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Lettera pubblicata il 30 Maggio 2010. L'autore, maledettoio, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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maledettoio, infatti non volevo riferirmi al pessimismo. Desideravo appunto proporti questo spunto e basta.
rossana,lo spirito guerriero è importnate per reagire e per vivere in questa giungla che è la società moderna. Qualsiasi cosa può essere utile per reagire, l’importante è che ci serva!
maledettoio,
mi fai una grande tenerezza. e anche un po’ di rabbia!
so cosa si prova a lasciarsi andare, vuoi per mancanza di forze fisiche, vuoi per totale mancanza di interesse alla vita, ma non si dovrebbe mai passare il limite che porta all’autolesionismo.
dunque, hai seguito un consiglio, hai provato a reagire e… hai incontrato lei, che non vorresti aver mai incontrato perchè non ha corrisposto i tuoi sentimenti.
perchè non provare di nuovo e avere magari la buona sorte di incontrare un’altra lei, più disponibile, che pare essere la sola cosa che potrebbe darti, al momento, un briciolo di voglia di vivere?
dai, buttati e impara a nuotare! impara a patire il confronto e a superare le tue paure, essenzialmente, forse, quella d’amare e di essere riamato.
per tutti c’è nella vita almeno un momento felice, anche se è difficile che duri per sempre. se si ha la fortuna di coglierlo e di assaporarlo come merita, può essere sufficiente a riscaldare tutto il resto della propria esistenza.
non bisogna pretendere troppo. è da adulti e maturi sapersi accontentare…
Tu hai la segreta convinzione che le cose debbano andare esattamente come tu te le aspetti.. non sei per niente stronzo,io direi che sei patetico..non fai altro che piangerti addosso..ma non fai nulla per uscire dal tuo stato… Che sentimenti hai provato per lei,almeno a questo sai rispondere a te stesso???In te c’e’ solo l’incapacità’ di amare o la mancanza di amore???Io credo più’ nella seconda..ciao..Ps prova a leggere la risposta di Luca al post “Mi sento tanto sola inutile..vuota” la sua gran capacita’ di risalita e’ un buon messaggio per tutti.
No rossana ho sbagliato a seguirlo la prima volta perchè comunque sapevo che le cose a me vanno sempre a finire nello stesso modo, e ribadisco per una sorta di giustizia, è anche giusto che mi vada cosi.
Ma comunque non rifarei mai due volte lo stesso errore.
Io sapevo che dovevo morire e pur non cercando nulla, in un modo o nell’altro, per da retta agli altri, ora mi ritrovo sempre con la stessa voglia di morire ma con in più questo macigno in testa che non mi da pace.
E non intendo per nessuna ragione al mondo(e neppure fuori dal mondo) permettere che risucceda.
E non pensate neppure la classica frase, “tanto prima o poi ricapiterà basta aspettare”, perchè tanto non ricapiterà e non ricapiterà perchè io gia da tempo sto facendo in modo oche non possa più ricapitare.
Non è complicato evitare che succeda, basta uscire di casa il minimo indispensabile, sono già un paio di anni che praticamentenon non esco, tranne che la sera dopo le 22:00 per comprare le sigarette(distributore automatico) e per bere(bar poco frequentato) entro compro da bere, me ne vado in un angolo deserto dove non passsa mai nessuno e giù tutto, e poi a casa dinuovo qui davanti fino la sera dopo.
Non voglio che succeda nulla, perchè tanto non me ne frega più nulla che possa cambiare qualcosa. E non credo neppure che possa accadere nulla ne ora ne mai.
Non avevo mai provato per nessuna ciò che provavo per lei, “che fosse amore? non lo so, ma se cosi fosse”, non volevo innamorarmi prima ed ora non voglio in nessun modo che possa ricapitare.
Non credo di non sapermi accontentare, ma una cosa la provo o no, e se non la provo non mi accontento di ciò che mi capita a tiro come fanno quasi tutti. E’ riuscita non so come a farmi provare certe cose, ma non perchè non mi ha voluto mi accontenterei della prima che mi venisse dietro se non provassi nulla per lei. E poi non potrei offrire nulla a nessuna, non so neppure perchè con lei credevo di poterle dare tutto, ma in realta ho sempre saputo che valgo -zero
maledettoio,
non intendevo suggerire di accontentarsi di un surrogato dell’amore e di mettergli addosso i panni dell’imperatore… intedevo dire che la vita spesso dà molto poco, quando va bene qualche anno sereno, qualche momento di pienezza d’amore, e che di questi bisogna sapersi accontentare.
Rigoberta Menchù afferma nella sua biografia che in Guatemala, quando era bambina, l’etnia quiché insegnava ai propri figli, fin dal momento del concepimento, che la vita sarebbe stata difficile, piena di fatica e di sofferenza. sembra ben poco invitante ma ho sempre apprezzato la saggezza di questi indigeni nel non instillare illusioni ma nel preparare i suoi piccoli alla realtà.
magari facessimo così anche noi, invece di seguire moderni miti come l’amore eterno e la felicità, arabe fenici, isole che non ci sono…
nel tuo caso, per quel poco che posso capire, il nocciolo del disagio, oltre che forse in una predisposizione genetica e nella carenza d’amore, sta in questa tua frase: “e ribadisco per una sorta di giustizia, è anche giusto che mi vada cosi.”
inutile chiederti di che si tratta. probabilmente hai trucidato un’innocente e ne hai sepolto le spoglie in giardino. e dovrai pagare per questo un tuo carcere interiore a vita!
essendo a modo mio in carcere pure io, non posso fare a meno di esserti vicina…
Rossana, dalla vita non ho mai avuto nulla, cio che di decente ho avuto, se cosi’ si puo’ definire, me lo sono sempre trovato da solo, o forse sarebbe meglio dire, alla luce dei fatti, che proprio per stare a sentire gli altri, ho fatto in modo di voler vedere certe cose positivamente, anche se in realta’ non lo erano.
Se avessi avuto anche solo brevi momenti di serenita’ me li sarei goduti, ma non sono arrivati e non ci posso fare nulla. La realta è dura ed anche se normalmente forse non si tende ad insegnarlo io comunque l’ho imparato presto, forse anche troppo presto, forse uno dei miei problemi piu’ grossi è che sono diventato vecchio(intendo dentro) troppo presto. Non staro’ appunto certo a confessare i miei peccati qui, ma ti posso dire che a parer mio, per come la vedo io, ho ferito una delle persone che mi sono piu’ care in questa mia vita schifosa e penso che se avessi trucidato e sepolto un innocente, almeno saprei che l’innocente ora sarebbe in pace, invece so che ho fatto del male e che quella persona è viva e ne porta i segni, ci deve convivere e la colpa e’ mia e della mia stupidita’. Ma comunque inutile soffermarci su questa cosa, non e’ il singolo caso che mi fa desiderare di morire, so che ho fatto n scelte sbagliate nella mia vita e so che come tutti quando sbagliamo prima o poi nepaghiamo le conseguenze ed il fatto che io oggi sia cosi non posso certo imputarlo ad altri ma solo all’insieme delle mie scelte.
Ho sbagliato, non posso cambiare certe cose ne pensare di ricominciare certe cose ora, e quindi non mi resta che ammettere la sconfitta e rinunciare. Non ha senso tirarla per le lunghe, causerei comunque dolore sia restando che andando via, uno piu’ lento ma lungo ed uno piu’ immediato ma rapido, e secondo me il secondo e’ il migliore. Meglio una sofferenza improvvisa che pero’ poi lascia continuare gli altri con la propria vita, che dover pensare di essere di peso o una preoccupazione per chi tiene a te anche se tu non tieni a nessuno.
Sul discorso che tu ti senta in carcere, lo so sono stronzo ma e’ discutibile dal mio punto di vista.
Se non sbaglio hai detto di aver figli, e se non sbaglio, allora tu hai il dovere di dover restare, anche fosse solo per loro.
La tua e’ una gabbia che comunque ti sei costruita, tu non puoi scegliere solo per te stessa, neppure io per coerenza, se fossi responsabile di qualcuno, per quanto lo desiderassi non potrei mai fare un passo simile. Ed infatti sono cira due anni che per forza di cose sono bloccato qui e per lo stesos motivo mi sento ancora bloccato fino a quando non riusciro’ a sistemare certe pratiche(cose che fortunatamente entro la fine del mese di luglio(forse anche prima) dovrebbero essere sistemate).
Ora vado, le due birre che mi sono fatto(due ceres da 66 doppio malto, in 30 minuti circa, quando son uscito) mi rendono gli occhi un po pesanti.
Magari riesco a dormire la mie 4 o 5 ore anche stanotte.
Ma si in caso ci verso su un pochino di rum e vado sul sicuro se vedo che non prendo ancora sonno.
maledettoio,
ho sentito fin da subito che c’era qualcosa che ci univa e avrei preferito continuare questo dialogo privatamente…
anch’io, come te, “ho fatto del male” e “quella persona è viva e ne porta i segni, ci deve convivere e la colpa e’ mia e della mia stupidita’.” è la persona che più mi è cara al mondo. essenzialmente, è questa la mia gabbia, le cui sbarre potrebbero cadere un giorno solo per miracolo. nessuna umana speranza, nemmeno la più minuscola!
sono confusa da questa sensazione dolorosissima e ti assicuro che faccio fatica a continuare a pensare.
sì, la stupidità. per me è stato mancanza di consapevolezza e disagio psichico. poi ci si è messa anche la malasorte. per anni ho cercato di suddividere e attruibuire anche ad altri parte della colpa. solo con una lunga psico-analisi ho potuto riappacificarmi (se così si può dire) e ritrovare un equilibrio.
forse la differenza fra noi e altri sta semplicemente nel fatto che siamo consapevoli e responsabili. per questo dobbiamo pagare di più?
non si può vivere solo per gli altri: quella non è vita, è vegetare.
a ogni buon conto, non puoi essere tu a stabilire se è meglio una lunga sofferenza o un dolore forte che si conclude rapidamente. ci sono dolori che distruggono, da cui non ci si riprende mai, soprattutto se gravati dalla colpa di non aver compreso persone care…
continuo e chiudo:
si è tutti responsabili per il nostro prossimo, non solo per i figli.
una persona, una qualsiasi persona, NON può avere tutto di negativo. DEVE per forza, magari pure per sbaglio, aver avuto qualcosa di positivo. nel tuo caso la salute… ti pare poco?
di certo anche altro che non vuoi vedere… come la sicurezza economica, e te lo dice una che è stata malata e scalza, senza abiti invernali, in pieno novembre, emotivamente sofferente e con un bimbo da crescere… oppure che ha assistito, giovanissima, persone care che avevano subito interventi chirurgici devastanti…
spesso ho cercato in anime più forti e più grandi della mia un sostegno al male di vivere, soprattutto per trovare il MIO senso della vita. da anni ormai è racchiuso in questi stupendi versi di Emily Dickinson:
“Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.
Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano.”
da essi e da altri versi di persone che hanno molto sofferto traggo linfa per godere dei colori, dei fiori e dell’alternarsi delle stagioni. in cerca sempre di pace, pur convivendo con il dolore…
Rossana, cavolo faccio faica stasera a scrivere, son gia mezzo brillo
Crescere troppo responsabili e preoccupandosi troppo, si pare non sia un bene, rende troppo vecchi troppo in fretta e pare di si se ne pagano le conseguenze.
Certo no nposso dire se sia meglio o men oper gli altri, ma per me lo e’ e per quanto sono portato a preoccuparmi di cosa succedera dopo agli altri, oggi come oggi tendo di piu’ a pensare che almeno una volta nella vita si debba pensare solo a se stessi fregandosene di tutto e tutti anche delle conseguenze degli altri.
Oggi, e non mi ci sentirò mai più, non sono responsabile per nessuno.
Il discorso figli per me e’ diverso, e’ una vita che non ha chiesto di venire al modo e se avessi un figlio mi sentirei obbligato verso di lui e per cio’ che gli causerei, per tutti gli altri vale il discorso contrario, non ho chiesto odi essere messo al mondo e no nme ne frega piu’ nulla di cio’ che proveranno. Non credo di avere solo la salute di “positivo”, ma comunque della salute non ce ne si fa nulla a meno che non la si potesse donare a chi resta, cosa che non si puo’ praticamente fare. Sicurezza economica non posso dire di averla, mi sono sparato in questi ultimi anni quasi tutto cio’ che avevo(altro motivo per fare la finita, per non gravare sugli altri).
Per quel che riguarda il vivere per gli altri ed i loro problemi, be anche io in questi ultimi anni ho rinviato perche avevo mio padre che stava morendo per un tumore incurabile, sapevo che mia madre non ce la poteva fare da sola, ma e’ finita circa un mese fa e finalmente non ho piu’ quast’obbligo, ora giusto il tempo di finire di sistemare documenti vari e saro’ finalmente libero di pensare solo a cio’ che voglio io, almeno per una volta. Io non riesco a trarre piu’ piacere da nulla, anzi sento solo fastidio, non sopporto e non riesco a fare piu’ nulla neppure prendermi cura dei miei animeletti, che ormai praticamente caccio quando si avvicinano in cerca di coccole. Non vale la pena restare.