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Lettera pubblicata il 14 Dicembre 2005. L'autore, gi, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ho acquistato una casa in campagna dove abito.Dopo esserci andato a vivere mi sono accorto che era umida così ho costruito sopra la casa esistente un appartamentino di 40 metri quadri.Premetto che ho sopraelevato per neccessita perchè sia io che mia moglie siamo allergici alle muffe, mia moglie è anche asmatica e infine ho un bimbo di pochi mesi.Il terreno in questione è agricolo e non si può costruire, ora mi chiedo come poso fare a bloccare l’ordine di demolizione o l’aquisizione da parte del mio comune (olbia).Mancano pochi giorni allo scadere dei 90 giorni intimati dal comune in questione, vi ringrazio fin da subito sè vorrete darmi una risposta al piu presto.
ciao ecco il mio problema.stano costruendo una casa nel terreno confinante al mio; recatomi all’ufficio tecnico del comune non mi hanno dato copia del progetto nonostante un geometra mi abbia detto che è un mio diritto.inoltre stanno ponendo le basi per gettare le fondamenta a meno di 5 metri dal confine, che nel mio caso è il centro del fosso che divide il mio terreno dal loro.cosa posso fare?a quale ente devo segnalare il mancato rispetto del confine quando inizieranno a gettare le fondamenta?come posso vedere il loro progetto?colui che sta costruendo svolge una attivita’ di autotrasporto, ha diritto di portare la sua attività vicino a casa mia, tenendo conto che siamo in zona agricola?trovo incomprensibile inoltre la dicitura posta nel cartello dei lavori: ampliamento di fabbricato preesistente. tale ampliamenti avviene a 50 metri di distanza dal caseggiato esistente!tutto legale di sicuro, certo che come politica edilizia la trovo alquanto ridicola, è solo un sistema per potere costruire nuove case chiamando ampliamento la costruzione di un edificio nuovo e a sè stante.grazie a chiunque mi saprà dare consigli.
Circa un anno fa un mio amico ha chiesto di ristrutturare una capanna di circa 35mq già condonata a civile abitazione. In realtà daccordo con l’architetto ha demolito il fabbricato esistente, ha scavato un piano interrato ed ha realizzato una civile abitazione di circa 105mq su due piani, uno di circa 70mq (quello scavato) ed uno di circa 35mq (che risulta dalla ristrutturazione). Nel progetto risulta che il piano inferiore, quello più grande, è adibito a garage o cantina con uno scannafosso perimetrale e comunicante con il piano superiore solo tramite una scala esterna. Di fatto ha realizzato una sala, una cucina, un bagno, uno studio ed un ripostiglio, collegati al piano superiore, dove vi sono solo le camere, con una scala interna ed una esterna. Adesso mi chiede a che tipo di sanzioni e a che cosa può andare incontro in caso di verifica da parte dei Vigili, anche perchè al catasto risulta ancora il progetto di ristrutturazione del piano superiore e della cantina. Può nuovamente sanare il tutto con un altra richiesta di condono? (Io penso che sia molto improbabile)
Un immobile residenziale costituito da più scale viene costruito tra il 1965 ed il 1967 in base a progetto licenziato nel 1965.
Nel 1967 il Sindaco emette un primo decreto di abitabilità generico per tutto il fabbricato nel quale richiama anche una licenza d’uso rilasciata dal Prefetto.
Nel 1971 vengono rilasciate ulteriori Autorizzazione di abitabilità/usabilità specifiche per le varie scale.
Nelle autorizzazioni vengono elencati gli immobili presenti ai vari piani e la relativa destinazione d’uso, conforme a quanto oggi esistente.
Inoltre nell’autorizzazione viene precisato che “…vista la relazione dell’Ufficiale Sanitario e dell’Ufficio Tecnico Comunale da cui risulta che la costruzione del fabbricato è stata eseguita in conformità alle norme igienico edilizie, che i muri sono prosciugati….”.
Viene altresì richiamato l’art. 221 del Decreto 1265/34 il quale prevede, come noto, che per il rilascio dell’abitabilità si verifichi la conformità dell’opera al progetto approvato.
Quindi il costruttore vende i numerosi alloggi ad altrettanti acquirenti.
A distanza di quasi quarant’anni il Comune, durante l’istruttoria per il rilascio di un Permesso di Costruire su istanza di un condomino, si accorge che lo stato attuale dell’immobile è parzialmente difforme da quanto a suo tempo licenziato ed avvia il procedimento per l’accertamento degli abusi.
Il Comune sembra abbia già escluso la possibilità di demolizione in quanto verrebbe pregiudicato quanto legittimamente costruito.
Inoltre le planimetrie catastali redatte quanto la proprietà era ancora intestata al costruttore rappresentano fedelmente lo stato attuale ed è quindi ben evidente che l’illecito è stato commesso dl costruttore.
Si pone il problema di quali rischi corrano gli attuali proprietari che certamente non sono i responsabili dell’abuso.
In particolare preoccupa l’atteggiamento del Comune che asserisce che le sanzioni amministrative possono essere imputate anche agli attuali proprietari i quali dovranno successivamente chiedere risarcimento al costruttore (ancora vivente).
Tale teoria è condivisibile oppure si tratta di illazioni?
Il Comune che ha rilasciato all’epoca l’autorizzazione all’abitabilità con le dichiarazioni di cui sopra è corresponsabile con il costruttore per una eventuale richiesta di risarcimento dei danni da parte degli attuali proprietari?
Nel corso di una Direzione lavori ho riscontrato la presenza di difformità al progetto non autorizzate da me; come posso chiarire la mia posizione di D.L.?
Scusate, ho un quesito. In un immobile so che per legge prevale il progetto originale sulle planimetrie. La domanda è: se in un immobile diviso in 2 appartamenti (A e B) sono stati “sanati”, con il condono effettuato tanti anni addietro, solo gli elementi di A, e di B sono stati solo allegati i disegni corretti, in questo modo si sanano anche i vizi di B? Lo chiedo perchè il costruttore insiste nel dire che devo stare tranquilla in quanto s’intendono sanati entrambi, io invece temo possibili sorprese da parte dei futuri acquirenti… Cosa ne dite? Grazie in anticipo a chi mi risponde.
Ho una villa al mare e ho costruito una stanza abusivamente di 30 mq, premesso che tutte le ville nelle mie immediate adiacenze hanno commesso abusi con piccoli aumenti di volume.Anche il mio vicino sembra che abbia fatto qualcosa non tanto regolare negli anni addietro ma poco mi interessava, adesso io ho terminato la costruzione, il vicino incavolato mi ha minacciato di fare e dire tante cose come denunce ecc.Potranno mai abbattermela? se mi arriva un controllo dei vigili, ovviamente documentato posso segnalare a loro tutti gli abusi dei miei vicini intimandoli di segnalarli alla procura della repubblica in caso di mancato controllo alle case limitrofe?
Da alcuni mesi nel terreno di fronte a casa mia (esattamente di fronte all’ingresso, mi divide solo una strada vicinale di 3 metri), terreno non edificabile ma adibito a campo nemmeno coltivato, alcuni signori compreso il proprietario del terreno hanno montato una baracca di lamiera di 3×5 metri (baracca mezza verniciata di verde mezza arrugginita insomma uno spettacolo per gli occhi), in seguito hanno portato legna da ardere e l’hanno riposta dietro la baracca coprendola con altre lamiere ondulate. Successivamente hanno montato una finestra in alluminio color bronzo, una stufa e messo la luce interna ed esterna. Per quello che ho visto (non potevo evitarlo perché appena apro la porta di casa mia vedo questa baracca e quando è aperta vedo cosa c’è all’interno … ah aggiungo che io vedo loro e loro vedono me e l’interno di casa mia …) all’interno c’è un tavolo con varie sedie, un divano, una vetrina e un lavandino. All’esterno stanno realizzando una recinzione per un futuro orto. Il danno che sto subendo non è solo quello visivo (il bellissimo panorama appenninico che avevo prima rovinato da questa baracca e mucchi varie li attorno) ma anche diciamo uditivo….
Mi spiego meglio questa baracca è utilizzata tutti i pomeriggi/sera fino alle 20:00 da un minimo di 2 persone a un massimo di n persone che arrivano con le proprie macchine e le parcheggiano dove capita per poi rinchiudersi dentro (ora che è freddo) e mettersi a mangiare e soprattutto bere (alla mattina quando porto i miei figli a scuola vedo sempre varie bottiglie di vino vuote dentro una cassetta fuori dalla baracca).Per finire in bellezza hanno piantato sul ciglio della strada vicinale (per ciglio intendo il margine superiore della scarpata) circa 20 alberelli (alberelli per ora ci sono querce e biancospini), per quel che so il limite per piantare alberi ad alto fusto vicino ad una strada è di 6 metri dal margine superiore della scarpata ma loro hanno fatto come gli pareva e senza chiedere nulla… non so magari visto che me li hanno piantati davanti a casa mia magari dirmi qualcosa prima … . Ultima cosa da precisare è che gli altri confinanti con questo campo sono mio fratello e mio zio e loro fanno parte delle persone che frequentano la baracca quindi a loro va bene anzi …
Cosa devo fare per riavere la tranquillità al di fuori di casa mia???
(Ci riprovo, perchè quello del 31 Gennaio 07 è stato ignorato).
Scusate, ho un quesito. In un immobile so che per legge prevale il progetto originale del comune sulle planimetrie. La domanda è: se in un immobile diviso in 2 appartamenti (A e B) sono stati “sanati”, con il condono effettuato tanti anni addietro, solo gli elementi di A, e di B sono stati allegati solo i disegni corretti rispetto a quelli del progetto originale, in questo modo si sanano anche i vizi di B? Lo chiedo perchè il geometra dei lavori insiste nel dire che s’intendono sanati entrambi, io invece temo che non sia così e possibili sorprese da parte dei futuri acquirenti… Cosa ne dite? Grazie in anticipo a chi mi risponde.
(Sperando che qualcuno stavolta lo faccia…)
Se il comune, in seguito ad un esposto di un cittadino di segnalazione di abuso edilizio, non procede, incorre lo stesso ora come ora in omissione di atti d’ufficio.