetta verso le donne. La ripetuta quanto sottolineata citazione dei tradimenti al femminile, lascia sospettare quale possa essere l’origine del suo problema, che pare non estinguersi neppure con l’esagerata ostensione delle sue imprese. La trama che pare voler vivere con la “fidanzata”, sembra voler ripercorrere il copione che forse ha vissuto da ex innamoratino di Peynet, tradito e umiliato nei sentimenti più genuini. Ma Konta è troppo acceso nelle espressioni misogene per essere un vero misogeno. Oggi odia le donne e vuole farle “soffrire”, com’è successo a lui, ma chissà cosa darebbe per ritornare ad essere quell’ “innamoratino”.
Also spracht Golemustra
Max, direi che la lettera di un utente che si esprime come un quindicenne degli anni novanta (“mi bombo”, “yepa”) non sia il luogo ideale per disquisire su etimologia e neologismi.
In ogni caso, non credo che la mia relatrice ignorasse il significato etimologico del termine “homo”, ma oggetto della critica è semmai il suo utilizzo nel corso dell’evoluzione del volgare e della lingua italiana. In parte ritengo anch’io che una lingua debba modificarsi e non rimanere statica (anche se aborro certe derive odierne, come la quasi scomparsa del congiuntivo), però credo sia esattamente il processo inverso : la società e il contesto cambiano, modificando poi di conseguenza anche il linguaggio.