Trastullarsi ormai tra gli italiani e’ dover accettare comportamenti scorretti ma sono entrati ormai nella vita quotidiana a tal punto che nemmeno si rendon piu’ conto di quando hanno comportamenti sleali o sbagliati e quando compion illegalita’ .Come far fronte per ripristinar onetat’ e lealta’ tra persone? Proibizionismo in Italia se per l’America avevan inventato il divieto a consumar alcool nel periodo del post crisi abbiamo speranza di chiuder le nostre piaghe con leggi che fan freno all’aumentar del gangsterismo?
Ovviamente le due situazioni sono in parte simili ma anche ben diverse, la la volonta’ di fermare la criminalita’ partiva dall’alto, qui per ora non puo’ esser fatta propria dal governo perché ovviamente la corruzione coinvolge la classe politica e la battaglia per risanarci parte proprio dalle infiltrazioni del crimine, chiamatelo mafia o meglio sarebbe dir disonesta’ totale, nelle banche,imprese,tutto un ben strutturato sistema affaristico che emargina i migliori.
Quando la stessa legge viene usata come in italia da facenti parte o da personaggi che si muovono nei palazzi pure di giustizia o tra avvocati che gestiscono societa’ telefoniche,assicurazioni,recupero crediti,e plasmano soprusi e cause illecite contro i cittadini, il bere alcool degli anni 30 degli americani era una goliardica scampagnata nei confronti poi delle tangenti in appalti pubblici ed incarichi nella politica con tanto di malavitosi eletti e garantiti. Dove pescar oggi in Italia persone pulite sara’ il problema dei prossimi dieci o vent’anni,la politica vede sempre farsi avanti i big della mala o cader nella ghiottoneria del far soldi facile dell’eletto con i nuovi padroni delle banche, ma il marcio dobbiamo pur scrollarcelo di dosso, volete una soluzione? Ho idea che vi siano purtroppo un buon numero di italiani che soluzioni non ne vogliono, troppo facile dir che non si vota perché si e’ schifati di quello o questo, troppo facile star fuori perché in verita’ si ama mantenere il tutto come e’ adesso, la corruzione negli apparati che permettono connivenze,tutti i settori sporchi della pubblica amministrazione,li il coltello non ce lo affonda nessuno, li soltanto una vera guerra fatta da uomini coraggiosi puo’ cambiar l’italia. E chi sara’ il messia?Nesuun uomo, nessun duce,nessun compagno, soltanto abbiamo gli strumenti, le leggi, altro che favorir di nuovo le banche come sta facendo il governo con l’anatocismo, il calcolo degli interessi sugli interessi riattivato dopo l’illegale usura,altro che leggi bandane sul lasciare a singoli amministratori lo spreco clientelare dei nostri soldi ,mentre moriam di fame rifan strisce e rotonde con tangenti milionarie, altro che diritto di banchieri di aprir e chiuder conti e mettere sigilli di inaffidabili agli onesti italiani e quello di correntisti senza limiti ai fidi ai mafiosi, altro che assicurazioni che giocano con attestati di rischio o con da quanti anni si ha comprato l’auto per raddoppiare le tariffe rispetto all’Europa,ogni persona non cambia per egoismo il benessere di uno per la poverta’ dell’altro, questa resta l’Italia vostra se non si impedisce questo scempio.
La legge non deve esser fatta che contro costoro che approfittano, il meccanismo che permette lor di rubare va segato e volete che il modo on vi sia?Allora italiani decidete,date spazio agli onesti e sapete come,se non lo farete nessun fara’ rivoluzioni per voi,gli onesti son stanchi quelli che ancora sopravvivono,di esser maltrattati emessi in disparte, siete voi italiani che da generazioni vi trastrullate nel clientelismo quel che avete creato e’ questo,se non cambierete,allora auspico che continuino a emigrare i bisognosi e che qualcuno dal di fuori d’italia vi invada e soppraffaccia!! Spero solo che le brave persone anche coloro che son umili ed han sempre lavorato onestamente con sacrifici non paghino ancora per voi.
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Categorie: - Riflessioni
Gli italiani in maniera latente tendono ad essere nostalgici del fascismo. Alcuni non se ne vergognano e la cosa sotto certi punti di vista rende giustizia ad una verità che va oltre il quadro di un periodo storico fatto di luci, ma anche di tante ombre. Quando ti viene dato un ampio margine di libertà rischi di soccombere davanti alla verità di te stesso. Forse la nostalgia del ventennio fascista dipende dalla piega che ha preso la storia a partire dagli anni sessanta. La vita è fatta di occasioni mancate… ci sono persone che riescono a conservare il controllo della propria vita solo all’interno del mondo che conoscono. Comparando due storie pressoché simili sono giunta alla conclusione che quando non abbiamo l’intima certezza di aver risposto generosamente ad un invito che ci portava verso la vera realizzazione di noi stessi il freno dell’autorità ci consente di restare umani. L’autorità paterna è stata sostituita da quella dell’industria delle telecomunicazioni. Noi rispondiamo come degli automi. Chi non accetta questo discorso, dal mio umile punto di vista, non può dirsi contrario ai totalitarismi… il senso della giustizia non assorbe l’umanità intesa come bisogno di essere tragici e sinceri. Purtroppo la violenza (con la sua patetica ingenuità) rischia di essere più credibile di una verità fondata sul vuoto di sentimenti. Ogni velleità di mutamento ci allontana dal mondo e ci avvicina a noi stessi. Per questa ragione abbiamo bisogno di confini e alle volte anche di muri.
Questa crisi diventa un’opportunità quando restiamo umani e restiamo umani quando impariamo a convivere con i nostri fallimenti, superando giorno dopo giorno quella bassezza morale che scava intorno a noi una nicchia di sopravvivenza in cui trovano spazio solo i nostri egoismi. Questa prepotente urgenza interiore che scaturisce dal tradimento di una vocazione non ti mette in condizione di avere un rapporto positivo con una realtà che per forza ti cose ti sembrerà scomoda e invivibile perché non è casa tua. Questo tuo stato d’animo consegnerà le chiavi della ragione a tutti quelli che si comportano in maniera scorretta. Quello che voglio dire è che non basta avere una coscienza prospera, operosa e moralmente retta per conservare la giusta autonomia. Non ci vuole niente per diventare schiavi del mondo quando cominciamo a guardarlo con sguardo analitico e disincantato.