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Lettera pubblicata il 14 Dicembre 2005. L'autore, gi, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Salve vorrei esporre il mio problema con un confinante che sta costruendo un fabbricato accanto alla mia veranda.
La mia Veranda avente lunghezza circa ml. 4 ha un muro alto di ml.2 che divide con il terreno di questo fabbricato.
il mio confinante ha alterato il livello del terreno aumentando l’altezza iniziale di circa ml 1 ed ha l’intenzione di alzare sopra il livello del terreno alterato un muro di divisione avente altezza di ml 2 (quindi complessivamente altezza ml. 3)
alterando questa altezza visto che al piano superiore corrisponde un’altra veranda di circa ml 2 in lunghezza rimane pochissima luce per la mia veranda.
ho fatto un esposto al comune evidenziando che facendo questo verranno meno i principi di abitabilità del mio fabbricato. Mi viene detto che nel suo progetto non è riportata l’esistenza del mio fabbricato (e allora penso io ? ).
ho detto di agire e fare un sopralluogo ma dopo alcuni giorni ancora non è stato fatto niente.
ora mi viene il dubbio, che venga fatto tutto il possibile da parte del comune, perchè il mio confinante lavorando in codesto comune non verrà ostacolato dallo stesso e quindi sarà permesso di fare tutto ciò che vuole, non rispettando le dovute norme edilizie.
come dovrei agire ? come devo comportarmi ?
10-11-2011
buongiorno qualcuno mi sa rispondere.sono stati fatti dei lavori in un edificio esistente(sopralzo per il 1 piano e portico per il piano terra)i disegni per i lavori sono stati inviati in comune su un unico foglio.allafine è stata fatta la scheda catastale per le modifiche,ma ora a distanza di 17 anni viene fuori(perchè la casa è stata donata alla figlia del propritario) che il portico non risulta di loro proprieta ma bensi anche nostra perche questi non hanno (credo) fatto a suo tempo la separazione del lavoro fatto in casa loro e il nostro.noi siamo in possesso della scheda che riguarda il lavoro fatto in casa nostra ivi compreso il terrazzo che in parte fa da portico a casa loro.ora queste persone ci stanno facendo casino e vogliono sistemare le cose(quindi chiedono soldi) ma noi cosa centriamo???se il portico è stato costruito sulla pertinenza della casa. il notaio che doveva redigere l’atto di donazione per l’appartamento gli ha detto che il portico non appartiene a loro ma anche a noi e anche il terrazzo apparterrebbe anche a loro per meta??com’è possibile io ho una scheda catastale che dice che il terrazzo o mio(forse perchè le fondamenta sono sulla pertinenza???)come si risolve? e perchè dovrei contribuire alle spese??
per giuseppe se il comune omette l’obbligo di controllare qualsiasi abuso edilizio richiedete l’intervento della Corte dei conti per danno erariale nei confronti del stesso comune.
Noto dagli interventi dei vari partecipanti che combattere gli abusi edilizi dei vicini e pressochè impossibile in Italia.
Un ricorso al TAR è costoso. Credevo bastasse fare una dettagliata denunzia alla Polizia Municipale.
Ora capisco perchè l’Italia è il paese degli abusi : i comuni non intervengono con il silenzio rifiuto e per il cittadino leso non resta altro sborsare costosi onorari agli avvocati per andare in giudizi sofisticati al TAR ed al Consiglio di Stato, con spese compensate. Meglio fare un altro abuso di “vendetta” al vicino : esempio costruirgli un muro di fronte alla finestra. Siamo oramai
nel Far-West. O sbaglio ?
Se il Comune non interviene inviate il tutto con esposto alla Procura della Repubblica e per danno erariale alla Corte dei conti
Vorrei esporre un problema al quale, oggi, nessuno mi ha saputo dare un chiarimento.Mi ritrovo con un immobile lasciatomi per successione da mio parente. in realtà in corso di costruzione con licenza di costruire rilasciata dal comune di appartenenza.In sinstesi il fabbricato di cui in concesione e non ancora terminato trovasi in stato completamente diverso dallo stato progettuale.Oggi mi arriva, in quanto erede una denuncia per abuso edilizio ( quando in realtà io eredito tutto con la colpa di ereditare l’immobile) e il comune esegue una ingiunzione di demolizione.per salvare comunque il fabbricato ho nominato un ingegnera il quale mi rassicura che grazie ai terreni di mia proprieta circostanti la casa in oggetto, sarei riuscito ad avere concessione in sanatoria secondo una legge regionale ( ex art. 13 48/75 regione sicilia). infatti sommando l’estensione dei terreni si riesce a corpire il volume dell’edificio che si è realizzato.qui però c’è ancora un’altro problema in quanto tutti questi terreni che salverebbero la cubatura realizzata ricadono in due comuni diversi ma confinanti e limitrofi.a questo punto il comune ci rigetta il progetto perche ci comunica che, il PRG del comune ove ricade interamente il fabbricato non prevede accorpamenti di terreni di comuni diversi anche se confinanti o limitrifi.allora mi chiedo: c’è qualcuno che mi può aiutare a capire come saltare l’ostacolo tramite qualche legge nazionale o qualche sentenza di qualche TAR che si sia espresso in un caso simile al mio.so certamente di trovarmi in una posizione di torto ma vorrei tenermi il fabbricato che ho ereditato pagando quanto deta la legge.grazie a tutti
Buongiorno a tutti.
Sono proprietario di un villa quadrifamiliare divisa coa torta, cioè ognuno ha un angolo a L (siamo tutti proprietari). Le aree comuni definiti a catasto con la particella specifica sub 9, consistono nel marciapiede fronte strada e delle due stradine laterali per d’accesso alle porzioni di villa del retro (di cui una abito io).Il giorno del mio rientro dalle ferie (3 settimane) nel raggiungere la mia abitazione noto che il proprietario della porzione di villa del mio stesso lato ha eseguito, aumentando il posto auto precedente, un lastricato in mattoni per parcheggiare l’auto allargando il precedente cancello con la demolizione di un muretto interposto tra il suo passaggio pedonale e quello carrabile del cancello scorrevole; oltre ciò ha aumentato in modo consistente il livello dello stesso, che va dal perimetro della casa fino a fuori il cancello, con un bel po’ di pendenza tanto che è stato instradato al di fuori del cancello scorrevole con uno scivolo fatto in cemento per accordare l’ingresso dell’auto sul mattonato, occupando per l’appunto parte della proprietà comune a tutti che si potrebbe definire continuazione del marciapiedi in quanto precedentemente era esistente a piano della guida del cancello lo scasso per entrare. Inoltre dalla parte del cancello pedonale, che precedentemente esisteva solo un piccolo dislivello di circa 3 – 4 centimetri, adesso siamo nell’ordine dei 20 – 25 centimetri in altezza e che occupano in lunghezza circa 25 centimetri proprio nella curva dove scendo io con la macchina. A peggiorare il mio disaggio c’è da dire che il lastricato creato, con l’ultima pioggia, ha evidenziato un ulteriore fiume d’acqua che convoglia nella griglia a questo punto sottodimensionata, proprio davanti al mio cancello nella strada di proprietà comune, provocando lo scavalcamento del mio cancello, entrando nella mia proprietà fino a raggiungere la griglia di raccolta d’acqua che ho creato nel mio giardino. Volevo aggiungere anche che per fare il lastricato di mattoni per parcheggiare le sue due macchine, la mia vicina ha alzato ulteriormente una parte di muro confinante con la strada privata (circa 40 centimetri in altezza per lunghezza lato per lato circa 1,50 metri) ciò per poter portare a raccordo il lastricato con i gradini del portico d’ingresso.Attualmente, essendo solo 4 unità abitative non abbiamo condominio.Esiste qualche articolo a cui appellarci? Come potremmo risolvere la situazione?
Il mio vicino di fabbrica di sua presunzione mi ha chiuso le finestre dove mi entra luce ed aria da oltre due generazioni di gestione di azienda, mi sono rivolto alla polizia municipale della città dove risiedo e poi agli uffici di competenza ma nessuno mi ha dato risposta adeguata intanto io non posso