Dopo un lungo periodo di silenzio sono tornata a fare ciò che mi fa sentire libera… ovvero scrivere.. buona lettura.
Cos’è per voi il punto di non ritorno?
A parer mio è una domanda che molte persone devono porsi per comprendere fino a che punto si è disposti ad arrivare, fino a che punto si giunge, per affrontare un notevole cambiamento.
Il cambiamento è un qualcosa che spaventa e che ha sempre spaventato l’essere umano.
Si cambia per notevoli e molteplici motivi; ad esempio per migliorare il proprio essere, i propri comportamenti… ma, il Cambiamento ( con la C maiuscola ), oltre questi aspetti di semplice intuizione, avvengono quando la propria semplice e travagliata vita, giunge a punto di non ritorno.
Quando non si riesce più a comprendere chi tu sia realmente, quando i tuoi sacrifici, azioni e sofferenze raggiungono un punto massimo, più semplicemente quando, dopo tutto, non si riesce più ad andare avanti nella propria vita.
È proprio così, esattamente in questo modo che avviene il cambiamento… quando dal proprio interno sorge la necessità di un’importante trasformazione. Mutare le proprie abitudini, i rapporti sociali, la propria vita…
Si, è difficile affrontare una trasformazione profondamente radicale, ma quando si prende coscienza di questo reale bisogno, non si deve far altro che affrontarlo, con tutta la forza che si ha.
Una volta superata la parte più difficile del cambiamento, si sentirà una sorta di pace interiore… tranquillità…
Al ricordo di tutto ciò che c’è stato prima del cambiamento, vi sentirete più forti… perché avete lottato con forza per raggiungere ciò che la vostra mente e corpo richiedeva, lasciando in voi una sensazione di gratificazione e di potenza.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Me stesso - Riflessioni
Buongiorno.
A parer mio il ‘punto di non ritorno’ e il ‘cambiamento’ auspicato fino a comprendere ‘fino a che punto si è disposti ad arrivare’ sono cose che metterei su piani diversi.
Anche perchè, credo, quando ci si rende conto di essere arrivati al punto di non ritorno non è più possibile tornare indietro.
Poi molto dipende dai contenuti e dai fatti.
Certamente se ho una vita disperata…beh..le provo tutte. Dirò che non mi interessa nemmeno il punto di non ritorno. Faccio e basta.
Poi….lo faccio solo per me? Per la mia famiglia? Se miglioro me stesso porto un miglioramento anche ai miei cari, credo. Comunque i cambiamenti vanno pensati, riflettuti, ponderati. C’è la possibilità di andare meglio, ma anche di andare peggio, molto peggio. E te lo dice uno che purtroppo ha toccato con mano il problema. E’ un discorso ampio che può essere affrontato sotto molteplici modi di vedere. E le vere considerazioni si fanno sempre a posteriori.
Decidere deriva dal latino recidere
Per avere qualcosa
se ne perde un altra.
La vita non è a costo zero.
La vita è fatta di passaggi, il tempo non si può fermare, avanza anche se noi stiamo fermi.
Cara Yourself, hai fatto bene a tornare a scrivere: il tuo pezzo è decisamente interessante, esposto bene e, per diversi motivi, mi coinvolge molto in questo momento. In linea di massima concordo sul fatto che l’ostacolo maggiore per il cambiamento sia la paura. La paura di staccarsi dalle nostre certezze e comode abitudini, dall’apparente serenità, per tornare alla ricerca di ciò che davvero desideriamo o che pensiamo ci renda felici o migliori. Ciò che può smuoverci è la consapevolezza che la vita è una sola e che il tempo a nostra disposizione è limitato. Il punto di non ritorno coincide con un evento che ci costringe a fare una scelta radicale alla quale non possiamo sottrarci. Una scelta rischiosa che potrebbe rimettere in gioco tutto, ma che, una volta intrapresa, è in grado di mutare profondamente le nostre convinzioni e di renderci liberi e veri fautori della nostra esistenza.
Oggi più che mai, la nostra esistenza è intrisa di dubbi e preoccupazioni che ci fanno sentire tutta la precarietà della nostra esistenza e con essa la necessità di abbandonare quelle versioni di noi da sempre tollerate e mai amate, il punto di non ritorno è l’incontro con la versione di sé che sentiamo intimamente nostra.
L’imprevisto è sempre in agguato dietro l’angolo,
avete visto il coronavirus?
I Maya avevano previsto il 2000, ma forse
avevano sbagliato una cifra…2 anzichè 0…
I maghi fanno presto a non sbagliare, prevedono terremoti (che ci sono sempre ogni anno),
persone famose che muoiono (succede sempre, ce ne sono tante), ma non hanno previsto una cosa così grossa…
Alisee, non tutti gli imprevisti sono imprevedibili, alcuni ce li andiamo proprio cercare…
Ehi Suzy, dove sei??? Perche’ non intervieni? Questo thread sembra nelle tue corde e desidererei avere anche il tuo parere o almeno un comment.
La legge di Murphy dice che succederà la cosa peggiore nel momento peggiore.
E’ importante applicarla in campi come la medicina e il covid ne è una dimostrazione.
Poi se non succede tanto meglio, anche perchè
(chissà perchè…) se uno è preparato ad affrontare
il peggio…il peggio non succede!