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Lettera pubblicata il 22 Gennaio 2021. L'autore, cm, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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CM, al di là delle cose che ti sono capitate, ciò che ti fa star male, almeno per quanto appare dal tuo scritto, è come tu percepisci queste cose e come vedi te stessa. Certo, stando a quanto scrivi il problema è che non sembra essertene andata bene una: quindi, più che le singole insoddisfazioni, a farti star male è il lro accumularsi. Io credo di poterti capire, perché anch’io nella mia vita ho subito problemi, delusioni e sogni infranti (non mi soffermo ora a spiegarteli, nma se vorrai potrai leggere i miei altri scritti). Ebbene, alla luce di quanto ho vissuto mi permetto di suggerirti di provare a fare le seguenti cose. Non considerare i tuoi problemi tutti in una volta, ma cerca di frammentarli e analizzarli uno a uno, vedendo come, ciascuno di essi, si può risolvere. Ad esempio: il lavoro, si può cambiare? Si può migliorare? Oppure, semplicemente, si può apprezzare, pur in quel poco che offre?
La vita sentimentale: perché non va? Hai incontrato le persone sbagliate? C’è qualcosa da rivedere nel criterio, magari inconsapevole, in base a cui hai scelto i tuoi partner precedenti (sempre che tu ne abbia avuti)? Le compagnie che frequenti sono quelle giuste? Non c’è magari la possibilità di cambiare giro, incontrandoti con persone che abbiano interessi e sensibilità più simili alle tue? E soprattutto: al di là del lavoro, hai degli interessi, delle cose che ti piacciono e nelle quali ti ritieni ferrata (letture, buona musica, riflessioni filosofiche, politica o altro)? Son cose che ti aiutano a mantenere il tuo equilibrio interiore e sulle quali, magari, puoi avere degli scambi di opinione con altri, creando aria fresca nella tua mente.E soprattutto, se anche non hai conseguito gli stessi obiettivi di altri, non devi sentirti né inferiore né stupida! Può sembrarti, questa mia, una predica astratta da manuale del benessere, ma te lo assicuro, so quel che mi dico.
Lolly commento 10 :”quanta poca umanità ed empatia c’è nelle persone che ti dicono di non lamentarti”
“Piangersi addosso non risolve nulla”
Insomma, Lolly accusa di essere disumani coloro che consigliano a Cm di non lamentarsi e dopo scrive la stessa cosa.
Innanzitutto grazie davvero a tutti per le risposte.
Solo che quando mi scrivete ‘qualcuno ancora lo trovi’ mi sento ancora più fallita.
In realtà non sono proprio da buttare. Piuttosto è difficilissimo che mi possa piacere qualcuno.
Ho conosciuto una persona che abita fuori dalla mia regione.
Quando posso vado a trovarlo. Lui è venuto poco da me, per ragioni lavorative, ma la situazione mi è comunque dispiaciuta e fatta sentire poco ricambiata. Sarò infatti ma sentire suonare il citofono e vederlo sotto casa mi avrebbe riempito il cuore.
Dall’inizio della pandemia ci siamo visti, come è semplice intuire, sempre meno e con tante difficoltà.
Per me è bellissimo c’è una fortissima attrazione. Tuttavia anche lui affronta un mare di problemi lavorativi ed economici. Tutto ciò mi fa pensare al futuro ancora con più drammaticità.
Penso che quello che per ogni persona è semplice, quando riguarda me è fonte di sofferenza.
Sento la mia bellezza sfumare ogni giorno di più e la mia capacità di saltellare sulle stelle oramai un vago ricordo
@ bottex ho provato a fare ciò che dici. Credimi. Ma buttare in aria 15 anni di attività lavorativa non è semplice. Non ho paura dell’incertezza ma sarebbe una conferma che non ho saputo fare il lavoro per cui ho studiato. Ergo sono una stupida.
Attualmente mi occupo di scrivere contenuti editoriali giuridici. Mi piace moltissimo ma non mi basta per vivere dignitosamente. Ho provato ad incrementare ma al momento non sono riuscita.
@ Lolly grazie per i tuoi modi. Io ho provato a frequentare nuove persone e di fatto lo faccio. Purtroppo non trovo ambienti per me consoni. Probabilmente non mi so rapportare o sono troppo selettiva.
@ Grazie speciale a Max che mi ha trasmesso molta serenità.
Io in realtà so fare davvero moltissime cose e ho varie passioni. Oramai quando faccio qualcosa di bello scoppiò a piangere perché non posso condividerlo con nessuno.
Scusate se sono ripetitiva ma vorrei ringraziare tutti perché pensavo che non mi rispondesse nessuno.
(Perdonate gli errori ma scrivo da Smartphone)
Lo so che non è facile CM, ma non credo dovresti rinunciare così facilmente. Io non l’ho nemmeno mai fatto il lavoro per cui ho studiato, perché non si trovava nulla a causa della crisi. Non mi ritengo quindi certo uno stupido. Inoltre, dopo quasi 7 anni di lavoro (con contratto a tempo indeterminato) ho dovuto avere il coraggio di licenziarmi e cambiare ancora, senza avere già un altro posto, per sfuggire all’eccessivo stress e agli orari impossibili di quel lavoro. Avevo anche iniziato a soffrire di depressione, proprio come te. Ma è stato proprio grazie a questo rischio che sono poi riuscito finalmente a trovare una posizione gratificante, anche se ha poco o nulla a che fare con i miei studi. Ecco perché ti sprono a cercare di cambiare, fintanto che non sei ancora troppo vecchia. Pensaci bene e NON SENTIRTI STUPIDA. Poi, ovviamente, vedi tu. Buona fortuna!
CM: “Innanzitutto grazie davvero a tutti per le risposte.”
Figurati Cm, una pacca sulla spalla e qualche consiglio non si negano a nessuno.
Continua a coltivare le tue passioni ed interessi, prima o poi riuscirai a riprendere quota.
Un aspetto tecnico del sito che mi fa strano: si possono fare fino a due commenti alla volta, tu ne hai scritti tre la sera del 26.
Mi dispiace doverlo dire, ma credo che a quarant’anni al giorno d’oggi nemmeno in un videogioco ci si riesce ad avere una relazione stabile, la società sta diventando sempre più severa.
A volte bisogna essere un po’ presuntuosi per arrivare. Io vengo da una famiglia modesta con un padre, buon anima, più inesistente del tuo, e con difficoltà economiche che ho quasi vergogna a descrivere. La mia scuola media è stato “l’Avviamento al lavoro”. Con tutto il rispetto per te e il tuo attuale stato emotivo, io ho iniziato a lavorare a 18 anni per 44 ore la settimana con un diplomino da disegnatore industriale, e un primo stipendio di…45mila lire. Solo a 45anni (sempre lavorando e studiando di sera per il diplomarmi, a 26) ho raggiunto una laurea da architetto, iscrivendomi all’Università a 39. Bisogna fissarsi degli obiettivi e non arrendersi mai. Mai. Non c’è alternativa. Credere in sè stessi e osare vince qualunque “ingiustizia”.
Quanto alla mia vita sentimentale, a 37 anni, qualche mese dopo la tragica morte della donna che amavo da 4 anni, ho incontrato quella che amo adesso, riamato, da oltre 30 anni.
Avrò avuto dieci occasioni per farla finita, invece ricominciavo, sempre. Prova anche tu. Funziona.