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Lettera pubblicata il 30 Maggio 2010. L'autore, maledettoio, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Francy la penso come te su quasi tutto. Tranne sul discorso coraggio, qui non si tratta di mancanza di coraggio, io sono solo stanco di tutto in primis di me stesso, che la vita sia dura o meno non mi tocca ne mi spaventa. Io semplicemente sento, so, che il mio futuro sara’ lo stesso se non peggiore del mio presente e trovo assurdo lottare per andare avanti senza riuscire a trovare un motivo valido per farlo. L’idea di lottare per continuare a pagare tasse, mangiare, dormire, pensare, e per restare nella mia vita non sono motivazioni valide per me.
Quando leggo cio’ che scrivi ho l’impressione che siamo come due binari ferroviari, parelleli, ma che non si incontreranno mai.
Rossana sano si(escludendo la testa), almeno credo, vecchio anche troppo e si vede se mi si conosce e non intendo come eta e comunque anche quella sta arrivando. Una casa si. Un lavoro no e non lo voglio, vivere per lavorare non mi sembra un cranche’, diverso sarebbe lavorare per vivere. Ho mia madre e mia sorella e son coscente che ne soffriranno terribilmente, ma restare a soffrire e farsi del male per non far soffrire gli altri e’ inutile, li si fa soffrire lo stesso ma piu’ lentamente.
Certo se avessi figli sarebbe diverso sarei responsabile verso di loro, ma io non sono responsabile di nessuno. Non ho chiesto di essere messo al mondo, anzi ti diro’ mi ci han dovuto mettere a forza perche’ non volevo nascere, caro vecchio forpice(maledetto pure lui).
Gli errori miei non hanno fatto soffrire solo me.
E si ora mi sento molto egoista, l’ho imparato negli ultimi anni, tutti sono egoisti in un modo o nell’altro, e fan in primis solo i loro interessi, perche’ mai io dovrei comportarmi in modo diverso.
E poi ripeto restare vorrebbe dire solo dilungare la sofferenza dei familiari che mi vedrebbero comunque sprofondare e morire senza poter fare nulla.
ah ma allora… dalle parti mie si direbbe che la biada ti sta perforando le budella…
e io aggiungerei, se minimamente ti si adattasse: ogni riccio, un capriccio!
e te lo dice una che ha dovuto portarsi a casa la pagnotta da sola per ben 38 anni di quasi totale schiavitù lavorativa!!!
dai, datti una scrollata, guardati un po’ intorno e smettila di aver paura di vivere!
Binari ferroviari paralleli? Mi vien da sorridere su questa frase,un caro amico mi aveva risposto cosi’quando avevo detto anch’io la tua frase:”In un certo punto pero’ si incrociano i due binari,e’ detto fra l’altro”cuore”il punto di incrocio..Tolto questo..mi sa che la tua mente sta facendo gli straordinari per scovare tutte le ragioni per cui dovresti “andartene via”Ma una per restare riesci a trovarla?? Sono più’ che convinta che c’e’..Un sorriso a te
Ciao Rossana..Pensa la coincidenza,l’altro giorno sul paraurti dell’auto che mi precedeva,c’era scritto questa frase:LA VITA E’ DURA…E ALLA FINE SI MUORE..beh mi ha fatto sorridere,pensando senza ironia, a ciò’ che ho letto qui’Beninteso che e’ una grand verità’ della vita,e’ sempre stato cosi’,e sempre lo sara’..Ma lagnarsi serve a poco li ingigantisce,accettarli e affrontarli,anche se comporta sofferenza e’ dare un senso alla vita..C’e’ a chi la vita viene tolta,ed e’ una persona che ama la vita,piena di vita,di voglia di vivere,chi a la vita,ma si nega alla vita..questo e’ un po’difficile da capire..ma la vita e’ anche questo paradosso..
Francy Il cuore oramai non lo ho piu’ non prova e non vuole provare piu’ nulla.
La mente, naa, non ha bisogno ora di fare straordinari, ci ha gia lavorato abbastanza negli anni, quasi 24 ore su 24 tutti i giorni, vabbè si mi ripeto ma, tranne un breve periodo che si era distratta a pensare altre fesserie. Di motivazioni per restare ne potrei pure considerare qualcuna, il fatto e’ che pero’ io, per me stesso, non le considero valide per continuare. Si lo so e’ egoistico pensare prima a me, ma come dicevamo non si puo’ vivere per gli altri.
Rossana non ho paura di vivere, non ho paura di nulla neppure della morte, l’unica cosa che mi ha sempre spaventato in vita mia sono io, perche’ so che quando decido qualcosa non ci sono limiti a cio’ che posso fare. E disgraziatamente o fortunatamente ho deciso.
Che ti posso dire se avessi dovuto badare a me stesso e darmi da fare per sopravvivere, sarei gia’ morto da tempo. Pensa che per un periodo di venti giorni mi sono dovuto occupare di me stesso, ho perso tanti di quei chili che da Homer Simpson son passato ad assomigliare a Johnny Stecchino.
Comunque guardarmi intorno mi fa solo desiderare ancor di piu’ fare la finita, quando son obbligato ad uscire di casa non faccio altro, camminando, che analizzare ogni piccola possibilita’ di fare la finita. Buttarsi sotto una macchina, schiantarsi con la macchina contro un muro o giu’ da un ponte dell’autostrada, ancora meglio dritto contro un treno, o un bel tuffo un mare con una bella pietra legata al piede,tempo fa ho fatto a pezzi una lavatrice per buttarla all’interno fissata sopra al cestello ci stava una pietra lunga come dal polso al gomito, pesantissima, l’ho conservata non si sa mai.
ciao Francy,
sì, la vita è anche questo paradosso: ho una nipote di 28 anni, che sta lottando con tutte le sue forze, con coraggio e disperazione, contro il cancro, e ogni 6 mesi, prima dei controlli (che dopo la chemioterapia si protrarranno per almeno 6 anni) ha il TERRORE di rifare gli esami. ha due bimbi, uno di 8 e una di 3 anni, e vorrebbe con tutta l’anima, poterli crescere… almeno un po’… ha avuto un’infanzia e un’adolescenza tormentate e solo da pochi anni vorrebbe davvero VIVERE.
mi hai fatta ridere con la frase scritta sul paraurti dell’auto, e ti assicuro che nella mia vita sono ben poche le occasioni “umoristiche”. grazie!
Gia’ vero anche questo, per chi ha voglia di vivere spesso se ne va prematuramente, chi invece non vede l’ora di andarsene, sembra quasi un dispetto, ma la morte non va mai a prenderlo.
Per chi crede, si potrebbe pensare che questo sia il purgatorio.
Per me il discorso e’ piu’ semplice, la malerba e’ dura a morire.
“Si puo’ dire quel che si vuole!!Il momento piu’ felice di chi e’ felice e’ quando si addormenta,come il momento piu’ infelice di chi e’ infelice e’ quando si sveglia” SHOPENHAUER “Il suicidio,lungi dall’essere negazione della volonta’,e’ vivere un atto di forte affermazione della volonta’ stessa”in quanto il suicida”vuole la vita ed e’ solo malcontento delle condizioni che gli sono toccate”per cui anziche’ negare la volonta’,egli nega piuttosto la vita”..
Francy. Condivido tutto.
Ma io, per quel che riguarda me ci aggiungo e per le condizioni che mi son creato. E vedendo il futuro immutabile che mi sono creato so che tra venti anni la mia vita farebbe decisamente piu’ schifo di ora.
Gia’ solo il fatto di essere invecchiato senza vivere farebbe schifo.
Vecchio, solo, senza un lavoro dato che non intendo trovarne(barbone praticamente).
Se poi ci aggiungiamo quello che mi sto gia’ facendo con alcolici, sigarete, qualche droga leggera(ancora alle pesanti non son passato ma ci arriverei certamente).
Direi meglio che e’ decisamente meglio andarsene presto, anziche’ tirarla per le lunghe per anni.
francy,
la sai lunga sul tema… sei così preparata anche sull’ipocondria?
maledettoio,
ultimo suggerimento: se puoi e vuoi, vai a trascorrere almeno 3 mesi a Rio de Janeiro, ma non in un albergo per turisti a Copacabana o a Ipanema, ma bensì presso una famiglia, che ti possa dare ospitalità a pagamento. quasi certamente potresti tornare cambiato “dentro”.
se credi, ti posso anche consigliare in merito…