So di avere avuto tanti doni dalla vita, ma vedermi senza entusiasmo mi fa rabbia. Non ho abbastanza fiducia in me stessa, ma tanti dubbi e confusione. Quando sto per imboccare una nuova strada mi blocco, mi sento svenire, mi gira la testa e non ho più forze, e quella vecchia che stavo per lasciare non mi sembra poi così brutta, in un certo senso mi accontento.
Ho 28 anni e da molto tempo mi chiedo se certe scelte mi rendano felice. So che la felicità non sta all’esterno , ma all’interno di noi. Ma perché chi dice di volermi bene complica le cose mentre io devo agevolare situazione, in nome dell’amore che ci lega?
Ho un buon lavoro, il cui contratto scadrà tra pochi mesi, e questo è un altro punto di preoccupazione per la mia instabile autostima.
I miei genitori sono persone favolose che mi appoggiano in questa triste situazione, loro non mi fanno mancare niente.
Vivo con il mio compagno da tre anni e stiamo assieme da undici. La convivenza non va benissimo, litighiamo spesso, con i suoi parenti non vado d’accordo, sono persone che hanno modi bruschi di comunicare, il mio esatto opposto.
Ma al mio compagno voglio bene e provo angoscia pensando che potrebbe non far più parte della mia vita. Così torno sui miei passi ogni volta che stiamo per dirci addio, per paura di farlo soffrire troppo. Sono io che dico addio quando mi convinco che tra noi ci sono affetto e abitudine e nulla più. Mi attraggono le persone nuove, fisicamente opposte al mio compagno, che mi insegnano cose che mi piacciono e che mi migliorano. Con lui sono irritabile, incontentabile, triste e musona. Difficilmente ci facciamo una risata. Dove sbaglio? Sottovaluto qualcosa? Il sesso sta peggiorando, per me non è un esigenza da soddisfare, ma un desiderio. Per divertirmi esco con gli amici, faccio sport. Il tempo passato in casa è di basso profilo, vorrei che lui avesse iniziative, ma non mi propone niente che mi piaccia.
Sto imparando ad accettarmi e valutando cosa vale la pena tenere per me e cosa buttare.
Spero di trovare delle risposte, che mi dicano che anche qualcun altro è stato come me per anni in un barattolo e poi ne è uscito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Ciao Cherry, io vivo una situazione molto simile alla tua.
Con la mia fidanzata ci sono spesso litigi e malumori, sembra che riusciamo ad essere sereni solo in mezzo agli altri.
Lei scarica su di me le colpe delle sue insoddisfazioni e dei problemi di coppia. Se io fossi più propositivo lei sarebbe più predisposta..se io fossì più così lei sarebbe cosà..ecc..
Tuttavia credo che per far funzionare bene un rapporto siano necessari impegno e “lavoro” da parte di entrambi, altrimenti le cose non girano e per quando mi riguarda, penso di essermi impegnato più di lei in questo.
Tu mi dai soprattutto l’idea di essere demotivata e che l’impegno che profondi sia piuttosto basso. Non sei stimolata ma a tua volta non dai stimoli. Per quanto mi riguarda ad esempio vorrei una persona più passionale, una donna che si impegnasse nel sedurmi e invece mi ritrovo una compagna che da quel punto di vista è decisamente spenta.
Ripeto quello che ho detto alla mia lei. Ovvero, se decidi di far continuare la storia devi rimboccarti le maniche, tentare, e il resto verrà da sè. Se ciò non accadrà vorrà dire che forse siete giunti al termine. Ma scaricare il tuo malumore sulle sue mancanze non risolverà i problemi.
Ciao Cherry, mi sono ritrovata moltissimo nelle tue parole, tanto da sembrare che le avessi scritte io. So che è passato tempo da quando hai scritto.. ma ora come ti vanno le cose? Sei riuscita a trovare la serenità? Ti abbraccio.