Storia trita.
Sono innamorata di due uomini.
O meglio, non so di chi sono innamorata? Sono veramente a un bivio. Quest’anno si chiude così, nell’indecisione e nel senso di colpa.
Nel 2019 compirò 40 anni ed è un anno che va avanti questa storia. Ma chi mai pensava? Sono una banalissima bancaria, anche se volevo suonare, ma non paga le bollette. Ho una laurea in lettere e un diploma al conservatorio. Ho convissuto con un compagno di università per 10 anni e poi abbiamo rotto, questo ancora 8 anni fa. Ho avuto le mie storie, sono ancora molto carina. Ma un anno fa il casino. Li conosco la stessa settimana. Mister A: funzionario di una banca concorrente, 36enne siciliano trapiantato qui in Trentino. Bello come il sole, e solare lui stesso. Una risata continua. Ma tutta la sua vita è prestabilita, lui programma tutto, dall’ora dei pasti all’età giusta per sposarsi. Per lui il pranzo della domenica prevede la pasta, alla vigilia di Natale si mangia pesce, le vacanze si fanno a ferragosto. I rapporti sono dolci, senza scossoni (orgasmo assicurato eh?) Ma con lui il mondo è solido, sicuro, incrollabile. E si ride, si ride sempre. Alla Vigilia di Natale mi dice, ridendo, con quegli occhi di sole: a San Valentino porti la tua roba da me?
Mister B: diploma delle belle arti e in solfeggio al conservatorio. Coetaneo, lavora in un negozio di dischi che ogni mese rischia di chiudere e la cosa lo manda giustamente in disperazione. Bello… non come il sole, come la luna. Ombroso, oscuro. Passa i weekend a suonare in una band goth. Con lui non si ride. Si suona, si vedono mostre di pittori moderni che conosciamo solo noi, si fa un sesso da paura, si litiga fino a tirarci i piatti addosso. Ma io lo guardo e mi gira la testa. E poi penso alle liti, penso a tutte le volte che mi ha lasciata in mezzo alla strada urlando. Questo Natale mi regala un portachiavi con le sue chiavi di casa. Con un biglietto: vieni a vivere qui e sposami. Facciamo una terapia.
Aiutatemi a ragionare vi prego. Io un altro anno così non lo reggo, e non è giusto per nessuno. Scelgo il sole o scelgo la luna?
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Categorie: - Amore e relazioni
Cerca un altro corpo celeste… nel senso che sei attirata da entrambi perché forse hai entrambe le componenti dentro te stessa… se scegli uno dei due soffrirai lo stesso perché lasceresti comunque scoperta una parte di te… per relazioni brevi possono andare bene entrambi ma ad occhio per una relazione più stabile avresti bisogno di qualcuno più ibrido secondo me… mi ha fatto piacere leggere la tua lettera, perché ho visto che tieni presenti aspetti molto importanti come l’estetica e la passione, e che ti lasci trasportare da esse, mantenendo o cercando comunque di mantenere il timone della tua vita. So che non è facile ma secondo me sei sulla retta via. Prenditi un po’ di tempo per te stessa, rilassati e sdrammatizza. La soluzione arriverà inaspettata. Good luck!
Ridi, ridi, ridi…dei tenebrosi dopo un po’ ci si stufa!!!
Visto che hai parlato di bivio la mia perfidia demenziale ti consiglierebbe di…imboccarlo, ma per come sei messa a mio parere nè sole nè luna. Ti servirebbe una…meteora.
Hai mai letto il libro “dona flor e i suoi due mariti”? Ecco donna Flor è nella tua stessa situazione…se non ricordo male se li tiene entrambi…detto questo, mia personale opinione, meglio l uomo sole…ci metterai del tuo a smuoverlo un po’
Io penso che due persone scelgano di sposarsi perché si è presentata sul piatto d’argento una proposta di riconciliazione con se stesso, con i fratelli e con Dio. Non è indebolendo l’identità individuale che si trova la felicità. La schiavitù del lavoro porta a nascere nel cuore un desiderio di evasione che significa dipendenze. Almeno all’inizio non ti deve pesare di diventare cognata di quella lì… da questo capisci che la tua strada è un’altra. Si sale il gradino della chiesa con i migliori auspici. Almeno io la vedo così e mi sono fatta grasse risate quando volevano convincermi che mi sarei imparentata con famiglie che non rientrano nei miei parametri vitali. Penso di essere stata umile. Non sarebbe stata la vita adatta a me. Un matrimonio non si comincia così.L’oggettività naturalistica del fatto ti deve portare a guardare con occhi nuovi quella famiglia e tutto quello che riguarda il tuo lui. Altrimenti come fai a considerarlo tuo? Quando si esce dalla chiesa comincia il lavoro…
Per Rossella: scusami, ma davvero non ho capito cosa volevi dire, probabilmente è colpa mia
Complimenti per la tua lettera:l’ho trovata ben scritta e divertente! Decisamente se fossi in te sceglierei la Luna:vi scontrate perché probabilmente avete dei gusti ed un carattere simile, entrambi con dei “punti oscuri” (crateri lunari o macchie solari?) . E poi si vede che tu non sei il tipo che desidera avere tutto “ben inquadrato ed impostato” seppur ti piaccia ridere. I bivi si presentano sulla nostra strada perché ad un certo punto è necessario rischiare e fare una scelta…
Oggi Rossye è “lei” finalmente.
Non ci deve essere alcun dubbio: ti prendi il funzionario ridanciano e te lo sposi, almeno ti fai quattro risate. L’altro non se la prenderà troppo, tanto sta già incazzato di suo, al limite te lo tieni come amante.
P.S. : essì, Dottore, la Rossye è rientrata pienamente nei suoi “parametri vitali”, come li chiama lei stessa. Finalmente sono svaporati i fumi salsobromoiodici di Cervia e per qualche mese siamo a posto.
No Sketch non è colpa tua. Abbiamo avuto (quasi) tutti quella prima sensazione con Rossye, che non ti risponderà tra l’altro. Non lo fa con nessuno.
Auguri.