Mi servirebbe aiuto con questo problema per capire se il ragionamento che ho fatto e il risultato che ho ottenuto sono corretti. Grazie a chi mi aiuterà!
Esercizio
Consideriamo la presenza su Facebook del seguente gruppo di persone. Alice e Chiara non sono amiche ma hanno due amici in comune: Bobo e Davide. Anch’essi non sono amici. Identica situazione abbiamo per Anna, Corinna , Berto e Damiano. Osvaldo è riservato e ha soltanto due amici: Chiara e Berto. Invece, Salvo ha tra le sue amicizie tutte le persone del gruppo, tranne Osvaldo.
Domanda 1
Supponiamo che ogni persona generi un numero giornaliero di post uguale al quadrato del numero delle sue amicizie e che ogni post richieda 2 minuti di lettura. Quanti minuti impiega la persona che deve impiegare più minuti al giorni per leggere le attività dei propri amici?
Domanda 2
Supponiamo di considerare l’importanza di una persona in base al numero di gruppi a cui la persona fa da ponte. Chi è la persona più importante?
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Categorie: - Riflessioni
Senti voglio rileggerti con calma dopo per vedere se hai qualche spunto che mi può tornare utile per un lavoro di globalizzazione.
1) 116 minuti. Quasi 2 ore.
2) ovviamente Benedetta. È quella che ha più gruppi in testa.
La risposta la trovi sotto di te, bere: un problema sottovalutato e contemporaneo.
@Golem, puoi illustrarmi brevemente il calcolo fatto?
Gli altri due commenti, scusate, non li ho capiti.
troppi nick per una persona: due di troppo!
Poraccia!
Bere non è un problema. È il fegato il problema.
I miei calcoli sono più raffinati di quelli del dottor Golem e non per niente io sono Professore e anche se non ho letto 18.000 libri mi sono strafogato con 3500 bocce di narda, è non è poco. Ecco le risposte:
1) 118 minuti
2) Benny, perché la posizione del ponte le piace.
Mi resta difficile rispondere perché oggi, tanto per dire, si parla di dialogo ecumenico senza considerare che l’ecumenismo è un fatto del passato. Pensa che mio nonno aveva una sorella che gli riferiva tutti gli spostamenti delle figlie. Era importante. Ma non era più importante della moglie o dei figli. La moglie entrava nella “chiesa” del marito senza tuttavia perdere la sua identità. Anche la gelosia era contenuta. Contenuta dallo spazio. Non si rendeva necessario indossare indumenti comodi. Si riconosceva il gusto della persona. Il confronto non era mediato dalle idee. Per cui tanto l’uomo quanto la donna si potevano dire veramente liberi e sovrani. I principi erano comuni. Di conseguenza l’idea che un marito non guardasse di buon occhio un lavoro in cui oltre a stare a contatto con il pubblico eri esposta in piazza non veniva vissuta in maniera drammatica. I miei nonni avevano idee opposte in proposito. La famiglia della madre di mio padre ha sempre lavorato nel commercio. Oggi si confondono un po’ le cose. Per cui è difficile stabilire chi è più importante. Nello schema della casa paterna di mia madre nessun componente interno alla famiglia veniva percepito come un monarca assoluto. L’ordine dipendeva dal nome. Il nome era garanzia di rispettabilità, nel bene e purtroppo anche nel male. Non si parlava di esclusione sociale. Tutti avevano uno scopo. Questa è storia. Non penso di raccontare niente di nuovo.
Ma di cosa vi fate?
Non potrei, perchè è un segreto conosciuto solo da Macintosh.
E comunque è un calcolo ecumenico, ignorando che questo è un metodo del passato.
Come giustamente ci ricorda Rossye, sempre a fuoco sul pezzo..
No dai, scherzi a parte, ho usato le equazioni ellittiche di Diofanto integrate da quelle più recenti di Wiles per trovare le causali cronologiche, insomma il tempo medio di lettura al CET di Greenwich Forecast, e da quelle, usando il calcolo infinitesimale col teorema di Rolle, ho estratto il risultato con l’integrale di Kowa Seky. È il metodo più rapido secondo me.