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Prova scientifica dell’esistenza dell’anima e di Dio

di marcobiagini
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 10 Novembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 110 commenti

Pagine: 1 3 4 5 6 7 11

  1. 41
    RUSSO Vincenzo -

    L’Universo senza l’osservatore non esiste.
    L’Universo non è realtà fisica ,ma è l’osservazione mentale.
    In realtà la teoria di Einstein ,consiste di una serie di dimostrazioni per assurdo , che dimostrano che la visione materiale è apparenza matematica. Einstein è stato un moderno Zenone.
    Poca fisica e tanta matematica insomma.

    Saluti da Vincenzo Russo

  2. 42
    Simone Luchetta -

    Caro Russo Vincenzo,
    Di seguito spiegherò perché le tue altro non sono che reductio ad
    abusrdum.
    Voglio spiegare al lettore cos’é il tachione.
    Il tachione, come fa intendere la parola stessa, dal greco tachys
    (veloce, dalla protomatrice takyos) è una particella ipotetica,
    precisamente vorrebbe essere un fermione, cioé una particella che
    ubbidisce alla legge di esclusione di Pauli, NON prevista dalla teoria
    standard e nemmeno dalla teoria delle stringhe.

    Il fatto che nulla possa superare una velocità pari a 299792 km/s è
    confutato.
    Riesco persino a provarlo:
    Una singolarità quantistica è un astro esente da volume (un punto,
    tanto che viene anche considerato un modello matematico) esente da
    volume ma con un rapporto massa-densità infinito.
    Come può provare questo astro che non esistono particelle in grado di
    superare la velocità della luce ?
    È semplice, questi astri, ormai osservati, non più sconosciuti, sono
    avvolti (a meno che non si tratti di una singolarità nuda/calva,
    prevista dall’euristica ma che speriamo non esista) dall’orizzonte
    degli eventi.
    L’orizzonte degli eventi è un limite ipotetico in cui i fotoni
    orbitano tangenzialmente, oltre il quale un corpo smette di seguire le
    normali leggi fisiche ed esce dallo spaziotempo euclideo.
    Cosa vuol dire che i fotoni orbitano tangenzialmente ?
    Vuol dire che è un limite entro il quale la forza gravitazionale non
    influenza ancora lo spaziotempo a tal punto da modificarne i valori
    scalari, per ogni fotone attratto dalla forza gravitazionale un altro
    è in grado di fuggire, ma superato questo limite nemmeno più i fotoni
    sono in grado di fuggire da questi corpi, una volta superato
    l’orizzonte degli eventi la sola direzione percorribile,
    indipendentemente dalla velocità di fuga, è da questo alla
    singolarità, lo spaziotempo è de facto invertito al di là
    dell’orizzonte degli eventi: mentre lo spazio è bidimensionale (la
    sola direzione è da questo limite alla singolarità, come per il nostro
    tempo, da passato a futuro) la deformazione spaziotemporale rende
    possibile l’esistenza contemporanea di passato-presente-futuro.
    Ma tutto ciò che è della dimensione superiore di un quark,
    nell’avvicinarsi alla singolarità, ben prima di raggiungere
    l’orizzonte degli eventi, per effetto delle maree gravitazionali
    dell’ergosfera, viene compresso alle dimensioni di una particella
    elementare, per non dire di una stringa monodimensionale.

    ### LA RISPOSTA SEGUE NEL PROSSIMO MESSAGGGIO!!! ###

  3. 43
    Simone Luchetta -

    ### SECONDO MESSAGGIO ###
    Se esistessero particelle come il tachione, in grado di superare ergo
    la velocità di un fotone, di 299792 km/s, l’analisi di questi astri,
    ormai non più un mistero o una teoria ma un postulato, mostrerebbe
    l’esistenza di queste particelle esotiche.
    Sfortunatamente non esistono.

    Perché fu teorizzato il tachione ?
    Perché alcune particelle venivano percepite nell’analisi delle
    catastrofi/morti stellari prima del normale flusso di particelle.
    Ma l’infallibile scienza dimostrò, con gli odierni rilevatori, che
    altro non si trattava di raggi gamma che precedevano (di poco)
    l’esplosione delle supernovae.

    Ora vorrei seguire con le tue deduzioni sulla materia.
    La materia non è per nulla inerte, convengo che la percezione del
    dominio scalare che comunemente chiamiamo Universo che abbiamo è
    errata, o meglio, abbiamo una percezione tridimensionale di un Cosmo
    endecadimensionale, le teorie che vorrebbero provare
    l’endecadimensionalità ormai sono quasi inattaccabili, un esempio sono
    gli orbitali che seguono gli elettroni o l’oscillazione di date
    particelle.

    Nulla si crea nulla si distrugge, asserisci.
    Bene, allora come mai quando si cercano di separare i quark, per il
    fatto che la materia tende al minimo energetico, per evitare che la
    forza nucleare forte, che aumenta in rapporto alla distanza fra i due
    quark, diventi troppo forte, si creano altri due quark DAL NULLA (un
    quark ed un antiquark precisamente) ?
    Ci sono altri fenomeni in cui si creano dal nulla particelle, te ne
    potrei citare molti, che non includono solo i quark.
    Pertanto la massa di questo Universo non è mai statica.

    La materia di questo Universo tende all’entropia, come anche l’onda e
    i valori scalari stessi, come ogni cosa la materia, che altro non è
    che una forma condensata di energia espressa mediante oscillazioni,
    altro non fa che organizzarsi per tentare di combatterla.
    Il prodotto più nobile di questa organizzazione dinamica nel tentativo
    di combattere l’entropia è la cellula.
    Ma la materia tende ad organizzarsi proprio per evitare la decaduta
    entropica.
    ### SEGUE NEL PROSSIMO MESSAGGIO ###

  4. 44
    Simone Luchetta -

    ### TERZO MESSAGGIO ###

    Questo non è attribuibile all’intervento di nessun Dio personale, ma
    all’informazione residua nella materia.

    Com’é nata l’informazione? Come mai è presente nella materia?

    Tutto è da attribuire all’espansione di una singolarità quantistica
    nuda (detta anche calva, ergo priva di orizzonte degli eventi) che si
    formò in un nulla quantistico ricco di particelle virtuali (ergo
    potenziali, che potrebbero esistere ma nell’effettività non esistono)
    privo di valori scalari (ergo leggi fisiche, fra cui la successione
    dinamica e logica di eventi, chiamato tempo, almeno per come noi lo
    conosciamo).
    In questo “nulla quantistico”, terminato con la nascita di questo
    dominio scalare (Universo) le particelle virtuali per il semplice
    fatto che potenzialmente potevano esistere crearono delle fluttuazioni
    quantistiche che diedero origine alla siddetta singolarità
    quantistica.

    Il concetto di Mare di Dirac può ritornare utile nella comprensione di
    questo, anche se in realtà si parla di qualcosa di differente.
    Per facilitare la comprensione di nulla quantistico e di particelle
    virtuali basti pensare al Mare di Dirac però, lo stato fondamentale
    del sistema chiuso in cui ci troviamo (l’Universo) secondo la teoria
    di Paul Dirac è costituito da un mare di particelle occupanti tutti
    gli stati di energia negativa lascianti liberi solo gli stati ad
    energia positiva.

    Bisogna ricordare che la materia tende sempre a raggiungere il suo
    minimo energetico, ed è pertanto ovvio che un qualche tipo di
    informazione venga scritta all’interno di essa, per identificare lo
    stato minimo.
    Lo stato minimo è lo stato fondamentale della materia, cioé il vuoto
    quantistico.
    L’esistenza di una singolarità quantistica espresse, in uno stato
    privo di valori scalari, un’ascesa entropica tale da necessitare la
    regolazione del sistema (come previsto dalla Teoria Generale dei
    Sistemi) mediante un’espansione (chiamata comunemente dal profanum
    vulgus “Big Bang”), questo diede origine all’inflazione, stato in cui
    la materia, per raggiungere un ulteriore stato di dispendio minimo,
    fece avvolgere 7 delle 10 dimensioni spaziali su loro stesse,
    permettendo così accesso a queste solo alle particelle subatomiche.
    Queste informazioni vennero scritte all’interno della materia, ma in
    che modo l’energia venne scritta?
    Mediante le oscillazioni dell’energia che compone la materia e
    mediante i BOSONI (particelle che NON ubbidiscono alla legge di
    esclusione di Pauli).
    ### SEGUE NEL PROSSIMO MESSAGGIO #

  5. 45
    Simone Luchetta -

    ### QUARTO MESSAGGIO ###

    LA PERCEZIONE CHE ABBIAMO DELL’UNIVERSO:

    Quale medico conosco piuttosto bene le neuroscienze ed il modo in cui
    percepiamo pertanto questo Universo.
    Gli organi sensori non sono frutto di loro stessi, questo Universo non
    è una tela che noi dipingiamo e percepiamo in base al tratto del
    nostro stesso pennello.
    In realtà i nostri impulsi neuroelettrici e neurochimici seguono degli
    schemi ben precisi, è vero solo che questa realtà è “iperfiltrata”,
    vale a dirsi che il nostro sistema nervoso si è sviluppato per
    filtrare il maggior numero degli stimoli possibili per permettere di
    poter convivere nella realtà immanente.
    In realtà ci sono un’infinità di cose che non siamo in grado di
    vedere/percepire.
    Ma non per questo la percezione di questo ambiente è errata, anzi è
    piuttosto buona, considerando che non ci basiamo interamente
    sull’amigdala.

    In verità, il nostro diencefalo, più che essere paragonato ad un
    computer, potrebbe essere paragonato ad un MoDem (Modulatore-
    Demodulatore).
    L’impulso neuroelettrico intercorre la guaina mielinica e gli assoni
    come potrebbe fare l’informazione digitale (che è pur sempre composta
    di elettroni) all’interno di un cavo elettrico.
    Il diencefalo interpreta l’informazione grezza come potrebbe fare un
    modem, quindi la rispedisce in forma grezza, demodulizzandola, creando
    così il così detto fenomeno di discesa dell’impulso, che genera
    un’interpretazione simpatica.

    Un esempio inconfutabile per smantellare la tua teoria sull’astrazione
    dell’ambiente percepito e sull’ipervalenza dell’io ci viene dato dal
    fatto che l’impercepibile/invisibile, come un’onda, influenza comunque
    l’individuo anche se questi ne ignora l’esistenza.

    Alcune sostanze psicotomimetiche alterano profondamente il nostro modo
    di percepire lo spazio (ne sono stato un diretto sperimentatore) ad
    esempio la dietilamide dell’acido D-lisergico-25 (LSD) ad una
    opportuna dose (superiore ai 250 microgrammi) si lega ai recettori
    5HT2A (5-hydroxytryptamine-2-alpha receptors) alterando percezioni e
    status ambientali, ma non per questo lo stato alterato influenza
    l’ambiente.
    L’ambiente non è una proiezione mentale, benché il modo in cui lo
    percepiamo è solo una mera ricostruzione di come effettivamente è
    fatta dalla nostra mente.

  6. 46
    Russo Vincenzo -

    I miei commenti hanno scatenato le risposte dei tardo evoluzionisti.
    Siete proprio felici ed innammorati dell’idea di discendere dal caso e poi dalle scimmie? Non è meglio essere figli di Dio se la cosa è divenuta dimostrabile? Ovviamente se una ipotesi è falsa è inutile,ma ciò vale sia per chi ha fede in Dio ,che per chi crede di avere prove scientifiche a favore della generazione dal nulla ,(chiamato che sia vuoto o caso per opportunismo).Resta vero che partire da Dio è più facile e più logico ,perchè se esiste LUI può pensare tutto il resto . Il nulla come padre risulta invece una ipotesi campata in aria .Sopportata però per spirito democratico da chi ha fede , questa congettura consente ai materialisti di crearsi un assioma assurdo ,
    che gli era stato consentito solo per quieto vivere.Si dice : ammesso che il nulla sia qualche cosa ,che cosa dici tu che sia accaduto all’improvviso nel nulla ,che lo abbia reso qualche cosa di esistente?I materialisti invece una volta partiti costruiscono altre congetture sulla prima ipotesi per assurdo e reclamano non più pari dignità con l’ipotesi Dio ,ma addirittura pretendono di aver dimostrato che il loro assioma nullo sia valido.Be così son buoni tutti.Ci si aspetterebbe invece a quel punto,che il materialista si accorgesse di essersi immesso in una antica dimostrazione per assurdo e che ritirasse la sua congettura dall’ambito delle ipotesi coerenti.INVECE il fautore del nulla si approfitta della concessione e chiama il nulla caso. A questo punto ha già barato ma approfittandosi dello spazio che gli è stato dato per argomentare,continua imperterrito. Impossessatosi di un caso del tutto arbitrario e inventato dal nulla, comincia a disporre di possibilità matematiche che gestiscono se stesso e non altro. Così il nulla si permette di divenire altro da se, genera realtà fondamentali. Poi continua e arriva alla scimmia e a noi.Il mio tachione comunque è un bosone dell’informazione non è fisico ma astratto. Ai biologi poi dico che: loro vedono in effetti il passaggio del pensiero nei neuroni e certamente non la nascita del pensiero nelle loro lucine della Tac. Il pensiero viene però dalla mente ed entra nel software del cervello .Quindi loro hanno le traveggole illuministe e massoniche ,quando pretendono di vedere che il pensiero nasce dalla materia.Il pensiero continuo attraversa la materia,non nasce nella materia. Il pensiero nasce solo a 0 gradi assoluti K dove la mente è tutta unificata in un solo ologramma.

  7. 47
    RUSSO Vincenzo -

    Un supplemento al mio ultimo commento sui tardo evoluzionisti.
    Tutta la forza presunta degli argomenti evoluzionistici risiede solo nella politica corretta ,che dà pari opportunità a tutte le opinioni per motivi politici di quieto vivere sociale nella democrazia .Ciò è senza dubbio un bene ,sia per convivere civilmente,che per affrontare il dubbio,che alcune tesi siano sbagliate e vadano poi corrette in futuro. Esiste però l’aspettativa di verità assoluta della fede ma anche della teoria del tutto. A queste due aspirazioni dello spirito umano non si può contrapporre un modestia finta e di apparato, che mentre finanzia la ricerca ,finge di pensare che la conoscenza del tutto sia irraggiungibile per sempre.Bisogna decidere invece con le regole della logica sineterica, che la verità esiste indispensabilmente e che è fatta di motivi logici, niente affatto incomprensibili.L’unica obiezione logica rimarrebbe dunque : non siamo però abbastanza intelligenti da metterla da soli in giudizi sineterici completi.Se il limite è però l’intelligenza ,il problema è risolvibile.La verita potrebbe essere rivelata o spiegata che dir si voglia a qualcuno, stupido come gli altri, ma che si sia messo in umile ascolto. Se la verità te la spiegano ,allora devi solo ascoltarla e capirla ,senza intuirla e costruirla dal niente con teorema tuoi che non sei capace di trovare da solo.Voglio dire che se un alieno scrive su di una lavagna di una qualsiasi università la formula e la teoria giusta. Esistono allora già ora migliaia di uomini in grado d’intenderla.Anche se non sono capaci di pensarla.
    La verità non esiste soltanto se la politica corretta lo consente. Esiste e basta. Altrimenti non ci sarebbe la costruzione già realizzata di ciò che c’è ,ma ci sarebbe il nulla. Quindi anche se DIO non fosse la ragione prima di tutto. Ci dovrebbe comunque essere una raggione logica costruibile ,di pari valore e natura di Dio ,sia pure con altro nome o altro teorema. Ossia ciò che esiste di visibile non può esimersi dal derivare da ragioni invisibili complete e totali.
    Tirare fuori la logica di queste ragioni e metterle per iscritto in numeri o parole ,significa trovare la semantica dell’Universo.
    Poi chiamarla Dio o teoria del tutto ,viene solo dopo la rivelazione o spiegazione sotto dettatura. Concludendo la fisica quantistica sa già che l’universo è un pensiero .
    ###segue nel prossimo messaggio###

  8. 48
    RUSSO Vincenzo -

    ##segue##..la fisica quantistica sa già che..##Non entra però in rotta di collisione con i tardo evoluzionisti ,che sono ormai quasi tutti inclusi nel potente campo medico e biologico. Non lo fa perchè verrebbe accusata di divenire metafisica e di schierarsi con la tesi della fede.Ciò che manca ai fisici è appunto una teoria del tutto ,che dimostri in teorema la sua intuizione ,che l’universo è una visione mentale. Gli esperimenti hanno già determinato la non località delle particelle nell’azione a distanza e la loro coscienza intrinseca del loro stato non locale,dimostra che tutto è incluso in un solo ologramma di pensiero.Mancano però la filosofia scritta nella semantica nuova e completa,che dettaglino la dimostrazione in teorema della detta intuizione .Solo ciò servirebbe a richiamare indietro tutti gli scienziati tardo evoluzionisti degli altri campi scientifici riportandoli ad una visione non materialista dell’Universo. La filosofia ha già distrutto tutte le visioni materialiste come non logiche ma il mondo della scienza continua ad ignorarlo,accecato dalla teoria dell’evoluzione e da settan’ anni di comunismo militante,che è tracimato nel modernismo massonico e illuminista, post ideologico solo a parole .Questo è il relativismo ipocrita ,che finge di essere umile verso tutte le risorse della conoscenza . Politicamente e di fatto però , attraverso la disinformazione vieta solo alla fede e alla scienza seria di avere risorse per giungere alla verità ma mantiene per sé nelle proprie mani popoli e nazioni ,nella pretesa post stalinista di essere classe dirigente, anche in campo etico e scientifico.In pratica lo stalinismo strisciante non è stato espulso dalle carti costituzionali dei paesei civili al pari del nazismo ma si è conservato un posto dominante ,fingendosi una coscienza democratica di pari condizioni e politica corretta.In pratica al nuovo Stalin basta il mondo della pseudo cultura e dell’informazione,per inquinare le coscienze.Gli uomini di fede scientifica galileana si sono indeboliti di fronte a questo sistema di potere culturale e tacciono o parlano poco nettamente delle risultanze sperimenentali e lasciano spazio ai colleghi organizzati e protetti dal sistema.
    Resta pero’vero che il pensiero non ha nessuna relazione di natura in comune con la materia e che in nessun modo puo’ nascere da essa.perche’?semplicemente perche’ la materia non ha caratteristiche di eternita’.cioe’ non esiste da sempre ma deve essere preceduta da progetti mentali

  9. 49
    Simone Luchetta -

    Caro Vincenzo,
    credo che hai pesantemente frainteso il concetto di paradigma olografico.

    L’ideatore di una possibile correlazione fra il paradigma olografico di Bohm e
    la neurobiologia fu Karl Pribram, docente di psicologia e psichiatria,
    dapprima della rinomata Standford University e poi della Georgetown
    University, ipotizzò che la proteina contenuta nel soma neuronale non
    contenesse tutta l’informazione necessaria per formare una percezione e che
    l’impulso elettrico non agisse come un ago andando a stimolare una data
    porzione del sistema nervoso centrale, ma piuttosto che seguisse un modello
    olonomico secondo il quale l’onda dell’impulso segue un disegno olodinamico
    che viene interpretato dal diencefalo e forma quindi l’informazione vera e
    propria, inoltre non disse che questo universo era un illusione, ma che siamo
    in grado di percepire solo le informazioni quantistiche degli oggetti e non la
    loro tridimensionalità, e la percezione viene resa tridimensionale dalla
    proiezione olonomica dell’informazione stessa a livello diencefalico!!!

    L’esperimento di NON LOCALITÀ di David Bohm inoltre consisteva solo nel far
    decadere un atomo di calcio, uno dei due fotoni gemelli generati, fra loro
    paralleli, venne deviato da dei rifrattori, il fotone gemello non deviato
    seguiva la stessa strada di quello deviato.

    Bohm suppose questo:
    Esisteva un mare di particelle virtuali che ricoprivano ogni stato positivo
    possibile in una dimensione di spazio limitata e gli stati negativi della
    materia, quelli che, per intenderci, da origine alla porzione immanentistica,
    altro non era che una proiezione speculare (OLODINAMICA) del mare di
    particelle occupante gli strati negativi.
    Questa teoria è una riproposizione del Mare di Dirac, solo elaborata per
    soddisfare alcuni problemi, come il fatto che i quanti non seguono il
    principio di località di Einstein ed altri, che la rendono quantomeno
    interessante.
    In realtà il popolo internettiano ed i media hanno frainteso e speculato molto
    su questa teoria per renderla più interessante, escludendo completamente le
    terminologie auliche e scrivendo un documento chiamato “il paradigma
    olografico”, scritto da uno studente delle scuole superiori per la sua
    maturità e privo di ogni logica.

    Io credo in Dio, ma non in un Dio personale, sono de facto Panteista:
    Deus sine Natura, questo è ciò in cui credo.
    Per me Dio è il giardino e il giardiniere che lo cura, Dio è l’Universo e
    l’Universo è Dio.
    ### SEGUE NEL PROSSIMO MESSAGGIO ##

  10. 50
    Marquito -

    Questa discussione è assolutamente esilarante. Cambiano le ipotesi scientifiche, cambia il contesto storico-culturale, ma ci sono sempre dei mattacchioni che continuano a scannarsi sull’esistenza o la non-esistenza di Dio. Più si sforzano di apparire oggettivi e più appaiono evidenti i loro pregiudizi … pregiudizi religiosi e pregiudizi politici … pregiudizi legati alla loro storia, alla loro formazione e alla loro ideologia …
    Consiglierei a tutti quanti di rileggersi le opere di David Hume, in particolare i meravigliosi “Dialoghi sulla religione naturale”. Non disprezzate troppo la filosofia …in certi casi rappresenta il miglior antidoto contro ogni forma di intolleranza, di dogmatismo e di scientismo.
    Buon proseguimento :))

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