Infettare con cibi del tipo cozze, dal virus dell’epatite oppure dal colera dovrebbero esigere soltanto una pena in danaro? Nessun reato penale, nessuna sanzione, nessun penitenziario, come invece previsto da una legge del 1962 attualmente in vigore. Ora è tempo di liberalizzazioni quindi verrà introdotta nel codice di sicurezza alimentare la norma del come va, l’importante è vendere. La vita se soprattutto degli altri non si può vendere, non è merce di scambio. Più andiamo avanti e più ci ‘avviciniamo al baratro.
Lettera pubblicata il 19 Luglio 2007. L'autore ha condiviso 140 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Carlalberto Iacobucci.
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Categorie: - Riflessioni
Permettimi di legare un mio commento ad un fatto tragico che si può ricollegare alla tua domanda su quale valore diamo alla vita. Poco fa ho saputo quanto successo a Iesolo , ieri un giovane bosniaco di 31 anni dopo aver tratto in salvo due bambini è stato risucchiato dalla corrente alla foce del Piave ed è annegato. I due genitori dei bimbi si sono allontanati senza preoccuparsi della sorte del povero ragazzo nè ringraziare la sorella del medesimo rimasta disperata sulla spiaggia. I due ingrati stati poi individuati dalla polizia che li ha interrogati e fermati come persone a conoscenza dei fatti…Il giovane ragazzo lascia due figli orfani, tra l’altro!!! Quando si tocca con mano l’egoismo e l’indifferenza di certi individui si resta sgomenti, increduli che possan esistere esseri umani così privi di riconoscenza e di umanità. Mi chiedo come possano essersi allontanati senza preoccuparsi di conoscere le sorti di chi ha perso la vita per salvare i figli altrui…i loro !!! Incredibile, ma vero! Che vergogna!!!
Non è con nessuno che ho particolari malesseri. al contario.
Pittosto non mi riesce facile da comprendere se viene più datto senso alla via oppure no. Io credimi sono sempre più convinto che alla viata si da il valore di una manciat di riso…forse
Carlalberto