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Lettera pubblicata il 5 Settembre 2008. L'autore, galvanize, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@Rebecca:
Mi stacco. Non posso fare altrimenti. Ma mollare in battaglia non mi piace mai 😀
Piccolo luc (o grande luc, se prendiamo “luc” nell’accezione del dialetto milanese), io ti cercherei? Ahahah, sei nei vari post come il prezzemolo, con i tuoi interventi da frustrato e la tua ignoranza grassa è quasi impossibile non inciampare in qualche tua corbelleria esilarante! Fai bene a scansare le donne italiane: di necessità hai potuto solo far virtù. Stai pure all’estero, come già ti dissi. Di maschi come te se ne fa a meno, anzi se non levano le tende e non vanno a portare le loro pelotas altrove, glieli si può condurre a forza! Ma chi li vuole quelli che ragionano come te? Sei davvero convinto di potere trovare una Donna che, con quel che dici, ti prenda in considerazione seria? E in effetti, te ne sei dovuto andare in Brasile per trovare le boccalone che ci cascano. Te l’ho già detto: i maschi che ragionano come ragioni tu, dalle donne evolute vengono presi a risate in faccia! Perché oltretutto, anzi prima di tutto, sei un incivile che insulta il mondo femminile intero, dando dei malati a destra e a manca. Ormai ti fai solo compatire, qua.
Quanto alle discipline varie, lascia pur perdere, per carità. Valla a raccontare in Brasile che tu sei un esperto di qua e di là: tu sei solo un pallone gonfiato d’aria. Non perdo certo tempo a soffermarmi a disquisire di storia e psicanalisi con chi si riempie la bocca di aria e di ritorno solo aria emette. Sei rimasto a Freud: bene, rimani pure lì. La psicanalisi nel frattempo è andata avanti di oltre cento anni, ma che vuoi che sia, tu rimani lì. Non ti sforzare d’aggiornarti! Quanto alla fantastoria, ahaha! Adesso cerchi di rigirarla, ahah, ma quel che hai scritto è sotto gli occhi di tutti: sei il solito disonesto che scrive corbellerie e che, quando viene sbugiardato, non ha la forza di ammettere gli errori che sono chiari anche a un bambino. Ora la butti sull’influenza, ahahah! Ma vai a raccontare ciance ai tuoi pari!
L’Italia del Sud dominata per secoli dai musulmani, ahahah! Inutile che tenti di raddrizzarla: più la rimesti, più puzza.
Quanto al mio presunto “odio” (che tale non è ma è critica verso i misogini arretrati culturalmente come sei tu ma prepotenti e stupidi), non è “arbitrario”, contaballe: sputi infatti insulti e offese sulle donne, sei qui solo per scrivere idiozie sulle Italiane, definisci “malati” quelli che non la pensano e non vivono come vivi tu… ma facci il piacere! E se ti si risponde sui denti, tenti pure la parte della verginella offesa, ma assomigli solo a un sepolcro imbiancato.
Stammi bene, contaballe.
Galvanize, capisco, ma… lotta se tu vedi che vi è possibilità di “reazione”, e allora io per prima ti direi “dai, insisti”, ma da quel che hai scritto… Vedi tu, ma rischi di scontrarti con un muro… Sai, uno dei grossi guai di quella cultura millenaria è che una donna che le si voglia opporre non può quasi contare su nessuno, nemmeno sulle donne della sua famiglia che anzi sarebbero le prime a condannarla… Tanto radicata è l’accettazione della propria subordinazione ai maschi…
In bocca al lupo, comunque.
rebecchina passa la giornata a cercare la parolina scritta da luc che può usare come appiglio per smerdarlo. stavolta la parolina è “dominazione islamica”. in sicilia il califfato durò quasi 3 secoli, dal 827 al 1091, ma le “scorrerie” cominciarono 150 anni prima e si protrassero per tutto il 1200. i termini “scorreria” o “pirati saraceni” sono prodotto demagogico dei vincitori cristiani. si può chiamare “scorreria” una situazione che si ripete spessissimo su territori enormi per 800 anni? dopo una “scorreria” gli arabi si stabilivano su un territorio per anni o decenni, venivano cacciati e dopo due anni ritornavano e ci stavano altri anni, lasciando impronte chiarissime nella cultura, nell’arte, nel folclore, nella gastronomia. voi chiamereste “scorreria” l’occupazione americana del giappone del dopoguerra, la colonizzazione italiana della libia, etiopia e somalia, il profondo imprinting americano in italia negli ultimi decenni? così, l’emirato di bari durò 30 anni e quello di taranto 50, ma tutta la puglia fu soggetta all’influenza araba per 300 anni e a quella turca per tutto il 1500. in sardegna si insediarono in porti e zone costiere per decenni fino al 1052. in campania e nel lazio imperversarono dall’813 al 915, ponendo sotto assedio roma e stabilendosi per decenni nella zona del garigliano e occupando a più riprese zone dell’entroterra come subiaco. è FANTASTORIA ipotizzare che situazioni simili abbiano lasciato segni profondi? la cultura cristiana del sud italia è molto diversa da quella del nord ed è più simile a quella dell’area balcanica che, guarda caso, è stata islamizzata per 400 anni. i miei genitori sono di un paesino del salento e vi assicuro che fino a 20 anni fa la mentalità di quei luoghi era molto più simile a quella di un paese dell’arabia saudita che non a quella di un paese della svezia o dell’austria o dell’emilia romagna.
“Sono obbligata a sposare un Marocchino. Perché dobbiamo perdere tempo e farci male? Riusciremo mai ad amarci e rispettarci pur sapendo che la nostra storia non potrà mai essere seria e durerà solo qualche anno? E dovremo essere clandestini e nascosti?”
Discorso giusto che condivido in pieno.
Ma tutto questo è originato da un razzismo nei nostri confronti.
E forse l’antirazzismo dovrebbe agire nei due versi…
rebeccona, spero per te che il tuo maritino chihuahua non conosca mai una brasiliana o una russa (ma basterebbe pure una tedesca o olandese), gli potrebbe passare la voglia di stare con un maschione violento e prepotente che usa linguaggio da bettola. per quanto riguarda il discorso scientifico, critichi tanto ma non esprimi idee: devi avere un cervello fanta-aranciata (pieno di bollicine). continua a dare alla gente i tuoi banali consigli, un bambino di 3 anni riuscirebbe ad essere più profondo. i tuoi pregiudizi razzisti, i tuoi luoghi comuni sono causati da incrostazioni di bigottismo fra i neuroni che neanche un martello pneumatico riuscirebbe a scalfire. ma tu te ne glori, tu sei tosta, tu sei forte, tu sei emancipata, tu non ti abbassi a fare figli… sei un’interessante innesto ultrafemminista su una pianta catto-fascista. e vedi troppi film di fantasia… aho, attenta! un troll! da quella parte! un clone!
Galvanize, non è obbligata, ma dentro di sé non trova la forza per ribellarsi e mettersi contro l’intera sua famiglia… Avevo letto un romanzo di Nagib Mahfuz, scrittore egiziano (“Tra i due palazzi), nel quale emerge chiaro il nocciolo del problema: donne che crescono in una cultura che tanto le reprime e soffoca non riescono nemmeno a concepire che la vita possa essere diversa da come è, cioè in fondo ritengono “normale” che le cose vadano come vanno, la sottomissione all’uomo, l’obbedienza ecc. ecc.: accettano, questo è il punto. Sarebbe già un passo avanti se riuscissero a ribellarsi, per cominciare, dentro di sé, cioè riuscissero a percepire quanto vi sia di ingiusto e di violento nell’imporre a un’altra persona la volontà altrui… Ma è un problema grosso come una montagna…
(P.S. per il cavernicolo luc: il tempo è scaduto. Cercati l’attenzione delle donne italiane nella realtà. Buona fortuna).
@Rebecca:
Rinuinciare alla famiglia, al proprio paese sarebbe impossibile.
E il problema non è neanche il tizio imposto.
Poco dopo che stavamo insieme mi disse che non saremmo mai potuti stare insieme perché lei DEVE sposare un tunisino e MAI sarebbe andata contro la famiglia.
Succede.
Affari loro…
per il fascio-femminista: finalmente! spero che da ora mi ignorerai, non ti avevo invitato. vade retro!
Lo vedi, galvanize? Per quanto dispiaciuta, lei è convinta debba essere così e accetta. L’idea di ribellarsi non la sfiora nemmeno, non è per lei concepibile e forse nemmeno concepita… Peccato.