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Lettera pubblicata il 30 Maggio 2010. L'autore, maledettoio, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Che io sia meledetto 1000 volte 1000. Dopo una giornata di merda, mi mancava solo questo. Sono uscito a buttare la spazzatura con mia madre e forse l’ho vista, forse era lei, che ci faceva qui, cosi’ lontana da casa. Era lei o e’ colpa dell’alcol o e’ colpa del fatto che ho voglia di lei? Non sono riuscito a fermarla, a chiamarla, sono tornato a casa mi sono cambiato e sono uscito per bere e non sono riuscito a non fare un giro per vedere se fosse ancora in zona. Era lei? Era li per me? Era li per caso? Era li per qualche altro suo amico? Era li per un altro motivo? Maledetto il mio cuore che e’ impazzito ancora una volta, maledetta la mia mente che ha sperato. Maledetto io, che se un inferno possa esistere che io ci possa bruciare per l’eternita’.
Unica cosa positiva e’ che anche le pratiche per la macchina sono sitemate, passaggio di proprieta’ a nome di mia madre fatto, assicurazione pagata, un passo verso sta agognata e schifosa fine.
Restano solo ste maledette cartelle cliniche da ritirare per il mutuo e poi finalmente non ci sara’ piu’ un maledettoio. Finalmente il nulla.
maledettoio,
mi dispiace, sinceramente.
so come si sta quando si è perso quello che consideriamo l’ultimo treno e so anche come si sta quando si è innamorati e si desidera qualcuno fisicamente.
un abbraccio
Non ho mai maledetto nessuno di cuore tranne me stesso, ma un MALEDETTI va a tutti quelli che stan lavorando sulle cartelle cliniche di mio padre, quasi 2 mesi per stampare du2 ca220 di fogli. Ed ancora piu’ sentita per quelli dell’ospedale dove mia madre non potrebbe andare da sola che han rinviato a dopo giorno 20, gli auguro che gli possano capitare le peggio cose che ci possano essere e che debbano restare vivi per sentire ogni giorno il peso su di loro. MALEDETTI E maledetto io “capo” se esiste o il destino o quel che sia che fa di tutto per non farmi concludere, ho tutto pronto da giorni, finira’ che me ne freghero’ anche di ste 4 minchiate da sistemare e fanculo al mondo.
Rossana, lo so e’ stupido dirlo, e’ una classica frase fatta, che chi la sente non puo’ fare a meno di pensare quanto sia stupida, ma “fidati, non lo sai cosa possa voler dire per me perdere una cosa che considero cosi’ importante ne come sto desiderando lei accanto”. Lo so che tutti ci passano, lo so che cio’ che si prova, forse, e’ molto simile a tutti, ma so che non puoi davvero capire cio’ che provo. perche’ anche se ho piu’ o meno detto come mi sono sempre visto, considerato, e tutto il resto, non credo tu possa capire. Tu pensi davvero cosa fosse lei per uno come me che si e’ sempre odiato cosi’ tanto? E veder andar via un ultimo treno senza poter fare nulla, quando un ultimo treno non lo stavi neppure cercando anzi giravi al largo dalle stazioni credi davvero cosa si senta? Io non credo perche’ comunque tu hai vissuto la vita in una maniera normale, desiderando, amando, anche piangendo e soffrendo, ma l’hai vissuta, anche se a quanto pare ora forse ti sei un po arresa. Comunque non importa ho sedato cio’ che provavo ancora una volta, mi e’ toccato dar fondo alla bottiglia di gin oggi ma ora sono quasi dinuovo in me stesso. Se fosse li, perche’ fosse qui in zona, se avesse bisogno di aiuto, non importa, non fa differenza, anzi meglio che sia andata cosi.
Se era lei ho avuto il piacere di rivederla, ma in fondo meglio sia andata cosi, tanto io devo andarmene ora anche se suonasse qui non credo potrei comunque tornare indietro su certe cose degli ultimi anni quindi meglio stia lontana, non le farei del bene. L’unico problema del bere e’ che come riesce a calmarmi in alcuni casi mi fa l’effetto opposto ed ecco il perche’ di questi ultimi post. Ma tutto e’ rientrato, tutto finira ed a modo mio.
maledettoio,
hai ragione: posso solo avvicinarmi a quello che provi, non potrò mai percepirlo come lo senti tu. qualcosa di molto simile al tuo ultimo treno perduto ce l’ho comunque pure io sul cuore, di recente, e so già che, anche se volessi, neppure tu potresti avvicinarti più di tanto…
umanamente possiamo SOLO starci vicini così: nessuno potrebbe far meglio e di più…
ho cercato in rete un aforisma per te:
“Nulla viene per caso, c’è una ragione per ogni cosa, anche se non ce ne rendiamo conto. Se cerchi il positivo e lo chiedi, arriva.”
(Hans Küng)
un abbraccio
PS: pure io eccedo spesso con i liquorini dolci ma non mi sono mai ubriacata. non mi piace non essere più me stessa, anche se questo significa provare sofferenza, come mi accade tutti i giorni da almeno una decina d’anni…
Rossana, certo neppure io posso minimamente capire come tu ti senta.
E si vero nessuno potrebbe fare di piu’, comunque ammiro la tenacia che hai nel voler continuare a vivere a prescindere da tutto.
Si lo penso pure io che nulla accade per caso. ma oramai sono stanco, come ho detto, anche solo di aspettare che qualcosa possa accadere. SAi quante volte mi son detto che forse dovrei asppettarla, o che dovrei aspettare che ricapiti, o che dovrei aspettare che capiti qualcosa che mi faccia tornare anche solo un piccolo sorriso!?! Ma so che per come mi vedo oggi e come vedo la mia vita e quello che mi sto facendo non potra’ mai succedere, e il problema grosso(se vogliamo definirlo cosi’) e’ che non succedera’ mai perche’ come ho detto non permetterei mai che possa ricapitare.
Si anche io preferisco generalmente quelli dolci(spero ci riferiamo allo stesso genere, e di non sbagliare anche in questo), ne ho provati tanti, ma molti proprio non mi piacciono, anche un solo sorso mi fa venire letteralmente da vomitare, non tanto mentre li mando giu’ ma il retrogusto che lasciano lo trovo orrendo. Il vino(che con i liquori non so se c’entra ma credo di no) tollero quello bianco, cosi’ cosi’ il rose’, il rosso non lo sopporto proprio massimo un bicchiere al secondo mi si rivolta il palato. Whisky neppure a parlarne, neppure grappa o wodka(questa cosi’ cosi’), buono un liquore che ho trovato al pistacchio o al limone, ma son bassi come gradazione, gin con un po di sciroppo di menta non e’ niente male, le uniche cose davvero forti che tollero sono centerbe e fuoco di russia.
Ma quando voglio proprio sbattermi giu’ niente e’ meglio che un po di alcol puro a 95gradi con 2 dita di acqua fredda e un po di sciroppo a piacere, con un paio di bicchieri dormo a prescindere da tutto non ho modo di restare sveglio. Avevo pure io diciamo la preoccupazone di non volermi ubbriacare per non perdere il controllo di me stesso tempo fa, idem capitava all’idea di usare robba illegale, ma ci ho voluto provare e sinceramente non so che effetto faccia agli altri ma a me non fa molta differenza mi sembra di essere comunque “lucido” cio’ non perdo il controllo sulle cose principali, tranne che ovviamente non riesco a tenere gli occhi aperti e che non cammino dritto, per il resto non mi cambia molto tutto resta come prima tranne che tutto sembra piu’ distante… una sensazione forse discutibile l’ho provata solo mentre ascoltavo della musica(che mi rende triste gia’ da sobrio), cioe’ mi faceva piangere e desiderare ancor di piu’ far la finita. E diciamo che poi sara’ il modo che usero’ per avviarmi al mio destino la sera che me ne andro’, accentuero’ il piu’ possibile cio’ che provo per permettermi di avviarmi senza nessun ripensamento. Oggi mi son fatto un bagno …erano quasi due mesi, lo so faccio schifo, ma non mi importa piu’ neppure di questo, mi sono addormentato nella vasca bevendo, e’ stato quasi piacevole.
Sai Rossana a pensarci mi fai una gran rabbia. Sara’ che io sono giusto un po estremista nelle mie cose, ma l’idea che ti sei rassegnata al tuo destino mi fa rabbia.
O sara’ che non capisco proprio come una persona possa rassegnarsi a vivere in un limbo, non lo so.
Vuoi vivere ma hai paura di vivere davvero.
Tu dirai che potresti dire lo stesso di me, ma in realta’ non e’ cosi’, io non riuscirei mai e non riesco a vederrmi tra n anni come sei tu, anche questo e’ uno dei motivi per cui voglio fare la finita. Solo e rassegnato ad esserlo, non fa per me. Cosa sarebbe un aspettare che dio o il destino decida quando e’ il caso che tutto finisca? Non ci sto, preferisco decidere io come e quando. Secondo me se la gente del tuo paese non ti da stimoli dovresti cercare altrove, tu parli di eta’ ed invece l’eta’ non vuol dire nulla, parli di mancanza di forze fisiche ed anche questo non vuol dire nulla, c’e’ gente di parecchi anni piu’ dei tuoi che si fa miglia correndo. So, capisco come ti senti la forza ti manca perche non credi, ma non e’ giusto trovare certe giustificazioni, la vita e’ tua se vuoi vegeare, o se vuoi conoscere gente piu’ stimolante dipende solo da te. Se davvero tieni a te ed in qualche modo alla tua vita dovresti solo darti e dare ad altri delle possibilita’ per quanto sia difficile o doloroso farlo.
Saro’ io a parlare o sara’ che oggi ho bevuto troppo ed al contrario del solito tutto il giorno invece che solo la sera…non lo so ma in questo istante e’ quello che penso e pur pensando di correre il rischio di sembrare un deficente che spara giudizi ho deciso comunque di scrivere cio’ che penso. Potrei sbagliarmi ma credo tu ancora di forza per vivere ne abbia parecchia, ed anche di voglia, ma ti fai dominare dalla paura e ti dai giustificazioni discutibili come l’eta’.
o come il fatto di aver gia’ vssuto cio’ che gia’ dovevi o volevi.
Spiegami perche’ allora, perche vuoi ancora andare avanti? per cosa? per vegetare(ma non dicevi di non sopportare l’idea)? O aspetti che accada qualcosa? O solo per portare avanti degli hobby che alla fine quando resti sola con te stessa non ti lasciano nulla? Io non capisco, veramente non ci arrivo. Devo ammettere che anche l’idea di arrivare ad una certa eta’ ed avere solo rimpianti non mi piace perche’ mai dovrei decider di fare una cosa simile? Perche’ la vita e’ un dono? Perche’ far la finita non e’ giusto? Perche’ c’e’ chi “soffre di piu'”, tipo i malati terminali che vorrebbero vivere ma non possno? Perche’ ho la “salute”? Porca putt. eva stasera mi fa di nuovo male il fianco destro mi sa che il fegato si lamenta di nuovo, fanculo pure lui.
Rassegnati per quel che riguarda me e cerda di dare un senso alla tua vita se vuoi viverla. Sai che mi hai dato modo di pensare… forse dovrei dire sia a lei che a mi ma madre cio’ che ho intenzione di fare. Forse dovrei lasciar decidere loro sul mio e loro destino. Ma non credo proprio che lo faro’, mi sembra una forzatura stupida, in entrambi i casi.
maledettoio,
concordo: mai avrai un’occasione di sorridere se non solo non la vuoi ma, anzi, la rifiuti. con questa frase ti precludi (lo sai anche tu) TUTTE le sia pur MINIME possibilità: “non succedera’ mai perche’ come ho detto non permetterei mai che possa ricapitare.”
personalmente, invece, sono d’accordo con questa: “Anche la vita piu’ infelice ha le sue ore di sole e i suoi fiorellini in mezzo alla sabbia e alle pietraie” (H.Hesse) – certo che ci vuole un po’ di coraggio e un po’ meno paura di farsi male… ma di sicuro ci sono stati (o ci potrebbero essere) anche i tuoi piccoli fiori, che non ti ostinassi a non volerli vedere.
so che di quanto sopra non te ne potrebbe importare di meno, ma ho voluto scriverlo lo stesso… adoro perdere tempo e continuare a suggerirti di provare a invertire la tendenza della tua mente distruttiva, cominciando magari dalle piccolissime cose che possono dare piacere senza costare grandi sforzi, come ad esempio un bagno caldo o fresco, a seconda della stagione… coccolati, almeno qualche volta…
quanto a me, il mio percorso è per certi versi opposto al tuo. ho vissuto intensamente e ho dato tutto quello che avevo da dare. c’è stato un intoppo, intorno ai 30 anni, molto serio e molto grave, almeno per me, che mi ha indotta a star male e a volermi fare del male. ci sono voluti 5 o 6 anni per rimettermi in piedi e devo ammettere che, in particolare all’inizio dell’analisi psicanalitica, mi sono sottoposta a quella grande fatica soprattutto per mio figlio.
poi, ci ho messo altri 25 anni ad accettare la vita e le persone per quallo che sono, ed ora, che ho raggiunto quella che era da sempre la mia aspirazione più sentita, la libertà, mi sembra assurdo non fare di tutto per godermela il più possibile. avrei ancora molta voglia di vivere, anche perchè in passato mi sono spesso sentita un’anima morta, nel fare ogni giorno, con grande impegno e fatica, un lavoro che si era pure andato deteriorando negli ultimi anni…
purtroppo per me, come già ho scritto, da una decina d’anni il dolore si è insinuato in modo permanente nella mia quotidianità, un dolore privo di speranza, che mi impone indirettamente di continuare a vivere e a essere di sostegno in tutti i sensi. è questo che mi risucchia le forze e la vitalità, ma non posso farci NIENTE.
tutto quello che mi è capitato e che continua a capitarmi me lo sono cercato, con la sola attenuante di aver avuto una partenza emotivamente svantaggiata. essere amati nell’infanzia è la più grande eredità che la famiglia possa dare, quando ne è capace…
continuazione per maledettoio
a farla breve, se esco e mi confronto con il prossimo che appare felice, sento anche di più il peso di questa mia ultima sconfitta. e non mi va di far pesare la mia tristezza sugli altri. se invece mi incontro con persone sfortunate o che faticano a campare come me, finisco con il sommare il loro disagio al mio, e sto peggio. spesso, poi, mi annoio quasi subito, in tutti e due i casi. per me o è tutto o è niente, specialmente negli affetti.
ecco perchè ho finito con l’isolarmi e il costruirmi un mondo tutto mio. la bellezza e la poesia mi sono di sostegno. fino a qualche mese fa avevo anche la compagnia di una deliziosa gattina…la vita contemplativa non è affatto negativa: non fa del male, non riceve del male e arreca pace.
la sostengo anche, nei momenti di sconforto che capitano più spesso al calar del sole, con un po’ di porto, di limoncello o di mirto. nei casi disperati anch’io faccio intrugli di alcool puro diluito in acqua e arricchito da sciroppi vari. il cioccolato e i dolci, poi, non mancano mai, ed sono quelli che mi colpevolizzano di più, per vari versi…
non mi sono ancora del tutto rassegnata: ho semplicemente imparato ad accettare il destino che mi sono costruita. credo che, se sono ancora qui, è di certo per un motivo, e a poco a poco, guardando il mio passato, mi sembra anche di intuire quale possa essere.
in ogni caso la sorte o la divinità, a seconda dei modi di sentire, una sola volta nella mia vita mi ha dato un peso che sono stata incapace di reggere. ma mi ha dato, poi, anche le persone giuste per aiutarmi a ricominciare. quindi, chi sono io per ostinarmi a voler fare diversamente, a continuare a distruggermi anzichè imparare ad accettarmi, e ad accettare, con me, tutto il resto che da me deriva?
se persisti nel tuo intento, non dire nulla a nessuno. lascia soltanto un biglietto che scagioni chi ti è più caro dal non averti capito e dal non essere stato capace di percepire di più il tuo male di vivere, soprattutto nei confronti di tua sorella, anche se pure lei dovrebbe sapere che gli psicologi possono far molto per gli estranei e quasi niente per chi è loro affettivamente vicino. dall’interno queste cose non si vedono quasi mai e, se anche si percepissero, non si potrebbero gestire.
sai cosa ho trovato di recente di molto bello? sto prendendo più gusto a dare del piacere che posso trarre dal ricevere. ho dato anche prima ma in modo diverso, non così consapevole e gratificante.
buona domenica e, se puoi, limitati un poco nel bere.
Rossana io capisco cio’ che dici, ma sinceramente non ti capisco, io come te in molte cose sono per il bianco o nero, le vie di mezzo non mi piacciono, e proprio per questo che non mi potrei mai(al contrario di te) rassegnare ad una morte lenta ed una vita rassegnato a cio’ che come te non posso far altro che dire che e’ colpa mia.
Ma comunque sia chiaro ammiro che tu voglia combattere per te stessa, ma non e’ una cosa che fa per me.
Coccolarmi… si… certo…vabbe’ lasciamo stare… anzi no lo dico… tanto fare un po piu’ schifo o un po meno cambia poco…. altro che bagno se me ne inportasse qualcosa dovrei quantomeno ricominciare a lavarmi… oltra al bagno di ieri era come dicevo 2 mesi, che oltre che lavarmi le mani ogni tanto e bagnarmi il viso, non toccavo l’acqua(e si fa schifo persino a me sta cosa, ma manca la voglia anche solo di fare quello), lasciamo perdere il radersi o altro che non ci penso neppure se non quando mi rompono dicendomi di farmela. Gli psicologi comunque non possono psicanalizzare parenti o familiari, vero, sono troppo coinvolti per poter giudicare. Non so se lei creda che sia utile il suo mestiere o meno ma credo che pensi di si, ba anche io penso di si. Ma non per me, perche’ come dicevo a me di restare o di me non mi importa proprio nulla.
maledettoio,
la differenza fra me e te sta essenzialmente in tre aspetti:
1) io ho provato quasi tutto; tu, poco o niente. – io anche ora e nonostante le pesanti scottature, non ho paura dei sentimenti, tanto che sono riuscita (si fa per dire) a innamorarmi alla soglia della terza età, dopo quasi vent’anni di lutto emotivo e di solitudine.
2)io ho DOVUTO soppravvivere a me stessa in quanto avevo delle responsabilità nei confronti di un bambino – tu, puoi tranquillamente scrollarti dalle spalle la vecchiaia di tua madre, in quanto pensi che ci sarà tua sorella a farsene carico.
3) quello che per me è stato un peso, che ha gravato su tanti aspetti della mia vita, alla fine dei conti è stato il lievito che mi ha permesso di conoscermi meglio, di accettarmi e accettare tutto il resto che sono stata capace (anche qui si fa per dire) di mettere insieme. la libertà dagli impegni di lavoro, per me, è stata una faticosissima conquista. infatti, ora, non è poi che stia tanto peggio di come sono stata in precedenza, con un diverso bilancio di positivo e negativo, s’intende.
quello che invece tu hai avuto da sempre, incluso l’affetto della tua famiglia, probabilmente è stato troppo in senso contrario, in quanto ti ha permesso di “sederti” e di lasciarti andare. ti è rimasta la paura di soffrire, che ti impedisce di goderti anche quel poco di buono che, prima o poi, c’è per tutti.
ma… c’è sempre un fiore o una bacca sulla mia finestra, così come c’è sempre l’affetto di un figlio e della sua compagna, anche se vivono malissimo pure loro, dall’altra parte del mondo. e questo quasi certamente ha un gran peso nella necessità di andare avanti.
forse che non vedi quante altre persone vivono come noi? io, le donne rimaste sole le fiuto a distanza di decine di metri. nel mio paese, poi, ci sono anche parecchi uomini celibi, spesso pure molto ricchi, che trascinano la loro esistenza barcamendondosi non si sa come… e le coppie infelici, dove le metti? questo per stare nella cosiddetta normalità… eppure ben pochi di loro hanno in mente di fare quello che stai programmando tu. perchè?
per il resto, spesso anch’io tralascio di prendermi cura di me a volte per giorni e giorni, quando sono depressa. esco di casa si e no una volta alla settimana e, spesso, resto anche senza latte, nonostante che basti una telefonata per averlo sul cancello di casa, con il pane e la guida tv… le notti, poi, sono da almeno metà della mia vita un vero tormentone. e c’è anche la vecchiaia che avanza e mi porterà via il poco che ancora mi resta… cerco di non pensarci mai e di vivere il presente: solo questo è importante, come godersi un tramonto o un’alba, ascoltare gli uccellini e non riuscire a capire se cantano per la gioia o per la fame…
mi lascio semplicemente dondolare, pronta ad accogliere nel miglior modo possibile tutto quello che verrà. grata anche di questo ultimo amore, che mi ha respinta, ma non ha potuto privarmi di un sogno, durato qualche mese…