Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 30 Maggio 2010. L'autore, maledettoio, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 13 14 15 16 17 … 21 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 13 14 15 16 17 … 21 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
maledettoio,
bel concetto: grazie di averlo riportato qui… ma tu sei proprio sicuro sicuro di averlo cercato, il tuo “luogo di quiete”?
comunque, è un buon punto di partenza lo sforzarsi ad identificarne uno. dovrebbe esserci per tutti, magari anche senza esserne pienamente consapevoli…
per me, ad esempio, è il ricordo (in sequenza temporale) di tutti i fiori “importanti” della mia vita, quasi sempre trovati in natura e quindi del tutto gratuiti. negli ultimi anni anche qualche auto-trattamento reiki, abbastanza simile alla meditazione, che mi tranquillizza…
pensaci bene e vedrai che ne hai (o ne trovi) uno anche tu!
Rossana si era, e’, affettuosa, anche troppo avvolte(ma forse sono io che non sono mai dell’umore adatto).
Si e’ sempre interessata alla mia vita. A modo suo anche mio pade lo era, anche se non lo desse molto a vedere, ma so che si sarebbe fatto in 4 per me e mia sorella.
Il problema non sono loro, sono io, io che sono troppo forse chiuso e tendo a non dimostrare quasi mai apertamente cio’ che provo, anche per quello la tipa era cosi’ speciale, perche’ non riuscivo a frenare o nascondere cio’ che provavo per lei, ma alla fine non importa.
Mi par di capire, magari ho frainteso e sbaglio, che non ti consideri una buona mamma, ma dici una cosa che gia’ fa di te una madre migliore di tante altre che magari han i figli vicini, cioe’ che ti tieni in contatto con lui. Non concordo che i figli siano tuoi solo da piccoli, certo e’ il periodo in cui sono piu’ dipendenti dalla madre, ma il fatto di diventare cl tempo piu’ indipendenti non credo cancelli quel legame, ammesso che si sia cercato di crearlo.
Io ad esempio, si lo so tiro in ballo sempre lei, non mi ero mica messo in testa di volerla sposare o metterci su famiglia o chissa’ che, volevo solo vivermi quel qualcosa che stavo provando, poi quel che ne usciva usciva, ma son certo perche’ me lo sento che mi avrebbe potuto cambiare.
Non c’e’ piu’ un luogo neppure di vaga serenita’ per me a parte l’acol ma disgraziatamente non posso bere dalla mattina alla sera e comunque sarebbe costoso(e tra parentesi il fatto di star finendo i soldi(miei) e’ un altro motivo per andarsene), facevo delle cose che mi distraevano, anche se poi quando la notte arrivava la mente comunque tornava sempre al solito pensiero, ma pian piano son servite sempre meno fino a sparire.
maledettoio,
se tutto sommato la tua famiglia non era diversa da molte altre e sei stato amato dai tuoi genitori, sia pure a modo loro (come ognuno di noi sa fare), i guai principali si trovano forse nel tuo carattere troppo chiuso e, per contro, troppo esigente. sei anche pigro, per caso?
avevi tutto il diritto di vivere la relazione che ti aveva fatto scuotere dal tuo disamore per la vita, ma, purtroppo, non sei stato corrisposto, e questo può capitare…
non credo nemmeno che la routine che quasi inevitabilmente si instaura dopo pochi anni di vita di coppia ti avrebbe soddisfatto, nè che, proiettando realisticamente la famiglia che ti fossi costruito sulla falsariga della tua famiglia d’origine (come di solito succede) ti sarebbe poi tanto piaciuta. ti vedi con una figlia quarantenne che si comporti con te come tu fai con tua madre?
dai, datti una mossa e trovati qualcosa da fare, tipo ad esempio curare giardini (ti ci vedrei bene) e impara ad apprezzare quello che hai nel piatto. sforzati di aprirti di più, di dare senza chiedere, e vedrai che ti sentirai meglio.
dì sempre di sì, a quasi tutto quello che ti capita. alla fine ti verrà spontaneo e finiranno anche per capitarti cose belle…
un abbraccio
Rossana credo di avere molti “difetti”, troppi forse, ma esigente non credo proprio che me lo si possa attribuire, forse il contrario, L’unica cosa sulla quale mi si potrebbe definire esigente e’ il rispetto che voglio portato dalle persone a cui ne porto, dagli altri chi se ne frega. Rossana, credo solo che la vita di copia possa diventare routin solo se ce la si fa diventare(ma potrei sbagliarmi ovviamente). No non mi ci vedo, e non credo neppure che potrebbe succedere, lo so non e’ facile da capire ma io sarei diverso dai miei genitori, anzi fondamentalmente lo sono. E’ un discorso un po complicato da capire ma non credo proprio che mi ci ritroverei mai in una situazione simile, e non e’ che io stia dicendo tanto per dire, ma il fatto e’ che io se una cosa o qualcuno mi interessa davvero mi muovo, faccio, mi attivo, non so come altro dire(non faccio come si usa qui cioe’ fare finta di nulla e lasciar scorrere le cose). Le frasi “il tempo risolve tutto”, “tutto passa col tempo”, o simili sono quelle che odio di piu’, sono una ca22ata estrema almeno per me.
Se io provo qualcosa che passino 2 giorni o 40 anni non cambia assolutamente nulla. Ba si mi ci sarei visto anche io, la natura non mi dispiaceva, come non mi dispiaceva cucinare, ne fare il lavoro che facevo(anche se i clienti avvolte son decisamente stressanti), ma il tutto era valido quando avevo ancora voglia di sperare e credere che qualcosa potesse cambiare, ora non piu’. Comunque cio’ che dici tu l’ho provato per troppo tempo ora non credo piu’, per me non cambierebbe nulla, mai.
Bella l’idea di dire sempre si, con la fortuna che ho finirebbe che qualcuno cercherebbe di “farmi la festa” il che se non fossi etero potrebbe anche non essere male.
…e’ uscita laa battuta.
Comunque no, personalmente ho smesso da un po di dire si e non intendo proprio ricominciare.
Prima quando mi si chiedeva di fare qualcosa(e nuovamente non intendo di divere o necessarie) le risposte possibili erano si, forse, ed avvolte il forse diventava no, dipendeva solo da come mi sentivo di umore e dai problemi che mi facevo, e qualche volta no quando ero proprio giu’ di mio.
Ora le risposte possibile sono solo no, no, e no. Non mi frega piu’ nulla di tentare di cambiare le cose, tanto e’ inutile e non serve a niente nel mio caso.
Non so se credi in ste cose o meno, io a dire il vero non molto(ma mi piace informarmi quando son curioso di cio’ che mi vien detto), ma ti diro’ un altra cosa di me, sono un Ariete e devo dire che mi ci rispecchio molto nella descrizione del segno. Sai che mi hai strappato un sorriso… pensavo a cio’ che dicevi sulla routine di coppia, anche se non credo mi capiterebbe, cambierebbe poco… ho vissuto fino a quasai 40 anni con sta schifo di “routine” di vita mia, sarebbe comunque meglio quella di coppia, mi ci stancassi anche dopo 40 anni sarei arrivato a quasi 80, non varrebbe neppure la pena suicidarsi a quel punto. Ed invece mi spiace ribadirlo ma resto saldo su cio’ che voglio, andarmene, smettere di pensare. E pazienza non si puo’ sempre preoccuparsi degli altri e di cio’ che proveranno, l’ho fatto per anni ed ora non ho piu’ voglia di farlo ancora. Ora mi sbrigo e vado a bere qualcosa. Ecco vedi, ora che ci rifletto, non ho chiuso tutte le strade al destino, se deve succedere qualcosa succedera’, io tutte le sere esco per andare a bere, non si sa mai, magari come spero io finisco stirato da un camion o na macchina o beccato in testa da un cornicione che ha ceduto, o magari come vorrebbero gli altri magari succedera’ qualcosa che mi fara’ cambiare idea. Ma io sinceramente credo che non accadra’ proprio nulla. Ma comunque, fidati, non scordare mai che io merito la vita che ho e che a causa, degli, di un errore in particolare(cambia poco il resto), ma non accetto questo mio destino e prefrisco mettere fine a tutto.
Rossana dimenticavo, pigro, non credo, forse potrei sembrarlo, ma se c’e’ da fare qualcosa la faccio, non so se hai capito cosa intendo con “c’e’ da fare”, sopratutto se non e’ una cosa mia(anche se qualche volta mi e’ capitato di fare anche qualcosa per me).
Ti faccio degli esempi, anche se sono per lo piu’ validi per quanto riguarda il passato, ora non faccio molto.
Se devo andare da qualche parte preferisco andarci a piedi, guidare non mi da nessun piacere quindi se posso lo evito, al massimo se posso preferisco prendere la bici, si tratti pure di fare 4 km all’andata e 4 al ritorno. Se a casa c’e’ da fare un lavoro lo faccio o almeno provo che sia pulire qualcosa, cucinare, o smontare un lavandino per cambiarne un pezzo. in questi giorni(circa 15), ad esempio per non lasciare a mia madre una seccatura in piu’ sto facendo qualcosa che mi fa stare dalle 2 alle 3 ore, sia la mattina che il pomeriggio, in piedi e piegato in avanti a sudare, e la schiena da qualche fastidio ammetto.
Lascio a te decidere se sono pigro o no. Ma come dicevo io non credo di esserlo, al massimo mi potrei definire svogliato, non e’ facile che mi interessi a qualcosa, ed a dirla tutta me lo dicevano anche a scuola “e’ svogliato, potrebbe fare di piu’ ma non fa”, ba che ti devo dire anche allora non capivo a che pro sbattersi troppo senza motivo(perche’ per me motivo non esisteva). Per quel che riguarda cose mie, ba, per me stesso ho sempre fatto poco, non ho mai sentito ne valesse tanto la pena, ed ora lo credo anche di piu’. Direi anche che riguardo me stesso sono un rinunciatario, cosa che non sono quando riguarda gli altri, e’ strano a sentirlo dire da me, ma anche se ho deciso di fare la finita, quando qualcuno(ed e’ capitato) mi dice di voler fare la stessa cosa, ammesso che io ritenga che ci siano delle alternative, cerco di convincerlo di provare prima le alternative(io ritengo che le mie le ho provate tutte, inutilmente).
maledettoio,
anch’io dico no a tutti quasi sempre, per non dire sempre in assoluto. per un motivo diverso dal tuo, nei confronti della famiglia, purtroppo, e nei confronti dell’unica “amica” che ho, in quanto non ho poi quel grande interesse a vederla, nè a partecipare alle gite o agli incontri conviviali che si organizzano in paese…
anche per questo ho la scusa ufficiale che mi racconto: in realtà so che finirei con l’annoiarmi più o meno con tutti, come è sempre stato, fin da quando ero giovanissima, salvo eccezioni così rare che non vale nemmeno la pena di prenderle in considerazione…
forse, alla fine dei conti, devo ammettere che, anche se non sono felicissima di essere sola, mi sta meglio così. se anche per te è una scelta, non te ne rammaricare: cerca solo di stare meglio che puoi con te stesso. e qui sta il punto cruciale: trovare il modo di trovarsi degli interessi, anche minimi, che siano soddisfacenti…
anche in questo, non credere di essere il solo a vivere e comportarti così…
spesso i segni zodiacali ci azzeccano abbastanza nel delineare un temperamento e gli Arieti sono soggetti che prendono fuoco facilmente, testardi e cocciuti per eccellenza.
per stancarsi della routine di coppia non sono necessari 40 anni: di solito ne bastano 5 o 6, ma i guai che arreca sono da moltiplicarsi per 100 rispetto alla routine che si vive in quanto figli in una normale famiglia. con il tuo carattere, poi, non te la caveresti certo a buon mercato…
hai ragione quando affermi che non si può sempre preoccuparsi degli altri ma, a mio avviso, dipende da chi sono questi altri e da quale importanza affettiva hanno per noi. calcolo egoistico anche questo: sì, tutta la vita è basata su calcoli d’interesse personale, anche se si vuole far finta che non sia così e la si riveste di nobili intenti. nei confronti di tua madre, però, si dovrebbe anche tener presente un qualcosa che si chiama gratitudine per quanto ti ha dato e l’entità del dolore che le arrecheresti.
nelle scelte difficili che dobbiamo fare nei confronti del prossimo, un buon metro di valutazione per decidere resta, a mio avviso, il peso che esse hanno su di noi rispetto al peso che immaginiamo possano avere sugli altri. se ti è più pesante vivere che dare un grande dolore a tua madre, con annesso senso di colpa per il resto della sua vita, fai bene a scegliere a tuo favore. il fatto, però, che da anni “programmi” ma ancora non sei del tutto deciso, conferma che non è una scelta facile nemmeno per te…
vorrei scrivere ancora ma non ho più spazio. rimando quindi al prossimo giro…
Di dolori ne danno tutti a tutti e non vedo perche’ io dovrei pormi il problema piu’ degli altri.
No, io mi sento deciso, non ci sono altre strade, oltre tutto come ti dicevo creerei troppi problemi restando, sopratutto perche’ resterei cosi’, e non si puo’ fare.
Ba, ma comunque ragazza, moglie, famiglia, guai, non guai, fa uguale, era una strada che desideravo(prima) esplorare e che secondo me erano cose che mi avrebbero fatto cambiare, ma ora sinceramente non mi fa molta differenza, tanto so che non capitera’ e sopratutto ora non voglio neppure piu’ che possa capitare. Quindi chi se ne frega su come sarebbe andata.
Per quel che riguarda la gratitudine, sai e’ solo un punto di vista.
Io in parte gli sono grato per averci provato con me, ed avrei anche potuto decidere di aspettare la sua morte, ma ribadisco che non si puo’ fare… sarei… diventerei un peso troppo elevato se restassi contro la mia volonta’. E poi se seguissi una strada simile dovrei fare lo stesso pensando a mia sorella…poi a mio nipote… NO… non si puo’ fare, gia al solo pensarci mi scolerei una bottiglia di gin.
Tempo fa si parlava in generale sulle persone che si suicidano con mia sorella(forse non l’ho detto che lei e’ psicologa), in particolare sui vari tipi di persone, queli che lo dicono e non lo fanno, quelli che ci provano ma senza far si di essere certi del risultato e quelli che lo fanno calcolando che il risultato sia certo, alla fine gli ho fatto una domanda “secondo te se io mi mettessi in testa di farlo, fallirei?”, lei senza neppure pensarci mi ha detto “di certo no”. Che dire lei, pur non conoscendomi completamente, di certo e’ quella che mi conosce meglio. Povera sorella mia, lei e’ l’unica per la quale un pochino provo dispiacere.
maledettoio,
cerco di finire il “concione”.
dunque, non pigro ma svogliato, fin da bambino. a questo punto mi sarebbe utile sapere qualcosa di più sulla tua famiglia, tipo cosa faceva tuo padre per mantenerla, la sua condizione economica a grandi linee e la sua collocazione sociale. non per curiosità ma unicamente perchè anche questi fattori possono aver influito sulla formazione del tuo carattere “rinunciatario”.
svogliata credo di esserlo anch’io, ma, essendo stata “frustata” da piccola, ho portato avanti una vita iperattiva per almeno una cinquantina d’anni, per ritrovarmi ora in una condizione semi-apatica, probabilmente di indole naturale, in cui fatico moltissimo a “ritrovarmi”, senza parlare, poi, dei sensi di colpa per quella che ritengo pigrizia… vedi quante cose abbiamo forse in comune… me lo sentivo, fin dalle tue prime mail…
fai per gli altri, ami la semplicità, consigli bene e… razzoli male. perché? a mio avviso perchè non ti ami abbastanza, e se non è per essere stato rifiutato o non amato in famiglia, allora perchè non ti vuoi bene?