Nel mio ultimo intervento ho indicato, tra le priorità, la riduzione del DEBITO PUBBLICO.
Nel presentare gli ultimi dati macro-economici Draghi ha sostenuto che, in questa fase del ciclo economico, il Debito Pubblico si riduce attraverso la crescita, lasciando cosi intendere che compito del suo esecutivo sarà quello di assecondare, con politiche espansive, la crescita del PIL amplificando, in ampiezza e durata, il rimbalzo in corso in questi mesi.
Economicamente cosa vuol dire ridurre il Debito attraverso la Crescita?
E’ noto come l’indebitamento di un paese è valutato attraverso due indicatori di sintesi: Il rapporto DEBITO/PIL e il rapporto DEFICIT/PIL.
Questi indicatori, inseriti nei Trattati Europei, non solo evidenziano DEFICIT E DEBITO in maniera sintetica e svincolati dal loro valore nominale, ma consentono contemporaneamente di confrontarli con la capacità stessa di un dato sistema paese di produrre ricchezza e ripagare cosi con serenità il proprio debito.
In Sostanza, trattandosi di un semplice rapporto (DEBITO/PIL), una riduzione del debito può avvenire o rendendo più piccolo il numeratore o, di convesso, rendendo più grande il denominatore.
Il nostro presidente del consiglio, chiarendo che la strada da perseguire è quella della crescita ha praticamente reso noto che l’obbiettivo di politica economica da attuarsi sarà quello di accrescere il Denominatore.
Osserveremo puntualmente come ciò avvenga sia dal punto di vista numerico che economico.
Per la prima volta però, dopo parecchio tempo, il nostro Governo (non politico) ha chiaramente indicato l’orizzonte strategico verso il quale muoveremo nei prossimi anni a livello di sistema paese.
Questo è di fondamentale importanza poiché consente agli altri attori economici, (FAMIGLIE – IMPRESE) di effettuare le proprie scelte sulla base di aspettative razionali, perché chiare e conosciute.
Mariano Cangiulli
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